Autore Topic: HOMO EUROPAEUS  (Letto 3643 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #15 il: Dicembre 27, 2011, 15:35:04 pm »
Per chi interessa,in Metropolis,c'è tutta la simbologia della creazione dell'uomo nuovo,o meglio ancora della ''donna nuova''.
Per raggiungere le masse E IRREGIMENTARLE,più che l'uomo nuovo,è fondamentale la ''donna nuova''(che però casualmente si chiama Maria,come la Madonna,ovvero i nuovi archetipi,sono costruiti sopra quelli vecchi).

Maria prima dell'opera dello scienziato sociale,ovvero la donna tradizionale europea,nel suo archetipo di ''donna cristiana'',come Maria,madre di Gesù


Maria dopo,l'ingegnerizzazione operata dallo scienziato Rotwang



L'ingegnere sociale,crea la donna nuova per tenere buone le masse e meglio controllarle.


Essa è la ''grande prostituta'',adorata da tutti.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Giuseppe83

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #16 il: Dicembre 27, 2011, 16:07:37 pm »
e l'unico vero limite dell' uomo europeo(e solo di quello, non del cinese ad esempio) è che le nuove generazioni rischiano di non aver più la stessa possibilità. 
Ecco: questo per le nuovi generazioni E' un problema.

Offline Stealth

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #17 il: Dicembre 27, 2011, 19:06:52 pm »
Ormai queste critiche all'occidente sono così ripetitive e monotone e peccano così tanto di faciloneria che mi vien da pensare facciano parte in primis del "non-pensiero" che denunciano.
Criticare è facile, ormai tutti sanno farlo. Molto più difficile avanzare proposte concrete e costruttive e soprattutto realizzabili con tanto di forze ed energie per muoversi.
Se chiedi a questi "critici" dell'ultima ora cosa propongono o non sanno che dire (nichilismo propositivo?) oppure se ne escono con cose assurde e puerili, in genere con velleità pattriottardiche e/o religiose con la immancabile nota statalista e dirigista, oltre che moralista.

Comunque ha ragione Guit, non viviamo in una società priva di valori. I valori ce l'ha eccome, purtroppo. Magari vivessimo in una società veramente priva di valori! Non sarebbe il massimo ma di certo molto meglio della situazione attuale.

Offline Guit

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #18 il: Dicembre 27, 2011, 21:46:11 pm »
Dopo quella di Salar anch'io propongo la mia divagazione, ma invece che sul cinema sul tema della musica popolare, usando come metodo la comparazione (molto grossolana).

Sono convinto che i linguaggi popolari siano il termometro culturale di un'epoca. La canzone è da molti secoli un ottimo case study.

Proviamo a vedere in maniera semplificata, cosa succede alla canzone popolare in mezzo millennio.

Fenesta Vascia, 1500, cantata da Roberto Murolo
Se bruciasse la città, canzonissima 1969, cantata da Massimo Ranieri
Sei importante, 2002, cantata da Gigi D'Alessio

A parte i gusti personali che non discuto - considerate che quella di D'Alessio su youtube ha oltre 3 milioni di visualizzazioni che non ce l'ha nemmeno il nessun dorma di Pavarotti - si potrebbe dire che per circa 470 anni le cose sono cambiate ma non sono estinte, e che nei successivi 30 anni, è sparita la forma canzone italiana, napoletana in questo caso, sostituita da qualcosa di diverso. Nei suoni, nella inutile verbosità di testi descrittivi e intimisti, negli arrangiamenti prima privi di effetti e dopo ipertroficamente manipolati in post-produzione. In quei trent'anni durante i quali malgrado tutto l'albero della canzone continua a dare i suoi frutti, anche buoni, man mano sempre meno, non sparisce l'albero, spariscono le radici. E se ne accorgono in pochi.

