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Donne e crisi economica: ecco chi la paga realmente!
Alberto86:
CALTANISETTA: UOMO SI UCCIDE DANDOSI FUOCO IN AUTO NON RIUSCENDO PIU' A MANTENERE MOGLIE E FIGLIA
Aveva una piccola pensione di invalidità Giovanni Vancheri, l’uomo che stamani si è suicidato dandosi fuoco incendiandosi all’interno della sua auto. Il vitalizio gli era stato concesso perché Vancheri era cardiopatico, ma era troppo poco per sbarcare il lunario e mantenere dignitosamente la sua famiglia.
Così cercava di arrotondare le sue magre entrate svolgendo qualche lavoro di idraulica, dato che diversi anni fa aveva un laboratorio artigianale che poi ha dovuto chiudere quando le sue condizioni di salute sono peggiorate. Vancheri, però, soffriva per la carenza di lavoro e ciò gli aveva procurato un lieve stato depressivo, secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri.
Inoltre incombevano le bollette e doveva anche mantenere la moglie e la figlia di 14 anni, studentessa al primo anno delle scuole superiori. Una situazione che non è riuscito più a sostenere, da qui la decisione stamani di recarsi nella casa di campagna che possedeva assieme ai due fratelli in contrada Portella Bifuto, nella parte alta di San Cataldo. Non ha lasciato neanche un biglietto per spiegare i motivi del suicidio, ma solo i documenti della sua Punto e qualche banconota. Poi si è diretto in giardino, si è chiuso dentro l’utilitaria e si è cosparso di benzina appiccando il fuoco.
A ritrovarlo sono stati i vigili del fuoco e gli stessi fratelli che erano stati avvertiti da alcuni vicini di casa allarmati per la colonna di fumo che si stava alzando dal cortile dell’abitazione dei Vancheri. Difficile il riconoscimento del cadavere anche se i familiari non hanno avuto dubbi sul fatto che si trattasse proprio del loro congiunto.
Fonte: http://www.canicattiweb.com/2012/05/11/san-cataldo-sommerso-dalle-cartelle-esattoriali-giovanni-vancheri-disoccupato-si-toglie-la-vita-in-auto/
SARDEGNA: TENTA DI DARSI FUOCO PERCHE' DISOCCUPATO
L'uomo, 50 anni, con moglie e tre figli da mantenere, ha tentato di darsi fuoco dopo essersi legato con una catena a un'auto del comune. Con un accendino in mano stava per cospargersi di liquido infiammabile quando un passante ha chiamato il 113. Sul luogo Vigili del fuoco e gli agenti della polizia che hanno evitato il peggio.
Gli agenti sono riusciti a portare via all'uomo, che ha tentato di darsi fuoco davanti al municipio di Porto Torres, un bidone con il liquido infiammabile e l'accendino. Il clamoroso gesto in mattinata, davanti a molte persone, con la volontà di non desistere: si è anche incatenato all'auto del sindaco per evitare di esser portato via. Il disoccupato ha spiegato il suo gesto con le difficoltà ad avere un lavoro per poter mantenere la famiglia. Ha quindi detto di aver avuto rassicurazioni per un posto che, però, non è mai arrivato. Sul luogo è giunto poco dopo anche il sindaco di Porto Torres, Beniamino Scarpa, che ha parlato con l'uomo cercando di tranquillizzarlo sino a quando le forze dell'ordine gli hanno tolto gli strumenti con i quali avrebbe voluto compiere il gesto autolesionistico.
Fonte: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/272554
TORINO: MORTO L'IMPRENDITORE CHE SI E' SPARATO UN COLPO DI PISTOLA ALLA TESTA
Non ce l'ha fatta Mario Trombone, l'imprenditore torinese di 73 anni che ieri si è sparato un colpo di pistola alla testa nel suo ufficio nel centro di Torino. Ricoverato all'ospedale Cto in condizioni disperate, è morto in serata. In un biglietto indirizzato alla famiglia aveva spiegato di essere oppresso dalla crisi e di non sapere più come andare avanti con la sua azienda di facchinaggio.
Donati gli organi. I parenti hanno dato il consenso all'espianto degli organi: a ricevere il fegato sara' un uomo di 48 anni di Milano. L'intervento verra' eseguito nella notte all'ospedale Molinette di Torino dall'équipe del professor Salizzoni. I reni dovrebbero invece essere trapiantati domani in giornata mentre le cornee sono state donate alla banca delle cornee.
