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Mi tradisci? Oltre al divorzio, voglio i danni SAVONA – La Cassazione annuncia che, da adesso, il partner infedele deve risarcire per danni morali il coniuge “cornuto”. A Savona, infatti, una donna di 51 anni ha beccato in flagrante suo marito, al quale ha poi chiesto il divorzio per colpa di questo tradimento, ed ha preteso dalla Cassazione che il marito la risarcisse per i danni morali e psicologici che ha subito per colpa sua. I giudici del primo e secondo appello avevano respinto questa richiesta, dichiarando che i 2 avevano già effettuato una separazione consensuale. I giudici della terza sessione, invece, hanno messo di nuovo sotto esame la vicenda, dichiarando che, in caso che la separazione avvenga consensualmente o meno, la persona tradita ha il diritto di chiedere il risarcimento dei danni all’ex. “Discende dalla natura giuridica degli obblighi matrimoniali, che il comportamento di un coniuge non soltanto può costituire causa di separazione o divorzio, ma può anche, ove ne sussistano tutti i presupposti secondo regole generali, integrare gli estremi di un illecito civile”, è quanto scritto nella sentenza numero 18853 della Cassazione.
Il tradimento è illecito civile, marito paga i danni 8 anni di convivenza, poi le nozze. Dopo 3 anni di matrimonio il marito la tradisce, lei lo scopre e si separano. La donna, a causa delle “corna”, cade in uno stato di depressione e di prostrazione che degenerano in una lesione permanente dello stato di salute. Fa causa, chiede il risarcimento dei danni e la Cassazione gli da’ ragione così il tradimento diventa un illecito civile. In estrema sintesi, la sentenza numero 18853 della prima sezione civile mette fine, aprendo un precedente importante, alla storia difficile della donna di Savona.Infatti la vicenda è sicuramente molto più lunga e tortuosa di come l’abbiamo sintetizzata. Infatti la donna tradita si è vista dare torto nei primi due gradi di giudizio.“I danni da tradimento non sono risarcibili”, così si erano espressi prima il tribunale di Savona e poi la corte di Appello di Genova.Ma ora la Corte di Cassazione ha dato ragione alla battagliera donna di Savona ribaltando le sentenze precedenti.Nella motivazione la suprema Corte chiarisce che la richiesta di risarcimento per il tradimento subito è indipendente dalla causa di divorzio.Viene ribadito che la fedeltà non è un diritto costituzionalmente garantito, pertanto in termini generali fare causa per tradimento non è previsto.Ma la prima sezione civile ha però stabilito che se viene compromessa la salute psicofisica della persona tradita, interesse garantito dalla Costituzione, si può ammettere la richiesta di risarcimento del danno patito.In definitiva, se il tradimento è stato consumato con modalità plateali e particolarmente offensive, oltre all’eventuale causa di separazione si può aprire un ulteriore procedimento civile. Attenzione però, è necessario dimostrare il danno.Insomma, uomini e donne con attitudine a tradire sono avvisati. Certo, viene da pensare al Cavaliere e alla sua ex moglie.
a volte non ho il tempo ne la voglia di leggermi tutte le discussioni che vengono aperte. alcune me le perdonon è necessario unificare, questo si può anche chiudere