Autore Topic: La miccia spenta della "population bomb"  (Letto 10010 volte)

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Offline Rita

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #30 il: Ottobre 30, 2011, 22:10:14 pm »
mah quindi tu vaccaro credi sia vero? io mi rendo solo conto che il nuovo ordine mondiale e chi lo vuole e lo cita spesso (capi di stato, papi e capoccioni vari) hanno deciso per questa direzione, che sia fatta a ragione non lo credo.

http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/31/bistecca_ragione_Malthus_co_9_070731093.shtml



Il grande economista e demografo Thomas Malthus aveva 23 anni l' ultima volta che un' estate inglese si è rivelata tanto piovosa come quella attuale, e correva l' anno 1789. Le conseguenze di un' eccezionale piovosità nel tardo Diciottesimo secolo erano assai prevedibili. Coltivazioni rovinate, raccolti insufficienti, aumento dei prezzi, fame e stenti per i più poveri. Se la Rivoluzione francese scoppiò quello stesso anno, non si trattò di una coincidenza. Nove anni dopo quell' estate di piogge torrenziali, Malthus pubblicò il suo «Saggio sul principio della popolazione». E' un' opera che faremmo bene a rileggere oggi. L' intuizione fondamentale di Malthus era tanto semplice quanto devastante. «La popolazione, se non controllata, cresce in modo esponenziale», osservava. Tuttavia, «i mezzi di sussistenza aumentano invece in proporzione aritmetica». In altre parole, l' umanità cresce secondo la sequenza numerica 1, 2, 4, 8, 16... mentre le scorte alimentari possono aumentare solo al ritmo della sequenza numerica 1, 2, 3, 4, 5... Molto semplicemente, siamo più bravi a riprodurci che a nutrirci. Da questa inesorabile forbice tra popolazione e produzione alimentare, Malthus giungeva alla conclusione che era necessario introdurre «un controllo rigido e costante della popolazione». E questo avrebbe assunto due forme: «miseria» e «vizio», alludendo, con il secondo termine, non solo all' abuso di alcol, ma anche alla contraccezione e all' aborto (dopo tutto, era un pastore anglicano). Quante volte ho sentito dichiarare: «Malthus si sbagliava»! Apparentemente, è vero, l' umanità sembra essere sfuggita alla trappola malthusiana. Se la popolazione globale si è più che sestuplicata dal tempo di Malthus, è aumentato altresì il contenuto calorico pro capite a disposizione degli esseri umani, superando le 2700 calorie giornaliere negli anni Novanta. In Francia, alla vigilia della Rivoluzione, il consumo pro capite era di sole 1848 calorie giornaliere. Se, a quanto pare, ci siamo sottratti alle previsioni di Malthus, la spiegazione più scontata è quella della rapida evoluzione dell' agricoltura globale, culminata nella «rivoluzione verde» del periodo post-bellico e nell' attuale ondata di coltivazioni geneticamente modificate. Dagli anni Cinquanta a questa parte, le aree coltivate del mondo sono aumentate all' incirca dell' 11%, mentre la resa per ettaro è cresciuta del 120%. Eppure queste statistiche non smentiscono ancora Malthus. Come aveva predetto, la produzione alimentare può aumentare solo a un tasso aritmetico, e un grafico della produzione mondiale di granaglie dal 1960 a oggi mostra per l' appunto una progressione lineare, da sotto una tonnellata e mezza per ettaro fino alle attuali tre. Nel frattempo, vizio e miseria hanno continuato ad agire indisturbati proprio come aveva previsto Malthus. Da un lato, contraccezione e aborto sono stati utilizzati per contenere il numero delle nascite. Dall' altro, guerre, epidemie, catastrofi naturali e carestie hanno innalzato considerevolmente il tasso di mortalità. Oggi, vizio e miseria assicurano che la popolazione globale aumenta a un tasso aritmetico, anziché geometrico. Anzi, sono riusciti a ridurre il tasso di incremento della popolazione globale dal 2,2% annuo dei primi anni Sessanta al circa 1,1% dei nostri giorni. La vera domanda