Parte I: Penitenza
«I media trattano la violenza degli uomini contro le donne, come stupri, aggressioni,
omicidio di mogli e amanti, incesto con bambine come se fossero aberrazioni individuali...
oscurando il fatto che tutta la violenza maschile è parte di una campagna organizzata»
Marilyn French, femminista
«Come donna, non ho paese. Come donna, la mia patria è il mondo»
Virginia Woolf, femminista
Mentre mi accingo a vergare queste parole, so di star firmando la mia condanna a morte. Aspetto, con la placida calma del martire, che i sicari mi vengano a prendere. Sono qui, non intendo fuggire, perché so che sarebbe inutile.
So di star tradendo il patto che noi tutti siglammo con il nostro sangue quando fummo partoriti, e che ci impegnammo, pena morte e disonore, a rispettare fino alla fine dei nostri giorni.
Ma è giunto il momento, o fratelli, di svelare il segreto che noi tutti condividiamo, che i nostri padri condivisero e i loro padri condivisero, e i padri dei loro padri condivisero, e giù giù fino a quel cruciale, indimenticabile accordo che il nostro progenitore Adamo strinse con il Creatore.
Molte donne ci sono arrivate vicino, alcune femministe ne hanno intuito i contorni ma non ne hanno afferrato la reale consistenza. Molti gli esuli della nostra Confraternita, molti i traditori, ma nessuno ebbe mai il coraggio di rivelare questa devastante verità. Nemmeno Umberto Veronesi arrivò a confessare l'intrigo, scoprire l'arcano e rovinare il paziente lavoro di duecentomila anni di impegno. Ci provò, tentò di accennarvi, ma quell'ultimo sigillo fermò anche lui, e si tenne nel cuore quella terribile conoscenza con cui tutti noi viviamo. Il più radicale dei transessuali esitò, memore del rinnegato onore. Il più squilibrato dei folli fu fermato dal più recondito barlume di coscienza. Il più spacciato dei moribondi, sul letto di morte, ancora temette le conseguenze del suo gesto.
Fino ad ora.
È giunto il momento di ammetterlo, in piena libertà e con piena capacità d'intendere e volere.
È ingiusto che sia io, misero adepto, a tradire il nostro segreto, a minare le nostre mura, ad aprire i cancelli del nostro potere. Morirò per questo, e ne sono grato. Dopo questa fatale rivelazione, nulla più si opporrà alla rivoluzione che da anni fermenta e che solo a stento riusciamo a trattenere. Nei secoli a venire, io sarò ricordato come colui che distrusse il mostro, colui che si pentì del male compiuto e che si redense attraverso la pubblica dichiarazione.
È giunto finalmente il momento di mettere a parte il mondo intero del segreto che ogni donna sa esistere, ma di cui non può trovare prova o indizio, tanto oliato è il nostro protocollo e tanto unanime il silenzio.
È giunto il momento di scoprire la nostra congiura, svelare la rete che ci unisce nell'oppressione e nel sopruso.
È giunto il momento di rivelare al mondo l'esistenza del Grande Complotto Maschilista, a cui ogni uomo, ogni bambino, ogni essere umano di sesso maschile è chiamato a prender parte per soggiogare le donne e assicurare la continuità del potere.
Sì, o lettrici che l'avevate così a lungo sospettato: eravate nel giusto. Sì, o lettori, l'ho davvero confessato, e voi lo sapevate. Sapevate, sapevate tutti, eppure non avete parlato! Sapevamo, sapevamo, ne eravamo a conoscenza, ma non abbiamo mai parlato.
Nessuno, fra i miliardi di uomini che hanno calcato il suolo di questa Terra, ha mai fatto un fiato.
Abbiamo taciuto delle riunioni, abbiamo taciuto dei codici e dei crittogrammi, abbiamo taciuto dei messaggi in codice, abbiamo taciuto dei ranghi e dell'organizzazione, dei nostri capi e dei nostri agenti, abbiamo taciuto dei nostri esponenti che siedono e presiedono in università, cattedrali e parlamenti. Il più affezionato dei mariti ha taciuto alla moglie, il più buono dei padri ha taciuto alla figlia, il più servile dei maschipentiti ha taciuto alla sua mistress.
Ma ora, il teatro è finito. Le quinte cadono a pezzi. Finiamola qui.
Gettiamo la maschera, e sveliamo il segreto del Grande Complotto Maschilista patriarcale.
(Or ora è arrivata la mia fidanzata, e dobbiamo uscire. Vi lascio con la promessa di postare, entro dopodomani, la
Parte II: Di comune accordo, in cui narro come noi uomini teniamo politicamente, economicamente e socialmente le donne schiacciate. A dopo!)