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Pars Costruens

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Guit:

--- Citazione da: JanQuarius - Dicembre 19, 2011, 19:17:53 pm ---Figurati! Pensa cosa subiscono gli stranieri ... se un uomo viene guardato stranamente dalla polizia :disgust:

--- Termina citazione ---

Gli stranieri? Esatto, non le straniere. In carcere ci sono tanti stranieri. Ma sempre di uomini si tratta.



Stealth:
 Io ribadisco sempre due cose:

1. Una pars costruens la si fa sempre in un processo convulso di cambiamento in cui emerge, o meglio emergono, progammi e proposte dal momento che il vecchio sistema di cose sta crollando e una massa popolare è giocoforza coinvolta nel vortice del cambiamento. Non la si fa a tavolino mente il vecchio sistema è ancora in vigore. Tantomeno i cambiamenti sociali.

2. In fase di cambiamento emergono programmi, proposte e piattaforme di principi, alleanze e fazioni, movimenti, federazioni, raggruppamenti e costellazioni di movimenti spesso in lotta tra loro. A questo punto, dopo convulsioni, spinte di ritorno, perdite e lotte intestine, si attua il cambiamento concreto che alla fine non corrisponderá alla volontá di nessuna parte in gioco. O meglio sará frutto di compromessi tra le parti vincenti.

Chi s'illude di poter creare movimenti e associazioni che vadano tutte d'amore e d'accordo e che redigano programmi e proposte vincenti in partenza è fuori strada, seppure in buona fede, come credo lo siamo un po' tutti qui.
Le lotte, gli odi, le antipatie e le idiosincrasie varie ci sono e ci saranno sempre. L'unica differenza tra le fasi di svolta e quelle di ristagno come quella in cui viviamo è che nelle prime lotte e fazioni riguardano un cospicuo numero di persone e danno luogo a convulsioni sociali vere e proprie, mentre nelle seconde (come avviene attualmente) riguardano solo quattro gatti e finiscono per essere piú personali, a volte rasentano il grottesco.

Ma noi esseri umani siamo così, inutile bendarci gli occhi e rifiutare di vedere la realtá.

Guit:

--- Citazione da: JanQuarius - Dicembre 19, 2011, 19:22:06 pm ---Perchè maschio? Un atteggiamento umano e luminoso può essere solo maschile? :lol:

--- Termina citazione ---

Voglio credere di no, ma devono essere le donne a dimostrarlo non noi.

Per ora quelle in politica espongono atteggiamenti equivoci: commissione di indagini Istat invalide scientificamente; rifiuto di incontro con delegazioni dove non ci sono donne; richiesta di leggi di genere e teorizzazione delle discriminazioni positive; missione comune di invasione identitaria maschile sotto ogni aspetto (non devono esistere campi maschili non "occupati"); eccetera eccetera eccetera.

Il maschile ha finora dimostrato di sapersi occupare di tutti. Le donne ancora no, di certo non la donna moderna tipica che reitera la propria battaglia rivendicando posti di potere e dimenticando le carceri; proprio lei: quella cresciuta dal Sistema a pane e misandria.

Vi dico una cosa: con le donne attuali tutte in parlamento e gli uomini in strada a chiedere il voto, loro a noi il diritto di voto l'avrebbero negato. Niente di più facile: basta evocare il mostro dello stupro e della violenza domestica e possono negarci qualsiasi diritto.

Vogliono il potere? Che imparino a gestire la res pubblica.

Una donna che sale al potere per occuparsi di donne, è un'aberrazione civile e rappresenta uno dei principali precedenti dell'uccisione della democrazia. Infatti: contemporaneamente a questo tipo di ascesa, la democrazia sta progressivamente morendo. Io sono tra coloro che sostengono che ciò non sia casuale.




Guit:

--- Citazione da: JanQuarius - Dicembre 19, 2011, 15:58:11 pm ---Io personalmente ho un paio di domande da porre:
Che persone servono a Barnart per continuare la sua lotta? E in cosa essa consiste? Che scopo ha?

--- Termina citazione ---

A me sembra che siano circa quindici anni che dichiara ciò che tu adesso gli stai chiedendo.

Ha scritto quali sono i suoi principi e il tipo di persone che li condividono saranno di conseguenza quelli che "a lui servono". In cosa consiste la lotta mi sembra ridondante. La QM è una implementazione di cosa consiste. Il suo scopo è ampiamente dibattuto. Nel suo caso, e nel mio, non è descrivibile in termini di vendetta.

Lo scopo principale della QM di Rino (e mia) è la "narrazione maschile".

Che contrariamente a ciò che potrebbe apparire non è mai esistita. Esattamente. Gli uomini hanno sempre scritto e parlato ma non si sono mai narrati nella prospettiva di avere di fronte una nemica e non una compagna. Quindi nel loro racconto c'è sempre stata una spinta, una motivazione, fondata sulla relazione con la donna (finalità sessuali, riproduttive, sociali, ...). Gli uomini non hanno mai immaginato che partendo per una guerra le donne potessero essere liete del loro non ritorno, come hanno commentato opinioniste britanniche a proposito della c.d. generazione senza mariti delle donne della seconda guerra mondiale.