resta tuttavia se ci stiamo avvicinando effettivamente a una nuova era di penuria. Anche a un tasso aritmetico, le Nazioni Unite stimano che la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi entro il 2050. La produzione alimentare mondiale riuscirà a tenere il passo? Il fitofisiologo Lloyd T. Evans stima che «dovremo raggiungere un rendimento medio di quattro tonnellate l' ettaro... per sfamare una popolazione di 8 miliardi di persone». Ma la resa al giorno d' oggi, come abbiamo visto, è di sole tre tonnellate l' ettaro. E tra meno di una ventina d' anni saremo otto miliardi sul pianeta. Nel frattempo, le condizioni create dall' uomo stanno contribuendo a rallentare la produzione alimentare. Il riscaldamento del pianeta e i mutamenti climatici estremi da esso provocati rischiano di innescare catastrofi ambientali e infliggere danni permanenti ad alcune regioni agricole. Allo stesso tempo, i nostri sforzi per frenare il riscaldamento globale passando dai combustibili fossili a quelli biologici stanno sottraendo vaste aree di terreno alla produzione alimentare. L' altro giorno, un dirigente del World Food Programme ha espresso la sua inquietudine sulle conseguenze involontarie di quest' enorme spostamento di risorse. Ci sono quelli che si preoccupano del prezzo del petrolio. Io mi preoccupo di più del prezzo del grano. Il fatto è che la produzione cerealicola mondiale pro capite ha già superato il punto massimo, verso la metà degli anni Ottanta, e non esclusivamente per il crollo della produzione nell' ex Unione Sovietica e nell' Africa sub-sahariana. Allo stesso tempo, però, la nuova ricchezza in Asia sta provocando un forte aumento nella domanda globale di derrate alimentari. Già si avvertono i primi segnali di una prossima carenza alimentare. Il Fondo monetario internazionale ha registrato un aumento del 23% nei prezzi alimentari a livello mondiale durante gli ultimi 18 mesi. Forse ve ne sarete accorti anche voi, ma io già da un pezzo. E' ovvio che si fa di tutto per distogliere l' attenzione del consumatore da questi aumenti. Negli Stati Uniti, le autorità monetarie insistono che dobbiamo concentrarci sull' indice dei prezzi al consumo, calcolato su un paniere che esclude alimenti e carburanti. Secondo le loro stime, l' inflazione annuale negli Stati Uniti è solo del 2,2%. Ma l' inflazione alimentare è quasi del doppio. La settimana scorsa avevo voglia di un panino con carne e formaggio, e mi è costato un occhio della testa. Questo perché il formaggio ha subito un' inflazione del 4%, la carne del 6% e il pane del 10%. Oggi la bistecca mi costa il 53% in più rispetto a dieci anni fa. «La grande questione che occorre affrontare» si chiedeva Malthus più di due secoli fa «è se l' uomo sta per lanciarsi con un' accelerazione vertiginosa verso un progresso illimitato e sinora inconcepibile, oppure se sarà condannato a oscillare perennemente tra benessere e miseria». A lungo ci siamo illusi che questo «progresso illimitato» fosse raggiungibile. Mentre il mondo si avvicina a una nuova era di carestia e di miseria - accompagnata immancabilmente dal vecchio compare, il vizio - potremmo assistere a una grande rivalutazione delle teorie malthusiane. © Niall Ferguson, 2007 Traduzione di Rita Baldassarre
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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #31 il: Ottobre 30, 2011, 22:12:00 pm »
Giubizza:
Citazione
La cosa è molto semplice e fa comodo. Ci dicono che siamo troppi e di figliare di meno
...E dajie!! Ma guarda che non hanno alcun bisogno di dircelo, noi abbiamo un tasso si natalità pari a 1,3!!
Cioè ogni italiana fa un solo figlio, (in media!!) in pratica sarebbe a dire che ad ogni generazione ci dimezziamo (poichè per ogni donna c'è un uomo, cioè 1+1=2 ...per sostituire la popolazione che muore servono 2 figli per donna!!!) Ed avrebbero bisogno di dirci di non fare figli ??

