Autore Topic: parità si no?  (Letto 13309 volte)

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Offline Warlordmaniac

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Re: parità si no?
« Risposta #45 il: Agosto 28, 2011, 23:33:22 pm »
Come può un uomo sotto continuo ricatto giuridico e psicologicamente violentato ergersi a capofamiglia? Solo in un modo: a suon di mazzate. Non c'è altra via. In questa situazione ci troviamo. Fai la tua scelta.

C'è anche un'altra via secondo me: essere quello di maggiore valore sessuale tra i due ed il meno emotivamente coinvolto nella relazione.
Infatti ci sono molte coppie dov'è lui che fa la parte del leone, anche in maniera molto autoritaria. Contenti loro... contenti tutti.

Online Massimo

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Re: parità si no?
« Risposta #46 il: Agosto 28, 2011, 23:33:40 pm »
è questo che non mi convince. Continuare a pensare i rapporti fra i sessi in termini di "maschilismo" e "femminismo". Ma non è questa rigidità che è perversa? Io quando mi avvicino ad un uomo non penso che è un "maschilista". Penso che è una persona. Una persona che avrà le sue idee e i suoi comportamenti, che possono essere compatibili coi miei oppure no. E spero che quando un uomo mi guarda veda la donna e la persona, e non la femminista che non sono (e in 35 anni non sono mai stata).

è chiaro che se continuiamo a dire che le donne sono "femministe" e gli uomini "maschilisti" appena una donna normodotata dice (come nel mio caso) vorrei un uomo leader si scatena l'inferno. Sono pronta a scommettere che se un uomo scrivesse: "mi piacerebbe una donna con cui stabilire un rapporto in cui sono capofamiglia" si attirerebbe altrettante bufere e insulti. Usciamo un po' dai ruoli. Diamo a noi stessi o a chi ci circonda la possibilità di vivere i rapporti senza troppe etichette esenza troppe connotazioni ideologiche.

Un uomo vuole essere capofamiglia? benissimo, se trova una donna che desidera quel modello di famiglia, saranno felici e contenti.
Una donna vuole "portare i pantaloni" (brutta espressione) e a suo marito piace il ruolo del casalingo? ma stra-bene, anche loro saranno molto felici.

E lo saranno perchè non ci sarà quella corto-circuitazione pericolosa fra quello che davvero desiderano e quello che credono di dover desiderare, per non sentirsi "in colpa" "strani" "matti" "perversi".

E' di questo che io voglio parlare, non di proclami ideologici più o meno generalisti su femminismo e maschilismo. A me delle ideologie sessuologiche che me ne frega?
A stento credo in Dio, nello stato e nella politica non ci credo più da tempo... possibile che l'unico "credo " che sfida il tempo e lo scetticismo della società moderna sia ... il femminismo/maschilismo?

