Autore Topic: HOMO EUROPAEUS  (Letto 3536 volte)

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Offline jorek

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HOMO EUROPAEUS
« il: Dicembre 26, 2011, 18:32:21 pm »
HOMO EUROPAEUS — di Paolo Visnoviz
26 dicembre 2011
di Paolo Visnoviz

Dai Sex Pistols a Enrico Rug­gieri, dalle Br ai Black bloc, da Hei­deg­ger a Gluck­smann fino all’uomo euro­peo con­tem­po­ra­neo, la vigi­lia di Natale.

Vigi­lia di Natale. Fami­glia. Tra una fetta di panet­tone e un caffè passo vicino ad un tele­vi­sore rima­sto scia­gu­ra­ta­mente acceso, che nes­suno nem­meno guarda. Elet­tro­do­me­stico auto­nomo, ven­tri­lo­quo di se stesso, mor­fina subli­mi­nale, anti­doto a sot­tili, disar­manti silenzi. I pixel ripro­du­cono Enrico Rug­gieri e per un attimo cat­tura la mia atten­zione. Canta un clas­sico nata­li­zio in chiave punk appena accen­nata. L’effetto è disa­stroso, penoso, goffo: ne esce una pate­tica rap­pre­sen­ta­zione da ribelle edul­co­rato per fami­glie, for­mato nata­li­zio. Dis­sa­crante appena un po’, non troppo da poter dar fasti­dio e distur­bare la dige­stione. Esi­bi­zione che non rie­sce nem­meno a sem­brare cita­zione, risul­tante sto­lida mer­ci­fi­ca­zione di incom­prese idee altrui. Per­fetto spec­chio della nostra società contemporanea.

Negli anni ’70/’80 pen­sa­vamo di aver toc­cato il fondo, cre­de­vamo la società fosse dive­nuta defi­ni­ti­va­mente nichi­li­sta. Sba­glia­vamo. I Sex Pistols pos­se­de­vano ancora una forza dirom­pente, oggi sco­no­sciuta, e le Bri­gate Rosse ave­vano una ideo­lo­gia, anche se ammaz­za­vano vera­mente. In modi errati, distrut­tivi, demen­ziali e nel caso delle Br, cri­mi­nali, la società era ancora per­vasa da ener­gie capaci di scuo­tere le coscienze. Oggi no. Il ni-ente è adesso e nes­suno attende più l’aurora.

Rug­gieri sta ai Sex Pistols come i No Tav o i Black Bloc stanno alle Br. Privi di forza, paro­die di bat­ta­glie già per­dute, senza corag­gio né con­vin­zione, pal­lidi echi di un pas­sato scom­parso, espres­sioni di un nulla assor­dante. I movi­menti “anti” sono dive­nuti movi­menti “no”, per­ché inca­paci per­sino di opporre idea con­tro idea. Si sca­gliano con­tro dei ban­co­mat, delle fer­ro­vie, qual­che McDonald’s. Non più ideo­lo­gia, ma meto­do­lo­gia. Altri pian­tano le loro pate­ti­che ten­dine ad igloo per pro­te­stare con­tro le caste, gli indici di borsa, la finanza, i debiti sovrani. Ovvero non sono nem­meno in grado di iden­ti­fi­care il nemico da com­bat­tere, ma scal­pi­tano, si agi­tano e, come tori nell’arena, si sca­gliano con­tro il drappo rosso e non con­tro il torero che, prima di matarli, li prende pure per i fon­delli. Ad altre lati­tu­dini le pri­ma­vere arabe altro non sono che il nuovo modo di sov­ver­tire le strut­ture di potere delle nazioni per sog­gio­garle, spen­dendo e rischiando pure poco. Popoli sobil­lati da ano­nimi agit-prop tele­ma­tici che, per l’illusione di dive­nire arte­fici del loro destino, infi­lano inco­scien­te­mente un cap­pio al collo, conto terzi.

