Autore Topic: «Costringete nostra figlia ad abortire»  (Letto 1282 volte)

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«Costringete nostra figlia ad abortire»
« il: Dicembre 09, 2011, 23:31:38 pm »
http://www.corriere.it/cronache/11_dicembre_09/trento-genitori-aborto_d44bfb28-2243-11e1-90ea-cfb435819ac4.shtml

La ragazza, sedicenne, è incinta di un ragazzo albanese
e vuole tenere il bambino I genitori la portano in tribunale
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
http://maschileindividuale.wordpress.com/

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Re: «Costringete nostra figlia ad abortire»
« Risposta #1 il: Dicembre 10, 2011, 13:33:29 pm »
Ultimissima: la ragazza ha deciso di abortire.

Offline COSMOS1

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Re: «Costringete nostra figlia ad abortire»
« Risposta #2 il: Dicembre 10, 2011, 16:05:31 pm »
 :crybaby:
Dio cè
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Re: «Costringete nostra figlia ad abortire»
« Risposta #3 il: Dicembre 10, 2011, 16:31:55 pm »
Che schifo!

Offline ilmarmocchio

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Re: «Costringete nostra figlia ad abortire»
« Risposta #4 il: Dicembre 18, 2011, 22:26:29 pm »
leggete il grande matematico Odifreddi


http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2011/12/09/per-una-procreazione-responsabile/comment-page-1/#comments

Per una procreazione responsabile

 A Trento un interessante conflitto ha opposto una sedicenne incinta e i suoi genitori. Lei vorrebbe tenere il figlio concepito con un albanese. Loro si sono rivolti al tribunale per farla abortire (di nuovo, visto che la ragazza è recidiva). Ma il giudice ha negato l’imposizione dell’intervento, perché per la nostra legislazione l’aborto è un diritto (limitato), ma non un dovere.

Naturalmente, non si può pretendere molto di diverso, in un paese in cui la politica famigliare è ispirata a valori predicati da eunuchi che si rifanno agli insegnamenti di una “famiglia” in cui tutti i membri (padre, madre e figlio) erano vergini.

Ma in un paese ideale e razionale, cosa ci si potrebbe aspettare? Una procreazione responsabile richiederebbe anzitutto e soprattutto  la considerazione e la difesa del diritti dei nascituri. Diritti che includono quelli enunciati in teoria dalla Costituzione: salute, istruzione, lavoro. Ma anche quelli rivendicati in pratica da chiunque: benessere, felicità, autorealizzazione.

In mancanza di adeguate prospettive che rendano l’adempimento di queste condizioni se non certe,  cosa ovviamente impossibile da assicurare, almeno probabili e prevedibili, i tribunali dovrebbero intervenire per impedire la procreazione. Anzitutto, in maniera preventiva, forzando all’uso di anticoncezionali. E poi, quando la prevenzione avesse fallito, imponendo la cessazione della gravidanza.

Le problematiche sollevate dal caso di Trento, in altre parole, non hanno nulla a che vedere col fatto che la madre sia minorenne, o che il padre sia extracomunitario, o che i due non siano sposati. La procreazione responsabile è un dovere civile e sociale anche, e soprattutto,  dei cittadini adulti sposati. E uno stato degno di questo nome dovrebbe vigilare affinché essa fosse praticata, e imposta quando non lo fosse.