Autore Topic: Soldatesse e ipocrisia maschile  (Letto 29308 volte)

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Online Frank

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #91 il: Dicembre 06, 2015, 10:51:18 am »
E' inquietante che ci siano donne interessate alla carriera militare, hanno completamente smarrito la loro identità.

Inquietante e repellente, per quanto mi riguarda.
Perché, dal mio punto di vista, una donna che aspira a "realizzarsi" facendo carriera nell'esercito e desiderando di andare a fare a schioppettate in prima linea (più che altro per "dimostrare" di essere all'altezza dei colleghi uomini... :doh: eh!, gran brutta bestia i complessi di inferiorità), è solo una misera degenerata che non ha capito una beneamata cippa di se stessa e della vita.

@@

ps: questo è un vecchio articolo, che mi è stato segnalato da un amico.
http://www.ildialogo.org/donna/rivoltafemminile30052005.htm
Citazione
DOCUMENTI
MANIFESTO DI RIVOLTA FEMMINILE (LUGLIO 1970)


di Carla Lonzi

[Da Carla Lonzi, Sputiamo su Hegel. La donna clitoridea e la donna vaginale, Rivolta Femminile, Milano 1974, poi Gammalibri, Milano 1982, pp. 13-22, riprendiamo il manifesto di "Rivolta Femminile" del luglio 1970, uno dei testi fondamentali della riflessione femminista in Italia. Carla Lonzi e’ stata un’acutissima intellettuale femminista, nata a Firenze nel 1931 e deceduta a Milano nel 1982, critica d’arte, fondatrice del gruppo di Rivolta Femminile. Opere di Carla Lonzi: Sputiamo su Hegel, Scritti di Rivolta Femminile, Milano 1974, poi Gammalibri, Milano 1982; Taci, anzi parla. Diario di una femminista, Scritti di Rivolta Femminile, Milano 1978; Scacco ragionato, Scritti di Rivolta Femminile, Milano 1985. Opere su Carla Lonzi: Maria Luisa Boccia, L’io in rivolta. Vissuto e pensiero di Carla Lonzi, La Tartaruga, Milano 1990]

Citazione
La guerra e’ stata da sempre l’attivita’ specifica del maschio e il suo modello di comportamento virile.

Oggi, invece, "è cosa buona e giusta", perché "finalmente le donne sono riuscite ad abbattere l'ultimo baluardo maschilista"... :muro:
Mah... che tristezza.
Mi chiedo quand'è che inizieranno ad usare il cervello, queste povere mentecatte.

Offline fabriziopiludu

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #92 il: Dicembre 06, 2015, 11:26:33 am »



 Sì, stanno SEMPRE ad insultare con frasi "gli uomini ragionano coi genitali", loro, invece, con cosa ragionano? Loro che hanno "I NEURONI" - TZ! - e le palle - e dove? Nei caricatori del mitra?
 Adesso, combattono in I^ Linea, UFFICIALMENTE.
 Abbiamo visto che, durante la Guerra di Secessione, si travestissero da uomo, per combattere, per IL PIACERE di sbudellare un uomo, lordarsi di sangue maschile. Patriottismo e Dovere sono solo FUFFA, PRETESTI, per godere a piene ovaie a spese degli uomini; inutile nascondersi dietro un dito.
 Ampiamente dimostrato abbiano sempre approfittato di ogni Guerra, che MAI è stata prerogativa maschile, dimostrato da Atena, Dea della Guerra.


 

Offline Vicus

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #93 il: Dicembre 06, 2015, 11:29:55 am »
Inquietante e repellente, per quanto mi riguarda.
Perché, dal mio punto di vista, una donna che aspira a "realizzarsi" facendo carriera nell'esercito e desiderando di andare a fare a schioppettate in prima linea (più che altro per "dimostrare" di essere all'altezza dei colleghi uomini... :doh: eh!, gran brutta bestia i complessi di inferiorità), è solo una misera degenerata che non ha capito una beneamata cippa di se stessa e della vita.
Complessi d'inferiorità (e immaturità) indotti dal pensiero mainstream, per cui chi non fa il soldato, il pugile o il manager non è umano, mentre ciò che ci rende umani è proprio agire in modo conforme alla natura.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline joani

