Autore Topic: Soldatesse e ipocrisia maschile  (Letto 29481 volte)

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Offline joani

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #30 il: Marzo 20, 2011, 17:12:27 pm »
Oggi l’attivita del militare richiede una applicazione fisica e mentale non + grande di quella di un normale impiegato, non servono + guerrieri, in spirito e corpo, che anzi vengono regolarmente stigmatizzati ed epurati dal sistema militare, io credo che questo sia un grosso errore di principio che pagheremo caro come societa e come componente maschile nella societa’
E questo il motivo x il quale ci troviamo (anche in questo settore) in spiacevole compagnia delle femmine, PRIMA quando l’esercizio militare era ancora concentrato sul “soggetto soldato” con la sua forza fisica e caratteriale, le femmine giravano al largo limitandosi a sabotare culturalmente questo ambito dall’esterno ( ricordate? obiezione di coscienza,  disarmo,  fate l’amore non la guerra, ecc ecc). Adesso x merito/colpa della tecnologia (maschile) si puo dire che un po tutto sia diventato realmente facile, non solo in ambito militare, pensiamoci un attimo: un moderno camion,  un carro armato un treno oppure un aereo non sono + quelli di un tempo come lo sfasato immaginario collettivo crede ancora , esempio: un  treno di oggi non e ‘ una locomotiva di ieri ( QUANTE  donne hanno condotto locomotive a vapore??) un veicolo pesante attuale e totalmente servoassistito (QUANTE donne avete visto usare intensamente trattori o camion di 30/40 anni fa)
Nella 2 guerra mondiale x cambiare marcia nei T34 russi si usava la mazza!!?? nei moderni aerei da combattimento poi “l’equipaggiamento” superfluo e diventato proprio il pilota (vedetevi tutta la vasta discussione avvenuta negli stati uniti sulla necessita o meno di includere un pilota nella prossima generazione di aerei da combattimento, le armi stesse sono diventate veramente facili da usare, pesano poco e anche quelle tendono a fare “possibilmente” tutto da sole ( vedetevi le previsioni sul soldato futuro) In sostanza abbiamo una situazione nella quale rispetto a un tempo e rimasta solo una paradossale cornice di espressioni e atteggiamenti marziali del tutto inutili quando il “lavoro sporco” lo fa la tecnologia, nella maggior parte dei casi e sufficiente schiacciare un bottone,  quanto coraggio credete che serva? Non a caso infatti adesso (solo adesso) sono arrivare anche loro (le femmine) dimostrando la intriseca vilta’ del loro genere.
E tutta una lercia questione mediatico culturale,  l’informazione stessa ha gia capitolato da tempo rispetto al “verbo” femminista e ovviamente anche questo argomento viene interpretato e “sparato” sui media secondo i dettami che vorrebbero le femmine soppiantare l’uomo anche sul fronte di battaglia, storicamente fucina di coraggio e valore, come se le battaglie si combattessero ancora all’arma bianca, una colossale mistificazione che la beota societa si beve x intero
Io credo  invece che nel settore della guerra ( giusto appellativo maschile ) e non difesa (appellativo femminile vigliaccoide) sia necessario x la sicurezza del paese, tornare a dotarsi di “materiale” umano tarato sulle guerre del passato il motivo e stato illustrato e studiato molto seriamente da studiosi del settore i quali hanno opportunamente fatto notare come nel caso di una guerra aperta tra stati o macroregioni continentali se si considera da un lato l’impatto in termini di materie prime costruzione,  tempo, e denaro che la sofisticazione dei mezzi attuali opera sul sistema industriale e il grado di “usura” che la guerra stessa fa sullo strumento militare, nessun sistema-paese e in grado di  produrre e rifornirsi di moderni mezzi bellici con la stessa velocita con la quale essi vengono “bruciati” in battaglia,  per fare un esempio si comincerebbe baldanzosamente con gli EF2000 eurofighter ma nel volgere di pochi mesi se la guerra continua finiremmo x produrre e usare in massa i vecchi g91, lo stesso vale un po in tutti i settori,  tutta la macchina bellica si riassesta via via su “standard” “all’indietro” x i quali e meglio un sistema d’arma comunque, che il nulla o il pochissimo Ecco perche non dobbiamo assolutamente transigere dall’avere almeno un nocciolo delle forze armate dotate di una componente umana volontaria che dia garanzie  di poter e voler combattere all’antica come stato e condizione di base sulla quale aggiungere poi tutto il resto.
Ecco la proposta: bisogna, (controcorrente rispetto all’andazzo generale) riattivare situazioni e ambienti militati realmente duri, e crudi : bisogna alzare di + l’asticella dei requisiti e delle prestazioni necessarie, bisogna che la FORZA FISICA non disgiunta dalla formazione, torni a essere discriminate e selettiva su tutto, circolano gia’ proposte (all’estero) che in questo senso vorrebbero istituire aree “franche” in senso sia fisico che legislativo nelle quali molte garanzie e diritti individuali siano apposta sospesi, e non applicati,  aree nelle quali lasciare alla “selezione naturale” sul campo il tirocinio e la preparazione del personale dove anche i rischi connessi siano accettati come parte del tutto.
Un modo grazie al quale raccogliere nella societa tutta quella “genia” di maschi (e c’e’ ne sono) che hanno dentro il fuoco sacro del guerriero e che in questa societa’ effeminata non sanno + come sfogare (pensate alle tifoserie negli stadi x esempio ) 
Le femmine “naturalmente” ci proveranno (mito del soldato jane) ma non sara’ necessario ricorrere alle norme x escluderle, bastera’ l’ambiente a dissuaderle, niente camerate o bagni separati e standard UNICI su tutto, le tutele e le coperture giuridiche poi sul loro stato di femmine si fermerebbero ai cancelli della base, state tranquilli che si perderanno tutte x strada. Io ricordo sempre a me stesso cosa scrisse una donna che segui il marito nella legione straniera partecipando indirettamente alle battaglie in indocina “la guerra (vera) E’ e SARA’ maschile,  ogni donna che volesse arrivare a tanto finirebbe alla fine x sacrificare se stessa e x smarrire il proprio essere.

