Sì, non quadra attribuire la paternità di movimenti culturali come il rinascimento e il razionalismo a una religione che naque più di dieci secoli prima: è un'operazione intellettuale davvero capziosa.
Forse la paternità va attribuita a cause più recenti, o a una pluralità di contributi culturali anche remoti.
Ovviamente è così, il rinascimento è anzi una sorta di recupero di valori classici e un sincretismo culturale tra neoplatonismo e aristotelismo, un superamento della età di mezzo (medioevo).
Ma non si può non considerare come questo processo culturale avvenga all'interno della civiltà cristiana, che necessariamente quindi, doveva possedere caratteristiche catalizzatrici e prodromiche, molte delle quali presenti già in epoca medievale.
Peccato che, come è già stato detto, l'astensione dai contatti carnali è un pratica che si è diffusa solo con la Controriforma, mentre nei secoli precedenti i preti e papi avevano famiglia e molti conventi femminili all'epoca di Lutero erano simili a bordelli
Infatti lì mi riferivo a quello che oggi rappresenta, nella modernità, la castità sacerdotale. Non alla sua origine storica. A volte abbiamo discusso, anche con giovani nel forum, a proposito del c.d. sganciamento emotivo, se sia o meno possibile vivere indipendentemente dall'attrazione sessuale e lavorare su se stessi per superare questa forte "dipendenza". Un fatto questo, che se possibile, porrebbe il sesso maschile in una condizione di nuova forza rispetto all'acchiappatutto della donna moderna. La castità sta lì ad indicarci che è una via percorribile, almeno come riferimento teorico. Perché la parola parità abbia un minimo di significato non basta il diritto civile delle donne, ma serve anche una ben distribuita capacità di contrattazione nel sesso, che gli uomini, a causa della pseudo-parità di valori sbilanciati sul femminile, hanno in buona parte perduto.
L'uomo non cedevole, è una forma vivente di cui la modernità misandrica ha paura, e ritengo che sia questo uno dei principali motivi di attacco al clero. E' un uomo scarsamente manipolabile, più resistente alla propaganda consumistica, incentrata proprio su una cedevolezza estesa, della quale la cedevolezza sessuale è una metafora, rispetto alla legge del bisogno e alla schiavitù da esso.
L'uomo drogato, desacralizzato e materialista: tutto ciò di cui necessitano per poter predicare la sua insignificanza.