...E poi ti risulta che ce lo dicano spesso, di non fare figli? E ti pare che i politici, che hanno in media 3-4 figli ognuno, ci direbbero di non fare figli !!??? Ma sogno o son desto !?

Jason:
Citazione
Secondo me la bomba demografica è una grossa cazzata. E anche pericolosa perchè giustifica operazioni pianificate di avvelenamento.

1- Sapere che esiste un problema ci rende più forti come cittadini, e non più deboli. Se so che esiste una determinata realtà divento consapevole e non possono più fregarmi. Ovviamente se ci so ragionare su nella maniera corretta.

2- Che tu o io sappiamo che esiste il problema non favorisce eventuali azioni negative, (ad es. l'avvelenamento di cui parli) è, caso mai, l'esatto contrario. Tu avveleneresti la gente per via della sovrappopolazione? Io no e tu nemmeno. Ma qualcuno lo potrebbe anche fare. Se so che esiste il problema, per un eventuale "avvelenatore" diventa tutto più difficile.

-Che il neofemminismo favorisca la denatalità è un dato di fatto. Se qualcuno un giorno ci dirà che invece è colpa delle influenze astrali, (o degli asili nido che mancano, o degli uomini single, etc, etc) quel giorno potremo dirgli che si sbaglia alla grande e che ci sta prendendo per il c*lo.
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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #32 il: Ottobre 30, 2011, 22:25:06 pm »
..e il suo contrario...
secondo Boserup,


Mentre gli approcci malthusiani sostengono che la ricerca scientifica impone dei limiti alla possibile pressione demografica, Esther Boserup (1970) mostra, al contrario, che è la pressione demografica a dare impulso alla ricerca scientifica. In effetti, una debole densità di popolazione si accompagna generalmente ad una troppo estensiva utilizzazione del suolo. Se questa debole intensità perdura, nulla giustificherà un uso più intensivo, cioè più efficiente, del suolo. Solo la crescita demografica, moltiplicando i bisogni, può creare le condizioni che rendano necessaria una modifica dei metodi culturali e che dia il via ad un processo di sviluppo economico. La crescita demografica esercita una pressione innovatrice costringendo le società (e fornendo ad esse i mezzi, attraverso l'afflusso di una nuova manodopera) a modificare la quantità di lavoro e la propria produttività, cioè i fondamentali modi di produzione (cfr. Cantoni, 1997).


http://annameldolesi.italianieuropei.it/2011/10/sette-miliardi/



Sta per nascere il settemiliardesimo bambino, ce la farà la Terra a sostenere tutti? La domanda è stata rilanciata oggi dal Corriere della sera e voglio provare a rispondere anch’io.  Nel Saggio sul principio di popolazione del 1798 che lo ha reso celebre, Malthus sosteneva che la produzione alimentare non avrebbe potuto tenere il passo con la crescita demografica, perché le terre arabili sono limitate mentre la popolazione tenderebbe a crescere in modo esponenziale. L’umanità, dunque, sarebbe condannata a un destino tragico. Invece siamo ancora qui, siamo aumentati di numero e stiamo meglio che in passato. La storia, insomma, si è incaricata per due secoli e più di smentire questa previsione. Malthus è superato, dunque. Ma che dire dei neo-malthusiani?
 
