Prima cosa buffa: in concomitanza con i provvedimenti del governo riguardanti gli sgravi Irap per lavoratori dipendenti under 35 e donne, l'Istat fa uscire un documento datato 7 dicembre 2011, ma basato sui dati 2009
[1]. Un documento che sembra messo in piedi con una certa fretta, forse sbaglio, ma alla fine il quadro riassuntivo centrale, su circa quattordici pagine, è in sostanza una tabella. Parte contestualmente e in poche ore una massiccia diffusione stampa di articoletti riassuntivi dei contenuti di quel documento, talvolta nemmeno citato come fonte, che estraggono qua e là i dati, calcolati sul
reddito familiare equivalente (scala di equivalenza) in maniera scorporata: comparazione uomo/donna separati; comparazione popolazione uomo/donna con 15+ di età. Il documento già contiene degli evidenti bias, che pian piano andremo a verificare (sicuramente qualcosa la analizzerà adiantum che ha tutte le necessarie competenze per farlo), bias i quali vengono ulteriormente amplificati nella grossolana ricostruzione degli articoli di diffusione di massa. Come quello secondo il quale le donne costituiscono la maggior parte dei genitori *soli* dopo la separazione. Dove per soli, intendono anche quelle che vivono coi figli, mentre se andiamo a calcolare i veri *soli*, i single, privi tanto dell'affetto del partner quanto di quello dei figli, questi sono in larga maggioranza uomini.
Questa è solo una brevissima premessa, piano piano nei giorni andremo a vedere e raccogliere la nostra risposta a questa azione, che pare avere tutte le sembianze, a occhio e croce, del solito attacco della macchina Stato anti-uomo, quella che falsifica la realtà, per continuare a ignorare importanti aree di sofferenza sociale che hanno il solo difetto di essere costituite da soggetti quasi tutti di sesso maschile.
Del resto se in fila alla caritas ci sono soprattutto uomini un motivo ci sarà, immagino. Vorrei sapere dall'Istat, secondo il loro autorevole parere, e usando le parole di Eduardo: <<Come succede sto miracolo>>.
Ma andiamo per ordine ragazzi, tempo al tempo. Se poi la nostra analisi ci dirà che hanno ragione, chiederemo scusa delle nostre maligne insinuazioni e riconosceremo con onestà di aver sbagliato.
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1.
http://www.istat.it/it/files/2011/12/StatisticaFocusSeparati-06-12-11.pdf?title=Condizioni+di+vita+dopo+la+separazione+-+07%2Fdic%2F2011+-+Testo+integrale.pdf