Fenesta vascia parla di un giovane deluso in amore che vorrebbe girare per vicoli a vendere acqua alle donne, le quali, nel chiedersi chi mai sia questo giovanotto che vende acqua, si sentirebbero correggere proprio dal ragazzo: so' lacrime d'amore non è acqua. Sintesi perfetta, serrata, narrativa, per nulla sdolcinata e sentimentalista, evocativa a ogni sillaba, addirittura strafottente nella sua carica poetica. Il titolo: finestra bassa (ma anche misera); la finestra 'e padrona crudele, dietro alla quale abita la sua amata che non risponde. Il tutto narrato in pochi versi, due strofe, e in due minuti e quaranta secondi. <<... ora prendi l'esperienza della neve; la neve è fredda e si fa accarezzare; e tu come sei tanto aspra e crudele?; morto mi vedi e non mi vuoi aiutare ...>>.  Un capolavoro. Del '500. Interpretata da Murolo con voce e chitarra classica. E basta. Ho scelto questa versione perché mi pare la più vicina a come doveva risuonare per i vicoli della Napoli di allora.

Se bruciasse la città ... da te io correrei; anche il fuoco vincerei per rivedere te; se bruciasse la città ... lo so: tu cercheresti me; anche dopo il nostro addio, l'amore sono io; per te. Un Massimo Ranieri diciottenne canta ai microfoni di canzonissima 69 una delle tante "canzonette" di quel periodo, accompagnato dalla splendida orchestra ritmica sinfonica della RAI. Anche qui, il tema dell'amore perduto sempre ricorrente, il dolore dignitoso che si esprime in versi che invece di tristezza rimandano gioia di vivere (mi chiedo spesso come fanno invece oggi canzoni che trattano di un amore in corso a essere più tristi di quelle). La voce di Massimo è semplicemente inutile da trattare. Potente e modulata, aggressiva e dolce, piena di passione, intonatissima, che lascia senza respiro. Da notare nel video le reazioni "live" del pubblico, c'è una tensione fortissima, un'aria pesante, la sensazione che in quel teatro si stia compiendo qualcosa: l'ultimo atto di una gloriosa tradizione musicale che di lì a pochi anni scomparirà.

La terza è di Gigi, buona tessitura vocale popolare, successo esagerato. Il titolo è: Sei importante. Mi verrebbe da rispondere e chissenefrega, ma vi invito comunque ad ascoltarla. Se vi va.





Take the red pill

Offline Rita

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #19 il: Dicembre 27, 2011, 23:22:25 pm »
Beh sì.. effettivamente .. divagazione per divagazione, in tema di canzoni mi è venuto da pensare a Giusy Ferreri

http://www.angolotesti.it/G/testi_canzoni_giusy_ferreri_44198/testo_canzone_noi_brave_ragazze_1153052.html



e siamo sempre noi a dire si
e tutto gira intorno a questo sole
ci basta poco per ucciderti
ci puoi stare ed ammirare
ma guardare e non toccare che siamo sempre noi a dire si
noi brave ragazze siamo stanche di star male e siamo stanche di promesse e di parole
 noi brave ragazze certe notti ci facciamo corteggiare non è detto che diciamo si
 

e pensare che eravamo partiti da "La Bela Gigugin" in pieno rinascimento (seconda guerra d'indipendenza)



che  :lol: certo non stava lì a menarsela camminando verso il mare e facendo il "sole" in attesa di qualcuno cui dire sì...s'è  data una mossa e..

A quindici anni facevo l’amore
dàghela avanti un passo delizia del mio cuore!
A sedici anni ho preso marito:
dàghela avanti un passo delizia del mio cuore!

e poi siamo passati per Sylvie Vartan che pur imitativa dei comportamenti maschili


Come un ragazzo ho i capelli giu'
porti il maglione che porti tu
e con la cinta mi tengo su
i pantalon.
come un ragazzo mi ostino un po'
e quando guardi negli occhi miei
non sono quella che abbassa mai
per prima i suoi.




finiva per ammettere che senza di lui non sapeva cosa fare ..


"ma poi
una ragazzina
lo sai
che io son per te.
e che
se non ti ho vicino
non so
cosa far di me"

e per Rosanna Fratello che invece di camminare verso il mare, lo pregava di non portarla nel bosco la sera per non cedere alla tentazione






L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli