Per noi papà separati una realtà lugubre che ci ammazza.
La risposta di una femminista
Sono una donna che collabora e lavora come operatrice all'interno di un Centro antiviolenza.
Voi non sapete quanti padri separati violenti esistano in Italia. Questo sig. Antonio altro non è che uno dei tanti papà o pseudo tali che minacciano giorno
dopo giorno con azioni di vera e propria calunnia, pagine Facebook e caselle email di centri antiviolenza.
Attaccano ferocemente anche gruppi indipendenti di donne e uomini vicini al Femminismo (parità dei diritti e non castrazione maschile, come la destra italiana ha sempre voluto far credere). Hanno clonato pagine dedicate alla violenza sulle donne, giustificando con commenti indecenti, i numerosi uxoricidi italiani ed esteri.
Attaccano continuamente le femministe, esportando il termine "Nazifemminista" tanto caro a gruppi di maschilisti violenti provenienti dal Canada.
Hanno giustificato l'azione violenta di un assassino molto giovane, di origine Canadese: ha ucciso diverse donne perché femministe.
Hanno una fissazione morbosa e quasi patologica verso tutte le Associazioni che difendono le donne dalla violenza fisica e psicologica.
Questo perché alcuni di loro (alcuni? Tutti? Chissà) hanno alle spalle denunce di violenza domestica.
Se non credete alle mie parole vi invito a controllare le loro pagine clonate. Inoltre prima che Facebook diventasse più sicuro, entravano con profili
fasulli di donne attraenti, in profili privati di uomini, mandando messaggi privati diquesta natura "delle nazifemministe mi attaccano, ti prego aiutami a
segnalarle". Con questi mezzucci arrivavano ad eliminare interi profili privati, per il gusto di eliminare virtualmente donne a loro scomode, perché
coinvolte nella lotta alla parità dei diritti. I loro alimenti rasentano il ridicolo e non esiste nessuna legge a favore delle donne nel Paese del Bunga Bunga! Sono persone vicine al neo Fascismo, contro il Femminismo e intrisi di rabbia e violenza, prontissimi a denunciare chiunque solo perché vivono nel
torto e nel terrore di essere giudicati colpevoli. Non vogliono pagare gli alimenti necessari ai loro figli di crescere e si lamentano perché hanno sposato una donna casalinga. Vorrebbero che le donne stessero in casa come schiavette personali, pronte a far tutto ciò che il marito desideri. Se si ribellano: schiaffi e calci.
Non accettano il divorzio né tantomeno quegli alimenti necessari a una donna inoccupata o disocuppata, di mantenersi e mantenere i propri pargoli.
Rasentano il ridicolo e sono molto vicini all'uomo Parolisi di cui tanto abbiamo sentito parlare.
Queste persone sono violente e pericolose.
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