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #94 il: Dicembre 06, 2015, 11:33:39 am »
Attenzione, però: c'è bullismo e bullismo. Passi che il commilitone più "anziano" costringa il nuovo arrivato a fargli il letto o il cubo
o gli tiri qualche gavettone d'acqua. Ma che il nuovo che già deve faticare ad ambientarsi debba anche subire umiliazioni gratuite
violente o infamanti non ha alcuna "valenza formativa". Cosa deve impare uno da queste fastidiose esperienze? Che se è in una
posizione di potere rispetto ad un altro può abusarne? Non è così che si forma il "carattere"; si crea solo il desiderio di vendetta
e già lo diceva Napoleone Bonaparte: "Cosa si pensa di ottenere da un uomo umiliato? Soltanto la voglia di vendicarsi su altri
quando si ha la possibilità di fare loro quello che è stato fatto prima a te". Esattamente quello che avviene fin troppo spesso.
Va bene................ parlando di servizio militare di leva (e in italia poi)  siamo completamente al di fuori del contesto al quale pensavo, il servizio militare nel nostro paese
per l'abusato servizio di leva (se si escludono comsubin col moschin e alcuni reparti di paracadutisti e poco altro) e totalmente "andato" irrecuperabile una parodia una caricatura del militare come dovrebbe essere, la qualità del servizio si e schiacciata sulla media della qualità umana della popolazione maschile tutta e il risultato nel complesso non poteva che essere penoso. (prima di ironizzare femministe pensate allo stesso servizio se fosse fatto sulla leva obbligatoria femminile)
Pure io (che non sono certo superman) ho subito il nonnismo e per mia decisione non l'ho inflitto, tuttavia mi sono chiesto dove sono? cosa mi si chiede o impone di fare?  mettetela come volete uccidere e distruggere direttamente o indirettamente, certo nel complesso di una forza armata per ognuno che combatte realmente ce ne sono 9 nelle retrovie che mandano avanti il carrozzone logistico amministrativo ecc, e se questa era la stragrande maggioranza della prospettiva di impiego nel "regio esercito italiano" tanto valeva equiparare il tutto fin da subito a una sottospecie di lavoro impiegatizio statale dove anche le femmine possono (come gia fanno) dare il loro contributo. ... vedi a sparare nel senso di schiacciare un grilletto sono capaci anche i bambini (bambini soldato in africa) un fucile d'assalto moderno pesa 2/3 kg, figuriamoci usare una consolle di un drone o di una mitragliatrice servo assistita presto chissà manderanno avanti i robot, la guerra diventerà un conflitto tra sistemi industriali. Pero c'e' chi (mica io....qualche arguto analista) che ha fatto notare che in caso di guerra generalizzata e totale (come la 2 g-m) si comincerà baldanzosamente con gli f35 e i robot e si finirà all'arma bianca. Io ci credo a questo (non nella 3 guerra mondiale) ecco perché anche nel 3 millennio ciò che
serve sono ancora i filtri che selezionano e preparano l'uomo a combattere + come un legionario che come un cybermarines.
Il carattere e' la forza principale di un uomo chiamato a simili ruoli e questo (il carattere) lo si acquisisce solo se viene forgiato anche in un ambiente fortissimamente  maschile selettivo e antagonista. Solo quando si dimostra di valere si ottiene la solidarietà e fiducia degli altri specie in battaglia, Io non c'ero ma sono sicuro che era questa la gavetta e il collante delle legioni romane o della fanteria napoleonica.
In ogni caso tanto (per restare in tema) tutto questo deve rimanere ................"cosa nostra"           




 

Offline Vicus

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #95 il: Dicembre 06, 2015, 11:55:21 am »
Io ci credo a questo (non nella 3 guerra mondiale) ecco perché anche nel 3 millennio ciò che
serve sono ancora i filtri che selezionano e preparano l'uomo a combattere + come un legionario che come un cybermarines.
Il carattere e' la forza principale di un uomo chiamato a simili ruoli e questo (il carattere) lo si acquisisce solo se viene forgiato anche in un ambiente fortissimamente  maschile selettivo e antagonista. Solo quando si dimostra di valere si ottiene la solidarietà e fiducia degli altri specie in battaglia, Io non c'ero ma sono sicuro che era questa la gavetta e il collante delle legioni romane o della fanteria napoleonica.
In ogni caso tanto (per restare in tema) tutto questo deve rimanere ................"cosa nostra"           
Bene, ma cosa c'entra questo col nonnismo? Sicuri che vigesse nelle legioni romane e nell'esercito napoleonico?
« Ultima modifica: Dicembre 06, 2015, 15:28:45 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #96 il: Dicembre 06, 2015, 13:47:08 pm »
Il carattere e' la forza principale di un uomo chiamato a simili ruoli e questo (il carattere) lo si acquisisce solo se viene forgiato anche in un ambiente fortissimamente  maschile selettivo e antagonista. Solo quando si dimostra di valere si ottiene la solidarietà e fiducia degli altri specie in battaglia.
In ogni caso tanto (per restare in tema) tutto questo deve rimanere ................"cosa nostra"           
Il carattere lo si dimostra ponendosi degli obiettivi e raggiungendoli (anche se magari il fisico non ti aiuta), correndo dei rischi,
scavalcando o aggirando gli ostacoli, mettendosi in gioco e rischiando la pelle quando è necessario o quando serve, non menare
le mani alla cazzo o vessando o umiliando chi è più giovane o chi è nuovo. Troppo spesso si è fatta la caricatura della virilità per
causare poi la crisi di rigetto della virilità stessa. Chi ne fa la caricatura secondo me fa più disastri e danni di chi la vuole negare.

