A questo punto una domanda per Rino Della Vecchia sorge spontanea: posto il fatto che trovo deliranti i discorsi di Giuseppe sullo stupro, è giusto che la fanciullina che ha mandato al rogo un intero villaggio di rom sia punita della stessa pena degli esecutori? Oppure no?
se qualcuno decide di fare ciò che giuseppe pensa e scrive qui sullo stupro legittimo,
sarebbe lui
il fanciullo che, secondo la tua logica, dovrebbe essere punito come chi commette davvero il reato.
è possibile che alcuni non si rendano conto che il giustizialismo estremo, che sfiora la vendetta, può toccare tutti?
siamo tutti pronti a veder punire chi non ce ne fotte nulla, anzi chi ci sta sulle scatole.
ma il principio di pretendere di punire chi parla, come chi ha fatto, non toccherà solo chi vi sta sul cacchio, ma pure un giuseppe.
perché sostieni che quelli di giuseppe siano solo dei deliri, se credi veramente che tra il dire e il fare non c'è differenza?
tu ritieni che tra dire di far violenza contro qualcuno, è uguale all'essere esecutore materiale di chi si sentirà
mandato ad eseguire quel crimine, dunque perché ritrai i forconi con giuseppe se ha la stessa "colpa", quella di scrivere pensieri che legittimano l'esecuzione di un reato?
si sta qui a sminuire le parole di giuseppe, a difendere la sua libertà di espressione. e allo stesso tempo si sostiene che dire qualcosa contro una categoria, si diventa mandanti di un reato fatto e deciso da altri.
decidiamoci?
è lecito parlare di tutto, si possono criticare, accusare, attaccare tutte le categorie dalle femmine fino agli zingari - e che si fotta il politicamente corretto - o si commette un reato?