Autore Topic: femminismo post berlusconi  (Letto 1021 volte)

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Offline jorek

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femminismo post berlusconi
« il: Dicembre 10, 2011, 19:57:09 pm »
http://affaritaliani.libero.it/Rubriche/cafephilo/valeria-ottonelli.html



Femminismo post Cav, lo speciale e le interviste
Con la chiusura (definitiva?) del berlusconismo il fronte femminista si spacca. Da un lato c'è chi scende in piazza contro la strumentalizzazione del corpo femminile (domenica, il movimento Se non ora quando?) e chi si scaglia contro la chirurgia estetica (Lorella Zanardo). Dall'altro chi promuove una cultura femminile libera, libertina e antimoralista fatta di minigonne, bikini, scrittrici "erotiche" (come la tanto amata Silvia Granchi) ed eventi "spregiudicati" (come la mostra sul queer e l'arte dedicata alla donna sensuale e guerriera)

La filosofa Valeria Ottonelli, tra poco in libreria con un saggio "rivoluzionario" lancia su Affari un nuovo femminismo, contro la colpa e il moralismo. INTERVISTA
Sabato, 10 dicembre 2011 - 12:25:31

di Virginia Perini

 
 BELLEZZA E FEMMINISMO - SPECIALE
sasha1

Dalla politica al sociale, il Coup d'etat delle donne

Carola Barbero, la pop filosofia parte da Sex and the city

"Non si può valutare l'intelletto astraendo dal corpo. Il nuovo femminismo? Non è bigotto e si occupa dei diritti di chi per scelta esibisce il proprio corpo, come le Sex Workers in Germania e Usa". Il filosofo Simone Regazzoni, autore anticonformista che nel libro Pornosofia ha analizzato le dinamiche della rappresentazione del corpo, commenta con Affari, il tema della bellezza, tra filosofia e femminismo. INTERVISTA

"Tutto questo svilimento della donna non è rinchiuso nella camera da letto di Berlusconi bensì si è diffuso in tutto il Paese come mentalità pervasiva che non possiamo nè dobbiamo ignorare". La filosofa Cristina Zaltieri è categorica nel commentare con Affari l'esigenza delle donne di ribellarsi". L'INTERVISTA

E Laura Boella: "Il problema sono le donne di oggi". L'INTERVISTA

Bellezza, nasconderla o sfoderarla? Dì la tua

E' un momento particolare per le donne. Un momento (forse) di liberazione. In molte sono convinte che l'Italia, almeno per adesso, si stia lasciando alle spalle, con il berlusconismo, anche  la cultura "dell'apparire". In questo delicato passaggio però il fronte rosa è diviso: da un lato nascono movimenti che promuovono una cultura femminile libera, libertina e antimoralista. Sono i gruppi che organizzano le serate alla libreria Tuba di Roma, per esempio, dedicate alla letteratura erotica, o le lettrici appassionate della giovane e sexy autrice Silvia Granchi, in libreria con Sex and the book, un testo "rivoluzionario" che narra le vicende sentimentali, erotiche e lavorative di una bella libraia di successo. Sempre da questa parte ci sono le donne che vedono come una grande conquista sociale la nascita di collane dedicate all'erotismo femminile come Tabù, il fiorire di mostre come Queer Covers-Copertine impazzite, la prima esposizione in Italia sui vinili transgender, l'aumento delle registrazioni femminili ai siti di incontri o che esultano perché Kindle ha portato nel Paese molti titoli di letteratura erotica. Dall'altro lato invece ci sono le seguaci di Lorella Zanardo, autrice del documentario “Il corpo delle donne” e dell’omonimo libro edito da Feltrinelli, che domenica saranno in manifestazione con il movimento Se non ora quando per "reagire al modello degradante e lesivo della dignità delle donne diffuso dalla cultura televisiva".

"Il fatto che, per il momento, Berlusconi sia uscito di scena, spero, servirà a liberare i discorsi del 'nuovo femminismo' che si è sviluppato in questi ultimi anni dai fumi del moralismo, che hanno creato solo confusione, danni e spaccature controproducenti". A pensarla così è Valeria Ottonelli, docente di Filosofia politica ed Etica pubblica all'Università di Genova, studiosa e da sempre sostenitrice dei diritti delle donne che porterà presto in libreria un saggio dal titolo Per la libertà delle donne, contro il femminismo moralista (Il Melangolo), ovvero quella tendenza austera e retrò che invece di evidenziare i diritti concreti per cui le donne devono combattere (il lavoro, i salari e le prospettive di carriera) le mette nella condizione di non essere se stesse e non vivere liberamente il rapporto con la propria immagine.
donne 5Guarda la gallery
Kiev (Ucraina), il gruppo femminista Femen protesta in topless contro gli Europei di calcio del 2012 davanti allo stadio Olimpiyskiy. Le ragazze sostengono che la manifestazione calcistica porterà ad un aumento della prostituzione in Ucraina.