Il femminismo, rafforzato dai media è l'unica ideologia oramai a reggere perchè si basa sul senso
di convenienza e di opportunismo delle donne che al contrario dei proletari ci saranno sempre e
per questo sono corteggiate dalla sinistra (ma anche dalla destra) e dall'automortificazione di
maschi zerbini che sta raggiungendo livelli ed eccessi stile macumba. A ciò si deve aggiungere
la martellante propaganda dei media che idolatra la donna e le sue libertà e che ridicolizza il
maschio che ha sempre torto qualunque cosa faccia e sbaglia qualunque cosa dica. Nel clima
avvelenato di questo genere, ecco a voi (anzi, a noi) Stellina che chiede ai maschi di vedere
nelle donne delle persone e non delle femministe e che -peggio- intende rassicurare i maschi
dicendo che per lei sono persone, non caricature. Ma questo lo constateranno DOPO, se un
rapporto ci sarà, non possono saperlo PRIMA. Il tuo stesso compagno NON SA che tu vuoi che faccia il leader perchè tu non glielo dici (ovviamente) e lui deve tirare ad indovinare (ovvio, se
no che gusto c'é?). Come vedi, perpetui il giochetto femminile di sempre. Inoltre anche se non ti dichiari femminista (sapessi oramai QUANTE donne non si dichiarano femministe) condividi il
pensiero femminista (e lo pratichi) secondo cui un uomo DEVE SAPERE quello che una donna
vuole. E adeguarsi prontamente, si capisce. Cara Stellina, ora ti anticipo un punto fermo di
questo forum che ti ritroverai ad ogni piè sospinto: ai maschi che intervengono QUI non gliene
importa una BEATA MAZZA di quello che una donna pensa, dice e vuole. Quello che per noi fa
FEDE è il comportamento REALE delle donne. Punto e basta. Se una donna SI COMPORTA
come se VOLESSE FARE LA FURBA, per noi FA LA FURBA. Se una donna SI COMPORTA come se ODIASSE gli uomini per noi ODIA gli uomini. Se SI COMPORTA come se DISPREZZASSE i maschi per noi DISPREZZA i maschi. La differenza tra i maschi che scrivono QUI e i maschi zerbini è
che mentre questi ultimi credono a quello che dite, noi crediamo a quello che fate. L'unico
fattore di giudizio VALIDO è per noi il vostro COMPORTAMENTO EFFETTIVO. Le vostre parole
non hanno per noi alcun valore. Vedi, tu dichiari di non sapere nulla del femminismo e non sai nemmeno cos'è. Ma nei hai assimilato i messaggi e i suggerimenti, come quello di rendere
incerto il confine tra quello che vuoi e quello che non vuoi in maniera tale che il maschio di
turno ci perda l'orientamento e si renda così criticabile, giudicabile e disprezzabile. Come fai
appunto con il tuo compagno: è bravo, ha delle buone qualità, però.....però...non prende
l'iniziativa che vorrei prendesse. E naturalmente ti guardi bene dal dirglielo: il gioco finirebbe.
E allora bisogna andare a cercargli un altro difetto e un altra mancanza perchè lui subito
provvederebbe a correggersi. Questo è il giochetto delle donne, suggerito dal femminismo.
Giochetto, mi dispiace dirtelo, che qui abbiamo imparato a smascherare. E a riderne.    

Offline Red-

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Re: parità si no?
« Risposta #47 il: Agosto 28, 2011, 23:50:57 pm »
Ciao Stellina, benvenuta.
Ti faccio una sintesi molto stringata del mio pensiero: anzitutto questo è un forum pubblico in cui si parla di questione maschile, è aperto a tutti e quindi potrai trovare opinioni molto eterogenee, non esiste un pensiero unico su ogni cosa, qui.
Veniamo al punto: qui si parla di femminismo perchè si pensa che da questa ideologia siano scaturiti diversi problemi oltrechè, come fai notare, pure qualche soluzione, forse. Ma il discorso sarebbe lungo.
Personalmente, penso che la questione uomo-donna, parità si o no, etc. può essere osservata sotto due versanti.
a) -Il primo dice che siamo uguali in tutto tranne che nella forza fisica, e quindi siamo pari e dobbiamo essere pari in tutto, senza quasi distinzioni (tranne quando si parli di forza fisica, appunto).

b) -Il secondo dice che va bene avere stessi diritti civili, però essendo noi non uguali, ma diversi e non solo fisicamente, si deve tenere conto di questa diversità e non se ne può non tenere conto.

Il punto a e b sono due premesse differenti per tutti i ragionamenti successivi sull'argomento.

Nel discorrere con le persone comuni (vicino di casa, collega, etc) si troveranno questi due concetti che si incrociano e si intersecano, ovvero siamo uguali quando fa comodo, siamo diversi quando fa comodo e c'è un'enorme confusione.

Io penso che siamo diversi. Punto. Ma dobbiamo avere gli stessi diritti, perchè viviamo in gruppo (società) e non si possono avere diritti fondamentali diversi. Cioè per me è sacrosanto il punto b.

Venedo alla questione che poni, io penso che sia assolutamente naturale, da parte tua, desiderare che sia l'uomo a "guidare".

