Autore Topic: Le donne salveranno il FMI?  (Letto 822 volte)

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Offline falseaccuse

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Le donne salveranno il FMI?
« il: Dicembre 10, 2011, 21:02:29 pm »
http://www.giornalettismo.com/archives/177279/le-donne-salveranno-il-fmi/

Citazione
10 dicembre 2011

Per la direttrice del Fondo Christine Lagarde c’è bisogno di un maggior apporto femminile nella finanza Le donne hanno poco potere a livello mondiale. Questa triste realtà di fatto è vera in quasi ogni ambito del potere globale, ma è ancora più evidente nella finanza, e nella sua istituzione più importante. Nel ritratto concessole dal Financial Times Magazine, la direttrice del FMI Christine Lagarde ha rimarcato come ci sia bisogno di molte più donne al vertice della sua organizzazione, ma gli Stati membri non ci sentono da quell’orecchio.

FINANZA MASCHILE - L’attuale direttrice del Fondo è arrivata alla sua attuale posizione sulla scia dello scandalo che ha travolto la carriera di Dominique Strauss-Kahn. Ministra dell’economia e della finanza nel governo Fillon, è stata scelta da Sarkozy per difendere il ruolo francese nel Fondo Monetario Internazionale, la struttura internazionale più importante dell’economia mondiale. Fondato nel 1945 per prevenire recessioni che travolgessero l’economia a livello globale come capitato durante la Grande Recessione, il FMI rimane un’istituzione molto controversa, per i suoi salvataggi spesso durissimi nei confronti delle popolazioni, e molto attento agli interessi delle multinazionali dei Paesi più ricchi. Il Fondo Monetario Internazionale, confessa la Lagarde al Financial Times Magazine, è un’istituzione prettamente maschile: “Quando mi sono presentata per la prima volta al board c’erano solo uomini ad ascoltarmi”.

PIU’ DONNE AL FONDO – In effetti in questo momento c’è solo una rappresentante femminile nell’organismo composto da 24 persone che decide gli interventi del FMI. ” Solo l’inviata dell’Amministrazione americana, Meg Lundsager, è una donna come me”. Ma la situazione dell’istituzione più importante della finanza sta lentamente cambiando. “La percentuale di donne funzionarie B, la categoria più importante, è cresciuta di sei punti percentuali, un progresso rilevante per il maschilismo del nostro mondo”, evidenzia la Lagarde. La direttrice del Fondo è stata la prima donna ad essere nominata per questo incarico. Dopo dieci uomini è arrivata lei, proprio dopo uno scandalo che coinvolgeva un uomo e il suo mancato rispetto per le donne. “Credo che il mio genere sia importante per quello che faccio, e ritengo davvero rilevante che ci sia una donna al vertice del FMI. Ho notato che c’è un sentimento condiviso che ci spinge a voltare pagine con determinazione anche in questo campo”.

Offline Ethans

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Re: Le donne salveranno il FMI?
« Risposta #1 il: Dicembre 10, 2011, 21:25:55 pm »
Citazione da: falseaccuse
Dopo dieci uomini è arrivata lei, proprio dopo uno scandalo che coinvolgeva un uomo e il suo mancato rispetto per le donne.

Infatti, dalla padella alla brace:

Fmi, Lagarde indagata per abuso d’ufficio
Il neo direttore del Fondo monetario internazionale, succeduta a Strauss-Kahn, è sotto inchiesta in Francia per vicende accadute quando era ministro dell'Economia: avrebbe favorito Bernard Tapie nell'ottenere nel 2008 un risarcimento da 403 milioni di euro.

Decisamente il posto di direttore generale del Fondo monetario internazionale (Fmi) non porta fortuna alla Francia. Dopo l’allontanamento di Dominique Strauss-Kahn, accusato di stupro, un’ombra si viene a posare su madame Christine Lagarde, che ha sostituito il suo connazionale alla fine di giugno. Si tratta di un’oscura vicenda che riguarda l’imprenditore (ma anche attore) Bernard Tapie, un tempo in Francia paragonato a Berlusconi (ma non è mai stato tanto ricco). Sì, la Lagarde avrebbe favorito Bernard (a sua volta amico di Nicolas Sarkozy, referente politico della nostra), spianando la strada a un mega risarcimento pagato dai contribuenti francesi. La storia sembrava dimenticata. Ma mai dire mai: l’organo che a Parigi giudica i ministri (la Corte di giustizia della Repubblica, Cjr) ha appena deciso di aprire un’inchiesta giudiziaria a carico della Lagarde.