Offline joani

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #97 il: Dicembre 06, 2015, 17:44:14 pm »
Bene, ma cosa c'entra questo col nonnismo? Sicuri che vigesse nelle legioni romane e nell'esercito napoleonico?
Il nonnismo o affini non e' un regolamento che si applica o meno
Si e vero ........ammetto che questo e inutile e controproducente in un ambito come quello del militare odierno  che nella sua generalità e simile per andazzo a una proloco paesana su scala nazionale     
certo se ti fermi alla superficie sono un susseguirsi inacettabile di prevaricazioni e umiliazioni ma quando si parla di corpi speciali o unita di elite allora bisogna valutare questa cosa nella prospettiva di un impiego effettivo in guerra e in questo caso quando devi mettere la tua vita nelle mani di qualcun altro o viceversa  allora capisci che le generalita il curriculum lo stato di servizio le note di merito non contano un cazzo   
lo spirito di squadra (la colla che teneva salde le legioni o le schiere della fanteria napoleonica) e quello che fa la differenza  io non so se ci sono molti modi per ottenerlo ma credimi non si ottiene certo per atto burocratico
o overdose di regole e regolamenti.

Offline joani

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #98 il: Dicembre 07, 2015, 00:13:48 am »
Il carattere lo si dimostra ponendosi degli obiettivi e raggiungendoli (anche se magari il fisico non ti aiuta), correndo dei rischi,
scavalcando o aggirando gli ostacoli, mettendosi in gioco e rischiando la pelle quando è necessario o quando serve, non menare
le mani alla cazzo o vessando o umiliando chi è più giovane o chi è nuovo. Troppo spesso si è fatta la caricatura della virilità per
causare poi la crisi di rigetto della virilità stessa. Chi ne fa la caricatura secondo me fa più disastri e danni di chi la vuole negare.
Non e la caricatura della virilita e una faccia della virilita che puo legittimamente non piacere e se la valutiamo in astratto e assoluto (del resto anche per me)  ma se ci limitiamo esclusivamente al contesto in discussione cioe quello militare (serio) e innegabile che all'interno di queste micro societa "molto particolari" la reputazione il rispetto e la credibilita (sopratutto in un contesto di disciplina militare ) sono cose che non ti sono dovute per le "buone regole del vivere civile" ma te le devi "conquistate sul campo" magari con qualche salutare scazzotata ricordo di ever visto filmati di marines che facevano a pugni (nudi) tra loro, alla fine mentre ci si aspettava che alla base ci fossero i soliti futili motivi e saltato fuori che quello era il loro modo x "fare conoscenza" una specie di rituale per saggiare le qualita umane e sopratutto caratteriali di qualche nuovo arrivato prima di accettarlo tra loro (e credo con il tacito assenso degli ufficiali) . Visto il lavoro che fanno credo che la cosa sia semplicemente naturale e proprio in prospettiva di un ingresso delle femmine anche nei corpi speciali che mi augurerei che fosse quanto + generalizzata
possibile           

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #99 il: Dicembre 07, 2015, 09:42:47 am »
Non e la caricatura della virilita e una faccia della virilita che puo legittimamente non piacere e se la valutiamo in astratto e assoluto (del resto anche per me)  ma se ci limitiamo esclusivamente al contesto in discussione cioe quello militare (serio) e innegabile che all'interno di queste micro societa "molto particolari" la reputazione il rispetto e la credibilita (sopratutto in un contesto di disciplina militare ) sono cose che non ti sono dovute per le "buone regole del vivere civile" ma te le devi "conquistate sul campo" magari con qualche salutare scazzotata ricordo di ever visto filmati di marines che facevano a pugni (nudi) tra loro, alla fine mentre ci si aspettava che alla base ci fossero i soliti futili motivi e saltato fuori che quello era il loro modo x "fare conoscenza" una specie di rituale per saggiare le qualita umane e sopratutto caratteriali di qualche nuovo arrivato prima di accettarlo tra loro (e credo con il tacito assenso degli ufficiali) . Visto il lavoro che fanno credo che la cosa sia semplicemente naturale e proprio in prospettiva di un ingresso delle femmine anche nei corpi speciali che mi augurerei che fosse quanto + generalizzata
possibile           

Un conto è sfidare il nuovo a fare i pugni con un duello alla pari (e ci può stare e ci sta); un conto è sottoporlo in due, tre o
quattro ad umiliazioni senza scopo e senza senso approffittando sia della superiorità numerica, sia dei "gradi", sia del fatto
che lui non ha (ancora) nè amici nè alleati in quell'ambiente per lui nuovo e ostile. Questa per me è vigliaccheria. E basta.

