Autore Topic: Senza titolo 2.  (Letto 2543 volte)

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Offline Fazer

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Senza titolo 2.
« il: Settembre 11, 2011, 13:54:22 pm »
Perdonatemi, ma di fonte a certe puttanate mi si bloccano i 4 neuroni che mi sono rimasti, perciò...senza titolo. :P

http://27esimaora.corriere.it/articolo/donna-ornamento-oggetto-immagine-ora-ci-tocca-la-vergine-escort/

La pubblicità cavalca l’insofferenza per bocche, seni e sederi squadernati sui cartelloni pubblicitari. E nasce un nuovo modello...

Donna-ornamento, oggetto, immagine… Ora ci tocca la vergine-escort

«Sono Monica, lavoro in politica, e non vado a letto con nessuno».
 
Casta e volitiva nelle parole, dolce e accondiscendente nell’apparire, la signorina Monica campeggia su manifesti che tappezzano diverse città italiane, da Napoli a Milano. Trattasi della campagna pubblicitaria del marchio Francomina, nato nel 2003, figlio della creatività di un’azienda napoletana.
 
Finalmente la pubblicità riscatta tanti anni di uso indiscriminato dell’immagine femminile?
 
Magari. L’impressione è un’altra. Quella di trovarsi di fronte all’ennesima strumentalizzazione. Il tentativo di cavalcare — senza troppa convinzione — l’insofferenza delle donne per l’infinito rosario di bocche, seni e sederi squadernato sui cartelloni pubblicitari delle nostre città.
 
Gli esempi di come la pubblicità utilizzi senza freni il corpo delle donne per aiutare le aziende a vendere prodotti è infinito (e se ne è parlato anche in altri post, guarda il “leggi anche” in fondo a destra). Ora, per certi versi, si strumentalizza questa stessa strumentalizzazione, come in un infinito gioco di matriosche.
 
E poi — ammesso e non concesso che la politica si possa definire un lavoro — perché questa Monica dovrebbe immolarsi sull’altare della castità come una novella Maria Goretti ?
 
Il sacrificio, semmai, potrebbe limitarsi al non «darla» per ottenere in cambio favori e carriera.
 
Che dire inoltre dello slogan «Sono Maddalena, faccio la escort ma non sono una ragazza facile»? Un inno alla relatività dell’essere? Lo sdoganamento finale della prostituzione come mestiere qualunque?
 
Di certo c’è che il sottosegretario alla presidenza del consiglio Carlo Giovanardi non ha apprezzato, in particolare, proprio questo manifesto. Non perché indelicato nei confronti delle donne ma perché “Degradante e offensiva per milioni di credenti”. Risultato: oggi il sindaco di Roma ha ordinato, per lo stesso motivo, la rimozione delle affissioni dai muri della capitale.
 
«Tornando alle donne, l’impressione è che questa campagna pubblicitaria stia cavalcando la rabbia di molte italiane senza una riflessione di fondo degna di questo nome», commenta Francesca Zajczyk, sociologa, da pochi giorni delegata dal sindaco di Milano, Giuliana Pisapia, a occuparsi di Pari Opportunità nel capoluogo lombardo.
 
Sulla stessa lunghezza d’onda Assunta Sarlo, una delle anime del movimento Usciamo dal silenzio:
 
«Siamo di fronte a un controstereotipo. Strumentalizzazione fin troppo grossolana. Non penso che in questo modo l’azienda venderà di più».
 
«Nell’ultimo anno il concetto di femminilità è stato parecchio stressato. La nostra campagna pubblicitaria prende spunto dalla realtà e dalle vicende di cronaca — fa notare l’azienda —. Certo, abbiamo alzato un po’ il tono di voce. Se non lo fai rischi di scomparire». Il marchio Francomina si era già distinto qualche mese fa, i primi di giugno, in occasione del casting per selezionare le modelle per la campagna. Tra i requisiti, anche quello di essere vergine. «Non abbiamo precisato se di verginità mentale o fisica dovesse trattarsi — precisano da Napoli —. Alla fine sono arrivate ragazze di ogni tipo».
 
Insomma, anche chi dice di volere scardinare vecchi stereotipi finisce per battere sul solito chiodo.
 
