Hit the bitch!

[Animus]

http://hitthebitch.dk/main.swf

Che ne pensate?

[milo]

Fichissima la musichetta rapper suburbano, frate'. Non parlo il danese. Non ho capito i termini della questione ma tipo che quella dice: portami a ballare, io ce la porto e lei finisce a sbaciucchiarsi con un altro? Allora poi mi guarda con aria del tipo "sì ti ho preso per il culo volevo un passaggio e te l'ho fatta immaginare" e sussurra: «Non sta a te decidere se io ballo con le persone o no»; «Voglio ballare con chi mi pare e piace». Vabbè. Menarla per carità, che mi sporco le mani, però se dico che è una sgualdrina faccio lo stesso la figura del misogino maschilista, o del non abbastanza femminista. Allora vado fiducioso sulla Repubblica, no?, il giornale progresessista, del Corpo delle DDDonne, per una soluzione alternativa che non sia umiliante per me, sicuro che c'è, e invece mi dicono che il POP è DDDonna, tutta scollacciata, e che allora non rimane che farmi le seghe davanti al sito. Mecojoni frate'!



In alto la Fica; in basso la finto-Menata.

[Grifone.nero]

Squallido il programma, e squallido pure chi ci gioca .

[milo]

Squallido il programma, e squallido pure chi ci gioca .

Chi l'ha inventato e perché, no?

Non sembrano così interessate alla violenza sulle donne. Dice: "è polemica". Secondo me perché è una violenza per evidenti futili motivi. Il gioco è: mena la stronza? La vedo come roba per soli gangsta, delinquenti camorristi, non fenomeno così diffuso come invece avrebbero voluto rappresentare, ma realtà molto ristretta. Per questo: "è polemica". In effetti una fiction è. Scriveranno questo.


La campagna rivolta ai teenager
«Picchiala»: in Danimarca gioco choc contro la violenza sulle donne
L'utente è invitato a colpire una ragazza. Poi il messaggio finale: «Sei un idiota». Ma è polemica

MILANO - Un ceffone, un secondo, poi un altro. Con tutta la forza. Quattro, cinque, sei... In totale: tredici schiaffoni in faccia. Fino a farla sanguinare. Ecco, siete al cento percento «gangsta», ovvero: dei veri duri. Ma anche: 100 per cento stupidi. Si chiama «Hit the bitch», letteralmente «colpisci la sgualdrina», l'inquietante campagna sociale contro la violenza domestica e sulle donne lanciata nel web in Danimarca. E le polemiche non mancano.

DURO AL 100 PERCENTO - Il gioco interattivo è semplice, quanto provocatorio: si accede al portale www.hitthebitch.dk; dalla sinistra del teleschermo sopraggiunge una piacevole ragazza bruna. In sottofondo si sente rumore da discoteca. La giovane si rivolge al suo interlocutore, che in questo è l'utente davanti allo schermo del pc e dice: «Non sta a te decidere se io ballo con le persone o no»; «Voglio ballare con chi mi pare e piace». L'utente a questo punto può scegliere se usare il mouse o la webcam per simulare lo schiaffo con una grossa mano virtuale. In alto c'è una scala: si parte da «100 per cento pussy» (femminuccia) per arrivare al «100 per cento gangsta», a seconda del numero di manrovesci che la giovane deve supplire. Finito il gioco straziante, la ragazza si accascia a terra in lacrime, con la faccia gonfia e piena di lividi. Una voce fuoricampo afferma: «Cosa stai facendo? Non puoi nemmeno controllare la tua femmina. Un paio di schiaffi possono aiutare...». Il messaggio finale è eloquente: «Non è stato da duri colpirla. Hai perso il gioco quando hai alzato le mani la prima volta. Non ci sono scuse. Nessuna!». Visto il clamore suscitato in queste ore e i tantissimi accessi al sito, il gioco - al momento - è attivo solo per gli utenti danesi.

LOST IN TRANSLATION - Una campagna rivolta ai teenager che colpisce al cuore ed allo stomaco. Ma se le intenzioni appaiono nobili, le critiche - soprattutto nei blog e nei forum di discussione - sono numerose. «Si è arrivati ad un livello preoccupante», annota il portale americano Newser. Quasi all'unisono il commento sulla testata liberal-progressista Alternet.org: «Hanno sbagliato». La confusione che lo spot genera nell'utente-giocatore è tale che la gravità del problema non sembra venir colta: «Probabilmente vi sentite in colpa - come quando uno abusa di una donna nella vita reale - mentre andate avanti a colpirla solo per vedere cosa accadrà dopo? Chissà. Forse qualcosa è andato perso nella traduzione dal danese», scrive Adweek, settimanale americano specializzato in pubblicità. Ciononostante, nel primo giorno della pubblicazione quasi 72mila utenti in patria hanno visitato la pagina con il gioco-choc.

