Conosco un ragazzo uguale uguale a questo bambino: fin da piccolissimo si sentiva "nato femmina in un corpo di maschio", giocava con le barbie piuttosto che con i soldatini. Mi confidava che invidiava le mestruazioni e il potersi mettere i tacchi, insomma voleva essere donna a tutti i costi.
Adesso avrà 21 anni, credo. Un ottimo ragazzo, fra l'altro. Mi auguro non si sia abbassato a fare il trans sulla statale, ma non lo sento più da anni.
Non posso accusare la famiglia di averne fomentato i desideri, se non per contrasto: vi lascio immaginare cosa può sopportare una persona con quelle specificità psicologiche in una famiglia di basso rango culturale. Qui lo conoscono tutti, purtroppo le comari (e i compari) hanno la dannata abitudine di sparlare.
Ora, io non ho assolutamente i titoli per dibattere da dove provenga il nostro orientamento sessuale, se è innato o acquisito; credo la risposta stia un po' nel mezzo.
Ad ogni modo, per ottenere effetti importanti, è meglio iniziare prima della pubertà per ragioni ormonali. Dibattito etico: è giusto sacrificare un effetto migliore per una piena autonomia decisionale? Quanto può essere cosciente un bambino così piccolo della sua sessualità? Gli si può affidare una decisione che stravolgerà per sempre la sua vita?
Non sono saggio abbastanza per dare risposta a queste domande.