Sesso e seduzione. E pure in modo schizofrenico. Da una parte lo sdoganamento della escort, dall’altra la sollecitazione alla verginità.
 
Che il massimo a cui tendere sia la escort vergine?


La soluzione "finale" forse consiste nell'ignorarle completamente.
Che non se ne parli più, che scendano all'ultimo posto negli interessi maschili (se continuano così sono sulla buona strada  :lol:), che le si colpisca con l'arma che più temono: l'indifferenza.

Offline Giuseppe83

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #1 il: Settembre 11, 2011, 14:42:47 pm »
Lo sdoganamento finale della prostituzione come mestiere qualunque?Perchè, non lo è? Ed è infinitamente più comodo di fare il muratore.

Offline Nemo90

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #2 il: Settembre 11, 2011, 14:53:35 pm »
Cioè, questa è isteria. Non c'è altro modo per definirla: è isteria e basta.
Costoro stanno conducendo una caccia alle streghe, rendiamocene conto.

A margine, quest'articolo mi ha finalmente fatto tornare alla mente il nome del predecessore del Se non ora, quando?, l'Usciamo dal silenzio, che riposa sereno sotto tre metri di terra. Vedrete che anche il Snoq seguirà a breve.

Offline yamamax

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #3 il: Settembre 11, 2011, 14:57:22 pm »
Stà di fatto che la donna  con sederi o scollature o come in questo caso "casta e sobria" è sempre l' esca della situazione .... va da se che l' uomo è sempre considerato il "pesce" della situazione. come fermare questo squallido circolo vizioso non saprei, forse l' indifferenza come afferma fazer potrebbe essere una buona soluzione, però ciò presupporebbe una presa di coscienza in massa degli uomini in questa direzione che ancora non vedo.

Offline Fazer

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #4 il: Settembre 11, 2011, 15:00:41 pm »
...forse l' indifferenza come afferma fazer potrebbe essere una buona soluzione, però ciò presupporebbe una presa di coscienza in massa degli uomini in questa direzione che ancora non vedo...

Eh lo so, Yamamax, la mia e' solo una pia illusione.
Penso però che tutte queste sparate non faranno altro che aumentare la misoginia generale.
Non tutti si fermano a ragionare.
Si stanno tirando la zappa sui piedi.

Online Massimo

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #5 il: Settembre 11, 2011, 15:06:50 pm »
Lo sdoganamento finale della prostituzione come mestiere qualunque?Perchè, non lo è? Ed è infinitamente più comodo di fare il muratore.

Se viene rispettata anche la prostituta, allora, per le donne, è fatta. Si è quadrato il cerchio.
La donna verrà rispettata QUALUNQUE COSA FACCIA e COMUNQUE. Ora che, grazie alla oramai
imperante dabbenaggine maschile, abissale e demenziale, l'obiettivo è realmente alla portata delle
donne, ecco che coerentemente lo perseguono. Nessuno di voi lo ha capito? Questo è il senso
della manifestazione (anche se pochi ne hanno avuto realmente coscienza) il cui slogan e motto
era: "Anch'io sono una puttana!". Ecco l'obiettivo: poterlo ANCHE ESSERE o DIVENTARE senza
essere disprezzata, anzi essendo rispettata e persino stimata. Nessuna pretesa è assurda per le
donne. Basta che non trovino resistenza. Diventa ingiusta SOLO se la resistenza la trovano.

Offline Nemo90

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #6 il: Settembre 11, 2011, 15:38:12 pm »
Massimo, per come la intendo io: esercitare il mestiere di prostituta è legale, fintantoché si basa sullo scambio di denaro per sesso. Io vado dal negoziante e compro il pane; vado dalla prostituta e compro sesso; assumo un muratore perché si sfianchi e mi apra una finestra in salotto.

Se il panettiere o il muratore sono consenzienti, non c'è nulla di sbagliato: tanto più, se anche la prostituta lo è. Vi ricava un utile, un guadagno. Il fattore moralità è secondario: solo i megalomani o gli aspiranti dittatori possono pensare che la loro nozione di morale sia universale e debba essere imposta a tutto il consorzio umano.
Quello che le femministe asseriscono è che la prostituta non è consenziente, ma è costretta dal pappone o plagiata dalla "cultura fallocentrica". Insomma, anche se vi guadagna è vittima dell'uomo.

