Autore Topic: parità si no?  (Letto 13191 volte)

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Offline voltaire

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Re: parità si no?
« Risposta #15 il: Agosto 28, 2011, 12:06:01 pm »
Scusami ma io credo che un uomo e una donna siano due individui esattamente distinti e con realtà diverse, forse è proprio questa la molla che ci attrae. Gli uomini hanno pulsioni istinti ed energie diverse dalle donne, alla stessa cosa ci sono sempre reazioni diverse; non dico migliori o peggiori ma diverse. La strada secondo me si spiana quando non ci si mette in competizione ad oltranza ma si cerca un punto di avvicinamento pur sempre consapevoli delle diverse nature. E' un gioco di fine equilibrio difficile ma fattibile.
[/b]

appunto e l'equilibrio si ottiene tenendo ben presente il fine, al di là della propria natura, considerandoci come persone e non come unità rivali in competizione; difficile in effetti e fattibile purtroppo sempre più teoricamente
stiamo condividendo lo stesso principio
  

Offline Giulia

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Re: parità si no?
« Risposta #16 il: Agosto 28, 2011, 12:18:33 pm »
ciao Stellina, benvenuta: da quel che scrivi qui a me pare che tu ti "renda conto" in un certo senso quando stai facendo una cavolata o quando superi i limiti.  Allora la domanda mi sorge spontanea: perchè se te ne rendi conto non cerchi tu, in primis, di evitare di fare le cavolate o di superare i limiti senza pretendere che sia lui a doversi arrabbiare (che comunque l'ideale, a mio avviso, sarebbe capire quello che mette a disagio la persona con cui si sta, evitarlo o parlarne con delicatezza, ma anche capire l'atteggiamento che dispiace alla persona con cui si sta etc.) In sostanza man mano che ci si conosce si cerca di capire l'altra persona e, nei limiti della propria individualità, di evitare i conflitti (cio' che puo' dispiacere all'altro). Ecco, io credo che in questa cosa dell'uomo che fa da guida e della donna che si fa guidare ci sia un malinteso. Forse entrambi cercano un appoggio. Ma in maniera diversa. La storia dell'uomo che fa da contenitore e della donna che fa da acqua, non significa, a mio avviso, che l'acqua non possa cercare di adeguarsi al contenitore da sè, e di darsi una calmata da sè. Idem per il contenitore che cercherà di adeguarsi un po' all'acqua. Se il contenitore è poco resistente e l'acqua decisamente irruente, va da sè che è meglio che il contenitore si cerchi un'altra acqua e l'acqua un altro contenitore.  Non trovo giusto che l'acqua "pretenda" che sia il contenitore a far in modo di contenerla.
l'importante è poi non mettere mai il contenitore pieno  d'acqua nel freezer tutta la notte...in quel caso c'è poco da fare...il contenitore si deforma o si spacca .
a parte gli scherzi...(che poi non lo è tanto), quoto ogni virgola detta da rita. e aggiungo che capisco benissimo del fatto di intuire  un squilibrio proprio dai rapporti di coppia, che siano i propri o delle persone che ci sono vicino.
mi ricordo come era gestito uno dei miei zii dalle figlie e dalla moglie quest'ultima molto autoritaria.
nonostante sia una coppia che non ha vissuto i tempi del femminismo, è una famiglia molto matriarcale e questo ha portato anche i loro figli maschi a non riuscire a mettere dei paletti tra le loro donne e conflitto tra suocera, perché mia zia si intrometteva sempre e si trovavano sempre in mezzo tra due fuochi. ho pensato che non avrei mai voluto essere quel tipo di donna castrante,  così autoritaria e invadente perché fin da ragazzina ho visto un esempio molto infelice, e sentivo come mio, il disagio di mio zio di essere messo in cantina da tutte le donne della famiglia.  questo mi ha però portato ad essere a volte eccessivamente accondiscendente ed a sviluppare una personalità a volte poco grintosa o forte pur di non rischiare di impormi sugli altri in generale, (a volte purtroppo è necessario). anche questo può avere delle conseguenze negative e per questo son d'accordo con quanto detto da rita.

