Autore Topic: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma  (Letto 2899 volte)

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Offline Fazer

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Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« il: Settembre 13, 2011, 17:09:52 pm »
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/09/13/news/ladyfest_festival_femminista_a_roma-21593091/?ref=HREC2-11

Le "donne più" della Ladyfest
Nuove femministe di Roma
Sono eterosessuali, lesbiche o bisex. Parità, responsabilità reciproca e nessun tabù. Il 16 settembre si tiene a Roma la terza edizione italiana della Ladyfest, festival della cultura femminista del futuro. Dove niente sarà dato per scontato

ROMA - Sono artiste, ex femministe, giovani ragazze dei movimenti sociali. E' il popolo tutto femmile che organizza da tre anni la "Ladyfest", un festival pensato per abbattere ogni tabù sui problemi di genere. Artiste internazionali porteranno gratuitamente performances, tele e fotografie per raccontare il corpo e i pensieri delle nuove donne. Un mix di politica, lotta d'emancipazione e arte da queste nuove femministe che lottano ancora per i diritti delle donne 1. "Il percorso della Ladyfest in Italia è nato dall'unione dei due percorsi - racconta Barbara, fondatrice e portavoce del festival - quello di giovani artiste underground che volevano parlare di femminilità e quello di 'vecchie' compagne del movimento femminista che cercavano nuove forme di espressione".

Dagli Usa a Roma. La manifestazione nasce nel 2000 negli Stati Uniti. Un festival organizzato da donne che mescola arte e politica per far conoscere i problemi e le risorse dell'universo femminile. A Roma atterra tre anni fa, con delle riunioni alla libreria e "bazar erotico" Tuba, nel quartiere Pigneto. Dopo la prima edizione, che si sposta fra le piazze e i centri sociali, l'anno scorso il festival si è tenuto
all'Acquila, in collaborazione con l'associazione 3e32. "La Ladyfest si tiene ogni anno a Lubiana, Madrid, Londra - racconta Barbara - praticamente in tutta l'Europa. Ci eravamo rese conto che il messaggio positivo e prorompente di questo festival poteva dare una scossa anche qui, e ce n'era veramente bisogno".

Le "ladies" che parlano di responsabilità. Il festival, aperto a tutti, è organizzato solo da donne: "In realtà noi non ci chiamiamo nemmeno 'donne' ma 'ladies', perché ritieniamo di essere più complesse del solo fattore biologico. Il concetto di donna che vogliamo raccontare è un universo molteplice, dalle mille sfaccettature. Il fatto di organizzare un festival con una squadra solo femminile è anche una sfida, per noi. Ma naturalmente chiunque, di qualunque genere e orientamento sessuale, è invitato a partecipare. Con una sola clausola: che sia responsabile". Perché il festival si rifà al codice non scritto del DIY "Do it yourself": ognuno è responsabile della buona riuscita dell'iniziativa, dalle relazioni che instaura con gli altri al fatto che il luogo sia rispettato e pulito. Anche perché l'iniziativa è autoprodotta e autogestita, ovvero finanziata spontanemante dalle organizzatrici: "Tutte le artiste vengono gratis - spiega Barbara - il ricavato servirà semplicemente a coprire le spese di realizzazione. Se dovesse rimanere qualcosa, ci piacerebbe far diventare i discorsi delle nostre assemblee una rivista, aperta ai contributi più diversi". Un modo per continuare il discorso del festival, volto ad affermare una femminilità tutta nuova. Provare per credere.

Offline Rita

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #1 il: Settembre 13, 2011, 17:38:47 pm »
guardavo le fotografie della manifestazione,

1) donna mascherata da bambola sexy con tette siliconate in vista
2) la medesima in procinto di posizionarsi a 90 gradi
3) ragazze di colore con treccine rasta
4) donna completamente nuda (c'è sempre una ragione per spogliarsi, volevamo non trovarla qui?)
le restanti immagini potrebbero essere confuse con una qualsiasi manifestazione di centri sociali.

