Autore Topic: Patrimonio e matrimonio  (Letto 9552 volte)

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Offline TheDarkSider

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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #30 il: Ottobre 01, 2011, 10:21:42 am »
Appunto, rigirare le frittate pur di confermare le solite teorie non serve a molto.
Una donna per essere donna da marito doveva avere un suo capitale che se non era fornito dai suoi doveva farselo lei stessa lavorando.
Ma oggi va di moda l'ossessiva teoria che il capitale femminile consiste nella farfallina. Questo è vero in ristretti ambiti odierni e magari anche passati, ma che rappresentano l'eccezione non la regola.
Ma tutto questo è troppo scomodo perché va a minare granitiche convinzioni radicate in coloro che propagandano un certo tipo di QM e quindi si cerca in tutti i modi di glissare, evitare, occultare, mischiare le carte, banalizzare oppure confondere le cose.
Chi disse che l'ideologia consiste nel dire le cose a metà ed occultare quelle che non fanno comodo? :D
L'istituto della dote ci dice solo una cosa: che nell'epoca in cui c'era questa usanza, la donna per la famiglia di origine e per quella acquisita era un COSTO, costo che quindi la famiglia di origine deve PAGARE PER LIBERARSENE e il marito dove essere RICOMPENSATO PER ADDOSSARSELO.

A riprova di quanto detto, nei paesi in cui la donna non è un costo ma un guadagno, la dote la devono pagare gli uomini alle donne! No, non è uno scherzo: qui in Thailandia, ad esempio, la donna per cultura ha il dovere di portar soldi in famiglia non appena possibile: essa è quindi una FONTE DI ENTRATE e non un costo per la famiglia. Ecco quindi che qui c'è la tradizione ( in via di essere abbandonata man mano che la modernità si fa avanti, ma questo è un altro discorso ) del Sin Sod, ovvero una somma di denaro che l'uomo deve corrispondere alla famiglia della donna per sposarla :w00t:

Quindi la dote o il sin sod in sé non ci dicono altro che se la donna è un costo o un guadagno per chi se la prende: è un costo nella tradizione occidentale, perché la donna cura la casa e non procura entrate alla famiglia, è guadagno nella tradizione siamese perché la donna ha il dovere di contribuire in modo sostanzioso alle entrate famigliari.

Quanto al "figa power", quello è certamente MOLTO PIU' ALTO OGGI NELLE SOCIETA' OCCIDENTALI FEMMINISTE, che non quando si usavano certe tradizioni. Perché nei bei tempi andati, o ancora oggi in certe società non occidentali come in Thailandia in Cina e altrove, la prostituzione era molto più diffusa, molto meno osteggiata dalle autorità e era molto più accessibile a TUTTI.

Oggi solo Silvio e pochi altri uomini ricchissimi si permettono di fare il "butterfly" passando da un fiore all'altro, ma qui in Thailandia, solo per fare un esempio, il difetto principale degli uomini del posto è quello di essere troppo "butterfly".
Ciò dimostra che in una società non femminista il "figa power" è molto più contenuto perché perfino gli uomini delle classi basse ( e qui in Thailandia "classe bassa" vuol dire essere dei veri e propri straccioni! ) possono permettersi di passare da un letto all'altro senza nessun problema.

Di contro, nell'Italia femminista, anche quando a fare il buttefly è il Capo del Governo in persona, esso viene stigmatizzato ridicolizzato e ostracizzato, nonché inquisito per reati sessuali femministi  ( perché favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione, quando parliamo di escort da migliaia di euro a prestazione, sono reati femministi, reati cioè che solo una mente malata di femminismo può considerare come tali  :doh: :doh:).


"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
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Offline Stealth

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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #31 il: Ottobre 01, 2011, 13:08:19 pm »
Consiglio di leggere l'illuminante libro di George Huppert "Storia sociale dell'Europa moderna" e "Antropologia economica" di Harold K. Schneider, entrambi edizioni Il Mulino.

Offline Animus

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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #32 il: Ottobre 01, 2011, 13:22:10 pm »

A riprova di quanto detto, nei paesi in cui la donna non è un costo ma un guadagno, la dote la devono pagare gli uomini alle donne! No, non è uno scherzo: qui in Thailandia, ad esempio, la donna per cultura ha il dovere di portar soldi in famiglia non appena possibile: essa è quindi una FONTE DI ENTRATE e non un costo per la famiglia. Ecco quindi che qui c'è la tradizione ( in via di essere abbandonata man mano che la modernità si fa avanti, ma questo è un altro discorso ) del Sin Sod, ovvero una somma di denaro che l'uomo deve corrispondere alla famiglia della donna per sposarla :w00t:


Dark, guarda che la logica del tuo ragionamento non la si capisce mica... :blink:
Cioè la donna ha il dovere di potare soldi e l'uomo deve pagare la dote perchè è una fonte di guadagno (così dici e mi pare, così è).

