Autore Topic: Il Grande Fratello al dodicesimo gong. Daje ahò.  (Letto 1785 volte)

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Offline Nemo90

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Il Grande Fratello al dodicesimo gong. Daje ahò.
« il: Ottobre 28, 2011, 20:26:26 pm »
(Questo post è uno dei più sofferti che abbia mai scritto. L'avevo quasi finito, quando ho cliccato il tasto sbagliato ed ho cancellato tutto, ed ho dovuto riscriverlo a memoria. D'ora in poi, li scriverò su Word prima di pubblicarli.)

«Occhi aperti»
Tagline della 12ª edizione del Grande Fratello.

Ci risiamo.
Tutti ne dicono peste e corna; tutti lo detestano; tutti lo indicano come la peggiore incarnazione della TV spazzatura: poi tutti sono lì, assiepati sul divano, a seguirne morbosamente le sordide vicende.

Lunedì sera, io avevo caparbiamente deciso di passare una serata in compagnia di Giacobbo e del suo Voyager, nuotando controcorrente come un salmone.
Poi, come tutti i salmoni, sono stato pescato e convogliato a quel chiassoso mercato del pesce che è la Casa del Grande Fratello, surgelato, con gli occhi di fuori e un mezzo limone ficcato in bocca. Docilmente, rispondendo al richiamo ultraterreno della sirena Marcuzzi, come l'Ulisse omerico, pigio il 5 sul telecomando, e vengo accolto da un fragoroso boato d'applausi: è appena entrato nella Casa il secondo concorrente, tale Danilo Novelli.

Costui è un tamarro barese della peggior specie: istoriato di pacchiani tatuaggi, anabolizzato, e del tutto privo del ben dell'intelletto, e ve lo dice uno che di tamarri baresi se ne intende. Gironzola spiritato per la casa, facendo le capriole fra i divani e bestemmiando: «Madò, madò, opporca madò». Memore delle features blasfeme dell'anno passato, è un buon inizio, specie contando che il Novelli se la tira a pio fedele ed ha tatuato, da qualche parte, un rosario.

Si susseguono poi una caterva di concorrenti, dell'uno e dell'altro sesso, senza soluzione di continuità. Tutti, invariabilmente, tamarri da strapazzo: non un segno distintivo che permetta di discernerli, o almeno di ricordare i nomi di qualcuno di loro. Urlano, gridano, piangono e strepitano come galline chiuse in un pollaio. Si conoscono sì e no da cinque minuti, è la prima sera e sono tutti emozionati, e già qualche audace inizia a flirtare: non è mai troppo presto. Qualcuno, precoce, inizia già a litigare e a far volare i piatti. Son belle cose.

Una, però, mi salta all'occhio: è Floriana, una castana che si potrebbe definire bona ma non bella, che ci viene introdotta come presunto genio e assidua studentessa di giurisprudenza (di cui si può permettere agevolmente di perdere un anno accademico, tanto è avanti), che alterna un «Maronna ahò» ad una snocciolata citazione di Schopenauer. Per certificarne le superiori capacità intellettive, la Marcuzzi le chiede quanto faccia nove per otto: di fronte a quest'arduo quesito, dopo un attimo di intensa ma passeggera difficoltà, la Floriana – in realtà una mediocre attrice che ha studiato la parte della saccente – borbotta, insicura: «Settantadue...?».
«È davvero un genioooo!» bercia la conduttrice, e tutti esplodono in un applauso che non si fa manco ai premi Nobel.
Meglio di Einstein.
Siccome non di solo diritto penale vive l'uomo, Floriana di lavoro fa la «sexy astrologa in un programma radiofonico» (a che serve essere sexy in radio?) e i suoi veri hobby non sono la lettura e le «citazioni colte» (cioè questa passa il tempo libero mandando a memoria lunghe liste di aforismi?) ma «le scarpe altissime e lo shopping». Il suo scopo dichiarato è «sedurre tutti gli uomini» e si auto-proclama «seduttrice per antonomasia». Qualcuno le spieghi cosa significa “antonomasia”, a questa Fica della Girandola, pardon, Pica della Mirandola.
Oggi, come se ce ne fosse bisogno, Floriana dà di nuovo sfoggio della sua eminente cultura: «Socrate e Platone sono la stessa persona. Ne sono certa».
Ahò, Gino, damme 'n Crodino, ch'a curtura mi sfianca, ahò.

