«In gita sul pedalò ha annegato il figlio»ROMA - Non è stata una disgrazia. Non è stato il mare a portarselo via in un calda mattinata di agosto, a pochi metri da una spiaggia affollata dell'Argentario. Il piccolo Federico X è stato ucciso,
a sedici mesi soltanto. E la mano che gli ha tolto la vita è quella di chi, fino al giorno prima, l'aveva nutrito e accarezzato:
la mano di sua madre, che già aveva tentato di annegare il bimbo a marzo scorso.
È questa l'agghiacciante ipotesi del procuratore di Grosseto, Franco Verusio, che ha chiesto e ottenuto l'arresto di Laura Y, 45 anni, per omicidio volontario. Le manette sono scattate venerdì sera, quando i carabinieri di Orbetello hanno condotto la donna nel carcere di Rebibbia. Il marito, Lorenzo X, 49 anni, commercialista come la moglie, con uno studio noto a Roma e a Milano, è rimasto solo in casa con i due figli più grandi, di sei e dieci anni. Ma
anche lui è stato travolto dall'inchiesta: i magistrati lo accusano di favoreggiamento.Quello che era sembrato un incidente risale al 9 agosto. Spiaggia della Feniglia, a Porto Ercole, una delle più belle della Maremma: è qui che attorno alle 9.15 la X noleggia un pedalò. È sola con Federico: gli altri due bambini sono a casa con la baby sitter; il marito è a Roma per l'ultimo giorno di lavoro. A terra nessuno si accorge di nulla, ma nel giro di un'ora in mare si consuma la tragedia. Che più tardi la commercialista racconterà così ai carabinieri: «All'improvviso è arrivata un'onda e Federico è scivolato in acqua. Mi sono tuffata, l'ho afferrato e l'ho riportato sul pedalò. All'inizio sembrava che stesse bene, anche se era spaventato, ma dopo una decina di minuti ha iniziato a vomitare». A quel punto la X torna a terra e corre al pronto soccorso, ma ormai è tardi: inutili i tentativi di rianimazione che durano 50 minuti.
Il giorno dopo la commercialista viene iscritta nel registro degli indagati per omicidio colposo: un «atto dovuto», spiega la procura di Grosseto, per poter disporre l'autopsia. Ma c'è qualcosa che non torna: sembra strano, soprattutto, che in momenti così drammatici la donna non abbia chiesto aiuto a nessuno, non abbia pianto, non abbia gridato. Un silenzio che suscita parecchi dubbi. Perciò l'inchiesta va avanti, con la richiesta ai carabinieri di compiere altri accertamenti.
Il risultato è inatteso anche per chi indaga. Emerge, secondo gli inquirenti, che quella mattina la X si allontana sul pedalò quanto basta per sfuggire agli sguardi degli altri turisti, afferra il bambino e lo mette sott'acqua. Federico si dibatte, ma la madre insiste e molla la presa solo quando si accorge che il piccolo è ormai immobile. Solo a quel punto lo tira su e raggiunge l'ospedale, raccontando poi la storia della disgrazia.
Pedalò in spiaggia (Ansa)
Non solo: le indagini rivelano che la commercialista
aveva già provato a uccidere il bambino a marzo, all'età di undici mesi. Anche quella volta la X è sola, ma in casa: riempie d'acqua la vasca da bagno e cerca di annegare il figlio. Il tentativo fallisce solo perché lo crede morto: invece quel giorno, al policlinico Umberto I, per un soffio i medici riescono a salvarlo.
Durante le indagini è emerso anche che la commercialista è in cura per problemi psicologici. Ed è alle eventuali responsabilità dei medici che ora punta l'inchiesta: c'è stato qualche errore,
si è sottovalutato lo stato di salute della commercialista? La tragedia sarebbe comunque accaduta oppure, ipotizza la procura, una maggiore attenzione avrebbe salvato la vita del piccolo Federico ed evitato alla madre di precipitare nella follia dell'omicidio? Fonte:
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_ottobre_22/pedalo-accusa-omicidio-1901904049450.shtmlPovera innocente creatura.
Mi chiedo dove erano i cari servizi sociali quando questa pazza ha aveva provato la prima volta ad ucciderlo.
Ovviamente i giornali cercano di evitare di ettichettare la madre come assassina, e raffigurandola come un poverina sola e depressa, e di dare un parte della colpa al padre assente (che era a lavorare per mantenere moglie e prole).
Speriamo che questa pazza e (sopratutto) bugiarda ASSASSINA (altro che poverina) non la faccia franca con la solita storia della depressione. Sperare che rimanga al fresco credo che sarà, come al solito (purtroppo) una pia illussione.