DALLA PARTE DEI BAMBINI E DEI TEENAGER - La campagna vuole sensibilizzare in qualche modo su un problema crescente nel Paese: «In Danimarca una ragazza su tre subisce abusi nella relazione», fa sapere l'organizzazione danese «Born og Unge I Voldsramte familier», che si batte contro la violenza domestica e sui bambini. Fondata nel 2002 da Kirsten Raffel Hermanse, oltre all'aiuto ai più piccoli costretti a crescere in famiglie dove la violenza tra le mura di casa è all'ordine del giorno, l'ente non governativo si rivolge anche ai ragazzi e alle ragazze in giovane età. E' specializzato soprattutto nelle campagne di informazione e sensibilizzazione. La prima, che suscitò un certo clamore, era raccolta in un libro per bambini dal titolo: «Fa male quando papà picchia mamma», nel frattempo giunto alla quinta ristampa e distribuito in molti centri di aiuto psicologico, ambulatori, ospedali, residenze per l'infanzia e istituti scolastici in tutto il Paese.

Elmar Burchia
19 novembre 2009

http://www.corriere.it/esteri/09_novembre_19/picchia_la_ragazza_campagna_violenza_elmar_burchia_fa7cc87c-d4d9-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml

[ilmarmocchio]

Sono scandinavi, piu' di cosi' non possono fare. Quando nel mediterraneo fioriva la civilta' greco romana, questi si rintanavano nelle capanne per non farsi mangiare dai lupi. Mettiamoci anche la scarsa insolazione e il gioco e' fatto

[ilvaccaro]

http://hitthebitch.dk/main.swf

Che ne pensate?

Mah!.... Che vuoi che ti dica?
Solita propaganda mass-mediatica che in questo caso (volutamente..) fa scandalo  per i soliti fini.

Va detto che come evidenziato da milo anche nel regno del virtuale della finzione e dell'immaginario, ci sono cose che si possono mostrare senza polemiche ed altre no..

Ad esempio, nessuno si scandalizza più di tanto delle decine e decine di videogiochi di guerra ormai talmente realistici da sembrare veri......

Dove ragazzini spesso PRE-pubescenti si allenano davanti al monitor a massacrare
torturare e fare a pezzi modelli poligonali in altissima definizione di soldati nemici pardon.... "terroristi"

Con tanto di cervella che schizzano sulla telecamera e rantoli di agonia dei suddetti "terroristi" che però sfortunatamente per loro non solo appartengono al sesso "giusto", ma pure allo schieramento "giusto"...
Quindi niente polemiche, e al massimo un bel bollino: riservato ad un pubblico maturo e buonanotte al secchio.

Figurati che il pentagono ha aperto delle sale giochi dove i ragazzini americani imparano a sparare sempre meglio e sempre più veloci davanti al monitor..
I reclutatori oggi hanno una politica del cosiddetto "Primo contatto positivo" nelle sale giochi, e dopo che il mocciosetto si è abituato sparare davanti ad un monitor ad alta definizione, non avrà grossi problemi a puntare e cliccare da dentro un carrarmato o una postazione radio controllata al fronte..
"quà" ammazzerà figure finte rese volutamente iperrealistiche per desensibilizzarlo, mentre "la" sparerà a delle sagome volutamente rese indistinte e poco definite nei dettagli magari riprese all'infrarosso...Solo che saranno morti veri:

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/tecnologia/videogiochi-world/videogiochi-world/videogiochi-world.html


Questo che c'entra?

C'entra invece C'entra... Perché anche nel virtuale conta il soggetto rappresentato.
 In un videogioco o in un film si possono far vedere montagne di cadaveri
ma ecco che se il soggetto delle violenza pur se immaginaria non reale o di pura finzione è una "sacra femmina"  come ci dimostra milo le reazioni non tardano ad arrivare anche dai giornali e commentatori nostrani pur se la cosa riguarda l'estero, e quindi a noi non potrebbe fregarcene di meno.

