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un altro pezzo di economia reale se ne va
Utente cancellato:
io il libero mercato non l'ho mai visto perchè questo presuppone due cose:
1) eguali condizioni di partenza
2) rispetto delle regole
ora lasciando perdere il punto 1) che riguarda una concezione della società più che l'economia,
per il punto 2) io ho visto sempre gente che tenta di fottere l'altro e tenta di prendere tutti i vantaggi rispetto alla concorrenza in modo che il proprio prodotto possa risultare vincente al di là della propria qualità e del proprio costo.
le strutture pubbliche, e gli Stati, non sono neutrali spettatori ma giocano un ruolo attivo.
finchè non vi è un accordo tra Stati per cui entrambi si fanno i fatti loro , la concorrenza non è assicurata e chi non aiuta le aziende nel proprio territorio penalizza loro con uno svantaggio competitivo.
guardiamo alle banche inglesi: a suo tempo Brown intervenne per aiutarle altrimenti sarebbero andate in bancarotta.
ciò è ingiusto perchè pagarono i cittadini inglesi ma, in mancanza di accordi con altri Stati, se non l'avesse fatto banche degli altri Stati avrebbero mangiato quelle inglesi limitandone di molto l'indipendenza del risparmio.
così facendo invece salvò l'indipendenza e l'occupazione britannica.
riassumendo: se non vi è un accordo di neutralità tra Stati(e non vi è) , penso si debba difendere le aziende sul territorio anche per una questione di concorrenza.
Warlordmaniac:
Abbastanza d'accordo con Giubizza. In questo caso il passato non ritorna.
Salar de Uyuni:
--- Citazione ---Io invece sono per il libero mercato.
--- Termina citazione ---
Anch'io...
peccato però che il libero mercato non esiste.
Se le altre nazioni,Cina,in special modo,ma anche nazioni teoricamente liberali come Usa e Francia,favoriscono le proprie aziende rispetto alle nostre,non difendere le nostre aziende in nome del libero mercato,significa fare la parte dei fessi.
Salar de Uyuni:
--- Citazione ---Messaggi: 835
Re: un altro pezzo di economia reale se ne va
« Risposta #15 inserito:: Oggi alle 13:20:09 » Citazione
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io il libero mercato non l'ho mai visto perchè questo presuppone due cose:
1) eguali condizioni di partenza
2) rispetto delle regole
ora lasciando perdere il punto 1) che riguarda una concezione della società più che l'economia,
per il punto 2) io ho visto sempre gente che tenta di fottere l'altro e tenta di prendere tutti i vantaggi rispetto alla concorrenza in modo che il proprio prodotto possa risultare vincente al di là della propria qualità e del proprio costo.
le strutture pubbliche, e gli Stati, non sono neutrali spettatori ma giocano un ruolo attivo.
finchè non vi è un accordo tra Stati per cui entrambi si fanno i fatti loro , la concorrenza non è assicurata e chi non aiuta le aziende nel proprio territorio penalizza loro con uno svantaggio competitivo.
guardiamo alle banche inglesi: a suo tempo Brown intervenne per aiutarle altrimenti sarebbero andate in bancarotta.
ciò è ingiusto perchè pagarono i cittadini inglesi ma, in mancanza di accordi con altri Stati, se non l'avesse fatto banche degli altri Stati avrebbero mangiato quelle inglesi limitandone di molto l'indipendenza del risparmio.
così facendo invece salvò l'indipendenza e l'occupazione britannica.
riassumendo: se non vi è un accordo di neutralità tra Stati(e non vi è) , penso si debba difendere le aziende sul territorio anche per una questione di concorrenza.
--- Termina citazione ---
Questo è il punto della situazione.
Red-:
--- Citazione da: Giubizza - Settembre 18, 2011, 12:55:55 pm ---Si vede che non era un'azienda competitiva.
Se un'azienda non va bene è giusto che chiuda i battenti.
--- Termina citazione ---
Questa è tagliata con l'accetta. :P
Un'azienda, oggi, per "essere competitiva", dovrebbe trattare i dipendenti come schiavi, così se la gioca con la Cina e paesi simili, dove i lavoratori non hanno alcun diritto e lavorano 12 ore al giorno per l'equivalente di 500 euro mensili circa.
Io penso che si dovrebbe riflettere un pò di più. :)
Si deve decidere se mantenere democrazia e diritti umani, o se essere competitivi. Il mondo d'oggi presenta nuove sfide. Il cittadino che riflette poco, causa danni a sè stesso e agli altri. :)
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