Online fabriziopiludu

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« Ultima modifica: Aprile 29, 2011, 18:32:43 pm da fabriziopiludu »

Offline misterxy

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Offline poisonmind

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #33 il: Aprile 29, 2011, 20:51:43 pm »
Pace non trovo, et non ò da far guerra;
 e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio;
 et volo sopra ’l cielo, et giaccio in terra;
 et nulla stringo, et tutto ’l mondo abbraccio.
 
Tal m’à in pregion, che non m’apre né serra,
 né per suo mi riten né scioglie il laccio;
 et non m’ancide Amore, et non mi sferra,
 né mi vuol vivo, né mi trae d’impaccio.
 
Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido;
 et bramo di perir, et cheggio aita;
 et ò in odio me stesso, et amo altrui.
 
Pascomi di dolor, piangendo rido;
 egualmente mi spiace morte et vita:
 in questo stato son, donna, per voi.

 :crybaby: :crybaby: :crybaby:

F. Petrarca
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Offline jorek

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #34 il: Aprile 29, 2011, 21:04:39 pm »
Pace non trovo, et non ò da far guerra;
 e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio;
 et volo sopra ’l cielo, et giaccio in terra;
 et nulla stringo, et tutto ’l mondo abbraccio.
 
Tal m’à in pregion, che non m’apre né serra,
 né per suo mi riten né scioglie il laccio;
 et non m’ancide Amore, et non mi sferra,
 né mi vuol vivo, né mi trae d’impaccio.
 
Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido;
 et bramo di perir, et cheggio aita;
 et ò in odio me stesso, et amo altrui.
 
Pascomi di dolor, piangendo rido;
 egualmente mi spiace morte et vita:
 in questo stato son, donna, per voi.