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/09/09/foto/ladyfest_2011_a_roma_arrivano_le_neo-femministe-21451957/1/

 :flag1:

Una manifestazione sì femminista ma, nelle intenzioni delle organizzatrici, "altra" rispetto alle classiche battaglie di genere degli anni '70. Al centro della festa - si legge sul sito ufficiale - ci sarà l'esplorazione degli immaginari legati ai corpi e alla sessualità, "alla ricerca del punto di rottura della norma e del suo rovesciamento: dall’immaginario preconfezionato e disciplinante del potere al potere sovversivo e gioioso degli immaginari liberati.

Ecco sì.. infatti è una cosa "altra" rispetto al classico femminismo anni '70 quello che metteva al centro l'immaginario legato ai corpi e alla sessualità e che cercava il punto di rottura della norma o il suo rovesciamento, massì quello vecchio e stantio che parlava del potere sovversivo e gioioso dell'immaginazione liberata dal preconfezionamento disciplinante del potere--- tutt'un'altra cosa
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Stealth

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #2 il: Settembre 13, 2011, 17:42:14 pm »
Mi sembra quasi un festival dark horror.

Offline Fazer

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #3 il: Settembre 13, 2011, 18:48:36 pm »
Ecco sì.. infatti è una cosa "altra" rispetto al classico femminismo anni '70 quello che metteva al centro l'immaginario legato ai corpi e alla sessualità e che cercava il punto di rottura della norma o il suo rovesciamento, massì quello vecchio e stantio che parlava del potere sovversivo e gioioso dell'immaginazione liberata dal preconfezionamento disciplinante del potere--- tutt'un'altra cosa

 :lol: :lol: :lol:

Il nuovo che avanza.
Infatti basta e...avanza.  :doh:

Offline Fazer

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #4 il: Settembre 13, 2011, 18:55:18 pm »
Gaz, ho guardato le foto.
Eddie (Iron Maiden) al confronto sembra Candy Candy...


Offline yamamax

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #5 il: Settembre 13, 2011, 19:03:31 pm »
Certo che se speriamo di uscire da questa crisi con i nostri politici sarà dura .... ma anche con questa roba quà non andiamo lontani  :w00t: :doh:
Mi sembra più il festival del "fancazzismo" !

Online KasparHauser

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #6 il: Settembre 13, 2011, 19:33:32 pm »
Mi sembra un'iniziativa importante, ribadisce ancora una volta che il ghetto è la loro dimensione più consona e alla quale in fondo aspirano.

Offline Fazer

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #7 il: Settembre 13, 2011, 19:43:04 pm »
Spero per loro che non vengano notate da qualcuno di questi:

http://www.corriere.it/cronache/11_settembre_12/roma-blood-honour_5d233c68-dd2f-11e0-a93b-4b623cb85681.shtml

Roma, «Blood & Honour» apre una sede

Il movimento neonazista arriva nella Capitale
in una casa occupata da Casa Pound

MILANO -In Germania sono stati vietati. In Gran Bretagna alcuni membri avevano dato vita all’organizzazione C-18, sospettati di numerose violenze. Mentre in Sud America sarebbero diventati un corpo paramilitare. Il gruppo Blood & Honour non ha alcun problema a definirsi «neonazista». E ora il movimento di estrema destra, apre la prima sede in Italia, a Roma. A «ospitarli» sarà casa Colleverde, in via Monte Bianco sulla Nomentana, occupata dai militanti di CasaPound nel 2008 e data in gestione a S.P.Q.R Skin.

IN ITALIA- Sono stati proprio gli skin romani a contattare il comitato centrale in Inghilterra del gruppo fondato da Ian Stuart nel 1987, e chiedere di affiliarsi per entrare nel network internazionale. Prima di oggi il referente in Italia è sempre stato il Veneto Fronte Skin, nato nel 1986. «Noi veneti non ci siamo mai affiliati perché non volevamo perdere la nostra identità. Abbiamo una storia più lunga dei Blood & Honour e non avevamo alcuna intenzione di essere veicolati nelle scelte e nelle nostre politiche», spiega Giordano Caroncini, portavoce del gruppo. Così la richiesta da parte dei romani è arrivata nei mesi scorsi. Ed è stata vagliata. Controllata. L’unica perplessità del gruppo inglese è stata data dalla collaborazione che S.P.Q.R. Skin ha avuto con Casa Pound, altro movimento della destra radicale ma legato anche ai partiti istituzionali come il Pdl. Gianluca Iannone, leader dei «fascisti del terzo millennio», nega qualsiasi cooperazione con gli skin se non in occasione di «raccolte fondi per orfanotrofi sotto Natale». Insomma le mani avanti sembrano d’obbligo. «E’ vero Colleverde all’inizio era nostra, ma poi non riuscivamo più a seguirla per questo l’abbiamo ceduta». Solo che sul loro sito, fino a lunedì mattina, l’edificio era tra le «occupazioni a scopo abitativo», link poi scomparso.

