Autore Topic: La miccia spenta della "population bomb"  (Letto 9800 volte)

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Offline Rita

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #45 il: Novembre 01, 2011, 09:28:02 am »

in menopausa oggi ci si va a 60 anni circa.




 :unsure:  mi pare che l'età (media) della menopausa sia l'unica cosa rimasta invariata nel tempo... si è allungata la vita post-menopausa, ma non si è ritardata la menopausa.
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Rita

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #46 il: Novembre 01, 2011, 09:35:15 am »
comunque, a me pare che il maggior disastro lo faccia l'invecchiamento della popolazione più che le nascite.
Siamo in troppi perchè si è allungata l'età media, questo mi pare il succo dell'articolo, più che per il fatto che nascono in troppi.
Tra l'altro, c'è un'altra cosa che mi ha sempre lasciato un po' perplessa: quando si scende sotto una determinata soglia di introduzione di calorie (la malnutrizione insomma) la fertilità è la prima che se ne va, cessano le mestruazioni. Ecco boh.. com'è che le popolazioni maggiormente sofferenti di fame fanno più figli?
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Giulia

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #47 il: Novembre 01, 2011, 11:34:07 am »
:unsure:  mi pare che l'età (media) della menopausa sia l'unica cosa rimasta invariata nel tempo... si è allungata la vita post-menopausa, ma non si è ritardata la menopausa.
a 35/40 anni? :huh:
a me non risulta!

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per quanto riguarda la comparsa del menarca dai primi anni del 900 a oggi, nei paesi più sviluppati,
l'età media  si è abbassata dai 16 ai 12 anni.
« Ultima modifica: Novembre 01, 2011, 11:52:49 am da Giulia »

Offline Giulia

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #48 il: Novembre 01, 2011, 11:45:40 am »
comunque, a me pare che il maggior disastro lo faccia l'invecchiamento della popolazione più che le nascite.
Siamo in troppi perchè si è allungata l'età media, questo mi pare il succo dell'articolo, più che per il fatto che nascono in troppi.
Tra l'altro, c'è un'altra cosa che mi ha sempre lasciato un po' perplessa: quando si scende sotto una determinata soglia di introduzione di calorie (la malnutrizione insomma) la fertilità è la prima che se ne va, cessano le mestruazioni. Ecco boh.. com'è che le popolazioni maggiormente sofferenti di fame fanno più figli?
il cosiddetto "rientrodolce" di due miliardi di esseri umani nel mondo, per essere appunto "dolce"  (o cmq il meno amaro possibile via), non può che cercare di limitare le nuove nascite per mantenere una qualità e una aspettativa di vita più lunga a chi già c'è.

http://www.rientrodolce.org/index.php?option=com_content&task=view&id=463&Itemid=49
cmq mi pare di capire che red nella donna che non ha una relazione stabile, che va in menopausa a 35/40 anni etc, ci veda lì la causa. invece io credo che quello sia lo strumento, e non si è creata da sola, ma ci sono voluti anni e anni di politiche per arrivare a quel modello.

Offline yamamax

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #49 il: Novembre 01, 2011, 11:56:26 am »
A me pare che il maggior disastro lo faccia l’ imbecillimento e l’ avidità della popolazione più che le nascite.
Da una parte c’è un’ industria farmaceutica che specula sulla salute delle gente allungando “artificiosamente” la vita media portandola oltre gli 80 anni …. per trovarci con una massa di persone rimbambite che consumano a tonnellate farmaci e altro  attaccate al deambulatore, dall’ altra si lanciano allarmi sulla fine del pianeta Terra che non potrà mai reggere questi livelli di sfruttamento. Si incolpano gli sprechi di cibo e di risorse in tutto il mondo quando poi le principali economie del pianeta sono incentrate solamente sul concetto del consumo. Prendete l’ economia americana, per mandarla in tilt basta una contrazione dei consumi e tutta la locomotiva rallenta e produce fallimenti e disoccupazione; per cui si inventano i più assurdi incentivi per far ripartire i consumi (leggi  lo spreco!). Tutte le alternative energetiche al petrolio vengono tenute da parte o nascoste per poter continuare a dare potere e soldi a chi possiede giacimenti, poi si grida che l’ oro nero stà finendo e non “stiamo facendo nulla” per sganciarci dalla dipendenza petrolifera. Si “tengono” politicamente in miseria alcune zone del mondo dove puoi innescare guerre a piacimento e poter sfruttare  le risorse per ingrassare i fatturati delle multinazionali, contemporaneamente organizzi G7 , G8, G20 meeting  per la pace che non portano mai a soluzioni concrete e definitive di niente. Si potrebbe andare avanti all’ infinito a descrivere questo mondo diventato un accozzaglia di controsensi, se vogliamo crearci un’ alternativa alla inevitabile esplosione del meccanismo  dobbiamo per forza fare delle correzioni in corso e riportare ad una logica non distruttiva delle attività dell’ intero pianeta.  Così com’ è ora le risorse finiranno alla velocità che terrà la speculazione e l’ avidità dell’ uomo.