La letteratura erotica fatta dalle donne può essere uno strumento di emancipazione femminile?
"Più che uno strumento, mi sembra un segno di liberazione femminile. Il fatto che stia riscuotendo così tanto successo e sia ormai un dato acquisito anche nel senso comune mette in evidenza come si siano rotte convenzioni e freni inibitori che fino a qualche anno fa erano molto forti. Tenderei a evitare di dare significati particolarmente profondi al fenomeno, come se il fatto di leggere e pubblicare questo genere di letteratura dovesse per forza avere dietro una missione o un nobile scopo. Le persone sono libere, credo, proprio quando non devono giustificare tutto quello che fanno".

Come può ripartire un nuovo femminismo dopo l'Italia dell'apparenza del berlusconismo?
"Il fatto che -almeno per il momento- Berlusconi sia uscito di scena, spero, servirà a liberare i discorsi del "nuovo femminismo" che si è sviluppato in questi ultimi anni dai fumi del moralismo, che hanno creato solo confusione, danni e spaccature controproducenti. Adesso forse ci si potrà occupare dei vincoli economici e sociali che rendono difficile la vita delle persone -donne e uomini. Un altro augurio che faccio è che i movimenti delle donne, pur nella consapevolezza che le battaglie di genere sono fatte anche assieme agli uomini, si ricordino sul serio che nella società italiana non ci sono solo coppie eterosessuali, ma anche donne e uomini single o divorziati e coppie omosessuali. Uno dei pericoli che corriamo continuamente in Italia è quello di riportare tutti i problemi delle donne, e le loro soluzioni, dentro la cornice sempre più miope e angusta della famiglia nucleare tradizionale".


Violante Placido
LE IMMAGINI
Guarda le foto: bellezza classica (Sofia Loren, Anita Ekberg, Marilyn, Grace Kelly, Brigitte Bardot) contro sex symbol di oggi (Elisabetta Canalis, Michelle Hunziker, Sasha Grey, Belen, Violante Placido). VOTA CHI PREFERISCI

Quando il femminismo diventa moralismo? Ci sono esempi (persone) che vuole citare?
"Ci sarebbero diversi esempi, non solo relativi alla questione del lavoro sessuale o dell'esibizione del corpo femminile. Il femminismo diventa moralismo quando si nutre di modelli censori su quello che le donne e gli uomini dovrebbero essere. E' una forma di femminismo, se così si può chiamare, della colpa, anziché delle opportunità. Riduce la questione della libertà femminile a questione privata, da regolare nelle coscienze delle donne e dei maschi, anziché nelle strutture portanti del diritto, dell'economia e della politica. Un esempio per tutti, del quale parlo nelmio prossimo libro: i toni moralistici con cui si invitano le donne a fare autocritica per essersi fatte sostituire dalle "badanti" straniere nei ruoli di cura tradizionali. La questione viene posta come se la responsabilità fosse delle donne, che hanno danneggiato la loro funzione di madri e figlie causando il sacrificio di quella di altre madri e figlie, strappate alle loro famiglie. Qui gli elementi del femminismo della colpa ci sono tutti: un modello tradizionalista del ruolo della donna, censura per comportamenti giudicati scorretti, dimenticanza della dimensione economica e strutturale che sottende alle scelte delle donne, atteggiamento paternalistico nei confronti delle donne straniere".

Non trova che le vicende della politica abbiano cancellato anni di lotta e lavoro per l'affermazione dei diritti?
"Trovo che da parecchi anni, non le vicende della politica, ma la perdita della nozione della solidarietà sociale e della dignità delle persone abbiano guastato e compromesso conquiste essenziali in termini di diritti del lavoro, dello studio, della salute".
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Fabrice Sabre e Aurelien Nougier realizzano il progetto fotografico Coup d’état dames (Colpo di stato donne) in cui rappresentano delle ragazze giganti, bellissime e guerriere che fanno la rivoluzione in bikini. Le immagini sono pubblicate sul sito degli artisti indipendenti Ufunk.net.

 

Condivide il femminismo propugnato dal pensiero di donne d'opinione come Lorella Zanardo?
"Condivido sicuramente la preoccupazione di chi ritiene che i media non dovrebbero rappresentare sistematicamente le donne in posizione subordinata. Ma non sono sicura che le cose stiano sempre e solo così, neanche nella tanto demonizzata televisione italiana. E soprattutto penso che questa preoccupazione non possa essere usata come pretesto per censurare stili e comportamenti che semplicemente non ci piacciono o troviamo di cattivo gusto. Gran parte -anzi, quasi tutto il tempo, se si vanno a contare i minuti- del Corpo delle donne, per fare un esempio, è dedicato a una lunga arringa censoria contro la chirurgia estetica, con motivazioni che a un certo punto sembrano dimenticarsi completamente dell'intento del documentario, per diventare una lezione sull'unico modo corretto in cui ci si può rapportare col proprio corpo".

