Autore Topic: Annamaria Bernardini De pace: senza dignità le donne che inventano stupri falsi  (Letto 2109 volte)

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Offline Brutale

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Inventare uno stupro offende le donne
I diritti conquistati in 50 anni di lotte, oggi vengono malintesi e abusati: così si svende la dignità di tutte

Le donne del «se non ora quando», invece di andare nuovamente in piazza al grido «riprendiamoci la politica», dovrebbero partire da principi più alti per raggiungere obiettivi più concreti e importanti.


Per esempio, dovrebbero lanciare un «riprendiamoci la dignità», per onorare la posizione di pari dignità giuridica e sociale, conquistata grazie al coraggio e all’impegno della precedente generazione femminile. Impegno, soprattutto politico, anche se svolto e attuato senza sedere nei luoghi di potere.
Il movimento femminista e le più raffinate e convinte menti femminili degli ultimi 50 anni, hanno infatti consentito alle donne di oggi di vedersi riconosciuti i diritti fondamentali della libertà, dell’identità e, appunto, della dignità, fino a poche decine di anni fa compressi o del tutto disconosciuti dalla società e dalla legge. Diritti, oggi, malintesi e maltrattati proprio dalle donne.
Il paradosso che si è creato è, però, quello per cui, ancora solo 30 anni fa, una donna si vergognava di denunciare la violenza sessuale dell’uomo o, se lo faceva, non veniva creduta, quanto invece addirittura dileggiata. Mentre oggi, la donna è diventata così forte e feroce, persino da poter denunciare uno stupro, riuscendo a sollevare immediatamente polveroni di difese, fiaccolate e aggressioni ai rom, presunti colpevoli della violenza. Anche se lo stupro è inventato di sana pianta.
Come nel caso della sedicenne di Torino che, per coprire le proprie miserie esistenziali, ha innescato una reazione progressiva di attacchi corali ai presunti attori dell’inesistente misfatto.
Prima di rivelare la sua menzogna, infatti, la ragazza aveva acceso gli animi dei suoi coetanei e degli abitanti del quartiere che, mossi non si sa se da spirito di giustizia, voglia di vendetta o mentalità razzista, avevano subito organizzato un raid punitivo e incendiario nel campo rom. Nella logica antigiuridica e disumana per cui a violenza si reagisce con violenza.
Salvo poi, la sedicenne in questione, dichiarare, con la stessa spensierata semplicità, che non aveva mai subito alcuno stupro e che, invece, voleva, con la menzogna, distogliere l’attenzione dai suoi rapporti sessuali con un uomo più grande di lei.
Ebbene, cosa ne sa, questa ragazza, della dignità? Mentire, accusare ingiustamente, vittimizzarsi strumentalmente significa, prima di tutto, non rispettare se stessi. E, in ogni caso, non considerare né le conseguenze dei propri comportamenti, né il prossimo. Dunque, vuol dire non avere il senso dell’onore, cioè la dignità. Il senso di sé.
Il ragionamento è identico se la menzogna, come alcuni sospettano, non è frutto della mente della ragazza, bensì dei suoi amici razzisti, che avrebbero indotto la sedicenne a simulare la sua posizione di vittima. Chi ha dignità, non strumentalizza né si lascia strumentalizzare.
Che dire allora di tutte quelle donne che organizzano cortei dichiaratamente politici, e per interessi solo politici, strumentalizzando l’essere donna, per elemosinare attenzione e poltrone? Quale sarebbe, secondo loro, il privilegio o l’handicap che avremmo noi donne per pretendere un’attenzione specifica, che non sia quella ai meriti personali dimostrati?
È impossibile non fare il parallelo fra una sedicenne che denuncia falsamente uno stupro - per interessi personali o indotta da altri, ma certa di essere creduta perché donna - e un gruppo di intellettuali che a gran voce spaccia apoditticamente il proprio genere biologico, per una qualità da apprezzare senza discutere: nell’una posizione e nell’altra non si può non vedere la sicumera di chi continua a pretendere tutela, solo perché in passato è stata debole e vittima della società.

Questa è la mancanza di dignità, di molte donne.