ma questi aspetti di vita e di relazione privata cmq restano solo la punta dell'iceberg.
per tanto colgo l'occasione di dare il benvenuto a stella, che comprendo benissimo i sui disagi (anche se i miei possono essere diversi), e invitarla a restare con noi, a leggerci non tanto i nostri commenti che sono soggettivi , ma i numerosi articoli raccolti  sia qui che nel forum vecchio, per conoscere la QM in un ampio respiro.
qui forse troverai molto di più di quanto sentivi l'esigenza di capire e chiedere.

Offline Rita

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Re: parità si no?
« Risposta #17 il: Agosto 28, 2011, 12:40:56 pm »
 questo mi ha però portato ad essere a volte eccessivamente accondiscendente ed a sviluppare una personalità a volte poco grintosa o forte pur di non rischiare di impormi sugli altri in generale, (a volte purtroppo è necessario). anche questo può avere delle conseguenze negative e per questo son d'accordo con quanto detto da rita.



esatto: aggiungo che a me non piace "arrabbiarmi" e quando mi è capitato di farlo (ma non necessariamente nei rapporti di coppia, anche sul lavoro preminentemente) mi sono sentita a disagio.  Non mi fa star bene, nemmeno quando c'è il classico "quanno ce vò ce vò". Anzi, lì è proprio quando si rischia di esagerare,io ho capito che quando si tende ad essere sempre cedevoli e arrendevoli , anche quando ci costa, si rischia poi davvero di fare più danni.  In un certo senso, arrabbiarsi significa fallimento nella comunicazione. Forse sbaglio, ma proietto questo mio disagio sugli altri: allora si cerca di non far arrabbiare, di far sì che gli altri non abbiano la necessità di arrabbiarsi. Questo si puo', in un certo qual modo, anche proiettare sul sociale: se si individua una categoria specifica e si cerca di soddisfarne i bisogni, le aspirazioni, i desiderata veri o finti che siano, tutto insieme, si arriva prima o poi (a) a far diventare molti appartenente a quella categoria schizofrenici, della serie "voglio tutto, ma nemmeno so io cosa" e (b a far scoppiare di botto gli appartenenti alle altre categorie.

Citazione
per tanto colgo l'occasione di dare il benvenuto a stella, che comprendo benissimo i sui disagi (anche se i miei possono essere diversi), e invitarla a restare con noi, a leggerci non tanto i nostri commenti che sono soggettivi , ma i numerosi articoli raccolti  sia qui che nel forum vecchio, per conoscere la QM in un ampio respiro.
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quoto
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Offline Warlordmaniac

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Re: parità si no?
« Risposta #18 il: Agosto 28, 2011, 12:50:08 pm »
esatto: aggiungo che a me non piace "arrabbiarmi" e quando mi è capitato di farlo (ma non necessariamente nei rapporti di coppia, anche sul lavoro preminentemente) mi sono sentita a disagio.  Non mi fa star bene, nemmeno quando c'è il classico "quanno ce vò ce vò". Anzi, lì è proprio quando si rischia di esagerare,io ho capito che quando si tende ad essere sempre cedevoli e arrendevoli , anche quando ci costa, si rischia poi davvero di fare più danni.  In un certo senso, arrabbiarsi significa fallimento nella comunicazione. Forse sbaglio, ma proietto questo mio disagio sugli altri: allora si cerca di non far arrabbiare, di far sì che gli altri non abbiano la necessità di arrabbiarsi.

Ho vissuto in prima persona queste problematiche con il mio lavoro. Credo che sia molto molto difficile avere in mente un quadro lucido e senza preconcetti devianti, a causa dello squilibrio con cui la società giudica le due diverse polarità (assimilazione/aggressività da un lato e accomodamento/remissività dall'altra).