In che modo la libertà di vivere il rapporto con il proprio corpo si concilia con l'etica e con la libertà altrui?
"Il corpo delle persone è inviolabile. L'immagine del corpo delle persone anche, e in una certa misura è vero che ci sono degli effetti di ricaduta sull'immagine degli altri quando si espone la propria persona a umiliazione o degradazione. Così, ad esempio, se un carabiniere si fa ritrarre in divisa in situazioni degradanti o ridicole è sensato che a protestare sia l'arma intera. Il caso delle donne è simile a quello dell'arma dei carabinieri? Non sono sicura. Quello che voglio dire è che le donne non sono, e non sono percepite, come un gruppo sociale coeso o un'istituzione e faremmo bene a non farci prendere dalla paura ingiustificata di vedere un danno alla nostra immagine ogni volta che altre donne fanno qualcosa che è stupido, pericoloso o semplicemente volgare. Non è vero sempre, ma è vero per le donne italiane adesso: la mia libertà e la mia autodeterminazione non dipendono da quello che fanno o non fanno gli altri".
femministe ucraine Putin 1Guarda la gallery
Russia, le attiviste del gruppo Femen si sono spogliate davanti alla cattedrale del Cristo Salvatore per protestare contro i brogli elettorali

 

Che cosa non condivide del femminismo tradizionale?
"Non lo so, il femminismo è sempre stato un fenomeno variegato e sfaccettato. Ho una grande ammirazione per le figure storiche del femminismo italiano, per il loro acume intellettuale e il loro pensiero. Ho anche grande ammirazione per le pratiche che sono state inventate e messe in atto negli anni in cui le donne italiane hanno acquisito consapevolezza politica e fatto importanti conquiste in termini di diritti e di riconoscimento pubblico. Proprio per questo trovo irrispettosa la strumentalizzazione della voce delle donne che rischia di essere fatta da manifestazioni estemporanee come quella di domenica prossima".

Quale personaggio oggi incarna la sua posizione critica?
"Se parliamo di prese di posizione pubbliche, mi sono trovata d'accordo con alcuni giudizi espressi da Luisa Muraro in merito ad esempio alla manifestazione del 13 Febbraio scorso. Se invece parliamo di modelli di stile, so che è un po' scontato, ma direi che Rosy Bindi mi dà l'impressione di essere una donna veramente libera, incredibilmente intelligente e senza paura. Però non ne farei un modello di comportamento per tutte. Troppo del discorso pubblico degli ultimi tempi si è concentrato sui "buoni" e "cattivi" modelli, come se fossimo tutti scolaretti incapaci di pensare da noi come vivere la nostra vita. Inoltre, sono insofferente all'idea stessa che la società debba o possa contemplare un unico modello di persona; ciascuno cerca la propria strada a modo suo; l'importante è che a tutti siano date le stesse possibilità di cercare la propria felicità".

Valeria Ottonelli è ricercatrice in filosofia politica e insegna Filosofia politica ed Etica pubblica all'Università di Genova. Di recente ha curato con E. Galeotti e I. Carter Eguale rispetto (Milano, 2008) e pubblicato con C. Testino e E. Biale il volume introduttivo alla filosofia politica Dilemmi politici (Genova, 2010). Ha pubblicato numerosi saggi su riviste italiane e straniere, fra le quali Ragion pratica, Filosofia e questioni pubbliche, Materiali per una storia della cultura giuridica, Politeia, Teoria politica, Political Studies, The Journal of Political Philosophy. Ha recentemente curato per il Mulino il volume Leggere Rawls (2010).

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Re: femminismo post berlusconi
« Risposta #1 il: Dicembre 10, 2011, 19:59:50 pm »
Con la chiusura (definitiva?) del berlusconismo il fronte femminista si spacca. Da un lato c'è chi scende in piazza contro la strumentalizzazione del corpo femminile (domenica, il movimento Se non ora quando?) e chi si scaglia contro la chirurgia estetica (Lorella Zanardo). Dall'altro chi promuove una cultura femminile libera, libertina e antimoralista fatta di minigonne, bikini, scrittrici "erotiche" (come la tanto amata Silvia Granchi) ed eventi "spregiudicati" (come la mostra sul queer e l'arte dedicata alla donna sensuale e guerriera)

Insomma se non sono imbecilli sono deficienti. Scegliete un po' voi...

Offline jorek

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Re: femminismo post berlusconi
« Risposta #2 il: Dicembre 10, 2011, 20:33:27 pm »
no vabbè...io non le commento piu queste cose perchè il mio parere è chiaro..cioè la penso esattamente come giubizza....Qualcosa mi dice che non ci sarà piu niente dopo la folata femminista in stile snoq a livello prettamente "culturale".