Autore Topic: un altro pezzo di economia reale se ne va  (Letto 11150 volte)

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #15 il: Settembre 18, 2011, 14:20:09 pm »
io il libero mercato non l'ho mai visto perchè questo presuppone due cose:
1) eguali condizioni di partenza
2) rispetto delle regole

ora lasciando perdere il punto 1) che riguarda una concezione della società più che l'economia,

per il punto 2)  io ho visto sempre gente  che tenta di fottere l'altro e tenta di  prendere tutti i vantaggi rispetto alla concorrenza in modo che il proprio prodotto possa risultare vincente al di là della propria qualità e del proprio costo. 

le strutture pubbliche, e gli Stati,  non sono neutrali spettatori ma giocano un ruolo attivo.
finchè non vi è un accordo tra Stati per cui entrambi si fanno i fatti loro ,  la concorrenza non è assicurata e chi non aiuta le aziende nel proprio territorio penalizza loro con uno svantaggio competitivo.
guardiamo alle banche inglesi:  a suo tempo  Brown intervenne per aiutarle altrimenti sarebbero andate in bancarotta.
ciò è ingiusto perchè pagarono i cittadini inglesi ma, in mancanza di accordi con altri Stati, se non l'avesse fatto banche degli altri Stati avrebbero mangiato quelle inglesi limitandone di molto l'indipendenza del risparmio.
così facendo invece salvò l'indipendenza e l'occupazione britannica.

riassumendo: se non vi è un accordo di neutralità tra Stati(e non vi è) ,  penso si debba difendere le aziende sul territorio anche per una questione di concorrenza.
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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Offline Warlordmaniac

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #16 il: Settembre 18, 2011, 14:23:00 pm »
Abbastanza d'accordo con Giubizza. In questo caso il passato non ritorna.

Offline Salar de Uyuni

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #17 il: Settembre 18, 2011, 14:23:17 pm »
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Io invece sono per il libero mercato.
Anch'io...
peccato però che il libero mercato non esiste.
Se le altre nazioni,Cina,in special modo,ma anche nazioni teoricamente liberali come Usa e Francia,favoriscono le proprie aziende rispetto alle nostre,non difendere le nostre aziende in nome del libero mercato,significa fare la parte dei fessi.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #18 il: Settembre 18, 2011, 14:25:17 pm »
Citazione
Messaggi: 835



      Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #15 inserito:: Oggi alle 13:20:09 » Citazione 

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io il libero mercato non l'ho mai visto perchè questo presuppone due cose:
1) eguali condizioni di partenza
2) rispetto delle regole

ora lasciando perdere il punto 1) che riguarda una concezione della società più che l'economia,

per il punto 2)  io ho visto sempre gente  che tenta di fottere l'altro e tenta di  prendere tutti i vantaggi rispetto alla concorrenza in modo che il proprio prodotto possa risultare vincente al di là della propria qualità e del proprio costo. 

le strutture pubbliche, e gli Stati,  non sono neutrali spettatori ma giocano un ruolo attivo.
finchè non vi è un accordo tra Stati per cui entrambi si fanno i fatti loro ,  la concorrenza non è assicurata e chi non aiuta le aziende nel proprio territorio penalizza loro con uno svantaggio competitivo.
guardiamo alle banche inglesi:  a suo tempo  Brown intervenne per aiutarle altrimenti sarebbero andate in bancarotta.
ciò è ingiusto perchè pagarono i cittadini inglesi ma, in mancanza di accordi con altri Stati, se non l'avesse fatto banche degli altri Stati avrebbero mangiato quelle inglesi limitandone di molto l'indipendenza del risparmio.
così facendo invece salvò l'indipendenza e l'occupazione britannica.

riassumendo: se non vi è un accordo di neutralità tra Stati(e non vi è) ,  penso si debba difendere le aziende sul territorio anche per una questione di concorrenza. 