Ma qual'è il problema? Il problema è -nonostante tu lo negherai- proprio quella ideologia (il neofemminismo) che per decenni ci ha detto che non siamo diversi, ma che siamo uguali.
Oggi si verifica quindi un contrasto tra "legittime aspirazioni naturali" (la donna che vuole essere guidata) e le norme sociali e legali, nonchè il comune sentire.
Cioè le nostre aspirazioni ed il nostro sentire naturale è diverso, tra U e D, ma società, leggi, etc, ci dicono che siamo uguali, anzi, con le cd "discriminazioni positive", in molti campi oggi l'uomo è penalizzato.

...Per quale motivo, si chiede quindi l'uomo, io dovrei guidare una persona che, se volesse, mi potrebbe distruggere da un giorno all'altro, senza pagare pegno, protetta dalle regole? Perchè dovrei farlo e dove dovrei trovare la forza per farlo? Se lei per la società e le leggi (e il comune sentire) è più forte di me, come cappero dovrei, io, guidarla!?
Se tu riesci a comprendere questi legittimi dubbi, riuscirai anche a comprendere perchè è difficile trovare, oggi, un uomo come tu dici di desiderare.





"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline beta

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Re: parità si no?
« Risposta #48 il: Agosto 29, 2011, 00:34:41 am »
purtroppo stella il femminismo c'entra eccome. è assolutamente ininfluente se tu ti senti lontana dal femminismo, il lavaggio del cervello lo abbiamo subito tutti, pochi/e se ne sono resi conto.
nella risposta a queste lettere di sabrina (precisamente nella seconda) si tratta in parte questo argomento, se ti va dagli un occhiata.
http://www.uomini3000.it/194.htm


Offline COSMOS1

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Re: parità si no?
« Risposta #49 il: Agosto 29, 2011, 09:27:29 am »
ad ogni modo proviamo a fare una ipotesi: che ci sia davvero una donna 35enne stanca della propaganda e della menzogna dominante che riscopre la differenza mm/ff e desidera un rapporto nel quale qs differenza sia valorizzata.

1 non trovo alcuna difficoltà a pensare che il 99% delle donne viva la situazione attuale come una camicia di forza
2 posso credere che una parte magari inconnsciamente cominci a desiderare uomini più uomini
3 credo comunque difficile che una donna possa cominciare a desiderare la sottomissione se non c'è una patologia psichiatrica

quindi siamo in un vicolo cieco!  lo sappiamo, è oramai da decenni che Rino sostiene che non siamo in grado di passare alla pars costruens.
perchè?
perchè per immaginare il futuro c'è bisogno di una visione del mondo, e qui casca l'asino. Rendersi conto che la società moderna è fondata sulla menzogna non equivale a sapere come ricominciare.

Per i cattolici "ortodossi" il marito ama la moglie e la moglie è sottomessa al marito, ma i cattolici "ortodossi" non sono la maggioranza neppure tra i cattolici
poi qui nel forum c'è una consistente fronda anti-cattolica e forse anche anti-cristiana, la quale fronda considera il cattolicesimo femminista  :w00t: quindi suppongo che abbia una prospettiva ancora più "maschilista", ma non saprei dire quale potrebbe essere nel caso specifico

i definitiva a mio parere, nell'ipotesi che una donna sia insofferente della situazione attuale e desideri la sottomissione, a mio parere si dovrebbe:
1 verificare che non ci sia un disturbo psicologico
2 inquadrare il tutto in una visione del mondo più ampia

sta però di fatto che quando un sottoposto dice ad un superiore: "comanda tu", con ciò stesso gli dà un comando, per cui colui che dovrebbe comandare in realtà obbedisce al comandato  :wacko:
perciò credo che sia una strada senza uscita

a mio parere sarebbe molto più utile che stellina, anzichè porsi il problema di imporre al marito il proprio nuovo punto di vista, cerchi approfondirlo ulteriormente, discutendone in ambite nei quali questo punto di vista non viene demonizzato a priori, cercando di capire il contesto e le possibili applicazioni, il punto di vista maschile, le conseguenze, etc
Dio cè
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Offline Giulia