Mi rendo conto che ancora non ci è passata la mania tutta italiana, che si era già vista a Miss Italia, di propinare al pubblico bellone assolutamente acefale che con una mano affermano spudoratamente di perseguire auliche e classicheggianti carriere accademiche e che con l'altra fanno tranquillamente le modelle, le showgirl e le meretrici, una ipocrita fissazione che serve a placare l'ira funesta di una certa corrente di pensiero.

Per l'appunto, c'è poi Ilenia, calorosa romanaccia verace, altra aspirante giureconsulta, con tanto di maturità classica d'ordinanza, che però, a differenza di Floriana, mette subito in chiaro di essere una «ignorante e fiera di esserlo» e, la sera, di leggere «Topolino, mica Schopenauer», perché le persone ignoranti comprano e leggono Topolino. Penso terrorizzato alle mie duemila e passa copie del libretto, conservate in uno sgabuzzino. Quindi i tamarri leggono Topolino? Ma non scherziamo.
È ovvio che questi battibecchi fra «colti» e «ignoranti» sono accuratamente artefatti per saziare, deliziare e, soprattutto, fidelizzare il pubblico a casa, che ignorante lo è per davvero, sa di esserlo (and is proud of) e che quindi si gonfia come un tacchino d'orgoglio, perché «fa figo».

Da notare come, invece, fra gli esponenti della nostra metà del cielo, gli autori non si siano dati pena d'inserire nessuno che vada oltre l'abusato stereotipo della insormontabile montagna di muscoli che racchiude un cervello da canarino. L'unica eccezione è Kiran, che la Marcuzzi vaticina tutta la sera essere nientemeno che un «maharaja indiano in cerca di una moglie italiana», presumibilmente per il suo harem; si rivelerà poi essere un volgarissimo contadino bresciano, un comunissimo sciamannato senza arte né parte che finora si è limitato a far rutti. Dovevamo ridere?

Nel frattempo, i concorrenti si mettono a loro agio nella lussuosa Casa (di anno in anno diminuisce sensibilmente il carattere competitivo del reality, legato alla vincita di privilegi e comfort addizionali, alle “liste della spesa” e alle prove da superare, e aumenta quello puramente sociale e dialogico), e iniziano a praticare la loro attività prediletta: farsi la doccia. Tutti assieme, come al militare.
Gli uomini, in perizoma, si insaponano le prodigiose “tartarughe”, confrontandosi i bicipiti (e non si dica dunque che alle signorine non piace guardare gli uomini nudi) e facendo commenti irripetibili.
Le donne, in bikini, si dimenano gorgheggiando e sghignazzando cercando di sembrare seducenti: ma sono così plebeamente sgraziate, con tutta quella carne nuda buttata lì come sul banco del macellaio, senza un barlume di finezza femminile, da sembrare vacche da latte, mammifere: almeno a me, non si rizza un pelo.

Mi chiedo se saremo o siamo già così.
Se gli uomini e le donne d'Italia siano solo delle copie attenuate di quei balordi, se noi siamo solo dei muscolosi carapaci decerebrati e le altre sono solo dei corpi, delle tette e dei culi.
Mi dico che no, è impossibile: conosco troppi uomini intelligenti, posati e fisicamente passabili, e troppe donne di bellezza discreta e familiare, colte e gentili, per credere che noi si sia tutti così.
Eppure, eppure non posso fare a meno di chiedermi perché, perché esiste il Grande Fratello, copia ignobile e degenerata di quel profetico Grande Fratello orwelliano, e perché ha tanto successo.

Il genere dei reality, Baila! e Star Academy l'hanno confermato, è tutt'altro che in salute. Ma il Grande Fratello è sempre lì. È giunto ad una veneranda dodicesima edizione.
Perché?

Perché permette ad una intera classe sociale, quell'irritante popolino che è fiero della sua mediocrità, di immedesimarsi negli “eroi” della Casa, di vedere i loro “valori” innalzati al soglio televisivo, mi rispondo. Ma non solo.
Perché permette alla massaia, alla normale e placida famigliola, di sfogare il loro lato sadico e voyeuristico sulle torbide vicende che avvengono nel teleschermo. Guardare quei buzzurri che si accapigliano è sadicamente piacevole. È come guardare la lotta dei galli, solo che quella è illegale e dura al più qualche minuto, mentre il Grande Fratello dura mesi, e mesi, e mesi.
Perché chiudeva assieme nello stesso ambiente “casi umani”, eclatantemente deformi ed eccezionali, o nel fisico o nella personalità, e permetteva di vedere come interagivano fra loro il povero cieco e il figlio del camorrista, l'immigrata e il transessuale, l'effeminato e il body-builder dal collo taurino, l'oca giuliva e la presunta santarellina. Era interessante vedere l'intreccio sociale che si veniva a creare fra questi personaggi dalle peculiarità ipertrofiche. (Questo almeno nelle edizioni passate; quest'anno ci siamo appiattiti di molto sul tamarro medio. Credo introdurranno presto qualche caso umano interessante.)