Il nichi­li­smo non è ancora tra­mon­tato: è in pieno dive­nire, più nulla che mai. La via a Dio (il pen­siero prima del mondo), al Cosmo (ordine e armo­nia), all’Io (anima immor­tale) si è rive­lata illu­so­ria o è stata sem­pli­ce­mente smar­rita, ed è stata sosti­tuita dal nihil. Una deco­stru­zione avve­nuta nel tempo, che ha tro­vato la sua prima effet­tiva appli­ca­zione con­creta nell’immediato dopoguerra:

«L’ideologia dell’indipendenza nazio­nale è stata un potente lie­vito di pro­gresso», ma «essa por­tava però in sé i germi del nazio­na­li­smo impe­ria­li­sta, che la nostra gene­ra­zione ha visto ingi­gan­tire fino alla for­ma­zione degli Stati tota­li­tari ed allo sca­te­narsi delle guerre mon­diali.» (Mani­fe­sto di Ven­to­tene, Altiero Spi­nelli, Erne­sto Rossi, Euge­nio Colorni. 1941)

«Tutti i cavalli lividi dell’apocalisse hanno fatto irru­zione attra­verso la mia esi­stenza, la rivo­lu­zione e la care­stia, lo svi­li­mento della moneta e il ter­rore, le epi­de­mie e l’emigrazione; ho visto cre­scere sotto i nostri occhi, e dif­fon­dersi tra le masse, le grandi ideo­lo­gie, il fasci­smo in Ita­lia, il nazio­nal­so­cia­li­smo in Ger­ma­nia, il bol­sce­vi­smo in Rus­sia e anzi­tutto, pesti­lenza delle pesti­lenze, il nazio­na­li­smo che ha avve­le­nato il fiore della nostra cul­tura euro­pea.» (Die Welt von Gestern. Erin­ne­run­gen eines Euro­päers, Ste­fan Zweig. 1944)

Di que­sto siamo figli. Eredi di paure moti­vate abbiamo intra­preso e per­se­guiamo con lucida con­vin­zione la strada dello sra­di­ca­mento iden­ti­ta­rio, filo­so­fico, cul­tu­rale, poli­tico. La crisi euro­pea prima di essere eco­no­mica è di pen­siero. Annul­late le con­cor­renze, ban­dite le sele­zioni natu­rali si è scien­te­mente sepa­rato il con­cetto di cul­tura da quello di civiltà per­ché «la ricerca incoer­ci­bile di valori divide, non intro­duce la con­cor­dia, ma la guerra» (Le due strade della filo­so­fia, André Gluck­smann. 2010). Da Dio è morto a Dio è il male.

Il pen­siero con­tem­po­ra­neo occi­den­tale, ed euro­peo in par­ti­co­lare, trova il suo minimo comun deno­mi­na­tore non in nome di valori, ma di anti­va­lori. Arre­sosi anche nelle inten­zioni di schiu­dere le porte del para­diso si accon­tenta di spe­rare di riu­scir ad ostruire quelle dell’inferno. Inca­pace di darsi un Dio l’Europa ha scelto di accet­tare ogni reli­gione — delle quali le cul­ture dei popoli sono cascami -, non valo­riz­zando ogni iden­tità, ma equa­liz­zan­dole, ren­den­dole uni­formi ed indi­stinte, cer­cando di con­ci­liare l’inconciliabile. Ogni cul­tura viene accet­tata a patto non sia iden­ti­ta­ria, quindi cul­tura. L’Occidente, cre­dendo che il pen­siero sia il pro­blema, ha smesso di pen­sare e pen­sarsi. Non dubito, quindi sono.

Le bestie muo­iono senza sapere, gli dei sanno senza morire, l’uomo occi­den­tale ha scelto di non saper morire.

Paolo Visno­viz, 26 dicem­bre 2011
Zona di fron­tiera (Face­book) — zonadifrontiera.org (Sito Web




http://www.zonadifrontiera.org/2011/12/26/homo-europaeus-di-paolo-visnoviz/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=homo-europaeus-di-paolo-visnoviz

Offline Fazer

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #1 il: Dicembre 26, 2011, 22:11:59 pm »
Bello!  :)
Ma qualcuno gli spieghi che è Ruggeri, senza la i.  :D

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #2 il: Dicembre 26, 2011, 22:54:23 pm »
cazzate di chi ha il culo al caldo e può permettersi di dire "si stava meglio quando si stava peggio".
vada a far compagnia a Rizzo in Corea del Nord od a qualche simpatizzante teocratico in Iran.
nessuno glielo impedisce.
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Offline Guit

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #3 il: Dicembre 27, 2011, 02:29:28 am »
cazzate di chi ha il culo al caldo e può permettersi di dire "si stava meglio quando si stava peggio".
vada a far compagnia a Rizzo in Corea del Nord od a qualche simpatizzante teocratico in Iran.
nessuno glielo impedisce.

Ti ha dato così fastidio? Sinceramente, a me piace ed è un po' come la penso anch'io, ma vorrei confrontarmi con te nella speranza di sbagliare. Perché la vedo troppo tragica e spero che non sia così.

Sei hai argomenti per oppugnare ti prego fallo e apriamo questa discussione seriamente (con libertà di spaziare e poche barriere in-topic, a patto di tornare poi a chiudere le parentesi aperte).

