E - Cat, Aspettando La Fusione Fredda
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Andrea Rossi non è un personaggio nuovo ai media, con un passato controverso per la vicenda Petroldragon, segnato da grandi annunci e cocenti delusioni. Così, all'avvento di quello che potrebbe essere una passaggio epocale per la nostra società non si può non guardare gli avvenimenti recenti con un minimo di cautela.
Perché il tema della fusione fredda rappresenta ai nostri giorni l'equivalente della pietra filosofale per gli alchimisti del medioevo. E data la continua crescita dei prezzo delle materie energetiche non si tratta solo di una similitudine.
D'altronde, già nel 1989 il mondo ebbe un sussulto quando i due ricercatori Fleischmann e Pons annunciarono di aver realizzato quello che molti scienziati avevano provato a fare per lungo tempo: sfruttare l'enorme potenziale energetico della fusione tra nuclei di idrogeno, senza produrre i devastanti e tristemente noti effetti delle bombe H. Realizzare un sole in miniatura per produrre energia pulita, in abbondanza e senza scorie nocive per l'ambiente.
Dopo il clamore dell'annuncio, la difficoltà nel riprodurre i risultati presentati dai due chimici raffreddarono molto gli entusiasmi e l'interesse mediatico su tale argomento andò scemando. Ma la ricerca sulla fusione fredda (indicata anche come LENR - Low Energy Nuclear Reaction) non si è mai interrotta completamente, senza però dare fino ad oggi nessun risultato di rilievo.
Ma a 22 anni di distanza dal quel primo annuncio, nuovamente siamo a confrontarci con una notizia che davvero potrebbe cambiare molte cose della nostra società, mutando radicalmente equilibri mondiali in tema di energia. L'annuncio è avvenuto ad inizio 2011 ed ha avuto grande risonanza, attirando l'attenzione di giornali importanti come Repubblica e Focus e della televisione.
Fuori dai laboratori di ricerca tradizionali - più precisamente dentro un capannone nella periferia di Bologna – l'ingegnere Andrea Rossi ha messo a punto un apparecchio, denominato E-CAT, che promette di realizzare quel sogno a lungo cercato. A supporto della suo lavoro Rossi ha chiamato il fisico Sergio Focardi, professore emerito dell'Alma Mate. Per dare credibilità al lavoro, molte delle dimostrazioni sul funzionamento dell'apparecchio sono avvenute in presenza di osservatori esterni e di membri della comunità scientifica.
Ma in realtà, nonostante l'impatto mediatico e la ricerca di visibilità, molte cose restano poco chiare. A partire dal principio di funzionamento dell'intero apparato, non perfettamente chiaro neppure a Rossi e collaboratori, per finire al cuore reattore, l'unica parte – probabilmente la più importante – ancora coperta da segreto e nota solo a Rossi.
Questo aspetto risulta comprensibile, dato che è naturale cercare di proteggere il frutto del proprio lavoro e dei propri investimenti. Ma il passato insegna e gli scettici si attendono qualche prova in più: così Rossi annuncia che in Grecia e negli USA si stanno già producendo moduli industriali per la produzione di energia, basati sul suo sistema e con uscita prevista per l'autunno.
Il nome del partner greco è la Defkalion Green Technologies, sul cui sito web non compare alcuna notizia del rivoluzionario sistema. Ma cercando ancora, si approda sul sito “E-Cat world” (
http://www.e-catworld.com/) il cui motto è “Getting Ready for The Rossi Energy Catalyzer”; sarò nel posto giusto per avere informazioni ?
Così si apprende che i rapporti con i greci si sono interrotti (sembra per inadempienza della Defkalion), che esiste un libro, tradotto anche in inglese, che si intitola “i segreti dell'E-CAT”, dove si descrive l'intero apparato (compreso il misterioso catalizzatore segreto?) in vendita a 7 euro, che il modulo industriale è apparso in un video per una rivista svedese e che sarà messo in funzione in ottobre per dei test presso l'università di Uppsala, che il fisico premio Nobel Brian Josephson si è interessato del sistema, pur non dando giudizi definitivi.
Ma la cosa che più stupisce è la quantità di informazioni presenti sul sito; praticamente ogni giorno viene pubblicata una notizia su E-CAT e dintorni. E' un buon segno? Non saprei: in campo scientifico, molto clamore serve spesso per buttare fumo negli occhi e nascondere la realtà.
La ricerca scientifica ha le sue regole, prima tra tutte la riproducibilità degli esperimenti – come ben sanno Fleischmann e Pons – e la divulgazione di tutti i dati scientifici necessari per poter ripetere l'esperimento.
Allora tutto male? Non voglio dire questo: alcune grandi scoperte hanno spesso avuto luogo in modo inatteso e magari sono state viste con sospetto od incredulità. E non è nello spirito della scienza rifiutare a priori alcuna possibilità, neppure quando essa viola quello a cui si è sempre creduto, come ad esempio l'inviolabilità della velocità della luce di cui alla recente notizia CERN di Ginevra.
Allora tanto vale aspettare gli eventi, riflettendo a quello che ha detto un premio Nobel sull'argomento “Se la fusione fredda funzionasse davvero, allora vorrebbe dire che Dio è stato molto, molto buono con noi”.