 :crybaby: :crybaby: :crybaby:

F. Petrarca


in verità uno dei nostri nemici principali è il poeta aretino  :D :w00t: :hmm: :disgust:

Offline Guit

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #35 il: Aprile 29, 2011, 21:48:34 pm »
...
Pascomi di dolor, piangendo rido;
 egualmente mi spiace morte et vita:
 in questo stato son, donna, per voi.
...

E' la seconda volta che lo cito in pochi giorni, ma più passa il tempo più la sua frase mi risuona in testa potente di virile liberazione (ste cose alla Guido Notari oggi suonano decisamente buffe).

Comunque. All'arte si risponde con l'arte:

<<Anch'io ho sofferto, ho sofferto come un cane: per quasi tre quarti d'ora>> Adolfo Celi

Non è confrontabile in sé con la poesia del Petrarca, ma inserita in un film capolavoro come quello, detta con quell'ironia seria e composta, perfettamente coerente col personaggio rappresentato.

Idillio. Musica per le mie orecchie

Mio sganciamento emotivo. Mia libertà.

Non le permetterò di rovinarmi l'umore e l'autostima per un tempo superiore ai 45 minuti. Mi riprendo le mie emozioni. Torno a volermi bene, mi guardo, mi osservo, mi chiedo se merito tutto ciò.

E mi rispondo di no. Deciso e forte.


Take the red pill

Offline Guit

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #36 il: Aprile 29, 2011, 21:50:20 pm »
Scusate il breve OT.
Take the red pill

Online fabriziopiludu

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #37 il: Luglio 12, 2011, 23:46:09 pm »

Online fabriziopiludu

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #38 il: Luglio 20, 2011, 00:51:35 am »




tavolata quasi tutta vulva.

Offline Nemo90

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #39 il: Agosto 05, 2011, 11:50:56 am »
In seguito all'omicidio di Melania Rea e alla scoperta del segreto di Pulcinella che succedono cose sporche (per usare un eufemismo) in quella caserma, lo Stato Maggiore della Difesa ha ordinato ad un generale di corpo d'armata e a due colonnelli di condurre un'inchiesta su quattro argomenti:
1) Verificare la validità delle procedure di addestramento.
2) L'opportunità di concentrare in un unico sito l'addestramento del personale femminile.
3) Il controllo delle gerarchie sulle attività militari.
4) L'efficacia della catena di comando.

Il generale intervistato conclude con le solite ovvietà di rito, cioè che il problema non esiste le donne sono bravissime e cip e ciop, ma se hanno disposto un'inchiesta, è chiaro che il problema c'è ed è vasto. Nelle trascrizioni della magistratura, i caporali ammettono che era normale per loro congiacere con molteplici reclute consenzienti di ogni scaglione addestrativo.

Secondo me, l'Esercito vuole insabbiare tutto, affondare la barca con tutti i topi prima che scappino: speriamo non si finisca come in occasione della marcia su Pisa ai tempi della Folgore, in cui un generale andò a sgridare i soldati salvo poi dichiarare che, fosse stato giovane come ai bei tempi, ci sarebbe venuto pure lui, alla spedizione punitiva contro i rossi. La cosa finì a tarallucci e vino con il generale portato a braccia dalla truppa. Sentire un generale che dice: "Fossi stato giovane e aitante come ai bei tempi, e fosse stato il mio obice forte, sano e drizzabile, una fellatio me la sarei fatta fare pure io" sarebbe troppo.

Insomma, siamo la solita Italia.

(Articolo de La repubblica)
http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/ad270dcb7e68a37b5f399914981bc07f.pdf

Online fabriziopiludu

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #40 il: Agosto 06, 2011, 03:27:37 am »
Le Caserme con le donne sono sempre state ricettacoli maleodoranti,
e focolai di di germi!

E' inutile "Striscia la Notizia" faccia orecchio da mercante!!!!
Dimostra solo di voler occultare!!!!!