Tornando comunque alla faccenda del sito in questione, ti dirò che anche dal punto di vista tecnico lascia molto a desiderare ad esempio non si capisce perché la donna venga colpita solo da un lato della faccia e sempre  da quello....... E neppure il perché non venga lasciata la possibilità al "giocatore" di fare delle "combo" o delle "supermosse" tipo Street Fighter

Altra cosa:
Ho cercato dappertutto un tasto per prenderla a calci quando era a terra o un qualche "bonus" tipo se se la butti giù con solo 2 colpi vinci uno spogliarello ma purtroppo niente da fare!
Quella pagina è stata programmata in maniera indecente.
Sicuramente l'avrà programmata una donna.

[fabriziopiludu]

Io porto a ballare proprio NESSUNO!
Possibile che esistano ancora uomini ingenui!?

[Harmonica]

Sono scandinavi, piu' di cosi' non possono fare. Quando nel mediterraneo fioriva la civilta' greco romana, questi si rintanavano nelle capanne per non farsi mangiare dai lupi. Mettiamoci anche la scarsa insolazione e il gioco e' fatto

ilmarmocchio, scusa la domanda, ma perche' ce l' hai tanto con gli scandinavi ?
In fin dei conti quella maschile non e' mica una questione fra uomini latini vs uomini nordici, no ?

Inoltre, la scarsa insolazione non riguarda mica solo quegli uomini, ma anche le loro donne.

[nonmorto]

La solita storia dei 10000000000 videogiochi dove si ammazzano gli uomini ma ne esce uno dove si picchia una donna ed è uno scandalo nazionale, anzi internazionale in questo caso e la sola esistenza del videogioco è una prova inconfutabile della endemica violenza sulle donne.



Ho un aneddoto da raccontare, non so se l'ho già fatto.

Stavo a casa di alcuni conoscenti dei miei genitori per un cenone di Natale. C'erano due ragazzi adolescenti sui 16 anni ed io che ne avevo un po' di più, sui 22-23, ma comunque finita la cena sono andato a giocare con loro alla playstation ed abbiamo lasciato i "più adulti" in un gruppo a parte.

Questi due mettono su un gioco di wrestling e vedo che ci sono delle donne da far combattere tra loro e su mia richiesta scegliamo dei personaggi femminili e ci picchiamo. Io chiedo come si fanno tutte le mosse ed è uno spasso perché le donne nel wrestling sono mezze nude e fanno tutti colpi maliziosi.

A questo punto entra la padrona di casa, guarda il monitor e rimane sbigottita, con gli occhi sgranati e la bocca mezza aperta, dice al figlio "in questo videogioco si picchiano.... LE DONNEEEEEEE???????"

"Non voglio che ci giochi mai più, non avvicinarti più alla playstation". Credo che gli abbia poi in seguito sequestrato il gioco di wrestling.


Io cercavo di non ridere, anche perché ero io che avevo scelto di far picchiare le donne tra di loro, ma mi è venuto spontaneo pensare "perché, se si fossero picchiati gli uomini tra di loro sarebbe andato tutto bene?". Evidentemente si.

[milo]

La solita storia dei 10000000000 videogiochi dove si ammazzano gli uomini ma ne esce uno dove si picchia una donna ed è uno scandalo nazionale, anzi internazionale in questo caso e la sola esistenza del videogioco è una prova inconfutabile della endemica violenza sulle donne.

No. E' un videogioco commissionato da un ente danese non governativo, specifico contro la violenza sulle donne, che per sensibilizzare i giovani sul problema ha pensato: mo' ci faccio un giochetto fico con la musichetta ggiovane così quelli s'immedesimano e ci viene il senso di colpa. Ideona! Tra l'altro ignorando, a mio avviso, il meccanismo che scatta nei giovani e non, perlopiù normalissimi, quando acchiappano una PlayStation tra le mani, come giustamente osserva anche ilvaccaro. Il personaggio che interpreti, poi, è un ganga: camorrista. Lei... non si conosce l'antefatto ma sembra sia una poco di buono, come a dire una che "normalmente" quattro ceffoni se li merita pure ma tu devi ingoiare il rospo altrimenti non sei Vero Uomo Moderno. Una banalità del genere, quindi. Dicevo che lei è una c.d. faccia da schiaffi. Al pari di lui, gangsta: camorrista. Lei provoca e lui, gangsta: camorrista, la mena per evidenti futili motivi. Ma chi oggi si metterebbe a menare una stronzetta che sta con te ma poi si gira tutti i maschi della discoteca? Quattro/cinque delinquenti, appunto. Noi piuttosto le si sputa in faccia e tiriamo avanti. Se è ancora lecito soffrirne, essendo uomini con dei sentimenti. Di certo non per la sega mentale femminista sul dominio maschile della donna o minchiate del genere. Ecco, avrebbero dovuto fare un giochino con lui che deve centrarle un occhio con lo sputo per essere realmente educativo. La donna tradita in TV può fare qualunque cosa, anche rigargli la macchina (noto spot ma non solo), e viene applaudita dal pubblico retribuito di femmine urlatrici. Incominciamo ad educare ambo i sessi, ognuno con la propria specifica violenza, se siamo davvero interessati al problema. Che ognuno rispetti e onori l'Altro senza pregiudizi femministi cioè fascisti e razzisti. Ma non lo fanno perché al quel punto si dovrebbe criticare il comportamento della Liberata, ed essendo una campagna acriticamente pro-donna (non c'entra la violenza sulle donne) non si può. In pratica: un disastro, che però a me la dice lunga sullo stato del regime femminista.