Tanto che in Svezia (paese che assomiglia sempre di più all'Arabia Saudita), viene punito solo il compratore e non la passeggiatrice, proprio perché - secondo la malsana teoria femminista - nell'atto della prostituzione (o, per essere precisi, nel coito in generale) vi è un elemento di misoginia. Sempre.

Per questo le femministe nostrane si oppongono alla prostituzione.
Ma tant'è, i tempi di crisi si sentono. Ecco cosa scrive Bruno Tinti, magistrato, sul FQ.
Adesso si sa che la lotta all’evasione, indicata nella manovra fiscale come fonte cospicua di risorse destinate a risollevare le sorti del Paese, è in realtà una nuvola di fumo. Si sa anche che contare tra i ricavi di detta manovra il miliardo e rotti (per il primo anno; poi diventeranno 2, 3, 55) che la lotta all’evasione dovrebbe produrre è un falso in bilancio da manuale; perché i proventi sperati e incerti non possono essere posti a copertura di spese certe. Non dissimilmente da quanto prescritto per i bilanci di ogni società commerciale, dove, nei bilanci di previsione, i crediti incerti e sperati trovano la loro collocazione a copertura di investimenti che si realizzeranno quando e se detti crediti saranno riscossi.

Fumo negli occhi dunque e ricavi zero. Ma soldi servono, e come. Allora può tornare utile qualche soluzione nuova che potrebbe avere ricadute positive anche sotto altri profili. Ecco, bisogna tassare le prostitute.

1) Se ne ricaverebbero un sacco di soldi. Non so quanti siano. Non so quante sono le prostitute che esercitano in Italia. Non so quante prestazioni forniscono per giornata lavorativa. Non so quali siano le tariffe praticate. Non so stimare, di conseguenza, quanto si ricaverebbe da questa iniziativa. Però, che bande intere di truci delinquenti si massacrino per controllarle, mi fa pensare che deve trattarsi di un affare molto lucroso e che dovrebbe rendere bene sotto il profilo fiscale.

2) Si migliorerebbe radicalmente la qualità di vita delle prostitute. Infatti, per incassare le imposte sul loro reddito, dovrebbero lavorare in maniera che ne sia possibile il controllo. Dal che deriva che dovrebbero smettere di praticare come commercianti ambulanti: la categoria è infatti nota per praticare un “nero” quasi totale. E quindi? Via dalla strada e esercizio della professione in locali dichiarati e controllati. Naturalmente le prime a non volersi adattare a questa situazione sarebbero le lavoratrici in questione e anche i loro sponsor non ne sarebbero entusiasti.

Ma è sufficiente un’adeguata politica di convincimento: ogni sera, dalle 22 e fino alle 4 di mattina, un “pattuglione” percorre la totalità delle vie cittadine e carica tutte le lavoratrici beccate sulla strada; le porta in Questura (per identificazione, così il rispetto della legge è assicurato) e le rilascia verso le 10 del giorno dopo. Risultato: niente lavoro, niente incassi. Se lo si fa per un mese di seguito, anche il più stupido degli albanesi capisce che, se insiste a tenere le sue donne sulla strada, non guadagna nemmeno una lira. Quindi compra o affitta un paio di locali e le mette a lavorare lì.

3) Si razionalizzerebbe finalmente una delle leggi più idiote della Repubblica, la mai abbastanza vituperata Legge Merlin. In effetti, mettere a disposizione un alloggio perché ivi si svolga attività di meretricio significa commettere il reato di favoreggiamento; e prelevare una parte del ricavato di detta attività significa commettere il reato di sfruttamento. Che è il motivo per cui le prostitute sono sulla strada e i pappa nascosti nei boschetti vicini. Nessuno vede, nessuno applica la legge, ma il “principio” è salvo. Ma siccome pecunia non olet, non dovrebbe essere difficile trovare un accordo in base al quale, se il meretricio è dichiarato e il locale in cui si svolge pure e se si pagano le tasse; ecco, causa di non punibilità, nessun reato. Capisco che per alcune coscienze è un po’ dura da mandare giù. Ma, in fondo, le prostitute sono già da tempo abituali frequentatrici delle più alte cariche istituzionali. Ci si abituerebbe in fretta.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/11/bisogna-tassare-le-prostitute/156515/

Come si diceva su questo forum, i tempi di vacche magre stanno facendo crollare i pilastri dell'ideologia embedded femminista. (Non che la legge Merlin fosse di stampo femminista, tutt'altro...)

