Autore Topic: Rapporto ISTAT sulla natalità.  (Letto 1802 volte)

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Offline Fazer

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Rapporto ISTAT sulla natalità.
« il: Settembre 15, 2011, 08:16:13 am »
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/09/14/news/natalit_in_ribasso_in_italia_nuovo_rapporto_istat-21649406/?ref=HREC2-4

Effetto crisi sulle nascite
in calo per la prima volta dal'95

Il nuovo rapporto Istat sulla natalità della popolazione residente segnala una diminuzione in tutto il Paese. L'inversione di tendenza del biennio 2009-2010 coincide con il picco della recessione. Aumentano l'età media delle neomamme e i figli di coppie miste e di fatto. Francesco e Giulia i nomi più gettonati
 
ROMA - Per la prima volta dal 1995 si arresta in Italia la crescita demografica. Nel 2010 sono stati 15.000 i nati in meno rispetto al 2009: solo 561.944 bambini hanno visto la luce. La colpa è della congiuntura economica negativa, dice l'Istat nel suo ultimo rapporto sulla natalità in Italia per il biennio 2009/2010. Le principali responsabili sono le coppie italiane mentre aumentano ancora, seppur lievemente, i nati da coppie straniere o miste, ormai il 20% del totale. I figli, riporta l'Istat, arrivano sempre più tardi: più del 6% dei nati ha una madre con almeno 40 anni. E il matrimonio conta sempre meno: i nati da genitori non coniugati nel 2010 sono oltre 134 mila.

Si arresta la crescita. La battuta d'arresto per il tasso di natalità copisce tutta Italia. Se fino al 2008 almeno le regioni settentrionali trainavano la vacillante crescita demografica italiana, ora anche al Nord diminuiscono le nascite. A esclusione di piccole variazioni in positivo a Trento e in Sardegna, in tutto il resto del territorio si registrano meno maternità. Nel biennio 2009/2010 le donne residenti in Italia hanno avuto in media 1,41 figli a testa: 1,31 per le cittadine italiane e quasi il doppio (2,23) per quelle straniere. Una netta riduzione rispetto al tasso di natalità di 1,42 figli a donna registrato nel 2008, e che interessa tutte, italiane e straniere. Il calo della crescita demografica, spiega l'Istat, si muove nel più ampio quadro della congiuntura economica mondiale sfavorevole, che può essere stato un elemento determinante nell'allontanamento della maternità da parte delle donne italiane. Il fenomeno della posticipazione delle nascite nel nostro Paese è comunque una tendenza costante dalla metà degli anni '70, anche se i ruggenti anni '90 avevano fatto sperare in una inversione di tendenza.

La carica dei nuovi italiani. La colpa, nel calo delle nascite, è in particolare dei genitori italiani. I nati da coppie con almeno un genitore straniero infatti continuano ad aumentare, sebbene anch'essi con un ritmo più contenuto: sono 5 mila in media i nati in più nel 2009/2010. Un incremento dimezzato rispetto a quello del 2008, ma che incide sempre di più sul bilancio totale delle nascite. Sono 107mila infatti nel 2010 i figli di coppie miste: il 19% del totale dei nati in Italia. Il record è in Lombardia, dove è "meticcio" un bimbo su quattro. Al primo posto fra le mamme straniere in Italia si trovano le rumene (16.727 bimbi nati nel 2009), al secondo le marocchine (14.370), al terzo le albanesi (9.937) e al quarto le madri cinesi (poco più di 5 mila nati).

Mamme libere e mature. Diventare madri prima dei 25 anni di età è sempre più raro: solo l'11% dei nati in Italia ha una mamma così giovane. Le donne hanno in media 31 anni alla nascita dei figli (circa un anno e mezzo in più rispetto al 1995), valore che sale quasi a 32 anni per le madri di cittadinanza italiana. In aumento sono le maternità per le donne mature, ormai più del 6% del totale. Il matrimonio, poi, è sempre meno importante: un nato su cinque in Italia ha genitori non sposati. Nel 1995 erano solo l'8%. La tendenza è ancora più forte al centro-nord: i nati da coppie informali arrivano a sfiorare il 30% in molte regioni. La provincia più discola è Bolzano, con il 39% di nati fuori dal matrimonio.