Comunque sia, il Grande Fratello c'è.
Fa parte della nostra cultura, come il McDonald's, la salsa della nonna, Berlusconi e la festa per la prima comunione. È parte di noi. Non una parte nobile, ma certamente una parte di noi. È lo specchio di come ci vediamo, o forse addirittura di come siamo.

Ultimamente, una problematica sorge nel simposio degli augusti concorrenti, i «gieffini»: la violenza sulle donne. Caterina, nel primo psicodramma del taglio “infanzia difficile” di una lunghissima serie, racconta lacrimosamente di come, mentre si separavano, il babbo pestava, con regolarità, «à mammà».
Danilo, il sommo Danilo, sintetizza in una massima tutta la sua immensa saggezza su questo scottante tema d'attualità: «Non lo sopporto. Vedo la donna troppo debole per poter pensare di farle del male». Le donne, dunque, non si picchiano perché sono troppo deboli. Gli uomini, invece, sono forti. E quindi li puoi picchiare. Ottimo ragionamento.

Daje, ahò.
« Ultima modifica: Ottobre 28, 2011, 20:47:34 pm da Nemo90 »

Offline krool

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Re: Il Grande Fratello al dodicesimo gong. Daje ahò.
« Risposta #1 il: Ottobre 28, 2011, 21:49:18 pm »
Perché ti fai del male guardando il grande bordello, Nemo?

Offline jorek

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Re: Il Grande Fratello al dodicesimo gong. Daje ahò.
« Risposta #2 il: Ottobre 28, 2011, 21:52:56 pm »
hai fatto bene a sottolineare il discorso della mediocrità nemo....è proprio li il punto.

Offline Nemo90

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Re: Il Grande Fratello al dodicesimo gong. Daje ahò.
« Risposta #3 il: Ottobre 28, 2011, 22:34:51 pm »
Perché ti fai del male guardando il grande bordello, Nemo?

Guardo il GF con lo stesso spirito con cui l'anatomo-patologo guarda il cadavere a cui deve fare l'autopsia. È socialmente interessante, è un vivido spaccato mediatico italiano. Ovvio, non me ne frega nulla delle storiacce da orrido romanzetto d'appendice, preparate ad arte per solleticare il palato della massaia media e di sua figlia (quello è il target). Però è interessante vedere come si evolve lo script della trasmissione, di puntata in puntata e di edizione in edizione. Segue la società italiana. Il GF è un crivello attraverso cui, ogni anno, passa l'Italia intera.

O perché, più semplicemente, perché è oscenamente divertente vedere quei buzzurri che se le danno di santa ragione.

Offline emilio

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Re: Il Grande Fratello al dodicesimo gong. Daje ahò.
« Risposta #4 il: Ottobre 29, 2011, 14:20:00 pm »
Bravo Nemo! Per me sei un'altra persona fondamentale nei nostri dialoghi!

Offline voltaire

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Re: Il Grande Fratello al dodicesimo gong. Daje ahò.
« Risposta #5 il: Ottobre 29, 2011, 14:44:25 pm »
cos' è il grande fratello ?

Offline Nemo90

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Re: Il Grande Fratello al dodicesimo gong. Daje ahò.
« Risposta #6 il: Novembre 02, 2011, 16:15:14 pm »
KO tecnico per il Grande Fratello

«Denti stretti e culo aperto»
Nuova tagline della 12ª edizione del Grande Fratello

Capisco che non è serata quando, accendendo il televisore, mi ritrovo di fronte il volgare viso di Alessandra Mussolini. Per un attimo mi chiedo se non ho sbagliato canale, se magari non è Porta a Porta o qualcosa di simile. Invece no, è proprio il Grande Fratello. Alessia Marcuzzi sta parlando di qualcosa che lì per lì non capisco: tette fuori, corpi nudi, mamma e figli, «la femmina deve fare la femmina» dice, en passant, Danilo Novelli, una tale autorità in materia di rapporti di genere, che Rino Dalla Vecchia è niente al confronto. La Marcuzzi, in vestitino, liquid leggings e tacchi vertiginosi, galleggia sul mega-schermo a pavimento.
Poi capisco: stanno parlando di Claudia, una concorrente che si definisce coraggiosamente «mamma burlesque», ergo gironzola per la Casa (e, si presuppone, anche la sua propria abitazione) in abiti succinti e, durante la prima puntata, abbozzò una specie di spogliarello.