Nel 1968 Paul Ehrlich, autore di The Population Bomb, prevedeva che centinaia di milioni di persone sarebbero morte negli anni ’70 a causa dell’eccessiva crescita demografica. Non si era accorto che proprio in quegli anni la Rivoluzione verde, innescata dalle sementi ad alta resa, stava moltiplicando la produzione agricola, liberando dallo spettro della fame di massa vaste regioni di Asia e America Latina. Eppure Ehrlich continua ad essere citato (ad esempio su Repubblica da Zygmunt Bauman) e a contagiare autorevoli pensatori con il suo pessimismo. E’ innegabile che i consumi globali non dipendano solo dal numero delle bocche da sfamare, ma anche dai modelli di vita che si affermano in Occidente e dall’aumento della domanda nei paesi emergenti  e in via di sviluppo. Ma identificare la ricchezza, o il numero crescente di consumatori ricchi, come il nuovo nemico suona un po’ come l’ultima forma di malthusianesimo. La produzione alimentare  non potrà tenere il passo con la crescita dei consumi, si dice. Il pianeta corre dritto verso la distruzione ecologica. Il sovrasfruttamento delle risorse porterà al collasso della nostra civiltà. In passato è già successo, come documenta  il bestseller Collasso di Jared Diamond. Ma tutti i casi descritti dal grande naturalista-divulgatore riguardano delle società pre-scientifiche, che avevano una frazione del potenziale di innovazione di quella moderna.  Sottovalutare il potenziale della scienza è sempre un errore. Un altro è legarle troppo le mani, impedendole di lavorare. Se invece continueremo a seguire le orme di Norman Borlaug, l’agronomo americano che con la sua Rivoluzione verde ha meritato il Nobel per la pace, dimostreremo ancora una volta che Malthus non aveva ragione.  Che la Terra può produrre abbastanza cibo per tutti.
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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #33 il: Ottobre 30, 2011, 22:53:30 pm »
E dajie!! Ma guarda che non hanno alcun bisogno di dircelo, noi abbiamo un tasso si natalità pari a 1,3!!
Cioè ogni italiana fa un solo figlio, (in media!!) in pratica sarebbe a dire che ad ogni generazione ci dimezziamo (poichè per ogni donna c'è un uomo, cioè 1+1=2 ...per sostituire la popolazione che muore servono 2 figli per donna!!!) Ed avrebbero bisogno di dirci di non fare figli ??

Non essendo un nazionalista quando dico "noi" mi riferisco a tutta l'Umanità nel suo complesso.

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #34 il: Ottobre 30, 2011, 22:55:58 pm »
Citazione
...Nel 1968 Paul Ehrlich, autore di The Population Bomb, prevedeva che centinaia di milioni di persone sarebbero morte negli anni ’70 a causa dell’eccessiva crescita demografica.  Non si era accorto che proprio in quegli anni la Rivoluzione verde, innescata dalle...

Si sbagliò, in effetti. E alla grande. ...Che fesso.

http://www.etanali.it/fame_nel_mondo.htm
800 milioni di persone senza cibo
"Un mondo condannato alla fame ed alla sofferenza. Sono 800 milioni le persone, da un emisfero all'altro, che soffrono di fame. E non basta, perché la malnutrizione riguarda un numero ben superiore di persone: oltre 2 miliardi."

Chiedo scusa, non riesco ad "aggangiare " la logica di certi articoli.  ...logica che magari esiste, però.

Citazione
Sta per nascere il settemiliardesimo bambino, ce la farà la Terra a sostenere tutti?
..ma ce la fa, ce la fa...

http://salute24.ilsole24ore.com/articles/13696-fame-nel-mondo-br-a-ottobre-saremo-7-miliardi-br-un-miliardo-senza-cibo
« Ultima modifica: Ottobre 30, 2011, 23:30:28 pm da Red- »
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #35 il: Ottobre 30, 2011, 23:32:41 pm »
Si sbagliò, in effetti. E alla grande. ...Che fesso.

http://www.etanali.it/fame_nel_mondo.htm
800 milioni di persone senza cibo
"Un mondo condannato alla fame ed alla sofferenza. Sono 800 milioni le persone, da un emisfero all'altro, che soffrono di fame. E non basta, perché la malnutrizione riguarda un numero ben superiore di persone: oltre 2 miliardi."

