Autore Topic: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?  (Letto 4281 volte)

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ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« il: Ottobre 08, 2011, 14:43:54 pm »

Bill Gates e Steve  Jobs sono nati nel 1955.
entrambi hanno fondato la loro fortuna su un'innovazione della tecnologia  pensata da loro stessi.

dove sono i nostri imprenditori  cinquantenni che hanno fatto altrettanto?

non pretendo medesimi  successi planetari  ma qualcuno che abbia fatto gli stessi step.

mi pare che in italia  i più  importanti imprenditori selfmademan siano settantenni e  più che inventare tecnologie nuove abbiamo lavorato con  concessioni/appalti pubblici (edilizia, televisioni).

dove sono i nostri capitani d'industria cinquantenni?
i nostri inventari cinquantenni?

è come se l'italia si fosse tagliata fuori dal flusso pricipale delle grandi innovazioni eppure fino a qualche decennio fa vi era immersa
( per chi avesse la curiosità: una storia dei computer
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_computer#CEP_-_la_prima_calcolatrice_elettronica_italiana   )





OT,
un'altra cosa che mi pare presente sono i rapporti interrotti dei grandi geni del settore informatico(ma non solo)  con l'accademia.
come se in un settore si dovesse conoscere le nozioni dell'accademia ma poi, proprio la straripante fantasia,  impedisca di inserirsi pienamente.
questo seconda potrebbe anche far azzardare due ipotesi:
1) i settori  innovativi/eretici hanno maggioranze di appassionati/lavorativi maschili che vanno percentualmente diminuendo quanto più un settore diventa accettato dalla società, 
2)l'accademia per sua natura tende al femminile  man mano che il nozionismo diventa predominante sull'intuizione , cioè man mano che il settore "matura"
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Offline Salar de Uyuni

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #1 il: Ottobre 08, 2011, 14:51:10 pm »
Temo che una risposta,ti arrivi dal mio thread sull'e-gatto.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Giuseppe83

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #2 il: Ottobre 08, 2011, 16:06:09 pm »
1) i settori  innovativi/eretici hanno maggioranze di appassionati/lavorativi maschili che vanno percentualmente diminuendo quanto più un settore diventa accettato dalla società, 
2)l'accademia per sua natura tende al femminile  man mano che il nozionismo diventa predominante sull'intuizione , cioè man mano che il settore "matura"


Sono d'accordo. Nell'università non c'è posto per le critiche radicali, quindi la conoscenza non può avanzare.

Offline Stealth

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #3 il: Ottobre 08, 2011, 18:36:49 pm »
Mah, di certi personaggi ne servono alcuni nel mondo. Ora dove sono sono che ce ne importa?

Offline Utente cancellato

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #4 il: Ottobre 08, 2011, 18:48:34 pm »
Mah, di certi personaggi ne servono alcuni nel mondo. Ora dove sono sono che ce ne importa?

beh, a noi comuni mortali magari che l'azienda ed i relativi posti di lavoro collegati la fondano in USA e non in Italia,
a quei potenziali geni che possono  diventare come Gates/Jobs che problemi strutturali italiani stroncano le loro capacità
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Offline Stealth

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #5 il: Ottobre 08, 2011, 19:20:19 pm »
Il problema dell'occupazione è un problema mondiale. Tutti o quasi tutti i problemi odierni sono di rilievo mondiale e non locale.
Ed è in un'ottica globale che dovrebbero essere affrontati.

Online Massimo

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #6 il: Ottobre 08, 2011, 19:41:42 pm »
Dove sono i Jobs ed i Gates italiani? All'estero! Dove altro vuoi che possano affermarsi e vedersi
riconosciuti i loro meriti se non all'estero?

Offline yamamax

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #7 il: Ottobre 08, 2011, 20:02:51 pm »
Mr. Jobs, Mr. Gates non sarebbero mai potuti esistere da noi perchè avrebbero dovuto dare spazio ai figli di papà,  ai raccomandati di partito e collusi vari, perciò sarebbero dovuti emigrare. In Italia le aziende sono tutte affette da nanismo, dovuto alle strutture solo a carattere familiare.  Alla fine hanno prosperato i Tanzi (Parmalat) i Cragnotti (Cirio) Gaucci e "palazzinari vari" tutti premi nobel per l' evasione e falsi in bilancio, poi il nostro parlamento si è dato da fare per depenalizzare questi reati .... ora tranquilli è tutto più facile. :cry:

Offline Giulia

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #8 il: Ottobre 08, 2011, 20:10:19 pm »
Citazione
ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
Tanto per non fare torto a nessuno: e dove sono i Jobs ed i Gates francesi, tedeschi, grechi, spagnoli ... insomma europei?!
l'esempio di Steve Jobs e Bill Gates è il sogno americano.
L'Europa non ci ha mai creduto ai folli  ,nonostante ne ha avuti molti, ma nemmeno quando li aveva davanti agli occhi li ha visti.
Tutti i nostri "geni" hanno fatto la fame da vivi e solo alcuni son stati idolatrati dopo morti.


« Ultima modifica: Ottobre 08, 2011, 20:20:29 pm da Giulia »

Offline Giulia

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #9 il: Ottobre 08, 2011, 20:30:22 pm »
Citazione
2)l'accademia per sua natura tende al femminile  man mano che il nozionismo diventa predominante sull'intuizione , cioè man mano che il settore "matura"
ehm...
ma quale accademia?!

qui stiamo parlando di due che nemmeno hanno finito l'università, che erano ragazzi nel pieno 68 quando il femminismo, gli hippi, la droga, la rivoluzione sessuale e tutti gli sconvolgimenti storici di quel peridoto hanno portato.