Questo è il punto della situazione.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Red-

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #19 il: Settembre 18, 2011, 14:28:10 pm »
Si vede che non era un'azienda competitiva.
Se un'azienda non va bene è giusto che chiuda i battenti.
Questa è tagliata con l'accetta. :P
Un'azienda, oggi, per "essere competitiva", dovrebbe trattare i dipendenti come schiavi, così se la gioca con la Cina e paesi simili, dove i lavoratori non hanno alcun diritto e lavorano 12 ore al giorno per l'equivalente di 500 euro mensili circa.
Io penso che si dovrebbe riflettere un pò di più. :)

Si deve decidere se mantenere democrazia e diritti umani, o se essere competitivi. Il mondo d'oggi presenta nuove sfide. Il cittadino che riflette poco, causa danni a sè stesso e agli altri. :)
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Fazer

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #20 il: Settembre 18, 2011, 14:28:52 pm »
Anch'io...
peccato però che il libero mercato non esiste.
Se le altre nazioni,Cina,in special modo,ma anche nazioni teoricamente liberali come Usa e Francia,favoriscono le proprie aziende rispetto alle nostre,non difendere le nostre aziende in nome del libero mercato,significa fare la parte dei fessi.

Eh già, saremmo tutti per il libero mercato, se esistesse un mondo ideale.
In questo mondo, e' meglio pararsi il fondoschiena in ogni modo.
Protezionismo incluso.
Così fan tutte...le nazioni furbe.

Offline Fazer

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #21 il: Settembre 18, 2011, 14:33:32 pm »
Un'azienda, oggi, per "essere competitiva", dovrebbe trattare i dipendenti come schiavi, così se la gioca con la Cina e paesi simili, dove i lavoratori non hanno alcun diritto e lavorano 12 ore al giorno per l'equivalente di 500 euro mensili circa.

Però, Red, nel caso di Irisbus non mi pare che i concorrenti (Scania su tutti) usino metodi cinesi.
C'e' qualcos'altro...

Offline Warlordmaniac

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #22 il: Settembre 18, 2011, 14:33:39 pm »
Questa è tagliata con l'accetta. :P
Un'azienda, oggi, per "essere competitiva", dovrebbe trattare i dipendenti come schiavi, così se la gioca con la Cina e paesi simili, dove i lavoratori non hanno alcun diritto e lavorano 12 ore al giorno per l'equivalente di 500 euro mensili circa.
Io penso che si dovrebbe riflettere un pò di più. :)

Si deve decidere se mantenere democrazia e diritti umani, o se essere competitivi. Il mondo d'oggi presenta nuove sfide. Il cittadino che riflette poco, causa danni a sè stesso e agli altri. :)

La penso anch'io così. Anzi, fosse per me, il capitalismo sarebbe già morto.

Offline Stealth

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #23 il: Settembre 18, 2011, 14:40:09 pm »
Però, Red, nel caso di Irisbus non mi pare che i concorrenti (Scania su tutti) usino metodi cinesi.
C'e' qualcos'altro...

Competenza, tecnologia, organizzazione e tante altre cose.
Inoltre bisognerebbe rendere i lavoratori non più ricattabili. E questo lo si potrà fare solo con una seria politica di distribuzione di reddito e non certo con arcaiche politiche protezioniste che seppure restano ancora oggi sono solo un rimasuglio di epoche passate. Non credo dureranno ancora molto a lungo, ed è giusto così.


Abbastanza d'accordo con Giubizza. In questo caso il passato non ritorna.

E' questo il punto.