Chiedo scusa, non riesco ad "aggangiare " la logica di certi articoli.  ...logica che magari esiste, però.




il punto è la causa:
qua ad esempio la causa non viene attribuita alla crescita demografica

http://digilander.libero.it/mariaoggi/nordsud.htm



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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #36 il: Ottobre 30, 2011, 23:35:53 pm »
il punto è la causa:
qua ad esempio la causa non viene attribuita alla crescita demografica

http://digilander.libero.it/mariaoggi/nordsud.htm





La teoria di Malthus, economista inglese che nel 1798 scrisse il Saggio sul principio di popolazione, secondo il quale la produzione di cibo aumenta in modo aritmetico
(1, 2, 3, 4...) mentre la popolazione aumenta in modo geometrico (2, 4, 8, 16 ...) è falsa e smentita dalla storia: infatti il periodo in cui il numero degli uomini avrebbe superato i mezzi per la loro sussistenza sarebbe già arrivato da almeno un secolo. Tuttavia Malthus continua a godere di un credito notevole: perdurando la disponibilità di cibo, i neomalthusiani hanno detto che gli investimenti non avrebbero garantito il lavoro alle nuove popolazioni; quando i lavori sono stati storicamente dimostrati, hanno detto che la disponibilità di capitali sarebbe cresciuta troppo lentamente per mantenere 1a crescita dei livelli di vita. Quando tali livelli hanno continuato a crescere, hanno predetto che le risorse naturali si sarebbero presto esaurite. Quando le risorse naturali non si sono esaurite, hanno detto che la crescita della popolazione avrebbe danneggiato irreparabilmente l'ambiente. Questo, più o meno, è il punto dove è arrivato oggi il dibattito.
Vediamo come stanno le cose. Negli USA solo il 3% del territorio è urbanizzato e nel mondo tale percentuale scende all' 1%. Certamente non tutta la superficie terrestre è abitabile ma anche considerando solo la parte ritenuta tale (90 milioni di kmq) in nessun modo potremmo parlare di sovraffollamento: saremmo a 60 ab/kmq, contro i 191 in Italia: tu, ti senti sovraffollato in Italia? Se nel 2100 la popolazione mondiale raggiungesse i 12 miliardi e le aree coltivate venissero raddoppiate, la densità nella superficie abitabile arriverebbe a 184 ab/kmq, sempre inferiore quindi a quella attuale dell'Italia.
Inoltre l'equazione sovrappopolazione = povertà è falsa: dei ventuno Paesi più poveri del mondo solo sette hanno una densità superiore ai 100 ab/kmq, mentre fra i ventuno Paesi più ricchi ben dodici superano questa cifra e cinque di loro hanno una densità più alta di quella dell'India (Giappone, Olanda, Belgio, Singapore e Hong Kong). I venti milioni di abitanti del Sahel, colpiti dalla carestia del 1973, avevano una densità pari a 4 abitanti per kmq. Tra i cinque Paesi africani colpiti dalla fame nel `91 (Etiopia, Sudan, Somalia, Mozambico e Liberia) il più popolato aveva una densità di 42 ab/kmq. E gli esempi si possono moltiplicare. Cosa significa tutto ciò? Semplicemente che la povertà non è conseguenza della sovrappopolazione.
Non è nemmeno vero che il nostro mondo sia affetto da scarsità di cibo: negli ultimi 30 anni, dati FAO, la produzione di alimenti è aumentata del 30% e il tasso di produzione di cibo pro-capite è aumentato del 40%. Significa che la produzione, anche nei paesi impoveriti, sta crescendo più velocemente della popolazione (cioè il contrario di quanto affermato da Malthus). E solo il 40% delle terre potenzialmente agricole sono coltivate. L'Africa nera ha effettivamente problemi legati alla fame ma si tratta di un continente per anni sconvolto da guerre civili, eredità anche di abusi coloniali, che hanno distrutto l'agricoltura e le già deficienti infrastrutture, come strade e ferrovie. E che negli ultimi decenni ha forzatamente prodotto caffè e cacao per l'esportazione e non miglio e sorgo per l'alimentazione come si spiega nel capitolo "Nord-Sud".
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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #37 il: Ottobre 30, 2011, 23:47:40 pm »
Citazione
perdurando la disponibilità di cibo, i neomalthusiani hanno detto che gli investimenti non avrebbero garantito il lavoro alle nuove popolazioni
...Cosa che infatti non è avvenuta.

