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I nuovi castrati

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Fazer:
Come si dice: sorridi, domani andrà peggio... :cry:

http://27esimaora.corriere.it/articolo/meno-machi-e-piu-gentili-che-possiamo-fare-oggi-noi-mamme-di-maschi/#more-2199

Meno machi e più gentili: che possiamo fare oggi, noi mamme di maschi?

“Vorrei un figlio come il tuo”, esclama la giovane signora francese, madre di tre bambine, dopo essersi intrattenuta per quasi un’ora in spiaggia a chiacchierare con mio figlio Leonardo, quasi otto anni.

Non perché lui sia l’ultimo dei Mohicani, cioè un raro esemplare di figlio perfetto (anzi), quanto perché, mi spiega alla fine avvicinandosi a me che sotto l’ombrellone facevo finta di leggere ma tiravo l’orecchio per captare qualche brandello di quella singolare conversazione,

“è così delicato e gentile…”
Ultimi flash di vacanza che in vista del ritorno alla vita di tutti i giorni inducono alla riflessione. E a trarre da situazioni da spiaggia spunti per dare risposte a quegli interrogativi che ci poniamo quotidianamente noi madri quando vediamo i nostri piccoli confrontarsi con il mondo. Ora è tutto un gioco, ma poi sarà quel gioco da grandi che si chiama vita.

Essere delicati e gentili è un valore sì, ma come insegnare a un bambino a difenderlo eppure a difendersi con intelligenza dagli attacchi aggressivi?

Saper instaurare una relazione con un adulto non è da tutti i bambini. In questo i figli unici, lo dico essendolo anch’io, sono facilitati perché hanno più occasioni di confronto con i grandi. Ma è, questo, un contatto protetto: gli adulti con un bambino sono pazienti e indulgenti, lo trattano con tenerezza, pronti a semplificargli qualsiasi difficoltà.

E’ nell’approccio con i propri coetanei dove entrano in gioco, in piccolo, le stesse modalità di comportamento che troveranno in futuro. La competitività, il senso del possesso e la demarcazione del proprio territorio, l’aggressività,: è il loro primo impatto con il mondo, forse anche più duro di come sarà veramente perché privo di quei filtri che sono l’opportunità (e a volte purroppo l’opportunismo), la buona educazione (sperando che almeno un po’ sopravviva), l’intelligenza “furba”.

I bambini invece sanno essere spietati perché spontanei e istintivi. Attuare mezzi di difesa e di offesa è la riposta che i piccoli trovano nelle relazioni tra loro e, in base al carattere, c’è chi propende più per l’una o l’altra tipologia. A poco a poco crescendo impareranno a mixarle e a calibrarle.

 Al momento la delicatezza e la gentilezza di Leonardo lo portano a rifuggire istintivamente i coetanei prepotenti e troppo irruenti e a scegliere quelli vivaci ma più simili a lui.

Ma quali strumenti dare a un figlio per imparare a “gestire” l’altra parte del mondo?
C’è poi un ulteriore tema di riflessione. Delicatezza e gentilezza non sono dati caratteriali così usuali tra i maschietti, motivo per cui mio figlio al momento riscuote parecchio successo tra le bambine che fanno a gara nel cercarlo per giocare, che sia a rincorrersi a a sfidarsi nell’ultimo videogioco. Forse, corazzati da mille barriere, da adulti – uomini e donne – siamo portati gli uni a non manifestarsi, noi altre a nascondere quanto forte sia ancora il potere di un bel gesto e di un atteggiamento disponibile.

Come possiamo fare perché i nostri piccoli si attrezzino per affrontare con successo sfide e difficoltà del futuro ma conservando un po’ di istintività e la voglia di mostrare la propria sensibilità?

Meno male che, come al solito, la maggior parte dei commentatori spara ad alzo zero.
E vorrei vedere...

Massimo:
Primo: secondo me, quella signora più che come figlio lo voleva come amante. Mi sbaglierò......
Quando le donne dicono: "E così carino e gentile".............gatta ci cova!
Secondo: emerge ancora una volta l'istinto irreversibile delle donne a lamentarsi COMUNQUE. Non
solo di mariti, compagni ed amanti ma oggi anche dei figli. Se suo figlio fosse stato irruente ed
aggressivo si sarebbe preoccupata ugualmente. Per altri motivi.
Terzo: se vorrà sopravvivere ad atti di bullismo quel figlio imparerà ad essere ANCHE deciso.
Alternative, se vuole evitare di essere vittima, non ne ha e non ce ne sono. E non pensi di farsi
consolare e coccolare dalle amichette le quali, quando vedranno che non ce la fa a difendersi in
maniera adeguata, presto si stancheranno di lui. Le ragazze al 90% stanno dalla parte di chi mena
e non di chi le busca. E, diventate donne, stanno dalla parte di chi vince e non di chi perde.
Quarto ed ultimo: le donne sanno solo piangere sul latte versato invece di evitare di versarlo.
Fanno danni e poi incolpano chi i danni li subisce. Dopo aver ridotto il mondo dell'infanzia ad un'
immensa nursery si lamentano che i maschi non hanno più la "sana" aggressività? Eh, no!

