“…La farei stuprare da tutti quelli che hanno avuto la baracca bruciata. Altro che semplice simulazione di reato….”
Scopro che ancora una volta un'esplosione di irrazionalismo vendicativo, truculento e criminogeno imbratta questo forum e degrada l'opera faticosa e meritoria di chi si impegna nella QM, ossia per gli UU, senza odio per le femmine, perché lavora per la giustizia e la dignità universali. Ancora una volta la violazione sessuale viene evocata come arma punitiva, come legittima tortura in sostituzione delle fustigazioni (o forse della pena capitale). Ovviamente chi avanza simili deliri non accetterebbe di veder sottoposte a quel supplizio sorelle o figlie, o sua madre, né di subire lui la stessa sorte (giacché si finge di non sapere che anche i maschi possono venir stuprati). Solo un giustizialismo plebeo, solo un forcaiolismo nazifascista, solo un'anima in preda dello spirito di vendetta può concepire simili ipotesi.
Dunque ancora una volta questo spazio diventa una bacheca sulla quale alcuni affiggono i post-it del delirio, del disumanesimo e della vera misoginia, come fosse un vespasiano che raccoglie deiezioni. Una manna per i nemici e le nemiche della QM, che non attendono altro. Ma anche un odoraccio che induce molti uomini (e donne) ad allontanarsene turandosi il naso. Precisamente quel che farei pure io, se – ignaro di tutto - mi imbattessi in simili post: cos’è questa, forse una latrina?
Sono sempre in azione coloro che esigono il rispetto assoluto della loro volontà e violano quella altrui, giurano sacra la loro patria e profanabile quella degli altri. E se ne hanno la forza, la distruggono. Non potendolo fare nella pratica, lo immaginano nei loro incubi. Questa è la pestilenza del pianeta.
Chi ha dei conti aperti con le donne si metta in terapia, si liberi là delle sue psicodeiezioni. E torni quando sarà guarito: il Momas non è una discarica. Adesso basta.
Rino DV
Ribadisco la mia ammirazione per te, ma devo ribadire anche il mio dissenso da quello che scrivi.
Per due ragioni: una oggettiva ed una soggettiva. Quella oggettiva verte sulla ASSOLUTA
IMPOSSIBILITA' di selezionare (e perchè mai lo dovremmo fare?) le risposte "correct" e quelle
sole metterle in rete. Ci sono uomini che hanno subito, dalla controparte femminile, gravissimi
torti e sarebbe ipocrita ed inutile (e anche difficile) censurare i loro commenti anche coloriti ed
eccessivi. In fondo, se ci siamo liberati dal nazismo, lo dobbiamo anche ai soldati dell'Armata
Rossa che hanno violentato due milioni di donne tedesche. Oggi a combattere il nazifemminismo
ci sono (che lo vogliamo o no) uomini che vorrebbero lo stupro per chi se lo inventa, creando
dei problemi a degli innocenti così come ci sono femministe che vogliono la castrazione per gli
stupratori sia veri che presunti (tanto se lo meritano lo stesso, essendo maschi, per altri motivi
e quindi nessun problema). Rimproveriamoli pure, discipliniamoli, sgridiamoli, ma non illudiamoci
di poter fare a meno di loro e del loro contributo. Le femministe accolgono volentieri le donne
misandriche. Perchè noi dobbiamo farci dei problemi se arrivano da noi uomini che ce l'hanno
con le donne? E' un fenomento assolutamento NON contrastabile e che ci torna pure utile. La
ragione soggettiva la conosci anche tu: dall'altra parte non c'è equilibrio nè razionalità e
neppure la ricerca di un equilibrio e di una razionalità. Che senso ha rispettare chi non vuole
rispettare noi? Chi non ha riguardi per le ragioni maschili, non merita riguardi da parte dei
movimenti maschili. Ho voluto fare la prova del nove scrivendo su di un sito femminista che la
frase "Uomo morto non stupra" è un tipico esempio di nazifemminismo: ebbene la femminista di
turno ha rivendicato CON ORGOGLIO la legittimità di questa frase dicendo che la violenza sulle
donne giustifica la violenza verbale da parte loro e che al massimo la frase è provocatoria ma
non sessista e tanto meno nazifemminista visto che "sono gli uomini a violentare le donne e non i pinguini". A questo punto, ricambiamole con la stessa moneta dicendo e scrivendo che
sono le donne a cacciare di casa i loro mariti nelle cause di separazione e di divorzio e non i
pinguini; sono le donne ad accusare di stupro uomini innocenti e non i pinguini; sono donne a mandare uomini a dormire nei dormitoi pubblici e non i pinguini; sono donne a mandare uomini
a mangiare dalla Caritas e non i pinguini; sono donne a mettere uomini nella condizione di non riuscire ad arrivare a fine mese e non i pinguini; sono donne e non pinguini a sfruttare in modo vergognoso uomini continuando a pretendere "lo stesso tenore di vita" goduto prima del loro
divorzio e peraltro ad ottenerlo, senza il minimo ritegno e amor proprio. E tu ci vieni a dire:
"Basta"? Basta con cosa? Con le reazioni a questo stato di cose? Sarebbe ora piuttosto di dire "Basta coi "basta""! Sarebbe ora di smetterla con il mostrare cavalleria e riguardo con chi non
merita nè l'una nè l'altro. Gli equilibrismi, la diplomazia, la ragionevolezza non sono serviti a
smontare e a far retrocedere di un millimetro l'acredine femminile e l'arroganza femminista, anzi l'hanno imbaldanzita ed alimentata. Piantiamola allora di cercare inutili paci, insulsi riguardi con chi non sa che farsene e anzi li attribuisce allo "smarrimento del maschio contemporaneo".
Noi non ne caviamo un ragno dal buco e le femministe se ne ridono. Almeno una cosa vediamo di riuscire a fare: di evitare di farle ridere. E mettiamo loro anzi un bel pò di strizza e vedrai
che poi magari la pace la chiederanno davvero. Scommettiamo?