giulia, secondo me il tuo discorso fa acqua da tutte le parti.
non puoi paragonare le parole di giuseppe a quello che ha fatto la ragazzina.
l'apologia di reato, assume veramente le responsabilità del mandante se da quelle parole si prende lo spunto per commettere un abuso contro qualcuno.
per quanto riguarda la ragazzina non credo ci siano gli estremi per pretendere il reato di calunnia, perché di fatto non ha calunniato nessuno, è stata generica contro i rom, non ha accusato un mario rossi.
credo possa essere accusata di falso procurato allarme, e c'è la questione più importante del razzismo, perché la falsa accusa riguarda una comunità rom.
dichiarare il falso cmq è un reato molto grave.
certo non è come ammazzare qualcuno o picchiare qualcuno, ma non è che ci si può spaccare la testa sugli spigoli delle porte, perché i reati commessi non sono abbastanza gravi.
l'istigazione in questo caso è indiretta e invisibile (come tutto il male "al femminile").
e come sai portare alla luce il male "invisibile" è compito del racconto maschile.
da sempre l'innocenza femminile si basa sull'invisibilità di questo male...male che è ora che gli uomini inizino a denunciare.
allora: un conto è la ragazzina che commette un reato, e discutere del reato commesso da lei. altro conto è tirare in ballo in senso generico tutto il femminile e i presunti mali invisibili commessi da tutte le femmine. nel caso della ragazzina il reato NON E' INVISIBILE, è lì e se ne può discutere.
non è contro gli uomini, ma contro gli zingari. le case bruciate non sono state colpite facendo una discriminazione di sesso, ma di razza. in questo caso non vedo cosa c'entri il compito maschile e il suo tirar fuori o far luce i mali femminili, quando casomai tocca un altro tipo di conflittualità che mette in discussione la convivenza pacifica tra civiltà e popoli con culture diverse. sono gli zingari che hanno il diritto di dire la loro e ipotizzare il male generico contro gli italiani...se proprio dobbiamo stare a generalizzare il caso.
per quanto riguarda giuseppe, è ancora più invisibile quando parla di violenza sessuale in un forum, e non credo faccia parte del mondo femminile.
andare dai carabinieri con la propria faccia fornendo i propri documenti e dire delle stronzate, direi che di "invisibilità" ce ne sia ben poca.
dire che le due cose sono uguali (apologia e calunnia) solo perche entrambe derivano dalle parole e non dai fatti per me significa arrampicarsi sugli specchi.
aggiungici che: da sempre gli uomini agiscono per proteggere le donne o vendicare i mali subiti dalle donne (e questo rende prevedibile la reazione maschile di fronte a una donna che dice di aver subito uno stupro).
beta:ci sono dei principi che come tali hanno sempre lo stesso valore, che questi siano violati contro gli uomini, contro i rom, contro le donne, per me è uguale, perché sono i principi che contano.
tu stai facendo un discorso speculare alla narrazione femminista a parti invertite.
se una donna accusa mio fratello di un falso stupro, mettitelo bene in testa: fa più danno a me, che a te, non conta un cavolo che mio fratello è maschio come te. è la mia famiglia che ne pagherebbe tutte le conseguenze, non tu né tutti i quemmisti del forum.
le persone sono unite solitamente da un vincolo di parentela come le famiglie o amici o conoscenti
nella maggioranza sono promiscue.chi è ingiustamente accusato coinvolge tutti quelli che gli sono vicino.
per essere giusti e razionali, bisogna distinguere sempre i colpevoli dagli innocenti che siano maschi o femmine
dovresti giudicare il reato in sé, non il sesso di chi lo ha commesso, visto che tutti noi abbiamo gli strumenti per commettere dei torti contro qualcuno.
per quanto riguarda gli uomini che difendono le donne, non è esatto: tutti noi reagiamo in modo forte per paura o quando veniamo toccati da vicino. gli uomini difendono le loro figlie, le sorelle, le madri, le amiche.
una perfetta sconosciuta se non ha parenti né amici, non si presenta nessuno nemmeno in obitorio per rivendicare il cadavere.