Le due lettere. Mario Trombone ha lasciato due lettere. Una indirizzata alla sua famiglia, in cui chiedeva scusa per il proprio gesto giustificandolo appunto con le eccessive imposte e la crisi economica, e l'altra alla magistratura.
"Mai stato depresso". A raccontare qualche dettaglio in più ieri è stato il figlio, Mario Trombone: "Non è mai stato depresso, solo negli ultimi giorni era ossessionato dal lavoro e dalle tasse. Aveva paura di dover chiudere un'attività che portava avanti da ormai 50 anni".
La preoccupazione di Fassino. Il sindaco di Torino dal Salone del Libro aveva commentato l'episodio: "Non è la prima crisi, ma ci sono più suicidi perché troppo spessi le persone vengono lasciate sole e senza speranza".
L'allarme degli artigiani. "Siamo sconcertati", commenta il presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis. E aggiunge: "In questi ultimi mesi sono decine e decine i casi di piccoli imprenditori che decidono di abbassare la saracinesca della loro vita perché sconfitti dalla crisi e dalla mancanza di speranze. I problemi che da troppo tempo attanagliano artigiani e piccole imprese hanno assunto dimensioni sempre più preoccupanti a causa di un contesto economico che non fa intravedere alcuna luce in fondo al tunnel".
Fonte: http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/05/12/news/morto_l_imprenditore_che_si_sparato_perch_la_sua_azienda_andava_male-35016358/
SENZA LAVORO PASSANO LA NOTTE SUL VESUVIO
ERCOLANO (NAPOLI), 12 MAG - Hanno trascorso la notte sullo spuntone di roccia del Cratere i sei lavoratori della ex cooperativa 'Vesuvio, Natura e Lavoro', da ieri di nuovo in protesta. Cibo e bevande sono stati forniti dai loro soci che, in queste ore, presidiano l'area intorno al Cratere. Sta raggiungendo la cima del Vesuvio anche un gruppo di ex lavoratori. ''L'intenzione e' di rimanere in protesta fino a quando non ci sara' una convocazione ufficiale sulla vertenza'' fa sapere uno degli ex lavoratori.
Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/05/12/Senza-lavoro-passano-notte-Vesuvio_6858066.html
Alberto86:
DISOCCUPATO SI IMPICCA NEL CATANESE
Da circa sei mesi era senza un lavoro fisso. Da alcuni giorni non aveva più trovato neppure sistemazioni saltuarie. Un'assenza che gli pesava tanto, da spingerlo a farla finita. Così, ieri mattina, un manovale di 53 anni, Salvatore Bua, disoccupato, si è suicidato nella sua abitazione a Gravina di Catania. Un gesto estremo reso ancora più drammatico da un'improvvisa telefonata arrivata oggi, mentre i familiari vegliavano la salma in casa: era un'impresa edile che gli offriva un posto in un cantiere.
Da tempo Salvatore Bua aveva paura di non farcela, di restare fuori del mondo produttivo. Ieri, probabilmente dopo una notte travagliata, piena di pensieri cupi, si è alzato presto nella sua casa, al primo piano di un edificio di via Ercole Marelli, ed è andato in bagno. Si è annodato al collo un laccio e del filo elettrico e si è impiccato. Sua moglie non lo ha sentito tornare a letto. Dopo un po' di tempo, notandone l'assenza, la donna si è alzata e si è recata in bagno, e ha fatto la scoperta. E' stata la moglie a raccontare ai carabinieri della compagnia di Gravina di Catania, intervenuti sul posto, quello che era accaduto e a svelare il motivo del gesto: il marito era depresso perché non riusciva a trovare lavoro. L'uomo lascia la moglie e tre figli: una femmina, sposata, e due maschi di 18 e 24 anni, quest'ultimo è tornato ieri dalla Svizzera, dove lavora.