Offline Nemo90

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #41 il: Agosto 28, 2011, 01:28:51 am »
Ecco che lo scandalo si allarga e s'infittisce. E guardate che stiamo parlando solo di quei casi che sfuggono alle maglie dell'omertà militare, se il mio intuito e la mia (limitata) esperienza di fatti militari (nonnismo etc.) non m'ingannano, questi sono solo sintomi minori di un Sistema ben radicato e decisamente diffuso.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/23/ufficiale-poco-gentiluomo-molesta-le-cadette-ma-non-subisce-punizioni-militari/153045/

Offline JAROD72

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #42 il: Settembre 09, 2011, 22:20:57 pm »
L'altra sera parlavo con un mio conoscente che è maresciallo dell'esercito, gli ho chiesto cosa ne pensava dell'entrata delle donne nella vita militare, mi ha risposto che è un fatto positivo in quanto i militari maschi hanno iniziato ad avere più cura della propria immagine, del proprio look.

Mi sono cascati i maroni.


Molti uomini credono veramente in quello che dicono. Sono in buona fede.

Offline JAROD72

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #43 il: Settembre 09, 2011, 22:29:45 pm »
Stasera a quarto grado stanno parlando del caso Parolisi come c'era da aspettarsi. La palombelli nota giornalai femminista è ospite anche in questa nuova serie, e a più riprese ancora come le ultime volte attacca Parolisi. Sin dall'inizio lo ha attaccato per motivi in realtà non solo di poca simpatia, ma anche di femminismo tra l'altro mal celato.

Si è attaccata al fatto che lui il giorno della scomparsa avesse i pantaloncini corti!!! Mamma mia che modo pettegolo di ragionare.

Offline JAROD72

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Re: Soldatesse e ipocrisia maschile
« Risposta #44 il: Settembre 19, 2011, 12:50:57 pm »
Omicidio Melania Rea: due impronte di donna nello chalet di Ripe di Civitella

Pubblicato: lunedì 19 settembre 2011 da Daniele Particelli


http://www.crimeblog.it/post/7607/omicidio-melania-rea-due-impronte-di-donna-nello-chalet-di-ripe-di-civitella




 
La difesa di Salvatore Parolisi, il militare arrestato con l’accusa di aver ucciso la moglie moglie Carmela Melania Rea, ha un asso nella manica, un dettaglio mai emerso che potrebbe attribuire l’omicidio della donna ad altre persone.
 
Si tratta di due impronte di donna impresse nel sangue trovate sul ballatoio di legno dello chalet di Ripe di Civitella, a pochi passi dal luogo in cui fu ritrovato il corpo di Melania. Ne parla Il Centro:
 

I due indizi sono blindati dalla procura che, per ora, glissa sulla loro importanza. Si trovano a Roma, in mano ai Ris, che stanno per inviare a Teramo la soluzione del mistero. Sono orme di un piede che misura 37 centimetri, massimo 38. Quindi molto più piccole del 43 del marito sott’accusa. Ma non sono impronte complete nel senso che chi le ha lasciate sul luogo del delitto camminava in modo accorto: quasi in punta di piedi. Ma si è tradito. Anzi si è tradita.


Questo particolare, insieme ai cinque capelli femminili trovati sul corpo e al DNA trovato sotto le unghie di Melania, potrebbe allontanare i sospetti da Parolisi.
 
Lo conferma il legale Valter Biscotti, che difende Parolisi insieme al collega Nicodemo Gentile:
 

Ci stiamo battendo affinché venga imboccata la vera pista. Se le impronte, i capelli e il dna sono femminili, e non appartegono alla vittima, vuol dire che c’è ancora molto da indagare per scoprire il vero assassino di Melania Rea.
 
Sulla questione è intervenuto anche il docente di genetica Emiliano Giardina, consulente della difesa di Parolisi:
 

Le indagini del Ris ci permetteranno di stabilire quando le due impronte sono state lasciate e, soprattutto, chi non le ha lasciate, cioè Parolisi. Sono sicuramente impronte non compatibili con l’indagato.
 
Le indagini proseguono.