Ma l'uomo allora è un costo?
Non porta soldi?
Perché allora la dote non gli viene pagata?
 :hmm:

Mi pare che per rendere logicamente plausibile il tuo ragionamento ci manchi qualche elemento...
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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #33 il: Ottobre 01, 2011, 13:28:56 pm »
credo che pagare la moglie alla famiglia di provenienza sia un'altra usanza diffusa (tipo: cammelli, vacche, etc.)

quindi: se talora la donna che si sposa deve portare una dote, talaltra viene "comprata" come merce (cioè talvolta i soldi vanno in un senso, talaltra in un altro) mi sa che dobbiamo analizzare meglio le varie fttispecie prima di trarre conclusioni affrettate
Dio cè
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Offline Animus

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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #34 il: Ottobre 01, 2011, 13:30:45 pm »
Chi disse che l'ideologia consiste nel dire le cose a metà ed occultare quelle che non fanno comodo? :D

Giubizza, guarda che io non sono quello che crede nella unica e sola verità, per me è vero tutto quello che ha una sua coerenza, al limite, anche discorsi antitetici. (sempre che ognuno non possa essere confutato)
Ad es. quello che dice Giulia mi sembra sostanzialmente corretto (e quindi non la critico), anche se è una visione che si oppone a quella che ho esposto io.

Certo, la prima cosa che mi viene in mente, è che se fosse vero che è il padre a dover salvar la faccia con la storia della dote, mi chiedo perchè allora nel tempo il cui il rapporto di scambio patrimonio x matrimonio è venuto meno (causa emancipazione economica femminile), anche l'istituto del matrimonio è andato a rotoli?

Erano davvero gli interessi del padre?
La Storia, il suo progressivo disvelamento, sembrerebbe dirci .....
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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #35 il: Ottobre 01, 2011, 13:50:44 pm »
qui in Thailandia

Se per caso incontri lo scienziato apocrifo salutamelo.

Offline Giulia

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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #36 il: Ottobre 01, 2011, 15:05:16 pm »
Il matrimonio ha come fine quello di unire due forze.

Ci sono tantissimi forme di matrimonio, quelli combinati, quelli romantici, quelli forzati, quelli politici.
Secondo me il messaggio sbagliato del femminismo è classificare il matrimonio  un atto negativo per la donna, perché la tratterebbe come bene materiale da scambiare/vendere/comprare.
Ma il matrimonio, era un compito sociale, non considerava i sentimenti o le scelte personali degli sposi.

Anche Enrico Ottavo è stato "costretto" a sposarsi per ragioni politici/economici/religiosi  ben due volte con donne che non desiderava.
Anche il principe Carlo si è dovuto sposare Diana.
Che la bellezza femminile per l'uomo abbia un valore maggiore spesso lo si nota.
Ma  la bellezza non ha un valore assoluto.
La donna, per quanto libera e bella, non può fare come le banche.  ogni uomo ne attribuisce un valore diverso, nessuna può attribuirsi un valore assoluto da convertire in denaro e beni materiali precisi.

una povera di famiglia ma attraente,  se ha solo 4 stracci da dare in dote non è che ci può far niente
non ci riesco a farne una questione immorale femminile.

Oggi non vi sono regole imposte alle scelte femminili.
Ciò che resta del matrimonio ora, è un valore morale e legale ma simbolico il primo, e di parte il secondo.
Il matrimonio "romantico", è l'unica forma moderna da considerasi giusta, è l'espressione di desideri egoisti, deboli e irresponsabili, di cui non solo se ne fottono del bene della comunità a cui appartengono, ma se ne fottono dei diritti e  bisogni dello sposo. Oggi sì, che c'è una QIF.

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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #37 il: Ottobre 01, 2011, 16:14:26 pm »
Io non mi stancherò mai di ripetere che assurgere a regola ciò che avviene in alcuni ambiti della medio-alta borghesia non è una buona idea.
Per i ceti popolari, quelli che costituiscono la maggioranza e quindi la regola, una donna non si sposa solo per il suo bel faccino e il suo bel culetto ma perché deve rendersi utile.
Se proprio non ha niente allora deve rimboccarsi le maniche e cucinare, lavare i piatti, tenere pulita e in ordine la casa e accudire i figli. L'uomo del popolo non sposa una donna per farne un porcellino da ingrasso o per metterla in salotto o nel suo letto, la sposa perché le serve. Ovvio che anche l'occhio vuole la sua parte e una bella ragazza è preferita a una cessa (come se poi lo stesso non valesse anche per gli uomini...) ma comunque se sa fare solo la bella statuina viene mandata a farsi benedire.

