joani
e il bullismo o nonnismo come lo chiamate era e ritengo che fosse assolutamente indispensabile necessario e formativo nel plasmare lo spirito di squadra o cameratismo
Questo è l'unico punto riguardo al quale non sono d'accordo.
Poiché anch'io son stato militare di leva, e siccome ricordo bene le stronzate di certi "anziani", che al di fuori di un contesto militare si sarebbero guardati bene dall'usare un certo linguaggio o dall'assumere certi atteggiamenti, ti dico che "quel nonnismo" non era e non è necessario, proprio perché l'umiliazione dell'altro (come ti ha già fatto notare Massimo) produce solo risentimento, odio e parimenti desiderio di vendetta.
E lo dico a prescindere dalla deleteria presenza femminile.
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ps: mi ricordo di due "nonni" romani, ai quali dovetti fare la branda e che mi intimarono di non dire nulla, altrimenti me l'avrebbero fatta pagare.
Be', quando li incontravo fuori dalla caserma, ero solito "puntarli" come un cane da caccia - una volta lo feci anche in un bar, mentre stavano sorseggiando un caffè, ed io mi ero messo di proposito a venti centimetri di distanza da loro - ma col cazzo che si azzardavano a guardarmi in faccia o a dirmi qualcosa...
Non parliamo, poi, di un altro coglione di Reggio Calabria, al quale avrei spezzato volentieri tutte le ossa; e di un altro ancora di Brescia, che all'epoca aveva già 26 anni.