Jobs ed i Gates erano immersi fino al midollo da quella cultura che metteva in discussione le regole, erano dei fricchettoni con i capelli lunghi e non è da escludere che qualche intuizione geniale sia stata facilitata da qiuelche acido.



Offline jorek

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #10 il: Ottobre 08, 2011, 23:18:09 pm »
ehm...
ma quale accademia?!

qui stiamo parlando di due che nemmeno hanno finito l'università, che erano ragazzi nel pieno 68 quando il femminismo, gli hippi, la droga, la rivoluzione sessuale e tutti gli sconvolgimenti storici di quel peridoto hanno portato.

Jobs ed i Gates erano immersi fino al midollo da quella cultura che metteva in discussione le regole, erano dei fricchettoni con i capelli lunghi e non è da escludere che qualche intuizione geniale sia stata facilitata da qiuelche acido.





sinceramente non credo che un momento  di "mollezza2 di costumi abbia influito più di tanto nell' intuitività dei nostri. Ci sono stati genii folli e sregolati, altri più sobri e morali di un prete

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #11 il: Ottobre 09, 2011, 01:48:06 am »
Tanto per non fare torto a nessuno: e dove sono i Jobs ed i Gates francesi, tedeschi, grechi, spagnoli ... insomma europei?!
l'esempio di Steve Jobs e Bill Gates è il sogno americano.
L'Europa non ci ha mai creduto ai folli  ,nonostante ne ha avuti molti, ma nemmeno quando li aveva davanti agli occhi li ha visti.
Tutti i nostri "geni" hanno fatto la fame da vivi e solo alcuni son stati idolatrati dopo morti.




in Europa credo che l'unico esempio paragonabile ai geni statunitensi dell'infromatica sia Torvalds (quello del Linux).
tra l'altro proprio i Paesi scandinavi hanno un eccellente settore elettronico nelle telecomunicazioni(o sono tutte finlandesi le industrie?  :hmm: )
se ricordo bene(e ricordo bene  ;) ) nippo-olandese dovrebbe essere  invece il progetto del CD  ... che insomma mica abbiamo detto nulla.
l'italia  ha avuto l' Olivetti che gareggiava con la IBM in quanto a capacità di  innovazione.
il primo computer italiano è qualcosa di molto antico :
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Compie_50_anni_il_primo_computer_italiano/1338778
poi ci siamo pian piano persi.
ed il problema è : perchè ci siamo persi?

cmq è vero che in Europa siamo carenti di grandi personalità  innovatrici.
ed alcuni settori tecnologici sono meno forti di altri.
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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #12 il: Ottobre 09, 2011, 01:55:49 am »
ehm...
ma quale accademia?!

qui stiamo parlando di due che nemmeno hanno finito l'università, che erano ragazzi nel pieno 68 quando il femminismo, gli hippi, la droga, la rivoluzione sessuale e tutti gli sconvolgimenti storici di quel peridoto hanno portato.

Jobs ed i Gates erano immersi fino al midollo da quella cultura che metteva in discussione le regole, erano dei fricchettoni con i capelli lunghi e non è da escludere che qualche intuizione geniale sia stata facilitata da qiuelche acido.





guarda che avevo scritto OT  :P

per fare un esempio su quanto dicevo in questo OT: se si guarda la percentuale di donne che studiano ingegneria elettronica od informatica si assiste ad un graduale aumento.
io ho l'impressione(e sia chiaro è solo un'impressione, non dimostrata e non dimostrabile probabilmente)che se oggi un settore tecnologico di nicchia (come poteva essere l'informatica negli anni 70)   esplodesse tanto da farlo assurgere a settore importantissimo per la vita delle persone e dal grande giro d'affari, si constaterebbe che la percentuale femminile tra i pionieri  del settore (famosi o meno) è bassissima ma tende ad aumentare man mano che il settore viene istituzionalizzato.
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Offline Giulia

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #13 il: Ottobre 09, 2011, 02:58:18 am »

sinceramente non credo che un momento  di "mollezza2 di costumi abbia influito più di tanto nell' intuitività dei nostri. Ci sono stati genii folli e sregolati, altri più sobri e morali di un prete
a parte le droghe, è solo la conferma che nonostante la "mollezza" si può cmq riuscire a diventare qualcuno.
anche se cmq è necessario molto di più una cultura dove il capitalismo non è demonizzato.

Offline Giulia

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Re: ma dove sono i Jobs ed i Gates italiani?
« Risposta #14 il: Ottobre 09, 2011, 03:18:38 am »

guarda che avevo scritto OT  :P
no, cmq me so sbagliata io, dopo ho letto meglio.
tu hai infatti detto che i geni se ne vanno dalle università per poter fare qualcosa.
e loro infatti se ne sono andati.

Citazione
per fare un esempio su quanto dicevo in questo OT: se si guarda la percentuale di donne che studiano ingegneria elettronica od informatica si assiste ad un graduale aumento.
io ho l'impressione(e sia chiaro è solo un'impressione, non dimostrata e non dimostrabile probabilmente)che se oggi un settore tecnologico di nicchia (come poteva essere l'informatica negli anni 70)   esplodesse tanto da farlo assurgere a settore importantissimo per la vita delle persone e dal grande giro d'affari, si constaterebbe che la percentuale femminile tra i pionieri  del settore (famosi o meno) è bassissima ma tende ad aumentare man mano che il settore viene istituzionalizzato.
se ti ho capito stai dicendo che se si rende meno complicata una disciplina di nicchia, la presenza femminile aumenta?