Le aprole di una colf romena, riprese da un altro sito ( uomini beta ) :
Da noi in Romania non era e non è così. Quando due persone si separano la legge prevede che la casa si venda nel più breve tempo possibile e si divida il ricavato sulla base di quanto ciascuno dei due coniugi ha investito. Nessuno dei due è costretto ad abbandonare la casa finchè non sia stata risolta questa situazione”.
Inoltre (con mia grande sorpresa) mi spiega che dal momento in cui ci si separa legalmente, non si hanno obblighi di natura economica nei confronti del coniuge, anche se questi non avesse un’occupazione stabile (dobbiamo tenere conto che parliamo di un contesto, in qualche modo pur sempre figlio di quel “socialismo reale”, dove per le donne era assolutamente normale e scontato lavorare e non esisteva la cultura della “donna a casa e del marito al lavoro”, come è stato da noi per molto tempo) ma solo nei riguardi dei figli. Insomma, per farla breve, una volta che ci si è separati, ciascuno va per la propria strada.
“Qui in Italia – ha proseguito – per voi uomini la situazione è diventata intollerabile, non è possibile andare avanti così, la gente non si sposa più, non si fanno più figli, i rapporti fra donne e uomini sono incattiviti e le donne non hanno più voglia di fare nessun sacrificio. Nelle famiglie dove vado a lavorare (come collaboratrice domestica) le donne non fanno nulla perchè hanno voglia di fare nulla, i mariti sono sicuramente molto più collaborativi e disponibili”. E insiste:”Non è bello così, le donne qui da voi hanno troppo potere, fanno tutto quello che vogliono, sono troppo arroganti, e la colpa è anche degli uomini che non si oppongono”.
direi che spiuega molto, no ?
tra l'altro conferma in pieno quanto da me ascoltato parlando con donne dell' est..
Sposarsi, e fare figli oggi in Italia ( e in occidente ) è , per un uomo, una spada di Damocle