Questa è una donna nuova, che ha raccontato una storia di accusa del maschile, che ha raccontato non solo sé stessa ma ha anche preteso di sostituirsi al nostro racconto.

Questa è principalmente la QM: in queste condizioni, una riappropriazione. Sembra poco e invece è una cosa enorme.

Barnart:
Nota tecnica. E' successo qualcosa di schizofrenico, perché clicco un 3d e ne viene fuori un altro "Pars construens" Riclicco e torna questo.  :huh: Va beh.

1) “Meglio subire il male che farlo” è roba laica, è di Socrate. Ma non aspiro a tanto. Basta molto meno: se devo scegliere tra l'appartenere ad una famiglia di ladri o viceversa di derubati, preferisco di gran lunga la seconda ipotesi. Ben prima della “bontà” viene l'onore. Se poi questo basta a far di me un patetico evangelico …beh, nessuno è perfetto.

2) X Ethans (scritto ieri, perciò prima di leggere altri vs commenti): E' giusto che una calunniatrice resti impunita? No, non è giusto, è necessario.

Per contestare le affermazioni che seguono bisogna prima contestare quelle che ho già esposto sul tema, la cui sintesi è: quando la minaccia di una sanzione anziché indurre il reo a desistere lo spingono a persistere, la sanzione diventa controproducente, autocontraddittoria, irrazionale e quindi da ripensare, modificare e infine – se necessario - da rigettare. Ovviamente (e questo è ovvio diecimila volte, tanto che non dovrebbe neppure essere sottolineato) ciò vale quando ci si trova di fronte a quelle situazioni in cui quell'effetto controproducente si verifica (ho citato anche altre situazioni analoghe) non in quelle in cui ...non si verifica.

Il punto è che quelle osservazioni non sono contestabili.

Sorge allora la domanda: che fare? Bisogna fare tutto il possibile affinché il danno diminuisca, ossia (nel caso della calunnia sessuale) affiché la calunniatrice ritratti. Il massimo che si può fare per indurla a ritrattare consiste precisamente nell'abolizione di ogni sanzione. Questo non ci garantisce che lo farà, ma facciamo noi tutto quello che possiamo: indurla a farlo garantendole persino l'impunità totale. Questo è il solo metodo per consentire a qualche maschio innocente di salvarsi. D'altra parte la garanzia dell'impunità assoluta renderebbe la falsa accusa una banalità, per cui sembrerebbe necessario prevedere un minimo di sanzione, in grado di procurare almeno dei fastidi, un qualche piccolo disturbo. Ma per capirne l'effetto basta pensare: “Come mi comporterei io se mi accadesse di trovarmi in quella situazione? Perché dovrei ritrattare? Se non ritratto, il danno va al calunniato, se ritratto cade addosso a me! Meglio che lui marcisca in galera piuttosto che io ne abbia dei fastidi”.

Infatti, allo stato delle cose quel che sorprende è che ci siano donne che qualche volta ritrattano. Come mai? Evidentemente perché non si rendono conto delle conseguenze dannose (per sé), ossia agiscono proprio come se pensassero di uscirne indenni. Il che prova che la prospettiva di uscirne senza danni è quel che ci vuole per indurle a ritrattare. Quel che era già ovvio dalle incontestabili (e incontestate) considerazioni precedenti. La conclusione è che l'impunità è preferibile a qualsiasi punizione (=produce effetti meno negativi)  Sto precisamente dicendo che la calunniatrice (in area sessuale) non deve essere punita in alcun modo.

Orrore! “E questo ti sembra giusto?” Mai detto che è giusto (e come potrei?), dico e ripeto che è utile a limitare i danni a carico degli innocenti. Che sia così è incontrovertibile.

Avessimo almeno una piccola controprova dell'utilità per gli UU della punizione-zero alle DD (nei casi di cui parliamo)...! E la controprova c'è, grande come una montagna. Forse non tutti sanno che le femministe, da sempre e in ogni paese dell'Occidente, hanno preteso che le denunce femminili non siano suscettibili di ritrattazione. Pretendono (e in alcuni paesi l'hanno ottenuto) che la querela/denuncia non possa essere ritirata e ciò per esplicita disposizione di legge.

Sembrerà paradossale, assurdo e folle, ma la ragione impone di affermare che – in questa stagione storica (fra 100 anni si vedrà...)- le false denunce devono essere ritrattabili, senza formalità, senza limiti di tempo e senza conseguenze per l'accusatrice. Gloria Steinem, Ida Dominijanni e tutta la banda larga femdominista non sono minimanente d'accordo. Questo mi conforta.

Non solo qui, ma in tutto il Momas sarà difficile trovare qualcuno che concordi sulle conclusioni, benché discendano da premesse incontestabili: quando la minaccia di una sanzione anziché indurre il reo a desistere gli rende vantaggioso il persistere, la sanzione diventa controproducente, irrazionale e quindi da ridurre, alleviare e infine – se necessario – da abolire. Appunto.

Certo, non mi aspetto grandi consensi...

RDV

(P.S.: ho visto che c'è qualche opinione simile)

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