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #24 il: Settembre 18, 2011, 14:47:47 pm »
 
in USA ,  Obama non è stato passivo di fronte alla crisi della Chrysler
ed oggi molti sostengono che  il gruppo fiat-chrysler nonostante la proprietà italiana(se italiani si possono dire gli ultimi rampolli Agnelli) tenderà a spostarsi in USA ed abbandonare l'italia nonostante che la fiat abbia strappato gli accordi di pomigliano/mirafiori e la modifica sacconi all'articolo 18 (in sostanza può fare quello che vuole con gli operai).
se Obama avesse lasciato fare al libero mercato,  non avrebbe ottenuto questo risultato.
e la controparte è la stessa: la Fiat.

a me non va proprio giù l'idea che gli altri lottino con i denti, battendo i pugni sul tavolo,
ed in italia dobbiamo invece rassegnarci al fatalismo del "libero mercato" , della globalizzaione  quando   con la chiusura degli impianti , quando cedendo diritti dei lavoratori o dei cittadini  comuni a favore di elite politiche od economiche.
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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #25 il: Settembre 18, 2011, 14:59:23 pm »
Bisogna lottare nel modo giusto per le cose giuste. Il nazionalismo e l'assistenzialismo non sono né giusti né modi giusti a mio avviso.
Tra l'altro è ingenuo credere che l'Italia si identifichi con il popolo e non con delle élite.
Che siano élite nazionali o meno non è che cambi molto la cosa.
Che poi l'aumento del debito pubblico mi sa che sia direttamente collegato a queste politiche economiche di favoritismi nazionali.
Ora gli Usa (o meglio i potentati americani) stanno "lottando" per proteggere la loro economia mentre il loro debito aumenta. Fino a quando reggerà tutto questo? Non per molto credo.

Il libero mercato non è un "fatalismo" è la prospettiva del futuro. E su questa prospettiva potranno innestarsi tutte le  istanze che potranno essere portate avanti.
Quelle che ne sono al di fuori sono destinate ad essere emrginate.

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #26 il: Settembre 18, 2011, 15:00:52 pm »
Oramai il libero mercato puro lo praticano solo nei paesi del Sud America. Tanto, essendo disastrati di
loro, disastri maggiori il libero mercato puro non ne potrà arrecare.

Offline Giuseppe83

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #27 il: Settembre 18, 2011, 15:01:19 pm »
Fa niente, era prevedibile.


Fatto sta che l'economia smembrerà sempre di più questi confini fittizi e diventerà sempre più globale.
Questo è poco ma sicuro.
Quindi, più che un tornare indietro irrealizabile, e a mio dire anche dannoso, secondo me si dovrebbe guardare avanti.

Io invece vedo un ritorno prepotente del nazionalismo e lo considero un bene. Forse tu con il termine economia intendi i mercati (dietro ai quali c'è un elite di ricconi). Ma quando i mercati cominceranno ad esigere un prezzo troppo elevato ai popoli, i popoli si rivolteranno contro i mercati e sarà un bene per tutti (tranne che per quegli oligarchi per i quali certo non provo dispiacere).
  

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #28 il: Settembre 18, 2011, 15:02:42 pm »
Io invece vedo un ritorno prepotente del nazionalismo e lo considero un bene. Forse tu con il termine economia intendi i mercati (dietro ai quali c'è un elite di ricconi). Ma quando i mercati cominceranno ad esigere un prezzo troppo elevato ai popoli, i popoli si rivolteranno contro i mercati e sarà un bene per tutti (tranne che per quegli oligarchi per i quali certo non provo dispiacere).

Si come no! Coi debiti pubblici in crescita lo vedo pure io un "ritorno al nazionalismo"... :P
Sai che fine faranno gli stati nazionali tra una ventinna d'anni a questa parte? Io già me lo immagino. :D
E ripeto: non esistono "i popoli". Esiste IL popolO ormai! :)

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Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #29 il: Settembre 18, 2011, 15:05:28 pm »
E in ogni caso la Fiat ha già sèpolpato troppi soldi allo stato (ossia ai contribuenti, in massima parte ai lavoratori). Soldi che avrebbero potuto essere impiegati in cose ben migliori.
Quindi sarei contento se chiudesse proprio.