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Re: parità si no?
« Risposta #50 il: Agosto 29, 2011, 22:12:57 pm »
provo a spiegarmi meglio:
parita no:
- la donna tende a sentire le forze: un uomo debole e insicuro difficilmente piace alle donne, un uomo forte, autorevole, risuluto in genere si. ti risulta?
non è così facie sai. a volte chi manifesta una certa risolutezza può nasconderci dietro delle debolezze. lo puoi capire se conosci abbastanza bene quella persona. non dico che sia necessariamente così. questa cosa dell'essere o apparire forte piuttosto che  fragile è una delle incomprensioni  più comini nelle relazioni uomo-donna. almeno per me lo è stato.
Citazione
- sottomettere cio da cui non è sottomessa: il classico "tenere testa a una donna", se in un rapporto l'uomo tende ad essere la parte debole la donna tendera a mettergli i piedi in testa prima di lasciarlo. ti risulta?
a me no. chi ha un carattere spavaldo e/o  che vuole comandare tende a farlo con chiunque con uomini e donne, che siano miti o anch'essi autoritari. con i primi hanno la meglio. con i secondi stanno sempre a scannarsi. parlo sempre per esperienza mia.
Citazione
-stabilire gerarchie, deve sentire che cè un capo: l' uomo che emerge rispetto agli altri, l'uomo che altri uomini ammirano, (in un certo qualmodo il capo branco) l'uomo che comanda su 400 dipendenti. un uomo del genere di solito risulta appetibile alle donne. ti risulta?
non è detto che chi sta a capo sia per forza autoritario o dominante. mio suocero è a capo di una azienda ed è un uomo mite come carattere, di basso profilo, tanto per citare un esempio. comandare 400 dipendenti se attrae le donne? dipende... se sono 400 pescatori non molto.  forse alcuni uomini sono riconosciuti come  capo branco o  compagno ideale, perché ti danno fiducia,non perché dominanti o autoritari. perché sono "trascinanti", hanno carisma, riescono a coinvolgere in un progetto, perché sono convincenti.
parita si:
Citazione
qui intendevo che l'uomo tende a basare il rapporto sulla parola piuttosto che sulla forza. tipo che se l'uomo da 0 a 10 vuole zero tende a concedere 5 solo per il semplice fatto che tiene conto dell'esistenza dell'altro. la donna che da 0 a 10 vuole dieci pretende 10 ed è disposta a trattare se e solo se l'uomo ha la forza di strappare qualche punto, non gli basta che l'uomo esista, deve farsi sentire.
tenendo conto che il mio non vuole essere un assoluto, ma una tendenza: ti risulta?
ma  un uomo è quello che è.... se ha un carattere dominante lo comincerà a dimostrare già a 5 anni comandando a bacchetta gli amichetti sul tipo di gioco da fare. con il suo carattere si rapporterà con gli altri, e come ogni essere intelligente sarà capace di adeguarsi alle situazioni, con chi se la può comandare si sfogherà, altrimenti si frenerà.  non è la donna in sé che ha bisogno della forza per accettare un 5, è che come tutti quando qualcuno , e ti sarà capitato, vuole  troppo o più di quanto puoi.... e un bel giorno ti incazzi  cambia atteggiamento e tende la ritirata.

Offline Giulia

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Re: parità si no?
« Risposta #51 il: Agosto 29, 2011, 22:27:29 pm »
Una cosa è il femminismo, che magari ha coinvolto alcune (non tutte) signore diciamo dell'età di mia mamma, e un'altra cosa è la parità. Sono a favore della parità in termini civilistici: non mi piacerebbe vivere in un paese in cui le donne non hanno diritto di voto, diritti ereditari, non possono studiare o scegliersi il marito, o devono vivere sotto la tutela di un uomo. La parità "sociale" è una cosa, la parità "personale" è un'altra. Come parità personale intendo quella nei rapporti di coppia.

eh secondo me prima bisogna riconoscere la parità sociale e morale. poi quella privata può essere come uno vuole. ti faccio un esempio, hai mai chiacchierato con una musulmana? ti ci troverai male perché lei non gode di una parità sociale né morale, ma rispecchiandosi in essa come singolo individuo ha anche una "disparità" privata con suo marito. è difficile stella costruirsi una bolla in un contesto che non ci rappresenta...prima o poi sentirai di voler diverso anche il contesto, non solo la "tua bolla".
non so se son stata chiara.

