La sentenza diciamo che è giusta però.....però...
..è la base su cui si decide l'assegno di mantenimento sbagliata, ossia a monte sta l'ingiustizia; prevedere il mantenimento della ex affinchè mantenga lo stesso tenore di vita in costanza di matrimonio è, amio avviso, una assurdità.
L'obiettivo del mantenimento con tale fine non dovrebbe proprio esserci indipendentemente che la ex conviva o no.
...Inoltre io rimango convinto che la convivenza non debba essere regolamentata e sentenze come queste spingono invece il legislatore alla regolamentazione.
In primo luogo se una coppia decide di convivere senza sposarsi è proprio per evitare quella serie di vincoli imposti dal matrimonio; molti dei rapporti giuridici dei conviventi possono essere regolamentati dalla norme del codice civile. In tema di saute si critica il fatto che il convivente non può sapere delle condizioni di salute dell'altra, o viceversa, visto che non è un parente (es. in caso di ricovero ospedaliero); basterebbe il consenso rilasciato precedentremente in tema di privacy.
Diciamo che con le norme attuali, volendo, sono ostacoli superabili.
Se si arriva a regolamentare la convivenza sappiamo già dove vogliono arrivare; cosa rimane da riservare ai conviventi che già non possono fare attualmente?
Ovvio, l'assegno di mantenimento a favore della ex convivente.
Se la ex moglie non ha più diritto al mantenimento causa convivenza, il passo successivo non è forse prevedere l'assegno in caso di cessazione della convivenza?