http://www.vanityfair.it/news/mondo/2011/09/14/guerra-rivolta-donne-libia#?refresh=ce
Ottimo, Fabrizio. Mi permetto di riportare l'intero articolo.
Le donne libiche fanno la rivoluzione
Raccolgono soldi, soffiano gli obiettivi alla Nato, contrabbandano armi e in alcuni casi le usano. Con la rivolta le donne libiche si sono ritrovate a ricoprire ruoli che neanche immaginavano. E adesso?
di Francesco Oggiano · 14 settembre 2011
Le donne libiche non sono rimaste a guardare la rivolta dalla finestra. Non si sono accontentate di salutare i mariti e i figli che partivano per il fronte. Hanno nascosto i combattenti, cucito le bandiere della nuova Libia, contattato i giornalisti, raccolto soldi per i ribelli. Hanno contrabbandato armi e in qualche caso le hanno usate.
MIRIAM LA PISTOLERA
Come Miriam, 32 anni, una bimba in pancia e un kalashmikov in mano. Miriam è di stanza al checkpoint di Bani Walid, pronta a uccidere il primo sospetto. Spara bene e la figlia la chiamerà Misurata. I proiettili che usa può averglieli procurati Aisha Gdour: psicologa, per professione trasporta proiettili di contrabbando nascondendoli nella sua borsa marrona.Io 'ste guerrigliere dei miei stivali non le ho viste proprio.
E di foto ne ho cercate e trovate parecchie, e non sui siti dei quotidiani italiani.
DoD, Jane's, RID, EnS, non ne accennano proprio.
Dove sono le autiste di pick-up Toyota modificate con la binata sul cassone?
Io le donne lo ho viste solo in piazza, a cose fatte, ad urlare e sbraitare.
E prepariamoci: appena sapranno che è esistito un corpo chiamato "Desert Rats" si autoproclameranno eredi legittime.
Le tope del deserto...