Ecco dunque: si discute della moralità di Claudia, che pur essendo madre fa quel che fa.
Certo che è proprio un pessimo antipasto, una pessima captatio benevolentiae per il pubblico, non mi interessa per niente, non sa di niente: è un dibattito del tutto inutile e evidentemente “telefonato”, cioè preparato a tavolino.
Ma ecco che Alessandra Mussolini inizia il predicozzo morale ai “maschietti” (di cui non è affatto contenta, sia detto) e a Claudia, che ammonisce di non denudarsi troppo perché certe cose non si fanno, lei si è stancata di esposizioni dei corpi e via dicendo. Dopodiché, come al solito, finisce a tarallucci e vino: «Comunque mi piacete tutti».
L'ha fatto notare Aldo Grasso oggi sul Corriere: si è forse dimenticata l'onorevole (solo di titolo) Mussolini di quando lei, nel 1987, si toglieva il reggiseno davanti a tutti? E nel 1983, quando apparve su Playboy, agghindata come si addice ad una simile rivista?

Ora, io con il Duce tanto d'accordo non ci sarei andato, ma provo pietà per la buonanima di Benito, e a quel che deve star provando dall'aldilà a vedere un simile scempio del suo buon nome di onorato dittatore e premiato trascinator di masse. La Mussolini, però, se ne va subito.
Perché è venuta al GF? Cosa aveva da guadagnarci ad abbassarsi in un programma così insulso? Domande che non avranno risposta.

Suvvia, suvvia, niente indugi: la serata è corta e ci sono tante cose da fare.
Innanzitutto, momento sponsor: la Marcuzzi si dilunga in un patetico panegirico della rivista di Signorini, Chi, che mercoledì (cioè oggi) pubblicherà sconvolgenti foto su un concorrente del GF, «ma non dico quale!» squittisce il virile Alfonso, e ci mancherebbe, dico io.
Ma al peggio non c'è fine: se qualcuno dubitasse della natura commerciale del GF, c'è il «nuovo concorrente, un ragazzo che ama i mini-pony», un tizio coi baffetti che mi dà molto di nerd e che si comporta come un pagliaccio.
Lì per lì, siccome non sono al passo con le novità cinematografiche, credo davvero che sia un concorrente che debba entrare nella Casa, e mi dico che, se sono ridotti a reclutare comical relief di questo tipo, sono proprio fritti. Mi accorgo che c'è qualcosa di sbagliato quando entra in azione anche il “padre” del concorrente, un insopportabile vecchio che sbraita e dice parolacce. Ancora non capisco.
Un sottotitolo mi viene in aiuto: "Fra un po' nella casa entreranno i “Soliti idioti”". Cerco velocemente su Google, e I Soliti Idioti è un film comico, a prima vista decisamente idiota, che sta per uscire e che avrà pensato bene di farsi pubblicità. La farsa dura qualche minuto ancora, con il giovane, Gianluca, che entra nella Casa e si mette alla berlina, finché la Marcuzzi non lo espelle con un ultimo lancio pubblicitario.
Il ridicolo spottone non fa ridere né me, né il pubblico, e anzi devo fare uno sforzo di volontà per non cambiare canale.
Boh.

Ma passiamo al sodo.
Il primo tema serio della serata, un classico: maschi contro femmine. Questo argomento, come potrete immaginare, m'interessa molto, e mi raddrizzo sul divano. Conoscendo il target medio del GF, cioè l'ignorante casalinga e sua figlia, mi dico che devo preparami al peggio e ad una raffica di beceri e inconsistenti insulti antimaschili. Bene, manovriamo un po' l'opinione pubblica contro gli uomini.
Di nuovo, mi sbaglio: il “dibattito” si decompone in un urlarsi contro e in un recriminarsi sgarbi e offese di carattere erotico fra i due schieramenti. La già vituperata maschilità è salva da bashing diretto, almeno. Stacco pubblicitario, e già ansimo, mi chiedo chi me lo stia facendo fare.
Boh.

Momento dello psicodramma 1: Danilo, che io castrerei per impedirgli d'inquinare la razza umana con il suo sperma, va in confessionale per ascoltare uno sbocconcellato videomessaggio del padre. Si mette a piangere come un vitello, e giura che, non appena uscito, vorrebbe che «mio padre diventasse il mio punto di riferimento». Dopodiché, si asciuga e le lacrime, e come se nulla fosse torna dagli altri. Riassumo il mio pensiero sulla cosa:  :blink:
Boh.