Offline beta

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Re: parità si no?
« Risposta #19 il: Agosto 28, 2011, 13:02:06 pm »
parita si o no. il titolo del topic mi sembra la fotografia di un "conflitto di interessi" naturale fra i 2 generi.
parita si: l'uomo tende verso il logos, la politica, la parola, la democrazia, la tendenza a guardare fuori da se, vedere anche oltre il suo interesse.
parita no: la donna tende a sentire le forze, a sottomettere cio da cui non è sottomessa, a stabilire gerarchie, deve sentire che cè un capo.
sono generalizzazioni, con eccezzioni e sfumature ma con un fondo (e forse piu di un fondo) di verita.
da questa prospettiva, l'uomo dominante altro non era che la risposta ad un bisogno femminile, un atto di cavalleria, un dire " ok d'ora in poi a te ci penso io", questo presupponeva dei vantaggi per l'uomo ma anche delle responsabilita. (il famoso uomo che non vuole piu prendersi le sue responsabilita).
da 40 anni ormai la tesi sopraesposta è vietata, stellina non puo dire che cerca l'uomo dominante perche viene bannata e insultata da uomini e donne. non deve esistere una donna che vuole essere guidata, la donna deve avere le palle, fare meglio e piu dell'uomo. infatti se una donna dice che vuole essere guidata non è piu possibile incolpare l'uomo di maschilismo patriarcato e volonta di prevarcazione. il bene supremo di questa societa è rappresentato dalla colpa maschile, ad essa, quando è necessario, si sacrificano anche gli interessi femminili.

Online Massimo

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Re: parità si no?
« Risposta #20 il: Agosto 28, 2011, 13:27:25 pm »
cari tutti, adesso vi introduco un argomento che mi ha fatto bannare da due forum e mi ha fruttato un numero imprecisato di insulti. Vediamo se qui sono un poco più fortunata e non vengo fraintesa. da quando ero alta un metro e un niente, sono stata cresciuta col mito che le donne devono fare di più e meglio degli uomini. questo, strada facendo si è tradotto in un: devono guadagnare come e più, uscire fino a tardi, farsi delle storie di solo sesso, parlare in modo esplicito e volgare, dare pacche sulle spalle, comandare nella coppia, non farsi mettere i piedi in testa dal marito ecc...
ok. fino ai 35.
adesso sono in crisi.

a me questo ruolo da caterpillar sta stretto. Ho un compagno, e vorrei che fosse un uomo dominante. vorrei che invece di dirmi "fai come vuoi" mi sgridasse ogni volta che faccio cavolate. Vorrei che mi dicesse quello che vuole, come posso farlo felice. vorrei che non avesse paura di mostrarmi quando è arrabbiato con me e quando ho superato i limiti, invece di abbozzare sempre.

Lo so che può sembrare ingiusto e sleale. ma mi sono convinta che il nostro rapporto  sarebbe più facile e più felice, se essendo "uomo" e quindi "guida" e quindi "capofamiglia" permettesse a me di essere "donna", di mollare un po' il colpo e di farmi guidare. Mi piace l'idea che lui sia forte, che possa sentirmi rassicurata nel pensare che a quello a cui non arrivo io arriverà lui, invece di dover fare sempre la gara a chi ha l'ultima parola. E' estenuante misurare ogni cosa col centimetro perchè sia esattamente a metà. ed è improduttivo. se usassimo queste energie per risolver ei prblemi esterni, invece che sprecarla fra noi per marcare il territorio e stabilire di chi è il turno per lavare i piatti?

e nello stesso tempo sono terrorizzata. Come reagirebbe quest'uomo, anche lui cresciuto nel mito della donna uguale ma anche un po' di più, nel sentirsi dire che voglio essere rimessa al mio posto, rivendico il mio diritto ad essere vulnerabile, a volere una guida nel mio uomo, senza stare tanto a cavillare se questa guida sia o no la migliore possibile????
e se si sentisse tradito da questa mia anima "tradizionale" e "sottomessa", che scopriamo, io e lui, solo in età adulta?

