Grazie per lo spazio datomi, desidero solo esprimere una mia opinione in merito alla attuale situazione e in particolare sul ruolo delle donne nella forza armata.
Le donne nelle forze armate non sono sempre sinonimo di bravura e merito come la grancassa della propaganda mediatica vorrebbe (supportata da molti - troppi uomini anche in uniforme, dimentichi che ora le donne sono tra loro , e si sentono ancora in obbligo di atteggiamenti nei loro confronti di stampo ottoncentesco).
Se veramente si volessero raccogliere, molte sono le lagnanze che si levano dal mondo militare, innumerevoli sono le testimonianze che quasi in sordina corrono e che descrivono come l’ingresso delle donne in promisquita nei reparti abbia snaturaro l’essenza della disciplina militare e il militare stesso inserendovi dei tarli che lo stanno degradando dall’interno. Le donne si sono portate dietro oltre ai loro meriti anche tutti i loro numerosi difetti che in ambito militare sono particolarmente caustici. La donna vive il militare non x servire il paese in nome di alti ideali ma solo in funzione agonistica verso la componente maschile (andatevi a sentire tutte le loro dichiarazioni) , e quando non ce la fanno (spesso) allora ecco ricorrere a tutto il loro + tipico repertorio (smancerie ruffianerie, lecchinaggi provocazioni ) che altrettanto spesso funzionano a dovere , perche sanno che tra tanti uomini c’e’ sempre quello vulnerabile a "certe cose": e allora ecco il peso dello zaino scaricato sul collega per prendere fiato, cosi come le casse delle munizioni, il trasporto di armi pesanti, ripetizioni extra su materie che non “vogliono entrare” in cambio di favori “speciali” e via cosi.
E alla fine circa quelle che pure ce la fanno il parere concorde e ci si trovi di fronte a soggetti esaltati e instabili con un livore di fondo rivolto + contro la componente maschile che contro il nemico. Il commento finale di tanti uomini che erano entrati nel mondo militare per vivere la disciplina e un stile di vita sanamente rude , alla fine si sono ritrovati come tra i corridoi di un qualsiasi “liceo”; una buffonata una pagliacciata un vero schifo cosi si esprimono …e se ne vanno, lasciando al loro posto quella “genia” di maschi molto + adatti caratterialmente alle nuove “colleghe” di lavoro , una specie di selezione indotta dalle cose a vantaggio delle donne che lentamente e inesorabilmente provvede ad allontanare e dissuadere tutti i candidati (maschi) credibili e utili, abbassando di conseguenza la media dello “standard” generale. Non e questione di esagerare o generalizzare ma di capire che sono fenomeni in atto adesso e che lo stato maggiore farebbe bene a rifletterci a fondo.
E a quanti gia pensano che questo sia dovuto alla paura (quando mai?!) di risultare inferiori a una donna si risponde che il discrimine vero non e’ il punteggio sullo studio del manuale di un sistema d’arma o di una procedura operativa ma la credibilita’ “a pelle” che il soggetto ha di usare veramente quell’arma e di attuare veramente quelle procedure, guardatevi una moderna soldatessa credete che lo sguardo truce riesca a nascondere tutto il resto, la guerra e guerra (arte di uccidere e distruggere anche con le sole mani ) non una qualsiasi disciplina sportiva
Si le donne in casi eccezzionali hanno servito in guerra (fronte russo) ma sempre in reparti omogenei (sole donne) con compiti ausiliari, mai in promisquita con i maschi. La naturale predispozizione maschile a fare squadra – gruppo – team , la solidarieta’ pura (cameratismo) che ne deriva e il lascito + importante e “fragile” che l’intera storia del mestiere delle armi dalla notte dei tempi ci ha lasciato (a noi uomini) e quando si dice “cameratismo” non si intende l’attuale situazione: camerate o tende separate bagni mai troppo lontani, turni leggeri, equipaggiamento o mansioni “ritagliate su misura” ma quello spirito di corpo che hanno reso possibili vivere e vincere le guerre in trincea , nella giungla, la guerra subacquea , e tutte le circostanze di sopravvivenza e di combattimento + dure che ogni (vero) conflitto riserva. Il cameratismo non si insegna e dentro ogni soldato (maschio) e si estrinseca e palesa solo tra maschi in situazioni limite, una donna in mezzo, per il solo fatto di esserlo, rappresenta un corto circuito che lo spegne nella sua accezione vera, e lo farebbe sfociare prima, …..molto prima nel volgare sesso.
Consiglio di basare ogni decisione in merito a quanto stiamo dicendo su tante buone letture circa le storie dei nostri militari del passato e non sulle aride cifre e sui dati , perche mentre le prime sono un distillato di esperienza pronto all’uso la seconda e solo esercizio si statistica matematica buono x gli impiegati e non i soldati.
Ecco allora che quando (stato maggiore) cederete anche voi alle pressioni esterne che vorrebbero introdurre il doppio standard (maschi e femmine) (in ossequio al “politicamente corretto”) molto presto l’aliquota femminile salira alla soglia del 50% Allora (statene certi) in un baleno schizzera al 100% perche tutti i maschi (leggi uomini) non si arruoleranno + perche non riconosceranno + l’ambiente militare che cercavano.
Non cedete quindi alla logica del doppio standard o della parita’ in modo indiscriminato seguendo logiche + politiche che militari e ditelo anche all’attuale ministro della difesa che su queste cose sembra + disinvoltamente progressista dei progressisti stessi (guardate cosa ha fatto obama con gli omosessuali nelle forze armate)
A chi di competenza, fermatevi! alla situazione attuale, e gia troppo! , prima che sia troppo tardi, e considerate che se alla fine andra’ tutto “a puttane” non si potra “resettare” il tutto come se niente fosse, perche nel frattempo al vostro posto magari siedera una donna.