Sfida fra santi nei nomi. Il nome più gettonato per i bambini italiani è ancora Francesco, mentre è Giulia per le femmine. Seguono a ruota Alessandro, Matteo, Sofia e Martina. Francesco si conferma il primo nome in quattro regioni del sud (Molise, Puglia, Basilicata e Calabria), mentre, rispetto al 2008, ha ceduto il primato nel Lazio a Lorenzo e in Sardegna a Gabriele. Alessandro prevale al centro-nord e si conferma come il nome più popolare in ben sei regioni italiane. Per quanto riguarda le bambine, Giulia è il nome più frequente in sette regioni del centro-nord e in Sardegna. Sempre più diffuso è il nome Sofia, che prevale in cinque regioni del centro-sud, in Lombardia, in Piemonte e nella provincia autonoma di Trento. Per i bambini, Campania e Sicilia mantengono forti le tradizioni locali, in controtendenza con le altre regioni: qui i nomi più comuni sono rispettivamente Antonio e Giuseppe. Questa peculiarità regionale è meno accentuata per i nomi femminili: si segnala, ad esempio, il primato di Martina in Campania e di Anna nella provincia di Bolzano.


 :huh:

Sarebbe un bene se l'ISTAT si limitasse a fornire statistiche, lasciando ad altri l'analisi delle cause di certi fenomeni.
Invece, ancora una volta, in maniera rozza e semplicistica, conclude che il calo delle delle nascite, essendo avvenuto in corrispondenza del picco della crisi economica, potrebbe essere dovuto alla crisi stessa... :doh:
Che analisi brillante...
 

Online Cassiodoro

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Re: Rapporto ISTAT sulla natalità.
« Risposta #1 il: Settembre 15, 2011, 11:04:47 am »
Citazione da: www.repubblica.it
.........
Le principali responsabili sono le coppie italiane mentre aumentano ancora, seppur lievemente, i nati da coppie straniere o miste, ormai il 20% del totale.
..........
Se si analizza che il 4% della popolazione (immigrati, generalmente più poveri, e coppie miste) fa il 20% dei nati si capisce al volo che la crisi economica non c'entra per niente con il calo delle natalità delle coppie Italiane.
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Offline Fazer

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Re: Rapporto ISTAT sulla natalità.
« Risposta #2 il: Settembre 15, 2011, 11:07:42 am »
Ormai, conoscendo l'ISTAT, non mi stupisco più di nulla.
Aspetto con ansia ( :cool:) di poter visionare il questionario del censimento 2011.
Chissà quante puttanate...

Online KasparHauser

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Re: Rapporto ISTAT sulla natalità.
« Risposta #3 il: Settembre 15, 2011, 13:45:27 pm »
Se si analizza che il 4% della popolazione (immigrati, generalmente più poveri, e coppie miste) fa il 20% dei nati si capisce al volo che la crisi economica non c'entra per niente con il calo delle natalità delle coppie Italiane.


Appunto da prendere con cautela il tuo. Anche io ho dei dubbi sull'incidenza della crisi sulla natalità, però non è questo dato che può metterla definitivamente fuori causa. Gi immigrati generalmente vengono da regioni molto povere, sono abituati a fare figli in condizioni di non agiatatezza. E poi se sono qui ritengono che per loro ci sia un piccolo o grande miglioramento rispetto al livello di vita del loro paese. Quindi la prolificità degli immigrati non credo sia rilevante per dire se la crisi incide o no.

Offline Stealth

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Re: Rapporto ISTAT sulla natalità.
« Risposta #4 il: Settembre 15, 2011, 13:50:32 pm »
Diciamo che tra crisi e natalità c'è un rapporto non immediato ma mediato...

Online Cassiodoro

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Re: Rapporto ISTAT sulla natalità.
« Risposta #5 il: Settembre 15, 2011, 14:46:31 pm »
Citazione da: KasparHauser
...a prolificità degli immigrati non credo sia rilevante per dire se la crisi incide o no.

E' constatato che più si è "ricchi" e meno si fanno figli, crisi o non crisi.

Se essere "ricchi" vuol dire lavore in due, pagare mutui, vivere pieni di debiti, avere priorità come le vacanze esotiche e le settimane bianche, allora la causa della denatalità è economica, se invece le femmine vivono la maternità come un impegno superiore alle loro possibilità ed alla loro educazione, vivono la maternità come una iattura che le limita nella carriera lavorativa e nella libertà individuale e/o gli uomini vivono la paternità come una imposizione ed una inutilità allora il problema è sociale.

Forse non hanno ancora fatto statistiche sul fronte sociale, nella ricerca delle cause di denatalità, o, se le hanno fatte, ne nascondono i risultati.
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Offline Fazer

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Re: Rapporto ISTAT sulla natalità.
« Risposta #6 il: Settembre 15, 2011, 15:22:32 pm »
Forse non hanno ancora fatto statistiche sul fronte sociale, nella ricerca delle cause di denatalità, o, se le hanno fatte, ne nascondono i risultati.

Propendo per la seconda ipotesi...
Verità troppo scomode...