[ilmarmocchio]

@ harmonica : non e' che li odio, pero' attualmente gli scandinavi sono i capofila del femminismo piu' deteriore. E poi ne conosco alcuni. Sono anche bravi, ma completamente fusi. Lo hai visto quel video sulla prostituzione in Svezia ? A parte la moldava, il resto erano maschere. Tieni conto che, col nuovo trattato europeo, e' possibile che alcune loro strozate legali ce le verremo a subire anche in Italia. E non mi sembra proprio il caso.

Quoto al 100% il precedenrte post di Milo

[fabriziopiludu]

Ci sei, Milo!
Anche nel seguitissimo "I Cesaroni" - che, talvolta, può sembrare una stupidaggine, invece!... - si insegna ad usare il cavaturaccioli, ma non per cavare i turaccioli, bensì per bucare gomme, e rigare profondamente le carozzerie delle automobili!!!!!
E per i più FUTILI motivi!!!!

[nonmorto]

No. E' un videogioco commissionato da un ente danese non governativo, specifico contro la violenza sulle donne, che per sensibilizzare i giovani sul problema ha pensato

Oggi il tg3 ha riportato a lungo la notizia di questo gioco.

È stato riportato dal tg3 come un gioco in cui si picchiano le donne ed il fatto che è parte di una campagna contro la violenza sulle donne è stato detto in modo molto secondario che si capiva e non si capiva, il tg3 ha riportato solo le immagini della donna picchiata con il solito modo di fare scandalistico e da shock.

Mi riferivo soprattutto a quello, non so gli altri tg, ma il servizio del tg3 era tipo "scandalooooooooooooo, un videogioco dove di picchiano le donne, ecco tutte le immagini della donna che prende ceffoni e piange"

E mentre prendeva ceffoni commentavano, tipo radiocronaca "ecco un ceffone, eccone un altro... un altro ancora" con la voce di chi è molto scandalizzato. "vediamo il replay... ecco qui si accascia a terra e piange, facciamo lo zoom quando piange".

Il tono della voce era come in casi analoghi non di neutralità come dovrebbe essere il tono dei giornalisti, ma era di quelli dove si capiva che reazione dovevi avere e la reazione era di rimanere schifati perché c'è una donna picchiata.


Alla fine ogni scusa è buona per mettere nei tg un po' di immagini mentali di donne picchiate con il tono per scandalizzarci.

[milo]

il fatto che è parte di una campagna contro la violenza sulle donne è stato detto in modo molto secondario che si capiva e non si capiva

Si vergognano per la gaffes e tentano l'insabbiamento. Come nei fascismi di tutti le epoche. Non avevano previsto, però, l'Era di Internet e il suo immenso archivio. Tra l'altro siamo a ridosso del 25 novembre.

[Animus]

@ harmonica : non e' che li odio, pero' attualmente gli scandinavi sono i capofila del femminismo piu' deteriore. E poi ne conosco alcuni. Sono anche bravi, ma completamente fusi.

Condivido in toto.
Ne conosco uno anch'io di svedese, bravo, ammette che li' le donne li tengono per le palle, che se non fai quello che vogliono loro sei fottuto e bla bla bla(parole sue), ma poi ad es. sull'eterologa ammette tranquillamente che e' giusto cosi' ed e' un diritto femminile.
Alche' anch'io ho pensato, poveretti, questi non riescono a connettere, vedeono i mali (gli effetti), ma non le cause... gli hanno fottuto il cervello.