http://lanazione.ilsole24ore.com/prato/cronaca/2009/10/17/248294-boato_alla_fipal.shtmlPrato, 17 ottobre 2009 - UN BOATO improvviso. E la giornata cadenzata dai soliti ritmi di lavoro si è trasformata, in un battibaleno, in un dramma senza appello. Erano circa le otto e mezzo di un tranquillo venerdì, quando gli operai della «Fipal», azienda di distribuzione di prodotti alimentari e dolciari di via del Ferro, a Grignano, sono stati scossi dal fragore a pochi metri di distanza.
I LAVORATORI sono corsi a vedere, consapevoli immediatamente che qualcosa di grave era successo. Pochi secondi e poi la scena terribile è apparsa davanti ai loro occhi: un lucernario era completamente franato e fra le macerie giaceva il corpo di un operaio che stava lavorando sul tetto. Era Necula Manolache, cinquantacinque anni, di nazionalità rumena, ma ormai da tempo cittadino italiano. I soccorsi sono stati chiamati immediatamente, ma al loro arrivo i volontari della Misericordia Prato centro, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Sul posto anche i carabinieri della stazione di Iolo, con a capo il maresciallo Corchia: hanno effettuato i rilievi del caso e raccolto le prime testimonianze per ricostruire la dinamica dell’incidente.
LA VITTIMA, operaio della ditta Firenze Ecologia, si trovava da solo sul tetto della Fipal per completare i lavori di bonifica dei lucernari in amianto, iniziati già dal 5 ottobre scorso e oramai al termine, per poi poter inserire al loro posto dei pannelli fotovoltaici. Nell’ultimo tratto del tetto il cinquantenne (che non stava indossando né il casco, né l’imbracatura di sicurezza) si stava muovendo su una di queste lastre in amianto quando c’è stato un cedimento. Il volo è stato di quasi dodici metri a testa in giù, che gli ha provocato la morte sul colpo.
I carabinieri hanno subito sentito i colleghi di lavoro della vittima e Giovanni Fiesoli, il titolare della Fipal. Verifiche sono state fatte anche sulla presenza degli strumenti per la messa in sicurezza dei lavoratori sul tetto.
LA VITTIMA, Necula Manolache, abitante a Firenze in via del Sodo, lascia moglie e figli.
«E’ stato un qualcosa di terribile — confessano alcuni dipendenti della Fipal — L’operaio si ritrovava da solo sul tetto, mentre i suoi colleghi della ditta incaricata della rimozione stavano effettuando lavori di carico e scarico di materiale».
E ANCORA: «Siamo stati noi della Fipal impauriti dal boato a dare l’allarme ai suoi colleghi, ancora ignari dell’accaduto, prima di chiamare i soccorsi e le forze dell’ordine». Il drammatico volo è rimasto scolpito nella memoria della tragica mattinata in azienda.
«SI È TRATTATO davvero di una sfortunata fatalità — si racconta — l’uomo è precipitato proprio al centro fra due filari di merce, non trovando così alcun aiuto per ammortizzare la caduta».
UNA TRAGEDIA che, molti sottolineano a Grignano, si sarebbe potuta evitare. «Se avesse indossato l’imbracatura di sicurezza e sulla testa il casco, materiale presente tra l’altro all’interno dell’azienda, tutto ciò non sarebbe accaduto» concludono scossi gli operai della Fipal «ed ora non staremmo qui a parlare di questa tragedia».