Citazione
il "fa' come vuoi" che mi fa soffrire, non è un "indirizzo" ma al contrario una forma di disimpegno, della serie: io la mia opinione ce l'ho, però non te la dico per un malinteso senso della tua libertà e parità, perchè non ritengo di averne il diritto/autorità ecc...Questo secondo me priva la coppia di un "sano" scambio d
addirittura ti fa soffrire? :unsure:
ci sono cose non importanti o che non coinvolgono lui, ma fondamentali per te in cui un uomo non si vuole impicciare non per un malinteso, ma perché riguarda più la donna che l'uomo.
e può capitare che dopo aver seguito il consiglio di lui, solo a cose fatte si capisce se era giusta oppure sbagliata. 
tipo: che dici mi taglio i capelli? ecco: ottima risposta è : come vuoi! perché i capelli corti in testa li avrai tu, non lui. è un esempio semplice, ma tutte le scelte che mettono in gioco te direttamente, è meglio se trovi tu una risposta, poi questo non esclude uno scambio di opinioni.
PS: MA forse ti sono di poco aiuto  perché non sono molto ...come dire ..."coppiosa" :D
« Ultima modifica: Agosto 29, 2011, 22:42:57 pm da Giulia »

Offline Stealth

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Re: parità si no?
« Risposta #52 il: Agosto 29, 2011, 22:52:20 pm »
Secondo me è questione di carattere. C'è gente che se non la tieni a bada ti dice pure come devi respirare e gente che invece ti lascia completamente libero di fare quel che ti pare.
Ma tu, Stellina, sei proprio sicura che se lui fose come tu vorresti ti piacerebbe ancora? Io avrei qualche dubbio.

Offline Giulia

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Re: parità si no?
« Risposta #53 il: Agosto 29, 2011, 23:02:18 pm »


Prima castrate l'uomo denigrando ogni qualità tradizionalmente maschile e appoggiando leggi draconiane contro il maschi, poi pretendete il marito capofamiglia. La coerenza è proprio un concetto che vi fa schifo, a voi donne liberate :w00t:
ma che ne sappiamo noi se stella è una che si contraddice. perché dare addosso ad una utente solo perché è donna?
sta però di fatto che quando un sottoposto dice ad un superiore: "comanda tu", con ciò stesso gli dà un comando, per cui colui che dovrebbe comandare in realtà obbedisce al comandato  :wacko:
perciò credo che sia una strada senza uscita
e questo l'ho sempre pensato anche io.

Offline ilvaccaro

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Re: parità si no?
« Risposta #54 il: Agosto 29, 2011, 23:17:56 pm »
ma che ne sappiamo noi se stella è una che si contraddice. perché dare addosso ad una utente solo perché è donna?

Pensa positivo Giulia, chi si arrabbia con una donna perché è donna, in fondo è perché nutre ancora qualche speranza o aspettativa.

Pensa  ai tanti che non si arrabbiano più, e neppure replicano quando vedono un nick femminile, ma vanno a farsi una bella birretta con gli amici al bar........ :w00t:
Non sono come certi sfigati che si pagano le donnacce.
Io mi sposo e poi pago " SOLO " alimenti e mantenimento ad una donna " ONESTA.."

Offline Guit

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Re: parità si no?
« Risposta #55 il: Agosto 29, 2011, 23:33:34 pm »
...
quindi siamo in un vicolo cieco!  lo sappiamo, è oramai da decenni che Rino sostiene che non siamo in grado di passare alla pars costruens.
perchè?
perchè per immaginare il futuro c'è bisogno di una visione del mondo, e qui casca l'asino. Rendersi conto che la società moderna è fondata sulla menzogna non equivale a sapere come ricominciare.
...

Il motivo di ciò è fisiologico e secondo me sta nel fatto che per una pars costruens, su argomenti così vasti, ci vogliono effettivamente dei decenni.
Nella QM la seconda parte non può consistere in un semplice manifesto partorito in una notte; non avverrà tracciando un confine netto tra il prima e il dopo ma sarà un gradiente, dove nel buio della destrutturazione a un certo punto inizierà a fare capolino l'alba.