Che dovrebbero darsi da fare, invece, per capirla e conquistarla, prima che le nuove generazioni non sappiano più che cosa sia la dignità. «Se non ora, quando?».

http://www.ilgiornale.it/interni/inventare_stupro_offende_donne/12-12-2011/articolo-id=561786-page=0-comments=1

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articolo in gran parte condivisibile, se non fosse per il fatto che è mosso da un principio in parte sbagliato: gli stupri inventati offendono le donne

aggiungerei io che uno stupro falso danneggia innanzitutto l'uomo che lo subisce e di riflesso tutto il genere maschile, quando abusando di statistiche - spesso false - o casi singoli, se ne approfitta per criminalizzare tutta una categoria

come al solito dimostrano di non essere in grado di pensare al bene di tutti, uomini e donne che siano intesi come persona, ma se la girano sempre mosse da interessi personali e di genere

se poi molte donne pensano che le false accuse di molestie possono danneggiare altre donne, allora che siano anche loro, per prime, a muoversi ed agire per risolvere il problema condannando le callunniatrici

 

Offline ilmarmocchio

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Brutale :  aggiungerei io che uno stupro falso danneggia innanzitutto l'uomo che lo subisce e di riflesso tutto il genere maschile, quando abusando di statistiche - spesso false - o casi singoli, se ne approfitta per criminalizzare tutta una categoria


quoto al 100%. da scolpire nella pietra

Offline jorek

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sicuramente da parte della bernardini de pace, questo articolo, è un grosso passo avanti...ricordiamoci che qusta stava a dire che se i padri saparati sono nelle condizioni a noi note è perchè se lo meritano

Offline Guit

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La De Pace evita di sfiorare il vero problema di tutta la questione, e cioè che nel sentimento visceralmente pro-donna che è stato inculcato nella gente, non è contemplata la possibilità che una donna possa mentire. Tant'è vero che tale possibilità non è contemplata neppure nella legge, nata qualche anno dopo nei parlamenti occidentali mossi dallo stesso inculcamento, laddove la persona offesa è anche testimone che, se ritenuto attendibile, può sancire in maniera autocratica e inquisitoria una colpevolezza.

E' una cosa che vale solo per la donna; una violazione del principio per cui la legge è uguale per tutti che si giustifica nel clima di emergenza appositamente creato in materia di stupro.

Tuttavia i fatti dimostrano ciò che tutti sanno, che né l'uomo né la donna possono attribuirsi il titolo di giusti in quanto tali, perché la giustizia e l'onestà sono termini che entrano ed escono dagli individui senza stare a guardare il loro sesso. Le fatiche garantiste del processo accusatorio che ci hanno fatto uscire dal medioevo servivano proprio a questo, a evitare che una categoria fosse pregiudizialmente colpevole o innocente sulla base degli umori e delle manipolazioni del potere.

Ed ecco qui.

La legge crea i presupposti per l'abuso? E l'abuso c'è.
La televisione non fa che incitare alla denuncia? E la denuncia c'è.
Lo Stato non applica il reato di calunnia alle calunniatrici, perché altrimenti smettono di denunciare? E allora si può fare tutto. E si può fare nella totale impunità.

Ci sono campi Rom bruciati, innocenti in carcere, gli Assange ricercati dall'Interpol per un preservativo rotto, gli Strauss-Kahn e i Cain costretti a dimettersi, i Carlo Parlanti che scontano dieci anni in paesi lontani nei quali sono stati riportati sulla base di peremessi di estradizione incauti, che hanno creduto ciecamente a una sola voce: quella della donna.

Sbagliato da parte della De Pace scaricare il barile sulle nuove donne, che sono solo il naturale risultato della campagna di odio anti-uomo iniziata col vecchio femminismo e adesso trasformata in legge: la spontanea realizzazione dei loro mental-scum.

Take the red pill

Offline Guit

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Ho la nausea ogni volta che sento una donna porre anche solo lontanamente un collegamento tra la questione dei diritti civili e l'ideologia lesbico-femminista di attacco alla sessualità maschile.