Fazer:

--- Citazione da: Massimo - Settembre 07, 2011, 14:45:46 pm ---Terzo: se vorrà sopravvivere ad atti di bullismo quel figlio imparerà ad essere ANCHE deciso.

--- Termina citazione ---

No Max, non (sempre) e' così, e parlo per esperienza diretta.

Il classico "impara a difenderti" (da solo) e' una stronzata.

La famosa "goccia che fà traboccare il vaso" e' un'altra stronzata: nella maggior parte dei casi si scopre che purtroppo c'e' sempre spazio per un'ulteriore goccia. Sono più i vasi che si rompono che quelli che traboccano.

Subentra invece un incredibile meccanismo di...come posso chiamarlo..."rimozione" del torto/dolore subito, un pazzesco meccanismo di autodifesa che impone al cervello di "voltare pagina" immediatamente.

Prevale il senso di inadeguatezza, ogni volta amplificato dall'ultimo schiaffo (reale/metaforico) preso.

Un fenomeno autoesaltante, un loop, un meccanismo tipo "if/then".

Solo con l'età adulta si riesce a dare un nome a tutto ciò, fino ad allora e' dolore cieco, inspiegabile, il meccanismo di autoprotezione impedisce di ragionarci su: bisogna dimenticare, e subito.

Hai presente la famiglia degli AIM-9 Sidewinder, no?
Bene, un bambino adeguatamente "formato" e' esattamente come il missile: ha il suo sensore che gli dice dove andare, ha il suo programma che gli dice cosa fare. Puo' essere ingannato a forza di "flares", ma solitamente colpisce giusto.
Io invece sono (stato?) come un Sidewinder senza sensore infrarosso: ho viaggiato alla cieca, non capivo ne' perche' ero stato lanciato ne' che cazzo dovevo colpire.

Iperprotettività materna, ansia materna, "broken wings"...

Queste dementi nemmeno si rendono conto dei danni che stanno causando.

Crescono (da sole) dei castrati, "psicostuprati", femminucce nei modi e negli schemi di comportamento.

Pochi di loro, un domani, attraverso un dolorosissimo percorso a ritroso, riusciranno a limitare i danni e a darsi una parvenza di serenità, chi con l'aiuto di un terapeuta, chi (come me) in totale solitudine.

Ecco perche', leggendo certi articoli, l'avvilimento che mi prende pensando alla qm "di oggi" viene ampiamente superato da quello riguardante la qm "di domani", quella delle future generazioni.
Io (se non si pone subito rimedio) so già cosa ha in serbo il futuro per le nuove generazioni di maschi.
Ed ecco perche', della qm, questa e' la "parte" che più mi interessa.
Forse per noi e' già troppo tardi, ma abbiamo il dovere di combattere per le nuove generazioni.
Basta con i Fazer del cazzo, basta dolore.

Impediamo la creazione di nuovi Winston Smith, uccidiamo (metaforicamente) la Grande Sorella.

 :cry:

Fazer:
Quello che segue e' uno dei commenti all'articolo:

Cosa potete fare voi mamme?

07.09 | 12:23 Masato75

Innanzitutto cercare di non divorziare dal marito. Sono cresciuto solo con mia madre e dio solo sa quanto ha pesato l’assenza di mio padre nel processo di crescita, questo in barba alle tante donne che ritengono la figura del padre quasi superflua per quanto riguarda l’educazione ma essenziale per gli alimenti. Altro aspetto è quello di cercare di non trasmettere loro le tipiche paure ed insicurezze delle mamme italiane, spesso timori risibili che nella vita reale diventano divieti inconcepibili (tipo quello di non andare in motorino. Provare a pensare, e questo mi sembra che per le donne moderne sia quasi impossibile, che maschi e femmine sono diversi ma vanno trattati assecondando la loro indole ma intervenendo quando necessario per “correggere la rotta” dico questo perchè proprio ieri ho visto una mamma sgridare urlando il figlio maschio che aveva osato, dentro una videoteca, andare a vedere la bacheca dei film per bambini che era ad un metro di distanza. Seguito dallo sfogo con la cassiera, anch’essa basita:” Lo vede, mia figlia è bravissima, lui è un diavolo che mi manda ai matti!!”…Fa riflettere inoltre che la maggior parte dei casi in cui c’è violenza su un bambino (maschio ovviamente) questa provenga dalla madre.

Eh, già, Masato75 , eh già... :cry:

Fazer:
E se ancora non ne avete le palle piene, ciapàtevi 'sti link:

http://www.psychomedia.it/pm/grpind/separ/pezzuolo-paolucci.htm


http://www.vegajournal.org/content/archivio/47-anno-v-numero-1/155-genitorialita-consapevole-e-funzione-educativa-della-famiglia

http://www.consultorio-famiglia-giovani.it/def1/libri/Vol.%20I/ruolo_paterno.htm

http://www.psicopedagogika.it/view.asp?id=33

http://www.equipelogodinamica.it/genitori.html

http://www.alessandrogambugiati.net/breve_introduzione_a.htm

Sadness Mix... :cool:

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