Credo che parte della nostra distruzione aiuti pian piano una presa di coscienza più ampia: gli uomini devono parlare in proprio nome per essere interlocutori delle donne. Non devono solo, come avviene fino a oggi, ascoltare in silenzio l'accusa nei loro confronti.

Indurre la parte femminile a dialogare con la parte maschile, nel reciproco rispetto, spero conduca a un punto dove la costruzione del futuro possa essere fatta da uomini e donne insieme.

Inviterei chiunque a diffidare di ipotesi su nuovi rapporti tra i sessi stilate da un solo sesso.



Take the red pill

Offline Guit

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Re: parità si no?
« Risposta #56 il: Agosto 29, 2011, 23:51:22 pm »
Sul tema parità sì o no ho messo a punto un mio schema:

La parità (l'essere tutti uguali) è irrealizzabile.
La pari opportunità è realizzabile ma, basandosi essa sulla compensazione, si deve prima avere le idee chiare su cosa sia un uomo e su cosa sia una donna. Altrimenti si compensa male.

Oggi l'idea diffusa e istituzionale su cosa sia un uomo e una donna è semplice: il primo è sempre colpevole e causa di tutti i mali della donna; la seconda è sempre innocente e subisce il male dagli uomini.

E' in virtù di questa lettura, risultato di una storia scritta dal femminismo per condannare l'uomo, che l'attuale politica di pari opportunità ritiene che la discriminazione ai danni degli uomini sia "positiva". Compensare su premesse discriminanti comporta azioni discriminanti.

E' per questo che gli uomini devono riscrivere la propria storia, devono parlare dei propri desideri e rivendicare la buona fede storica rispetto alle donne, respingendo le accuse.

Fare questo aiuta a cambiare la prospettiva di giudizio, quindi a cambiare la realtà delle politiche uomo-donna. Già solo questo è "politico" e ha grandi implicazioni sulla vita reale di tutti.

Take the red pill

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Re: parità si no?
« Risposta #57 il: Agosto 29, 2011, 23:55:36 pm »
rivendicare la buona fede storica rispetto alle donne, respingendo le accuse.

Si, però io, come la maggior parte degli uomini, non è che mi senta poi tanto responsabile per ciò che hanno fatto e fanno altri uomini prima, durante e dopo di me. Quindi che accusino pure, tanto io, come la maggior parte degli uomini, non c'entro niente.

Offline Guit

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Re: parità si no?
« Risposta #58 il: Agosto 30, 2011, 00:01:10 am »
Si, però io, come la maggior parte degli uomini, non è che mi senta poi tanto responsabile per ciò che hanno fatto e fanno altri uomini prima, durante e dopo di me. Quindi che accusino pure, tanto io, come la maggior parte degli uomini, non c'entro niente.

Gli uomini non hanno scampo: devono imparare a vedersi come categoria e a parlare in difesa della propria categoria. Solo così possono difendersi anche a livello individuale, come singoli cittadini destinatari del diritto.
Questo perché oggi Mario non viene attaccato perché è Mario, ma perché è un uomo. Per la categoria alla quale appartiene. Difendere se stessi non basta.
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Offline Guit

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Re: parità si no?
« Risposta #59 il: Agosto 30, 2011, 00:08:57 am »
La discriminazione che molti padri subiscono in fase di separazione, non nasce nella diffidenza nei confronti di ognuno di loro preso singolarmente. Ognuno di loro può essere anche l'uomo più onesto del mondo ma il verdetto cambia di poco.
Essi vengono colpiti in quanto facenti parte del gruppo sociale degli uomini padri, contro cui, in maniera massiva, generalista e indiscriminata, si scaglia da decenni e decenni la propaganda anti-padre del femminismo.

Tu puoi pure essere un bravo cristo, ma sempre un uomo rimani ... Di fronte al mondo e di fronte alla Legge.

Quando appartieni a una categoria criminalizzata il massimo a cui puoi aspirare da innocente, è una condanna con le attenuanti. L'unico modo per ricevere giustizia è difendere te stesso e la categoria alla quale appartieni.

E' strano, lo fanno tutti, pure i tassisti, tranne gli uomini.
« Ultima modifica: Agosto 30, 2011, 00:29:09 am da Guit »
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