Citazione
quando i lavori sono stati storicamente dimostrati, hanno detto che la disponibilità di capitali sarebbe cresciuta troppo lentamente per mantenere la crescita dei livelli di vita.
...Cosa che infatti non è avvenuta.

Citazione
Quando tali livelli hanno continuato a crescere, hanno predetto che le risorse naturali si sarebbero presto esaurite.
...Cosa che infatti non sta avvenendo.

Citazione
Quando le risorse naturali non si sono esaurite, hanno detto che la crescita della popolazione avrebbe danneggiato irreparabilmente l'ambiente.
...cosa che infatti non sta avvenendo.

 :blink:



...vabbè, ok, ok.
:blink: :wacko:





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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #38 il: Ottobre 31, 2011, 00:03:16 am »
Si sbagliò, in effetti. E alla grande. ...Che fesso.

http://www.etanali.it/fame_nel_mondo.htm
800 milioni di persone senza cibo
"Un mondo condannato alla fame ed alla sofferenza. Sono 800 milioni le persone, da un emisfero all'altro, che soffrono di fame. E non basta, perché la malnutrizione riguarda un numero ben superiore di persone: oltre 2 miliardi."

Chiedo scusa, non riesco ad "aggangiare " la logica di certi articoli.  ...logica che magari esiste, però.
..ma ce la fa, ce la fa...

http://salute24.ilsole24ore.com/articles/13696-fame-nel-mondo-br-a-ottobre-saremo-7-miliardi-br-un-miliardo-senza-cibo


ma sono fessa anch'io, perchè nel rapporto FAO si precisa che

http://www.unimondo.org/Notizie/Fao-un-sesto-dell-umanita-soffre-la-fame-rischio-per-pace-e-sicurezza-nel-mondo

Citazione
Mentre nel corso degli anni ‘80 e nella prima metà degli anni '90 c'è stato un discreto miglioramento nella riduzione della fame cronica nel mondo, nell'ultimo decennio mostra invece un trend di lenta ma continua crescita.

quindi per me, dando per scontato che siano giusti i calcoli della FAO, la previsione è sbagliata: la fame "cronica" è diminuita negli anni '80 e '90 anzichè aumentare. (presumo che si morisse per fame anche ai tempi di Malthus o prima). C'è poi una "piccola" discrepanza di un miliardo nelle due stime dei morti per fame (che non è poca cosa). Come capire quali sono i numeri giusti? (e non mi riferisco soltanto a questi, ma a tutte le stime che si fanno..., ivi comprese la produzione di cibo?).


C'è da dire che "si dice" che la teoria matematica di Malthus avrebbe portato all'estinzione delle risorse già da un secolo.  Ora, o i freni sono stati messi prima .. ma mi pare che il neo-femminismo attenga soltanto agli ultimi quaranta-cinquant'anni, (negli anni sessanta c'era pure il boom delle nascite) oppure c'è stato un periodo in cui la produzione non ha seguito la progressione aritmetica e si è mantenuta al passo con la crescita esponenziale della popolazione. Dov'è il passaggio logico sbagliato?

Per me sarebbe importante sapere qual era, in passato, la percentuale dei malnutriti in rapporto all'intera popolazione.

Se adesso sono 1/7 (un miliardo su sette miliardi) e ai tempi dell'enunciazione della teoria fossero stati molto di più sarebbe, secondo me, un fattore che smentisce la teoria, diversamente potrebbe confemarla.  Dov'è il passaggio matematico sbagliato?
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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #39 il: Ottobre 31, 2011, 00:09:22 am »
...Cosa che infatti non è avvenuta.
...Cosa che infatti non è avvenuta.
...Cosa che infatti non sta avvenendo.
...cosa che infatti non sta avvenendo.