Correvano i primi anni Novanta. Tapie era ai vertici del suo successo. Politicamente allora faceva riferimento al presidente François Mitterrand, socialista. Era un idolo dei ragazzi della periferia, con quella nonchalance un po’ spaccona di chi ha svoltato arrivando dal basso (grazie anche agli amici e agli amici degli amici). Erano soprattutto gli anni di Tapie raider: faceva soldi recuperando aziende in difficoltà. Risanandole, rivendendole. Come nel 1990, quando rilevò l’asfittica Adidas, finanziato dal Crédit Lyonnais, banca pubblica. Quella volta, però, non gli andò bene. Il Crédit scaricò Tapie nel 1994, aprendo la strada al fallimento delle sue società di investimento (da allora il raider ha avuto più successo sui palcoscenici dei teatri parigini). Lui si ritrovò a svendere tutto. E nel frattempo anche l’istituto di credito scivolò verso il quasi fallimento. In seguito, però, l’imprenditore ha iniziato una battaglia contro l’ente liquidatore, accusandolo di avere sottovalutato Adidas. E di averlo raggirato.

 La querelle giudiziaria si è protratta anni e anni. Intanto nel 2007 Sarkozy fu eletto Presidente. Tapie, che aveva ormai cambiato di casacca, era diventato suo amico (e ascoltato consigliere per captare i voti delle periferie). Fu Sarkozy a volere la Lagarde come ministro dell’Economia. Ed è stata sempre la Lagarde a decidere di affidare la vertenza Tapie-Adidas, invece che alla giustizia ordinaria, a un tribunale arbitrario. Che nel 2008 ha riconosciuto all’imprenditore un risarcimento di 403 milioni di euro. Al netto delle pendenze varie di Tapie con il Fisco, si tratta di 240 milioni. Ora, è vero che lui tutti i torti nella vicenda non li ha. Ma la somma apparve subito spropositata. La Lagarde venne accusata di favoritismo. “Ha agito come una marionetta, ricevendo istruzioni dall’Eliseo”, ha sottolineato Eva Joly, ex giudice simbolo delle Mani pulite in salsa francese, oggi candidata dei Verdi per le presidenziali dell’anno prossimo. Fino alla decisione di oggi della Cjr, di dare l’avvio all’inchiesta, con la Lagarde accusata di abuso d’ufficio.

Come sottolineato dal suo avvocato, Yves Repiquet, “l’avvio del procedimento non è assolutamente incompatibile con la funzione attuale svolta in qualità di direttore generale dell’Fmi”. Insomma, madame resta a Washington. A dire il vero si tratta della prima vera pecca nel curriculum di una “perfettina”. Un inglese dall’accento (newyorchese) perfetto e una dialettica convincente, la Lagarde è apprezzata dai francesi, anche perché non è la solita espressione del mondo politico locale, grande famiglia alle spalle e diploma dell’Ena (la mitica alta scuola di alta amministrazione) in tasca. Lei al concorso per entrare in quella fucina di personalità da classe dirigente venne bocciata. Ma si è rifatta facendo carriera come avvocato d’affari in terra americana, iniziando dal nulla. Proviene da una famiglia borghese, ma da giovane fu costretta a lavorare per mantenersi gli studi, dopo la morte del padre. Determinata, è stata anche campionessa di nuoto sincronizzato. Forse, però, a un certo punto ha dovuto “obbedire” a Sarkozy. Non ha potuto dire di no.

Fonte

Alberto86

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Re: Le donne salveranno il FMI?
« Risposta #2 il: Dicembre 10, 2011, 21:57:51 pm »
lasciato il seguente commento:

Peccato che tutte queste emancipate femmine occidentali arrivino sempre ai posti di potere con agevolazioni, privilegi, facilitazioni o addirittura come in questo caso grazie alla digrazia di un uomo. Inoltre ricordo alle emancipate femmine che oramai vogliono insediarsi ovunque che anche il FMI come tutto quello che ci circonda è un’invezione maschile…Le femministe dovrebbero crearsi un mondo tutto loro dove crearsi le proprie istituzioni e non cercare di prendere potere sempre su cio’ che gli uomini hanno creato! Comunque a parte tutto il FMI è un’istituzione mafiosa che invece di salvare sarebbe da cancellare.