Oggi l’attivita del militare richiede una applicazione fisica e mentale non + grande di quella di un normale impiegato, non servono + guerrieri, in spirito e corpo, che anzi vengono regolarmente stigmatizzati ed epurati dal sistema militare, io credo che questo sia un grosso errore di principio che pagheremo caro come societa e come componente maschile nella societa’
E questo il motivo x il quale ci troviamo (anche in questo settore) in spiacevole compagnia delle femmine, PRIMA quando l’esercizio militare era ancora concentrato sul “soggetto soldato” con la sua forza fisica e caratteriale, le femmine giravano al largo limitandosi a sabotare culturalmente questo ambito dall’esterno ( ricordate? obiezione di coscienza, disarmo, fate l’amore non la guerra, ecc ecc). Adesso x merito/colpa della tecnologia (maschile) si puo dire che un po tutto sia diventato realmente facile, non solo in ambito militare, pensiamoci un attimo: un moderno camion, un carro armato un treno oppure un aereo non sono + quelli di un tempo come lo sfasato immaginario collettivo crede ancora , esempio: un treno di oggi non e ‘ una locomotiva di ieri ( QUANTE donne hanno condotto locomotive a vapore??) un veicolo pesante attuale e totalmente servoassistito (QUANTE donne avete visto usare intensamente trattori o camion di 30/40 anni fa)
Nella 2 guerra mondiale x cambiare marcia nei T34 russi si usava la mazza!!?? nei moderni aerei da combattimento poi “l’equipaggiamento” superfluo e diventato proprio il pilota (vedetevi tutta la vasta discussione avvenuta negli stati uniti sulla necessita o meno di includere un pilota nella prossima generazione di aerei da combattimento, le armi stesse sono diventate veramente facili da usare, pesano poco e anche quelle tendono a fare “possibilmente” tutto da sole ( vedetevi le previsioni sul soldato futuro) In sostanza abbiamo una situazione nella quale rispetto a un tempo e rimasta solo una paradossale cornice di espressioni e atteggiamenti marziali del tutto inutili quando il “lavoro sporco” lo fa la tecnologia, nella maggior parte dei casi e sufficiente schiacciare un bottone, quanto coraggio credete che serva? Non a caso infatti adesso (solo adesso) sono arrivare anche loro (le femmine) dimostrando la intriseca vilta’ del loro genere.
E tutta una lercia questione mediatico culturale, l’informazione stessa ha gia capitolato da tempo rispetto al “verbo” femminista e ovviamente anche questo argomento viene interpretato e “sparato” sui media secondo i dettami che vorrebbero le femmine soppiantare l’uomo anche sul fronte di battaglia, storicamente fucina di coraggio e valore, come se le battaglie si combattessero ancora all’arma bianca, una colossale mistificazione che la beota societa si beve x intero
Io credo invece che nel settore della guerra ( giusto appellativo maschile ) e non difesa (appellativo femminile vigliaccoide) sia necessario x la sicurezza del paese, tornare a dotarsi di “materiale” umano tarato sulle guerre del passato il motivo e stato illustrato e studiato molto seriamente da studiosi del settore i quali hanno opportunamente fatto notare come nel caso di una guerra aperta tra stati o macroregioni continentali se si considera da un lato l’impatto in termini di materie prime costruzione, tempo, e denaro che la sofisticazione dei mezzi attuali opera sul sistema industriale e il grado di “usura” che la guerra stessa fa sullo strumento militare, nessun sistema-paese e in grado di produrre e rifornirsi di moderni mezzi bellici con la stessa velocita con la quale essi vengono “bruciati” in battaglia, per fare un esempio si comincerebbe baldanzosamente con gli EF2000 eurofighter ma nel volgere di pochi mesi se la guerra continua finiremmo x produrre e usare in massa i vecchi g91, lo stesso vale un po in tutti i settori, tutta la macchina bellica si riassesta via via su “standard” “all’indietro” x i quali e meglio un sistema d’arma comunque, che il nulla o il pochissimo Ecco perche non dobbiamo assolutamente transigere dall’avere almeno un nocciolo delle forze armate dotate di una componente umana volontaria che dia garanzie di poter e voler combattere all’antica come stato e condizione di base sulla quale aggiungere poi tutto il resto.
Ecco la proposta: bisogna, (controcorrente rispetto all’andazzo generale) riattivare situazioni e ambienti militati realmente duri, e crudi : bisogna alzare di + l’asticella dei requisiti e delle prestazioni necessarie, bisogna che la FORZA FISICA non disgiunta dalla formazione, torni a essere discriminate e selettiva su tutto, circolano gia’ proposte (all’estero) che in questo senso vorrebbero istituire aree “franche” in senso sia fisico che legislativo nelle quali molte garanzie e diritti individuali siano apposta sospesi, e non applicati, aree nelle quali lasciare alla “selezione naturale” sul campo il tirocinio e la preparazione del personale dove anche i rischi connessi siano accettati come parte del tutto.
Un modo grazie al quale raccogliere nella societa tutta quella “genia” di maschi (e c’e’ ne sono) che hanno dentro il fuoco sacro del guerriero e che in questa societa’ effeminata non sanno + come sfogare (pensate alle tifoserie negli stadi x esempio )
Le femmine “naturalmente” ci proveranno (mito del soldato jane) ma non sara’ necessario ricorrere alle norme x escluderle, bastera’ l’ambiente a dissuaderle, niente camerate o bagni separati e standard UNICI su tutto, le tutele e le coperture giuridiche poi sul loro stato di femmine si fermerebbero ai cancelli della base, state tranquilli che si perderanno tutte x strada. Io ricordo sempre a me stesso cosa scrisse una donna che segui il marito nella legione straniera partecipando indirettamente alle battaglie in indocina “la guerra (vera) E’ e SARA’ maschile, ogni donna che volesse arrivare a tanto finirebbe alla fine x sacrificare se stessa e x smarrire il proprio essere.