Il turismo sessuale femminile è in continua ascesa. Donne di ogni dove vanno in Nord Africa, ai Caraibi e in sperduti atolli alla ricerca di edonistico godimento fine a sé stesso senza soluzione di continuità. Detto meno poeticamente, cercano uomini dal cazzo grosso che le facciano sentire scopate a fondo come mai prima.
http://it.wikipedia.org/wiki/Turismo_sessuale#Destinazioni_del_turismo_sessuale_femminilehttp://mondodonna.blogosfere.it/2007/01/turismo-sessuale-femminile-un-trend-in-crescita.htmlLa mia professoressa d'inglese al liceo ne era un esempio. Era uguale spiccicata alla Santanchè (rifatta, bocca a culo di gallina, stessi tacchi a spillo a tutte le ore del giorno, oscenamente troia) e ne condivideva anche il caratteraccio acido, e per questo era zitella: aveva fatto scappare tutti gli uomini che le si erano accostati. Insomma, questa ad ogni estate, non avendo famiglia né amici, si prendeva una lunga e solitaria vacanza in qualche lido sperduto: Kenya, India, Indonesia, Cuba, Florida. Sennonché, in quinta tornò con un anello (di fidanzamento) al dito, e l'amore di Jacinto nel cuore. Questo Jacinto era un giovane (lei 45, lui 25-26 massimo) e apatico cubano di bell'aspetto dalle sconosciute doti professionali e dalle indubbie qualità intrattenitive, in quanto ce lo presentò come "cantante e artista". Jacinto attualmente lavora come DJ in uno stabilimento balneare della zona, per quanto ne so.
Naturalmente, fra noi maschi il goliardico pettegolezzo fu che la Cagna Mestruata - come era nota in gergo per i suoi imprevedibili sbalzi d'umore - se ne andasse ogni anno in giro vagabondando per il terzo mondo alla ricerca di cazzi per saziare la sua a lungo repressa fame d'uomini.
(Per la cronaca, la descrizione di sopra non le rende giustizia: era molto brava e competente e sapeva insegnare, anche se era severa e lunatica.)
Credo ce ne siano molte, di donne annoiate dalla vita, senza famiglia, senza affetti, senza legami che arrivano ad un punto nella vita in cui ti guardi indietro, tiri le somme e ti chiedi se puoi essere soddisfatto di come hai vissuto. Il momento in cui, dalla finestrella della solitaria fortezza, per la prima volta guardi fuori e ti chiedi se mai arriveranno, i Tartari, e se tu sarai ancora in grado di combatterli. Magari stanno entrando in climaterio e sentono il ventre che le abbandona, vuoto, i genitali che iniziano a rinsecchire, il seno che comincia a cadere, le rughe che cominciano a crepare la pelle e si dicono che devono godersi a fondo ogni istante di vita attiva che le resta, cercare di spremere ogni rimanente goccia di piacere dalla vita. Non so, non sono uno psicologo.
Però non disapprovo questi comportamenti. Non sono vecchio né saggio abbastanza per dire ad una donna di quarantacinque anni cosa deve fare. Se lo vogliono fare, lo facciano pure. Cazzi loro. Letteralmente.