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I nuovi castrati
beta:
esatto vaccaro.
e non capisco se queste madri proprio non ci arrivano o lo fanno apposta, per non dover passare il figlio nelle mani di un altra,(come è stato scritto prima se li passano da madre a fidanzata) o per doverlo passare il piu tardi possibile. daltronde l' egoismo materno a volte mi sembra non avere limiti.
Nemo90:
A casa, siamo in tre fratelli: Marco, Francesco e Valerio. Di 26, 22 e 20 anni. Marco fa il carabiniere, Francesco milita nell'Esercito e io (il pirla) studio lettere. Quando mia madre rimase incinta di Marco, pronosticò che "sarebbe stata femmina". Mai errore più palese.
Ho avuto la grazia di avere un ottimo padre, autorevole, gentile e affettuoso, perlomeno nei miei confronti, con i miei fratelli era un po' più ruvido. Ricordo ancora che è stato lui a farmi venire la passione per la lettura e la narrativa, quando presi la varicella, leggendomi delle storie o inventandole di sana pianta. Crescendo, mi ha detto che passava le giornate ad immaginarsi nuovi racconti da dirmi alla sera, in genere con i personaggi di Topolino: uno, un capolavoro, era "Zio Paperone e il Tesoro Nero", gliela chiedevo sempre e lui me la ripeteva ogni volta, cambiando un po' i particolari. Che bella che era, ogni volta mi viene nostalgia. :baby:
Concordo appieno quindi con chi dice che il padre sia parte fondamentale della crescita di ogni individuo: non scordiamoci che la somma idealizzazione del Padre, la suprema autorità umana, Colui che dà amore e disciplina, è Dio. Dio è il Padre. Non si innalza a divinità qualcosa di inutile. Se volete avere un'idea di com'è il padre perfetto, guardate all'idea di Dio.
Il femminismo non ha mai fatto mistero che uno dei suoi obiettivi chiave è la distruzione della paternità, e di Dio con essa. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Leggevo, addirittura, che l'esplosione dell'anoressia è da attribuirsi proprio alla scomparsa della rassicurazione paterna e all'egemonia della figura materna. Le ragazze che crescono con la madre come unico riferimento sviluppano un malsano rapporto con il loro corpo, complessi psicologici, frustrazione, rabbia repressa, incapacità di relazionarsi con gli uomini e con le figure d'autorità. Quelle che Valerie Solanas spregevolmente chiama Daddy's Girls sono, in fin dei conti, sostanzialmente più felici delle Riot Grrls. Certamente più sane.
Non a caso, la quasi totalità delle femministe radicali ha avuto un pessimo rapporto con il padre. Fossi Freud, diagnosticherei un malriuscito complesso di Elettra, ma non lo sono, sicché...
Non sono invece interamente d'accordo con l'idea che ogni uomo, fin da bambino, debba essere aggressivo, estroverso, insensibile, dedito più al contatto fisico che a quello psicologico. Io, a differenza dei miei brillanti fratelli, sono sempre stato timido, riservato, introverso e riflessivo. Alle medie ero praticamente solo. Tre anni d'inferno. Al liceo, già quasi uomo, per fortuna è cambiato tutto.
Ma rimango più il tipo che apprezza un tramonto solitario piuttosto che una partita di calcio, un libro invece di una assordante serata nel fracasso stroboscopico di una discoteca. Tiro fuori la mia aggressività solo nei dibattiti, mi dicono. Ma non per questo mi ritengo meno maschio dello spassoso Sergio il muratore de ilvaccaro ( :ok: ). Credo sarebbe riduttivo riportare la virilità ad un solo ideale. Ogni uomo, così come ogni donna, ha il diritto di esprimersi come vuole, purché rimanga un uomo.
Relativamente al divertente quadretto del vaccaro, è proprio vero. A questo punto bisogna concludere che che c'è un filone di femmine biologicamente masochistiche. C'è questa Debby (la stessa del post sull'uxoricidio) che si è trovata questo Giampy, un infernale e ripugnante pizzaiolo.
Lui le fa cose che io mai farei alla mia ragazza. Con aria complice, come se avessimo dormito assieme per le strade per chissà quanto tempo, Giampy mi fa: "Ma tu, la tua, la inculi?". A parte il merito della aulica questione (cioè: no), come cazzo ti permetti di rivolgermi certe domande?
Questo agghiacciante bifolco la tratta come uno straccio, non le fa il bene di un regalo o di un pensierino, chiama le donne "femmine", prende anabolizzanti, fuma e beve, sta in continuazione a palparla anche sotto la gonna e, da quel che impudicamente mi narra nel suo gergo portuale, non fa il minimo sforzo per farla godere a letto.
Eppure Debby stravede per lui: "È il più forte del mondo", mi rivela. "È un uomo vero" aggiunge.
È un poco di buono da cui dovresti girare alla larga se hai cara la dignità, vorrei ribatterle.
Ecco, io invece mi sono reso conto di aver trovato la donna giusta l'altro ieri.
Io e Arianna eravamo andati al mare, più per dirgli addio che per altro. Cielo grigio plumbeo, acqua grigio piombo. Spiaggia deserta. Arianna non poteva farsi il bagno perché le birbone si erano fatte vive un giorno prima e io non avevo tutta questa voglia, così abbiamo lasciato perdere.
Ci siamo arrampicati sugli scogli e siamo rimasti con le gambe penzoloni, a mollo, per tutto il pomeriggio, in silenzio, uno accanto all'altra, a guardare la calma acqua scura, a respirare l'aria salmastra e ad ascoltare il lieve vento.
Era uno di quei momenti in cui vorresti fermare il tempo, catturare l'immensità dell'universo in quel singolo istante. Per me è quella la felicità, l'amore, la pace.
Ma non per questo mi sento meno maschio di Giampy, anzi.
Finché è spontanea espressione della propria personalità, tutto va bene. I problemi sorgono quando le madri-matrone alla Misseri (non oso pensare cosa sarebbe successo ad un eventuale figlio maschio in quella famiglia) impongono ai figli le loro frustrazioni.
Diverso è il caso delle figlie femmine, ma sono le due e sono stanco, gli occhi mi dolgono e il cervello va a rilento. Buonanotte.
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