Momento dello psicodramma 2: una concorrente, credo Caterina, viene chiamata in confessionale per parlare della violenza sulle donne. È quella, se ricordate, il cui padre pestava la madre mentre erano in via di separazione. Dopo qualche parola sconclusionata, come da copione, Caterian scoppia pure lei a piangere come una fontana, fa un appello ai «genitori che non facciano vedere certe cose ai figli» (cioè, mescolatevi pure le ossa a mazzate, ma lontano dagli occhi lontano dal cuore) e poi corre via dal confessionale, in camera sua. Viene presto raggiunta dal resto delle donne, che la consolano. Di nuovo: :blink:
Boh.

Tre maschi (i cui nomi non riesco a ricordare, tanto è lo stesso) dal fisico scolpito vengono mandati in una stanzetta con tre lettini di pelle, da cui dovranno sostenere un esame psicologico per curare la loro “malattia delle donne”. La psicologa, che di psicologa ha ben poco, è una bellona dalle forme pronunciate e dal viso da oca. Fa qualche stupida domanda e poi pronuncia una diagnosi, cioè una insensata supercazzola di parole infilate una dietro l'altra.
Non è una psicologa, annuncia quindi la Marcuzzi, è una nuova concorrente, Enrica, anche lei quasi laureata (le mancano due materie) e anche lei si può permettere di perder tempo in quella gabbia di matti, saltando magari anche qualche appello di laurea.
Non ho parole: doveva far ridere? Cosa dovremmo dire? Che scopo aveva questa buffonata? Boh, altre domande.

Ultimo concorrente ad entrare, Mirko, un bullo romano dalla infanzia difficile (ormai son tutti traumatizzati in tenera età, per circostanziare eventuali psicodrammi) che di mestiere fa l'agente immobiliare. Sono troppo nauseato per prestare attenzione, ma in qualche modo due concorrenti si ritrovano nel tugurio, addobbato per l'occasione di Halloween.
Boh.

Mi addormento sulla poltrona, appisolandomi per qualche minuto e risvegliandomi giusto in tempo per l'epilogo.
La puntata è finita, andate in pace.
E io, a letto, con l'amaro in bocca e un senso di dispiacere per aver di nuovo tradito il comandante Giacobbo, che ha condotto il suo Voyager senza di me. Ripensandoci, era meglio spararsi un'altra serata di chupacabra, UFO, Rennes Le Chateau, 2012, John Titor e altre economiche cazzate già viste un migliaio di volte che sottoporsi alla tortura mentale del Grande Fratello.

No, decisamente no.
Le premesse non erano buone, ma lo svolgimento è stato assolutamente pessimo.
Gag allucinanti, che ti chiedi se sei tu stupido a non capirle o se veramente non fanno ridere nemmeno la mamma di quello che le scrive; concorrenti gradassi e superficiali, spianati sullo stereotipo del tamarro, del tutto privi della personalità di un Taricone o di un Patrick Pugliese qualsiasi; psicodrammi ormai giunti alla frutta, che li hanno sfruttati già tutti e ripetono sempre le stesse cose, ad nauseam, gente dall'infanzia difficile che versa una valle di lacrime alla vista dei genitori et similia, risse verbali e litigi incredibili che puzzano da un miglio di roba preparata ad un tavolino sempre più instabile e tarmato; un uso abnorme di quella che il blog Teledicoio ha efficacemente denominato “pornografia dei sentimenti”.
Siamo di fronte ad una versione serale di Uomini e donne, che pretende di essere all'altezza della prima serata. No, decisamente no. Non so i dati Auditel, ma comunque questa edizione del GF, se non rimette il culo in carreggiata, e in fretta, non durerà un quarto dell'estenuante arco di tempo che s'impone di coprire. Nemmeno per sogno.
Boh.

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Questo post era già finito per mezzogiorno di martedì, ma ho aspettato a pubblicarlo per sapere i dati di share, che hanno confermato le mie previsioni. 17% circa di share. Un flop.
C.V.D

Offline Guit

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Re: Il Grande Fratello al dodicesimo gong. Daje ahò.
« Risposta #7 il: Novembre 02, 2011, 16:44:50 pm »
Nemo. A nome di tutti, certamente di molti: ti siamo immensamente grati per averlo guardato anche per noi, e per averci spiegato i dettagli del suo fallimento. E' come se l'avessi visto: descrizione lucida, ironica, perfettamente rappresentativa di come deve apparire il Fogna Fratello di quest'anno. Quelli precedenti non li ho "visti" perché tu non eri ancora tra noi ;)





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Offline Guit

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