 :blink:



...vabbè, ok, ok.
:blink: :wacko:







quindi questi sono dati errati e confutabili?

Negli USA solo il 3% del territorio è urbanizzato e nel mondo tale percentuale scende all' 1%. Certamente non tutta la superficie terrestre è abitabile ma anche considerando solo la parte ritenuta tale (90 milioni di kmq) in nessun modo potremmo parlare di sovraffollamento: saremmo a 60 ab/kmq, contro i 191 in Italia: tu, ti senti sovraffollato in Italia? Se nel 2100 la popolazione mondiale raggiungesse i 12 miliardi e le aree coltivate venissero raddoppiate, la densità nella superficie abitabile arriverebbe a 184 ab/kmq, sempre inferiore quindi a quella attuale dell'Italia.
Inoltre l'equazione sovrappopolazione = povertà è falsa: dei ventuno Paesi più poveri del mondo solo sette hanno una densità superiore ai 100 ab/kmq, mentre fra i ventuno Paesi più ricchi ben dodici superano questa cifra e cinque di loro hanno una densità più alta di quella dell'India (Giappone, Olanda, Belgio, Singapore e Hong Kong). I venti milioni di abitanti del Sahel, colpiti dalla carestia del 1973, avevano una densità pari a 4 abitanti per kmq. Tra i cinque Paesi africani colpiti dalla fame nel `91 (Etiopia, Sudan, Somalia, Mozambico e Liberia) il più popolato aveva una densità di 42 ab/kmq. E gli esempi si possono moltiplicare. Cosa significa tutto ciò? Semplicemente che la povertà non è conseguenza della sovrappopolazione.
Non è nemmeno vero che il nostro mondo sia affetto da scarsità di cibo: negli ultimi 30 anni, dati FAO, la produzione di alimenti è aumentata del 30% e il tasso di produzione di cibo pro-capite è aumentato del 40%. Significa che la produzione, anche nei paesi impoveriti, sta crescendo più velocemente della popolazione (cioè il contrario di quanto affermato da Malthus). E solo il 40% delle terre potenzialmente agricole sono coltivate. L'Africa nera ha effettivamente problemi legati alla fame ma si tratta di un continente per anni sconvolto da guerre civili, eredità anche di abusi coloniali, che hanno distrutto l'agricoltura e le già deficienti infrastrutture, come strade e ferrovie. E che negli ultimi decenni ha forzatamente prodotto caffè e cacao per l'esportazione e non miglio e sorgo per l'alimentazione come si spiega nel capitolo "Nord-Sud".
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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #40 il: Ottobre 31, 2011, 13:44:10 pm »
La demografia ha il suo peso. Anzi io credo che la demografia sia pressoché la base e il motore stesso della storia.
Ma la demografia va relazionata al sistema di sfruttamento delle risorse.
Un sistema estremamente irrazionale e sprecone non può certo sostenere, a parità di livello sul piano tecnologico, lo stesso numero di persone di un sistema razionale e parsimonioso.
Quindi è vero che siamo troppi, ma in relazione all'attuale fase evolutiva che la società sta attraversando. Fase evolutiva caratterizzata da un sistema economico estremamente convulso e sproporzionato.
Se questa fase evolutiva dovesse convergere in una nuova fase caratterizzata da un sistema razionalizzato e ben congegnato, allora 7 miliardi sarebbero addirittura pochi.
Chi vivrà saprà.