mi hanno insultata le donne, ma pure gli uomini: tutti a protestare che loro con una donna che fa il "copilota" non ci sarebbero stati mai e poi mai, che amavano la parità delle loro donne e ne andavano fieri. ok, magari sono andata fuori di testa io.

ma se gli aerei e le navi hanno un solo capitano, le nazioni un solo presidente, le aziende un unico direttore generale, pur coadiuvati da una folla di gente, perchè un rapporto di coppia non può avere un solo "capo" e una coadiutrice che gli sta di fianco?

Dov'eri tu quando gli uomini dominanti erano bollati come nazisti, fallocrati, misogini, maschilisti
e si faceva di tutto per facilitarne la scomparsa? Eri in Australia, in Patagonia, in orbita sullo
spazio o dove? Adesso che di femministi, di maschi paritari, arrendevoli e comprensivi ce ne
sono a iosa, ecco che spuntano donne come te che rimpiangono il maschio auterevole, che sa
dire di no a una donna (udite, udite, udite) e che necessario sa addirittura essere duro con lei
(udite, udite, udite). Da quando l'umanità è comparsa sulla terra il comportamento femmineo è
sempre lo stesso: smaniose del mancante, annoiate del presente: una cosa è desiderata solo
perchè mancante per poi stancarsi della stessa, quando la si ha e tornare a desiderare la cosa
di prima: Tu dici che fino a 35 anni la situazione ti andava a genio. Poi, che è successo? Noia?
Desiderio di emozioni forti? Desiderio di nuove esperienze? Voglia di provare altri tipi di maschi?
La tua esperienza è paradigmatica dell'atteggiamento della donna moderna, nuova e liberata.
Tutto il mondo deve girare attorno a lei. Quando lei cambia idea, desideri e gusti, il mondo deve
parimenti cambiare. I maschi di prima devono sparire; devono comparire allo schiocco delle dita
i nuovi maschi ora desiderati e confacenti ai loro gusti. Sai cosa ti dico, Stellina caruccia?
Ti dico che nessuno ha costretto voi donne a desiderare la condizione maschile della massima
libertà e della massima responsabilità. Anzi siete state voi donne a fare fuoco e fiamme per
ottenerla. E quando si chiede a gran voce una condizione (contrariamente ai maschi che in
questa condizione volenti o nolenti ci nascono e questa condizione volenti o nolenti la vivono)
della condizione che si rivendica ci si assume IN TOTO non solo gli aspetti positivi, cioè la
libertà di fare il cacchio che si vuole quando le cose vanno bene ma anche quelli negativi cioè
accettare di subire le conseguenze di scelte proprie sbagliate o peggio di una situazione che si
è per anni accettato e adesso non va più bene e non si ha la capacità di cambiare. E questo
senza piagnucolare, senza lamentarsi, senza recriminare e senza rompere i testicoli agli altri.
Senti nuovi desideri? Vedi di soddisfarteli da sola! Desideri un altro tipo di uomo? Auguri di
buona ricerca e buona fortuna. Voi donne avete rivendicato la bicicletta? Adesso pedalate!
E tanto peggio per voi se di tanto in tanto cadete e vi  farete la bua!
 