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #50 il: Novembre 01, 2011, 23:29:01 pm »
cmq mi pare di capire che red nella donna che non ha una relazione stabile, che va in menopausa a 35/40 anni etc, ci veda lì la causa.
Si, penso che quella sia sicuramente una causa importante, sebbene non la sola. Va da sè che i figli si fanno (tranne eccezioni) all'interno di un rapporto di coppia stabile, per quanto possibile garantito e sicuro.
Quale donna farebbe un figlio col primo che incontra in discoteca, magari nei bagni della stessa?
Ovvio che poi la garanzia deve coprire entrambe le parti, naturale ed ovvio. Come è ovvio che la donna che tentenna in continuazione, che non si decide mai a mettersi con questo o quello, che pensa a divertirsi, che pensa alla carriera, etc, etc, arriva facilemnte ai 37-40 anni, al che le restano poche cartucce da sparare.
Su tutto questo si è discusso più volte.
I demogarfi seri concordano col dire che il tasso di fertilità dipende dal modello culturale corrente (in quel momento), e non da altro. Nè soldi, nè istruzione, nè "progresso". Solo dal modello culturale.

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invece io credo che quello sia lo strumento, e non si è creata da sola, ma ci sono voluti anni e anni di politiche per arrivare a quel modello.
Vero, lo penso anch'io. Ma una cosa non esclude l'altra.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Giulia

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Re: La miccia spenta della "population bomb"
« Risposta #51 il: Novembre 02, 2011, 03:21:41 am »
Si, penso che quella sia sicuramente una causa importante, sebbene non la sola. Va da sè che i figli si fanno (tranne eccezioni) all'interno di un rapporto di coppia stabile, per quanto possibile garantito e sicuro.
e invece io credo che sia lo strumento di una politica che, in tempi non sospetti,  ha deciso di far diminuire le nascite.
certo in occidente e nelle democrazie si fa attraverso la propaganda, l'istruzione e offrendo altri tipi di obiettivi. nei regimi dittatoriali si dice semplicemente che è vietato fare più di un figlio e basta.
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Quale donna farebbe un figlio col primo che incontra in discoteca, magari nei bagni della stessa?
una 15enne. in america è accaduto che un gruppo  di amiche adolescenti, perché  erano sottopressione dalle aspettative dei genitori sul costruire una posizione sociale già pianificata, hanno trovato come unico modo di fuga il farsi mettere incinta di proposito. ma lasciamo perdere la stabilità e la concretezza che è una pia illusione dei nostri tempi. i figli si facevano anche nella miseria e nell'incertezza di vario tipo. bisogna vedere che tipo di politica propagandistica si usa, perché non credo affatto che una madre sia davvero felice e contenta di fare figli per farli morire in guerra, eppure ai tempi del fascismo si facevano sperando che fosse un bene, anche se poi servivano per quel fine lì.
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Ovvio che poi la garanzia deve coprire entrambe le parti, naturale ed ovvio. Come è ovvio che la donna che tentenna in continuazione, che non si decide mai a mettersi con questo o quello, che pensa a divertirsi, che pensa alla carriera, etc, etc, arriva facilemnte ai 37-40 anni, al che le restano poche cartucce da sparare.
Su tutto questo si è discusso più volte.
ma guarda non è così. chi li vuole ancora fare li fa, ma anche se inizia a 21 anni si ferma a due figli. non è la carriera né perché tentenna, né perché tra gli uomini comuni c'è da fare differenza tra questo o quello. è che se li vuole li fa e cercherà di farli, ma si fermerà a due come numero massimo.
chi non li vuole non li farà invece. non c'entra l'uomo, non c'entra la carriera, non centrano ste cose, semplicemente non ne vogliono.
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I demogarfi seri concordano col dire che il tasso di fertilità dipende dal modello culturale corrente (in quel momento), e non da altro. Nè soldi, nè istruzione, nè "progresso". Solo dal modello culturale.
Vero, lo penso anch'io. Ma una cosa non esclude l'altra.
e appunto il modello culturale dice dagli anni 60 che siamo troppi. a noi italiani ci sfottevano al cinema, con una morica vitti in cinta a 12 anni, povera, ignorante, sposata con un altro povero, ignorante con un esercito di figli frignoni oppure facevano intendere che la luna serviva per emigrare in caso di affollamento sulla terra. tu dirai che i soldi non c'entrano nulla, che certi strumenti per scoraggiare il figliare tipico italiano, non conta e non è serio...però stando ai risultati direi che ha funzionato.