Per i carabinieri e la Procura di Catania non ci sono dubbi sulla dinamica dell'accaduto e sul movente, e così la salma è stata subito restituita ai familiari. E mentre in casa c'era un via vai di parenti, amici e conoscenti affranti dal dolore è arrivata una telefonata che ha reso l'atmosfera più tragica: era del responsabile di un cantiere edile che cercava Bua per offrirgli un lavoro. La moglie, tra le lacrime, avrebbe risposto all'impresa: "perché non avete chiamato prima...". "Gli effetti della crisi economica, purtroppo, si manifestano nel modo più terribile", ha commentato il sindaco di Gravina di Catania, Domenico Rapisarda. "Quella che è accaduta - ha aggiunto - è una tragedia che tocca tutta la nostra comunità". Il dramma di Bua si apprende lo stesso giorno in cui una protesta sul tema è stata attuata a Catania dall'associazione Spazio libero Cervantes che ha deposto piu di "100 croci con i nomi delle persone che dall'inizio del 2012 si sono suicidate a causa della crisi" davanti la sede della Serit, l'agenzia di riscossione tasse per la Sicilia.
Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/05/16/Dopo-suicidio-riceve-offerta-lavoro_6878899.html
Alberto86:
IMPRENDITORE IN DIFFICOLTA' ECONOMICHE SI SUICIDA A TERAMO
TERAMO,26 MAG -Attraversava un difficile momento economico, pare per il ritardo di alcuni pagamenti: a 49 anni un imprenditore edile di Monteprandone (Ascoli Piceno) si e' tolto la vita, stringendosi una corda al collo nel garage di una sua casa in costruzione in contrada Vallecupa di Colonnella (Teramo). A trovare il corpo di Bernardino Capriotti, nel pomeriggio, i famigliari, preoccupati perche' l'uomo non era tornato a casa per pranzo. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Colonnella.
Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/05/26/Suicida-imprenditore-edile-difficolta_6936956.html
Alberto86:
UOMO SENZA LAVORO SI UCCIDE GETTANDOSI DAL TERZO PIANO AD ANCONA
CORINALDO (ANCONA), 27 MAG - L'angoscia di aver perso il lavoro e la prospettiva di non trovare più un' occupazione potrebbero essere la causa del suicidio di un uomo di Corinaldo (Ancona), L.M., di 53 anni, gettatosi dal terzo piano della sua casa a Corinaldo. Al momento di compiere il gesto, l'uomo era solo in casa, ma il destino ha voluto che quando è piombato al suolo, sotto la casa si trovasse a passare il figlio.
Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/05/27/Crisi-disoccupato-suicida-nelle-Marche_6941321.html
UOMO DISOCCUPATO E SEPARATO SI IMPICCA NEI BOSCHI DI TERNI
TERNI,27 MAG - Aveva perso il lavoro da circa un anno, senza riuscire a trovare un'altra occupazione nonostante le ripetute ricerche: potrebbe essere questo, per i carabinieri, ad aver spinto al suicidio l'operaio 44enne originario di Rieti (ma residente a Terni), trovato impiccato ad un albero nelle campagne di Acquasparta. Dell'uomo,separato e con tre figli minori, si erano perse le tracce nel pomeriggio di venerdi'scorso. Le ricerche si erano concentrate ad Acquasparta visto il segnale emesso dal cellulare.
Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/05/27/Operaio-suicida-boschi-Ternano_6940675.html
IMPRENDITORE SCHIACCIATO DALLE TASSE SI SPARA A CAGLIARI
CAGLIARI, 27 MAG - Un imprenditore schiacciato da tasse e debiti s'e' ucciso ieri sera a Cagliari sparandosi un colpo di pistola alla testa. Ermanno Gravellino, di 74 anni, di Selargius, molto noto in citta', poco prima aveva cercato di uccidersi con il gas della bombola della cucina ma e' stato salvato dal fratello, rincasato in quel momento, che ha sentito l'odore diffuso nell'appartamento. Ma mentre il fratello apriva le finestre per cambiare l'aria, l'uomo s'e' spostato in un'altra stanza e si e' sparato.
Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/05/27/Imprendirore-suicida-Cagliari_6939254.html
Alberto86:
Reggio Calabria: perde il lavoro e tenta il suicidio. Salvato.
Un uomo ha tentato il suicidio a causa dei problemi economici derivanti dalla recente perdita del lavoro. L'episodio e' avvenuto a Reggio Calabria dove i carabinieri sono riusciti a salvare il disoccupato.
I militari hanno notato l'uomo mentre era su un muro perimentrale della linea ferroviaria e minacciava di lanciarsi sui cavi elettrici ad alta tensione. I carabinieri sono intervenuti e lo hanno afferrato per gli indumenti tirandolo giu' dal muro.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/08/16/Perde-lavoro-tenta-suicidio-salvato_7346471.html
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