Offline Giulia

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Re: parità si no?
« Risposta #21 il: Agosto 28, 2011, 13:53:33 pm »
parita no: la donna tende a sentire le forze, a sottomettere cio da cui non è sottomessa, a stabilire gerarchie, deve sentire che cè un capo.
ma pensa...io credevo fosse più un esigenza strategica dell'uomo nel sentire la necessità di stabilire gerarchie. questo lo dico sulla base delle società patriarcali che hanno sempre cercato di creare un ordine, il capo famiglia il padre. il capo spirituale il papa etc, il capo politico, il presidente o re o imperatore etc. cioè credevo fosse un esigenza strategica più in linea con la mentalità maschile per avere tutti un proprio ruolo e un proprio ordine e saper costruire su ciò che si è la propria identità, capacità e compito, per poter essere pronti in ogni occasione.
invece, stando a degli studi, quelle poche civiltà matriarcali sì, adorano molto le forme femminili, ma poi non comanda nessuno e nessuno ha un ruolo ben definito per tanto poi non durano.
ecco io credevo che la donna avesse più una natura "randagia". senza un progetto concreto  da farla poi sentire fuori posto in qualsiasi ruolo ...
(o magari sono solo io così... :unsure:)

Citazione
parita si: l'uomo tende verso il logos, la politica, la parola, la democrazia, la tendenza a guardare fuori da se, vedere anche oltre il suo interesse
e secondo me queste son qualità che un capo deve avere. la storia ci insegna che anche il più forte e temuto dei dittatori può essere sopraffatto e distrutto dal popolo se non ascolta né accontenta il popolo...il colosseo fu fatto proprio per distrarre il popolo dalla fame e dalla miseria, offrendo spettacoli sanguinari, tanto per sfogare indirettamente   la loro aggressività e incazzatura verso i loro simili più sfortunati e non verso chi li condannava alla miseria...ma non è durato per sempre sto "giochino".

Offline Rita

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Re: parità si no?
« Risposta #22 il: Agosto 28, 2011, 13:57:41 pm »
Mi sembra in topic:
Ci aggiungo il finale del libro "l'uomo maschio" di Erich Zemmour

"Questo delicato equilibrio tra uomini e donne, tra virilità dominante e femminilità influente,* è stato spezzato  dall'abdicazione dell'uomo bianco del XX secolo che ha deposto lo scettro patriarcale. E poichè niente per natura rimane vuoto, il femminismo, sia esso di ispirazione francese o americana, ha cercato di riempire questa carenza di potere, invano. C'è da credere che le donne francesi ed europee, inebriate dalla libertà e dalla loro nuova autorità, rifiuteranno con veemenza una rivincita reazionaria. Io continuo comunque a pensare che le resistenze delle donne non sarebbero poi così forti. Le loro difficoltà di reggenti di una società senza re sono troppo grandi; la femminizzazione dell'uomo provoca un immenso smarrimento, una frustrazione insopportabile per lei e una disgrazia intollerabile per i figli. Sempre più donne, anche tra le laureate, si ritirano dal lavoro al primo figlio. Hanno aperto gli occhi, hanno capito la trappola che il capitalismo aveva teso loro; è come se inconsciamente sconvolte dalla rapida femminizzazione dei loro uomini, tentassero una retromarcia disperata. Penso invece che la più grande resistenza verrà dall'uomo, ben felice di essersi finalmente sbarazzato del fardello che aveva tra le gambe. Anche se la sottomissione, l'umiliazione, la disgrazia sono il suo destino."



nota mia.. questa distinzione tra virilità dominante e femminilità influente mi ricorda tanto il vecchio detto "l'uomo è il capo e la donna il collo che lo muove"..
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Offline Warlordmaniac

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Re: parità si no?
« Risposta #23 il: Agosto 28, 2011, 14:12:02 pm »
Ma qui dentro, sono l'unico a guardare di buon occhio questa responsabilizzazione, perlomeno teorica, della donna?
Credo che in quest'argomento anche il femminismo sia abbastanza spaccato tra le sue due anime.