Chi sostiene certe teorie sembra radicato nelle sue convinzioni e io più di avvertirlo che si sta sbagliando di grosso non posso fare.

Offline Giulia

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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #38 il: Ottobre 01, 2011, 18:35:28 pm »
Se proprio non ha niente allora deve rimboccarsi le maniche e cucinare, lavare i piatti, tenere pulita e in ordine la casa e accudire i figli.
ma anche zappare, curare il bestiame e tutte quelle cose lì.

Offline Stealth

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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #39 il: Ottobre 01, 2011, 19:46:50 pm »
ma anche zappare, curare il bestiame e tutte quelle cose lì.

Me la immagino la scena in una famigliola contadina.

Moglie: "Ehi caro, guarda che bel culetto che ho! E' per questo che mi hai sposata, vero?"

Marito: "Si cara, è per questo! Ora vai a raccogliere i melogrami maturi, a dar da mangiare ai maiali e a vangare il lato ovest del campo, così lo fai ancora più sodo!"

:P

Offline Giulia

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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #40 il: Ottobre 01, 2011, 19:58:38 pm »
Me la immagino la scena in una famigliola contadina.

Moglie: "Ehi caro, guarda che bel culetto che ho! E' per questo che mi hai sposata?"

Marito: "Si cara, è per questo! Ora vai a raccogliere i melogrami maturi, a dar da mangiare ai maiali e a vangare il lato ovest del campo, così lo fai ancora più sodo!"

:P
Conosco una signora, che è stata in orfanotrofio finché non si è sposata con il principe azzurro
Il principe azzurro altro non era che un allevatore di maiali, conigli, pollame e lei nonostante ha sempre fatto un culo tanto con sti animali, è sempre stata convinta di aver trovato un buon partito.
(Forse perché gli altri stavano peggio di così). Ma io non ho mai visto una sgobbare così tanto.

A me sembra l'anticamera dell'inferno!

Offline TheDarkSider

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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #41 il: Ottobre 02, 2011, 07:49:33 am »
Dark, guarda che la logica del tuo ragionamento non la si capisce mica... :blink:
Cioè la donna ha il dovere di potare soldi e l'uomo deve pagare la dote perchè è una fonte di guadagno (così dici e mi pare, così è).

Ma l'uomo allora è un costo?
No, ma l'uomo diventerà il CAPOFAMIGLIA indiscusso, in un rapporto matrimoniale in cui l'amore o l'affetto non c'entrano nulla ( quello, semmai, l'uomo lo cercerà al di fuori del matrimonio ), e la moglie serve a rendere servizi di procreazione, accudimento prole ma anche e soprattutto lavoro produttivo che porta entrate alle famiglia.

Insomma, la donna passa da essere a servizio permanente ed effettivo della famiglia di origine ad esserlo del marito. Da essere un "dipendente" della famiglia di origne ad essere un "dipendente" del marito.
Ecco perché più la donna è giovane e più è istruita, più la somma da pagare aumenta: perché una donna più giovane e più istruita può guadagnare di più, e quindi garantice più entrate al marito.

Citazione
Non porta soldi?
Perché allora la dote non gli viene pagata?
 :hmm:
Esatto, non porta soldi: nella società agraria Thai, in cui è nata questa tradizione, il sostentamento dei genitori anziani ( ovviamente non esistono pensioni e altre forme di tutela ) è a carico delle figlie femmine.
In questo contesto pagare il sin sod per il marito vuol dire anche dimostrare di avere un certo status economico, tale da garantire un futuro prospero alla figlia e quindi anche ai genitori di lei, visto che questi, una volta anziani, faranno conto sul denaro versato dalla figlia per campare

Citazione
Mi pare che per rendere logicamente plausibile il tuo ragionamento ci manchi qualche elemento...
Spero di averli fornti con questo intervento, che non posso non chiudere ribadendo che questa tradizione è in via di abbandono man mano che la società industriale sostituisce quella agraria, e  i matrimoni d'amore sostituiscono quelli combinati.






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Re: Patrimonio e matrimonio
« Risposta #42 il: Ottobre 02, 2011, 07:53:10 am »
Se per caso incontri lo scienziato apocrifo salutamelo.
Ma che battuta esilarante :rolleyes:
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