Offline Giulia

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #41 il: Ottobre 31, 2011, 14:45:05 pm »
Giubizza:...E dajie!! Ma guarda che non hanno alcun bisogno di dircelo, noi abbiamo un tasso si natalità pari a 1,3!!
Cioè ogni italiana fa un solo figlio, (in media!!) in pratica sarebbe a dire che ad ogni generazione ci dimezziamo (poichè per ogni donna c'è un uomo, cioè 1+1=2 ...per sostituire la popolazione che muore servono 2 figli per donna!!!) Ed avrebbero bisogno di dirci di non fare figli ??
...E poi ti risulta che ce lo dicano spesso, di non fare figli? E ti pare che i politici, che hanno in media 3-4 figli ognuno, ci direbbero di non fare figli !!??? Ma sogno o son desto !?
ma perchè non lo dice pure grillo che non bisogna figliare? e lui ha seguito il suo esempio?
poi considera il diritto delle donne, è tutto concentrato al diritto di  non fare figli, educazione sessuale , contraccettivi, aborti, adozione, lesbismo. è difficile che ci siano donne che vogliono fare mezza dozzina di figli, ma metti caso che una voglia  farne 10 figli.... cosa è previsto, che diritti le sono concessi? paga meno o più tasse?

ce lo devono dire sì che non bisogna figliare
per convincerci che satana è il male non ce lo stanno a di da 2000anni?



Offline Giuseppe83

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #42 il: Ottobre 31, 2011, 22:06:57 pm »
L'ECONOMIA ALLA SBANDO
Anno: 2009
Editore: Macrovideo
Tipologia: DVD
Prezzo: Euro 17.50

Con dissacrante humor, Eugenio Benetazzo rivela con sarcasmo irriverente come entro i prossimi anni il genere umano si troverà a gestire la convergenza spiacevole di tre crisi strutturali: quella macroeconomica, quella energetiica ed infine quella alimentare. Solo una sensazionale trasformazione nelle abitudini di consumo e nello stile di vita occidentale potranno consentire all'umanità di pianificare un futuro realmente sostenibile

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #43 il: Novembre 01, 2011, 00:16:47 am »
ma perchè non lo dice pure grillo che non bisogna figliare? e lui ha seguito il suo esempio?
poi considera il diritto delle donne, è tutto concentrato al diritto di  non fare figli, educazione sessuale , contraccettivi, aborti, adozione, lesbismo. è difficile che ci siano donne che vogliono fare mezza dozzina di figli, ma metti caso che una voglia  farne 10 figli.... cosa è previsto, che diritti le sono concessi? paga meno o più tasse?

ce lo devono dire sì che non bisogna figliare
per convincerci che satana è il male non ce lo stanno a di da 2000anni?
Scusa, non ho capito quasi niente, ma è colpa mia che non leggo attentamente.
Però: ...Grillo ha detto che non si devono far troppi figli, lui che ne ha fatti 6 !? Ha detto anche questo!??

...Come fa una donna a fare figli se non ha una relazione stabile, se tutto va bene, prima dei 35 anni!? A 40 entra in menopausa; se tutto va liscio come l'olio, di figli ne fa uno o due ..poi divorzia. E' il neofemminismo.

...perchè una donna che fa figli dovrebbe pagare meno tasse?




"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Giulia

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #44 il: Novembre 01, 2011, 05:59:56 am »
Scusa, non ho capito quasi niente, ma è colpa mia che non leggo attentamente.
Però: ...Grillo ha detto che non si devono far troppi figli, lui che ne ha fatti 6 !? Ha detto anche questo!??
ovviamente no.

Citazione
...Come fa una donna a fare figli se non ha una relazione stabile, se tutto va bene, prima dei 35 anni!? A 40 entra in menopausa; se tutto va liscio come l'olio, di figli ne fa uno o due ..poi divorzia. E' il neofemminismo.
in menopausa oggi ci si va a 60 anni circa. la maggior parte delle donne fa il primo figlio a 35/40 anni anche se  non credo che si perda la verginità a quell'età . non credo nemmeno sia necessario avere una relazione stabile.
Citazione
...perchè una donna che fa figli dovrebbe pagare meno tasse?
stando a ciò che dicono le rare famiglie che hanno 5/6 figli, sono crocefissi dalle tasse.
perché devono pagarne molto di più?