Come se fossero due cose collegate. Le femministe si attribuiscono il merito di aver conquistato dei diritti, ma quel merito se lo dovrebbero al limite riservare donne e uomini liberali, perché se non c'era una ben determinata congiuntura storica il voto ce lo sognavamo tutti. Le femministe hanno abusato di queste condizioni, come quelle che oggi strumentalizzano l'antiberlusconismo e girano per strada con manifesti dove si dà del vigliacco a tutto il genere maschile. La loro lealtà è ammalata di cancro, che hanno da sempre, e che sta rendendo confutabile ogni buon principio dell'occidente liberale, dove ormai ci troviamo di fronte al paradosso di sentir pronunciare incessanti e autorevolissime parole sull'egualitarismo, da un lato; e dall'altro di fronte a una cittadinanza divisa in due distinti gruppi sulla base del sesso, che vuoi o non vuoi è pur sempre una caratteristica fisica. Pressappoco come il colore della pelle.





Take the red pill

Online Massimo

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Sai com'è, cara De Pace, c'è chi mente inventandosi stupri mai subiti e chi mente dicendo che i
padri separati hanno difficoltà economiche per colpa della loro irresponsabilità nell'organizzarsi la
vita.

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Sai com'è, cara De Pace, c'è chi mente inventandosi stupri mai subiti e chi mente dicendo che i
padri separati hanno difficoltà economiche per colpa della loro irresponsabilità nell'organizzarsi la
vita.

Quoto !! La De Odio non ci incanta con i suoi articoletti. Ha fatto le sue fortune su una Magistratura nazi-femminista.

Online Massimo

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Quoto !! La De Odio non ci incanta con i suoi articoletti. Ha fatto le sue fortune su una Magistratura nazi-femminista.

Ben detto: le (false) critiche che la De Pace muove a certe donne e a certi comportamenti
femminili non devono far dimenticare che questa campa sui privilegi che la legge attribuisce
alle donne nei divorzi e nelle separazioni. E così le sue (altrettanto false) critiche, peraltro
assai generiche, al femminismo, movimento al quale lei deve le leggi che fanno arricchire le
sue clienti e naturalmente anche lei stessa. E non è un caso che nel criticare e deridere i
padri separati e nel minimizzare le loro difficoltà le femministe e la De Pace viaggiano sulla
stessa lunghezza d'onda e agiscono in perfetta sincronia. Sono due faccie della stessa
medaglia e sarebbe da imbecilli prendere per buone le sue tiratine d'orecchie alle donne.

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Ben detto: le (false) critiche che la De Pace muove a certe donne e a certi comportamenti
femminili non devono far dimenticare che questa campa sui privilegi che la legge attribuisce
alle donne nei divorzi e nelle separazioni. E così le sue (altrettanto false) critiche, peraltro
assai generiche, al femminismo, movimento al quale lei deve le leggi che fanno arricchire le
sue clienti e naturalmente anche lei stessa. E non è un caso che nel criticare e deridere i
padri separati e nel minimizzare le loro difficoltà le femministe e la De Pace viaggiano sulla
stessa lunghezza d'onda e agiscono in perfetta sincronia. Sono due faccie della stessa
medaglia e sarebbe da imbecilli prendere per buone le sue tiratine d'orecchie alle donne.

Si è voluta dare un "tono" come quando affermò che si sarebbe dedicata alla difesa dei mariti separati che rappresentano l'anello debole della catena.
Non lo ritrovo più ma esiste un articolo scritto addirittura da una giornalista su un convegno tenuto dalla De Odio con la partecipazione di tutte le sue clienti che la adoravano come colei meritevole di tutte le loro fortune. Tipe che parlavano di gioielli da migliaia e migliaia di euro da contabilizzare agli ex-mariti. Che donne vergognose abbiamo in Italia e che gente le difende e le fa arricchire. Chiudo rammentando che la De Odio è un Avvocato (??) e comunque fa un suo mestiere.
Ma tutti quei Giudici e Giudi-Cesse che permettono questi scempi??

Alberto86

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E certo offende le donne non gli uomini!!!!  :doh:  Siamo alle solite vaginate con questi pseudo-cervelli femminili!!!  :muro:

Per me invece bisognerebbe istituire oramai il reato specifico di "false accuse di violenza sessuale" e creare registri di polizia di false accusatrici come si fà in alcuni paesi...  
« Ultima modifica: Dicembre 13, 2011, 01:42:01 am da Alberto86 »