L'IDENTITA'- Come mai tanto nervosismo? Perché il gruppo Blood & Honour è sempre stato nel mirino dell’opinione pubblica proprio per la sua radicalità. Segue il motto Sangue e Onore coniato per la gioventù hitleriana e crede nella supremazia della razza bianca, attaccando gruppi di etnia diversa. Razzismo e antisemitismo. Idee trasmesse soprattutto dalla musica. Ma non ci si ferma alle parole. Tra i tanti simboli e tatuaggi ci sono svastiche, saette e croci celtiche. Il gruppo negli anni ha avuto diversi seguaci. E ha aperto sedi in molte parte del mondo. Nel 2001, la Germania, ha deciso di metterli al bando: «Sono i nemici della nostra democrazia», scriveva un rapporto dei servizi segreti. Anche in Inghilterra hanno avuto problemi. In particolare gli attivisti del C-18 che sono stati sospettati della morte di alcuni immigrati e di essersi addestrati all'uso di armi ed esplosivi. In Italia non erano mai arrivati. O meglio non con una sede ufficiale, visto che ci sono stati arresti in Sud Tirolo (2001) e disordini a Varese nel 2005. E soprattutto sono legati ad alcune tifoserie. Il 28 ottobre, anniversario della Marcia su Roma, però cambia tutto. Si inaugura la skinhouse e nuova sede di Blood & Honour, dove si terrà il primo raduno del movimento nel nostro Paese.



Offline Nemo90

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #8 il: Settembre 13, 2011, 19:51:57 pm »
Un rave party in chiave femminista? Che ficata! Pasticche, musica elettronica, sesso alla Zabriskie Point, magari ci scappa il morto per overdose... il solo fatto che vi sono coinvolti i centri sociali è indice della serietà di questo raduno di giovani sfaccendati sicuramente dediti molto di più al fumo che ai discorsi metafisici sulle tematiche di genere.

Citazione
festival della cultura femminista del futuro. Dove niente sarà dato per scontato.
Un modo per continuare il discorso del festival, volto ad affermare una femminilità tutta nuova. Provare per credere.

Ma come fa Repubblica ad abbassarsi a siffatti livelli? Ma come si fa ad invitare a "provare per credere" un tale sabba di drogati? Voglio dire, è ai limiti del criminale dipingere 'sta roba delirante come "il futuro della femminismo" o peggio "della femminilità". Ma le femministe col bollino non dicono niente? Non le adira il fatto che il loro nome venga associato con questa merda da centri sociali, da punkabbestia? Ovviamente no: tutto fa brodo.

Offline Fazer

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #9 il: Settembre 13, 2011, 19:54:56 pm »
Ma come fa Repubblica ad abbassarsi a siffatti livelli?

"Abbassarsi"?
Repubblica ha da tempo toccato il fondo, poi non contenta ha iniziato a scavare, a momenti sbuca in Cina (con annesso orgasmo alla vista dei "compagni" cinesi).
Giornale di merda!  :sick: :sick: :sick:

Offline ilmarmocchio

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #10 il: Settembre 13, 2011, 21:23:43 pm »
che tristezza

Offline Fazer

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #11 il: Settembre 13, 2011, 21:30:03 pm »
che tristezza

 :lol: :lol: :lol:

Ma no Marmocchio, e' uno spasso. :cry:
In realtà le nocchiere stanno inconsapevolmente aprendo le prese a mare.
La linea di galleggiamento si alza, e loro non se ne rendono conto.
Sempre più ridicole, hanno bisogno di queste pagliacciate per farsi notare.
E la nave perde abbrivio.
Aspettiamo fiduciosi (sic) il segnale di SOS.
Sperando che non siano i nostri pronipoti a captarlo.  :unsure:

Offline voltaire

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #12 il: Settembre 13, 2011, 22:16:14 pm »
un'altra categoria di fancazziste senza nulla da perdere, magari qualcuna si definisce pure artista ...