Offline Giulia

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Re: parità si no?
« Risposta #24 il: Agosto 28, 2011, 14:12:49 pm »
nota mia.. questa distinzione tra virilità dominante e femminilità influente mi ricorda tanto il vecchio detto "l'uomo è il capo e la donna il collo che lo muove"..
sì ma infatti poi è sempre la stessa storia. nel momento in cui una donna cerca di cambiare il suo uomo in dominante, invece di sceglierlo fin dall'inizio,  è lei che sta spostando il capo con il suo collo nella direzione che lei ha scelto per tutti e due. se il tuo uomo ti dice "fai come vuoi o meglio credi", non ti sta dicendo cosa fare esattamente, ma ti sta dando cmq una giuda: devi  decidere tu cosa fare di preciso. pretendere che sia lui a dirti cosa fare esattamente, è un modo di manipolare l'altro, di cambiarlo in forma passiva.
 non dico che sia la situazione di stella che non conosco, ma di tante che si sentono smarrite in quel "fai come vuoi" .
 credo che  si voglia un rapporto dove lui figuri solo come giuda e capo, ma è lei  che in ombra  gestisce il rapporto  verso la direzione che crede migliore per tutti.

Offline Warlordmaniac

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Re: parità si no?
« Risposta #25 il: Agosto 28, 2011, 14:30:13 pm »
se il tuo uomo ti dice "fai come vuoi o meglio credi", non ti sta dicendo cosa fare esattamente, ma ti sta dando cmq una giuda: devi  decidere tu cosa fare di preciso. pretendere che sia lui a dirti cosa fare esattamente, è un modo di manipolare l'altro, di cambiarlo in forma passiva.

E non solo. E' evidente, che la forza, l'autorità, siano maggiori in caso di .... paura, debolezza, mancanza di accomodamento.

Quando ci scommetti che il tipo remissivo e permissivo, alla minaccia di venire sodomizzato, diventa cattivo, aggressivo e autoritario?

Offline Giulia

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Re: parità si no?
« Risposta #26 il: Agosto 28, 2011, 15:58:33 pm »
E non solo. E' evidente, che la forza, l'autorità, siano maggiori in caso di .... paura, debolezza, mancanza di accomodamento.

Quando ci scommetti che il tipo remissivo e permissivo, alla minaccia di venire sodomizzato, diventa cattivo, aggressivo e autoritario?

insomma....dipende da chi ti sta minacciando...se chi ti minaccia è un tizio con la stazza di un  mike tyson, lo capisci subito che non servirà  a nulla essere cattivo o aggressivo né tanto meno autoritario, per essere tutte queste cose te lo devi sempre poter  permettere, ma se non vi è nessuna parità o superiorità  in uno scontro fisico, ti viene  istintivo cercare un altro modo per salvarti.
PS: immagino che il tipo di minaccia sia metaforico...ma avrai presente quella scena famosa di un film con il poliziotto  energumeno che voleva violentare un prigioniero di corporatura media?!
non ricordo se il film era Fuga da Alcatraz o un altro.
« Ultima modifica: Agosto 28, 2011, 16:11:29 pm da Giulia »

Offline krool

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Re: parità si no?
« Risposta #27 il: Agosto 28, 2011, 17:11:10 pm »
Citazione
perchè un rapporto di coppia non può avere un solo "capo" e una coadiutrice che gli sta di fianco?
Perché
Citazione
quest'uomo, anche lui cresciuto nel mito della donna uguale ma anche un po' di più
Ovvio.

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Re: parità si no?
« Risposta #28 il: Agosto 28, 2011, 17:13:54 pm »
immagino che il tipo di minaccia sia metaforico...ma avrai presente quella scena famosa di un film con il poliziotto  energumeno che voleva violentare un prigioniero di corporatura media?!
non ricordo se il film era Fuga da Alcatraz o un altro.

Credo si tratti di "Fuga di mezzanotte": http://it.wikipedia.org/wiki/Fuga_di_mezzanotte

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Re: parità si no?
« Risposta #29 il: Agosto 28, 2011, 17:18:00 pm »
credo che sappiamo troppo poco di stellina e del suo partner per dire il nostro parere
è un argometo fruibile, sicuramente non banniamo nessuno perchè ne discute, ma vorremmo discuterne con qualche elemento in mano  ;)
Dio cè
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