Online Frank

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #100 il: Dicembre 19, 2015, 21:44:53 pm »
Ennesimo articolo idiota che evidenzia una volta di più l'assoluta stupidità delle femmine/femministe.

http://magazinedelledonne.it/news/content/2165979-donne-soldato-a-west-point-comanda-diana-holland
Citazione
Le donne soldato non fanno notizia da decenni. Le donne comandante, invece, sì, visto che dal prossimo 5 gennaio all’accademia militare di West Point, la più importante e prestigiosa degli Stati Uniti, comanderà Diana Holland. La svolta rosa è arrivata dopo 213 anni d’indiscusso potere maschile nei ranghi più alti dell'esercito americano. Chissà se i 4200 cadetti di West Point continueranno a dire “Signorsì”.

La nomina è di quelle che fanno la storia, d’altra parte risale a qualche settimana fa l’annuncio del Pentagono di permettere alle donne di ricoprire tutte le posizioni di combattimento e l’auspicio dell’Accademia ad arruolarne di più (attualmente sono il 23%). Insomma, i tempi sono maturi perché nell'apparato militare più potente del mondo le donne abbiano accesso (anche) al potere.


Succederà il 5 gennaio 2016 quando a ricoprire il ruolo di 76esima comandante sarà lei, Diana Holland, diplomata a West Point nel 1990, 15 anni dopo l’apertura dei cancelli al gentil sesso, poi veterana dell'Iraq e dell'Afghanistan, quindi impegnata in Germania, a Fort Bragg in Carolina del Nord, e a Fort Stewart in Georgia. Una che ha tutta l’esperienza e il polso necessari a formare le nuove leve: "L'esperienza di comando di Diana - ha detto Eric Fanning, ministro dell'Esercito pro tempore - porterà una nuova e diversa prospettiva alla squadra di comando di West Point. È assolutamente la persona giusta per una posizione così importante". C’è da augurarsi, sperano in molti, che una donna comandante riesca anche ad arginare le violenze di tipo sessuale, denunciate da oltre il 90% dei cadetti donna.

Dal canto suo, la donna dei record - è stata anche il primo generale donna della divisione di fanteria -, che all’età di sei anni confidava al padre, un marine, il desiderio di arruolarsi, si dice “onorata di essere il prossimo comandate del corpo dei cadetti americano. È un privilegio essere parte della squadra che forma i comandanti del nostro esercito". Un compito che non sarà facile, e non solo militarmente parlando.


Citazione
C’è da augurarsi, sperano in molti, che una donna comandante riesca anche ad arginare le violenze di tipo sessuale, denunciate da oltre il 90% dei cadetti donna.

Basterebbe creare eserciti separati, composti da sole donne e addestrati da sole donne, e "magicamente" scomparirebbero tutte le c.d. violenze sessuali, sia vere che presunte (più presunte che vere; ma va be').
Ma, ovviamente, non accadrà mai.

Offline ReYkY

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #101 il: Dicembre 19, 2015, 22:13:35 pm »
Invece è già accaduto di vedere reparti femminili comandati da donne, era il Servizio Ausiliario Femminile della Repubblica Sociale Italiana.  :D

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #102 il: Dicembre 19, 2015, 22:29:03 pm »
La prima cosa che mi viene in mente a leggere queste notizie, è che ogni aspetto della società deve essere femminilizzato, non c'è più un ambito che sia veramente maschile.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline fabriziopiludu

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #103 il: Dicembre 19, 2015, 23:02:19 pm »


 
Invece è già accaduto di vedere reparti femminili comandati da donne, era il Servizio Ausiliario Femminile della Repubblica Sociale Italiana.  :D

 Il "Leonessa", il cui "C"ompito erano Azioni Antipartigiane.
 Ha agito nella Zona del Passo "100 Croci"
 Quante donne hanno affermato di essersi sentite tradite dall'Armistizio di Cassibile?


 
 

Online Frank

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Re:Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #104 il: Dicembre 19, 2015, 23:31:13 pm »
Invece è già accaduto di vedere reparti femminili comandati da donne, era il Servizio Ausiliario Femminile della Repubblica Sociale Italiana.  :D

Sì, ma ci siam capiti.  :cool2:
Le donne, da sole, non creano nulla, tantomeno degli eserciti.
E men che meno degli eserciti in grado di guerreggiare contro gli uomini.
Casomai, quello che gli riesce molto bene, è parassitare l'esistente (maschile).