Ne vale veramente la pena.

Penso per varie ragioni che il detto da te citato non sia più interamente applicabile. Penso che ci troviamo di fronte a elementi di novità tali per cui la ciclicità storica non spiega tutto. Penso che trattare alla stregua di un antimodernista leopardiano colui che opera una simile autocritica, oppure invitarlo a emigrare, potrebbe essere un errore facilmente evitabile se non ci arrabbiamo.

Eppoi sei troppo in gamba per limitarti a un contrattacco qualunquista. Lo sai anche tu.


Take the red pill

Offline Guit

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #4 il: Dicembre 27, 2011, 02:35:40 am »
Grazie per l'articolo Jorek.
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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #5 il: Dicembre 27, 2011, 03:30:28 am »
ho applicato semplicemente la stessa misura che si è applicata per Rizzo.  non mi sembra qualcuno si sia lamentato allora.
il tizio vuole un'idea forte che guidi lo Stato e la società? allora si aggregi ad uno dei tanti Stati etici presenti ancora sul pianeta.
li abbiamo avuti per 50 anni questi che dicevano era meglio il comunismo (od era meglio il fascismo) e poi se ne stavano al calduccio qui in occidente.


io mi sono rotto un po' le balle di questi che continuano a piangere ... e come le cose vanno male, e non c'è più la società di una volta...e non ci sono più le mezze stagioni.

frottole!  

la bella società di una volta non vi è mai stata. se prendi un testo di un vecchio degli anni 70 o degli anni 50 e prima ancora degli anni 20 ci troverai la stessa lamentela.  
non è una riflessione politica, sociale, culturale ma uno sfogo psicologico.
la realtà socio-economica è che prima si moriva presto e la maggior parte delle persone non  aveva la possibilità di accedere a cultura ed esperienza sufficiente per maturare scelte consapevoli.
oggi molte persone possono.
questa è la differenza tra oggi ed allora.
e l'unico vero limite dell' uomo europeo(e solo di quello, non del cinese ad esempio) è che le nuove generazioni rischiano di non aver più la stessa possibilità.  

quando qualcuno chiede che venga un'idea forte sta solo ammettendo che egli stesso non è abbastanza forte.
quando chiede Stato, politica totalizzanti  non è perchè ha un eccesso di vitalità che non  può inondare il mondo
ma è perchè ne manca.      
carne morta che chiede stampelle.
  

la società aperta non salva nessuno anche perchè non è possibile salvare nessuno.
sarebbe una parvenza di salvezza come quel perbenista che vanno a messa e crede per questo di essere ben accetto a dio, senza aver affrontato neanche uno dei suoi demoni.  
ci si deve salvare da soli e tutti coloro che piangono  sono semplicemente incapaci di autodeterminarsi.
è colpa loro,  non della società .  
quale è il problema che riscontrano nella società? che ti lascia la libertà di scegliere? che devi riflettere? che non ti pone una guerra di fronte così si possa dire: "io non ce l'ho fatta perchè c'era la guerra ed è evidente che la guerra sia più forte".
che non ti inculca idea totalizzanti in cui ci si possa rifugiare  e stordire e non far i conti con i propri demoni?

.

tu non hai idea di quanto io detesti lo Stato etico.
non le idee forti che si scelgono personalmento ma lo Stato etico o suoi surrogati(può essere un partito od altro) che veste i  grigi burocrati  come santi e guerrieri.
no, ci deve essere la società aperta.  ci deve esser la pace . ci deve essere la possibilità di sedersi.
il 50% degli uomini non è in grado di avere idee forti? ebbene che non le abbia. segua la propria natura.
la società aperta, al contrari di quel che farfugliano questi qui, è quanto di più naturale ed umano vi sia perchè ognuno si sposta e sceglie in base a ciò che è.



io non reputo  logica e  feconda  questa atmosfera cupa che si vive tra quasi tutti gli attivisti della QM.
come se le cose peggiorassero in continuazione ed i destini fossero segnati.
non è logico perchè le cose non stanno così. chi pensa che il destino sia segnato non sta pensando alle problematiche maschili ma alla società in cui è nato (o pensa di esser nato o pensa che c'era una volta). è un conservatore ma non un qmemmista.
non è fecondo perchè costoro sono destinati a soccombere, non prima di un lungo periodo di sempre maggiore isolamento,  perchè il tempo scorre ed ogni società passa.   inevitabilmente.   e quella società che lui rimpiange non c'è e non ci sarà mai più.

questo cretino che ha scritto quel testo è ben lungi dall'esser leopardiano(che io ricordo ben diverso)  e soltanto  ignorante  del fatto che la storia europea non è nata con gli stati nazionali e le ideologie politiche novecentesche.  o prima pensa non ci fosse vita in europa?  
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Offline Salar de Uyuni

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #6 il: Dicembre 27, 2011, 10:12:35 am »
Citazione
quando chiede Stato, politica totalizzanti  non è perchè ha un eccesso di vitalità che non  può inondare il mondo
ma è perchè ne manca.     
carne morta che chiede stampelle.