Offline Giuseppe83

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #7 il: Settembre 11, 2011, 15:46:55 pm »
@ Massimo:
Le prostitute sono le più oneste fra le donne.

@ Nemo:
Spero che tu stia scherzando quando dici che la legge Merlin non è di stampo femminista.

Offline Nemo90

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« Risposta #8 il: Settembre 11, 2011, 15:54:50 pm »
@ Nemo:
Spero che tu stia scherzando quando dici che la legge Merlin non è di stampo femminista.

È stata messa in lavorazione nei tardi anni '40 e approvata nel 1958, quando ancora non esisteva il femminismo. Inoltre, il suo spirito non va tanto a punire l'atto sessuale o eventuali dietrologie maschiliste, quanto lo sfruttamento (lenocinio) delle prostitute.
Lina Merlin era anche convinta antidivorzista, tant'è.

O almeno così la vedo io, potrei anche sbagliarmi.

Offline Giuseppe83

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #9 il: Settembre 11, 2011, 16:04:09 pm »
Ma sai che il femminismo esiste da prima del '68.

Offline yamamax

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #10 il: Settembre 11, 2011, 16:24:59 pm »
Se viene rispettata anche la prostituta, allora, per le donne, è fatta. Si è quadrato il cerchio..


Io invece la vedo da un altro punto di vista: la prostituta è il massimo dell' onesta morale in quanto fa pubblicamente ciò che altre aspirano in privato. Il fatto è proprio questo ... si potrebbe dire ancora una volta che la prostituzione è un "problema femmile" cioè  per molte donne è concorrenza sleale. Se tu puttana per un pò di denaro vai con tutti....vieni a interferire nel nostro piano subdolo studiato per dissanguare lentamente e costantemente i nostri mariti/fidanzati/amanti.  :P :unsure:
Le donne non combattono la prostituzione , .... combattono la concorrenza !

Offline Giuseppe83

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #11 il: Settembre 11, 2011, 16:28:39 pm »
Bravo Yamamax, hai capito.

Online Massimo

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #12 il: Settembre 11, 2011, 23:29:31 pm »
@ Massimo:
Le prostitute sono le più oneste fra le donne.

 

Non ne dubito. Il fatto è che le donne VORREBBERO essere rispettate SEMPRE e COMUNQUE
ANCHE SE FOSSERO E FACESSERO LE PROSTITUTE. Le prostitute sono nell'immaginario della
collettività (immaginario, non la realtà) le donne spregevoli per definizione. Le donne invece
vorrebbero che nell'immaginario collettivo non ci fosse neanche il CONCETTO di donna che si
possa definire disprezzabile. La donna IN QUANTO TALE deve essere capita, apprezzata e
rispettata in ogni caso ANCHE SE PROSTITUTA. Questo è il fine che stanno perseguendo.

Offline Giuseppe83

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #13 il: Settembre 12, 2011, 17:02:40 pm »
Forse debbo precisare.
Secondo me le prostitute vanno rispettate. Le prostitute sono quelle che scambiano il sesso col denaro. La prostituzione andrebbe regolarizzata.
Invece le puttane (o prostitute irregolari) non vanno rispettate. Io chiamo puttane quelle che scambiano il sesso con un esame universitario, un posto di lavoro, tutti i beni del marito, la libertà e dignità del compagno, etc. La puttanaggine per me andrebbe sanzionata severamente.
Sei d'accordo con me adesso?

Offline Stealth

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Re: Senza titolo 2.
« Risposta #14 il: Settembre 12, 2011, 19:09:04 pm »
Oddio rispettate... mah dipende, se s'intende rispetto nel senso "minimo" del termine, ossia non osteggiate, allora sarei anche d'accordo.