Online Massimo

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #13 il: Settembre 13, 2011, 23:37:58 pm »
:lol: :lol: :lol:

Ma no Marmocchio, e' uno spasso. :cry:
In realtà le nocchiere stanno inconsapevolmente aprendo le prese a mare.
La linea di galleggiamento si alza, e loro non se ne rendono conto.
Sempre più ridicole, hanno bisogno di queste pagliacciate per farsi notare.
E la nave perde abbrivio.
Aspettiamo fiduciosi (sic) il segnale di SOS.
Sperando che non siano i nostri pronipoti a captarlo.  :unsure:
Perchè? Se tu capti il loro segnale di SOS, andresti a soccorrerle?
Come disse un tale duemila anni fa: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti". Anzi, le morte.

Offline Nemo90

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Re: Le "donne più" della Ladyfest. Nuove femministe di Roma
« Risposta #14 il: Settembre 14, 2011, 00:14:54 am »
Quando la barca femminista affonderà, i topi (o le tope :P ) se la saranno battuta già da un pezzo. La capitana e gli ufficiali, pardon, le ufficialesse di bordo saranno morte di vecchiaia (Gloria Steinem ha quasi ottant'anni, e non è che ci sia un ricambio generazionale).

Guardate, paradossalmente potrebbe succedere che la morte del femminismo faccia più male che bene: perché è parte della morte delle ideologie. Non nego che sbarazzarci del femminismo militante avrebbe i suoi effetti positivi, specie a lungo termine, ma - paradossalmente - il periodo in cui il femminismo ha incontrato più resistenza è stato proprio quello in cui è stato più virulento.

Perché era un movimento tutto sommato compatto con un'ideologia chiara... eversiva, utopistica, marxista, ma chiara. Un movimento relativamente ben delimitato e inscritto in certi giochi politici.
In ogni società esiste sempre una quota di conservativismo che riemerge a seconda delle necessità: Berlusconi ha (parzialmente) vinto così tante volte anche grazie al fatto che è l'unica alternativa alla sinistra. Nei momenti in cui il femminismo era più visibile, lo è stata anche la reazione opposta. Dato il quadro politico degli anni '70, il femminismo ha portato a casa qualche significativa (e, se posso ardire, positiva) vittoria e poi è morto.

Al momento, il blando femminismo attuale, pur essendo un guscio vuoto, riesce a far approvare norme più dannose di quanto non lo fossero le leggi sul divorzio (in sé istituzione sacrosanta) o sull'aborto (lo stesso, sebbene né "sacra" né "santa", quella al più è la vita, secondo alcune correnti di pensiero), v. quote rosa.

Il femminismo sessantottino, come dicevo, era ancora decisamente utopico - c'è chi direbbe distopico -, filosofico, slegato dal mondo reale, accademico: parlare di "utopia lesbica", "separatismo femminista" è segno di una cultura astratta che si è persa negli anni, a fronte di un pragmatismo più vuoto ma più efficace per racimolare voti e consensi. Una donna normale, quando sente parlare di "lesbismo politico", "andricidio" rabbrividisce, e se ne scosta: tant'è che alla fine degli anni '70, le femministe erano praticamente sole. NESSUNA donna sana di mente appoggerebbe mai pazze furiose come Andrea Dworkin o filosofe irrealistiche come Carla Lonzi... se ad una donna gli vai a dire che ogni coito è stupro e che ogni rapporto vaginale è stupro... e che ogni rapporto civile o meno con gli uomini è stupro... neh, quella almeno s'incazza, e dice che Sergio il Muratore (cit.) la fa godere come non mai.

Data la corrente crisi, un bel révival del femminismo virulento sarebbe la mazzata finale: ogni qual volta tenta di mettere su la testa (SNOQ di Siena; Slut Walk; Siamo tutte cameriere) le prende sonoramente, e ha capito che bisogna lavorare undercover, con il buonismo tipico delle crisi profonde, senza esporsi troppo, essendo quanto più vaghi possibile.