Su questo Bhisma ha perfettamente ragione.
Lo stato etico,come risposta ai problemi dell'occidente moderno,è assurdo.
Noi comunque,siamo già in uno stato etico,che si occupa di cose che non lo riguardano,come per esempio i rapporti uomo-donna.
Ridimensionare lo stato ad arbitro della vita pubblica,e non della vita privata,è un passo che viene ancora prima di cambiare l'etica di quello stato.
Lo stato può rimanere femminista,ma non deve essergli più permesso di interferire nella vita privata degli uomini.
Dimostrare che le quote rosa sono anticostituzionali,viene ancora prima di dimostrare che in questa società le donne sono così favorite,da non avere alcun bisogno delle quote per ''controbilanciare'' una loro presunta discriminazione.
Se anche tale discriminazione sussistesse,sarebbero comunque anticostituzionali,perchè lo stato interferirebbe con il processo decisionale del singolo,che si vedrebbe imporre delle decisioni,che non avrebbe mai preso.
Il punto è che lo stato si appoggia a movimenti come quello femminista,proprio per legittimare il proprio ingresso nella vita privata degli uomini.
Sia appoggia alle ultime ideologie rimaste,così come negli anni 30 si appoggiava alle ideologie allora forti,e non screditate ancora dalla storia.
In questo senso auspico l'ingresso del movimento libertario nella q.m.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #7 il: Dicembre 27, 2011, 10:16:16 am »
La ''sovranità nazionale''per esempio,non esiste,esiste la sovranità dell'individuo sulle proprie scelte,e la sovranità dello stato sulle scelte del singolo.
Quello che molti definiscono sovranità nazionale,è semplicemente la completa dipendenza del singolo dalle scelte dello stato.
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Offline TheDarkSider

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #8 il: Dicembre 27, 2011, 13:06:58 pm »
La ''sovranità nazionale''per esempio,non esiste,esiste la sovranità dell'individuo sulle proprie scelte,e la sovranità dello stato sulle scelte del singolo.
Quello che molti definiscono sovranità nazionale,è semplicemente la completa dipendenza del singolo dalle scelte dello stato.
Questa, duole dirlo, è una colossale panzana: sappiamo benissimo che, senza la supremazia militare di uno stato su un territorio, su quel territorio non c'è legge ma solo guerra tra bande o guerra civile.
La libertà del singolo è, quindi, un sottoprodotto della sovranità dello stato.

Spiacente, ma i principi di base del libertarisimo sono spazzatura ideologica allo stato puro.
Senza la supremazia militare dello stato su un quasiasi territorio, la tua unica libertà è quella di sottostare alle angherie del mafioso di turno oppure crepare in una guerra civile.

Tu non sei sovrano proprio di niente se non esiste il monopolio della forza di uno stato nel territorio in cui ti trovi.

Prova ad andare nelle zone rurali dell'Afghanistan o della Somalia se non ci credi.
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline Salar de Uyuni

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #9 il: Dicembre 27, 2011, 13:59:11 pm »
Esiste una forma di libertarismo per così dire,intransigente,che vuole proprio eliminare lo stato,ed esiste una forma di libertarismo moderato,che non mira all'eliminazione dello stato,ma al suo ridimensionamento ai ruoli che gli competono(in primo luogo il rispetto della proprietà privata,poi tutto il resto)
Citazione
''Ridimensionare lo stato ad arbitro della vita pubblica,e non della vita privata''.
Ridimensionare,non significa eliminare.
Io non contesto lo stato tout court,ma appunto lo stato etico.
Oggi lo stato moderno,tende ad espandersi per risolvere i problemi che esso stesso crea,andando ad impicciarsi di cose che non gli competono.
Per esempio,nel caso dei padri separati,prima,tramite l'onnipotenza dei giudici,va a violare il principio della proprietà privata,perchè tramite gli ''alimenti'',va a confiscare una parte del  reddito privato,ed eventualmente,l'abitazione privata,per ''redistribuirla'',secondo le sue logiche di giustizia,che ovviamente sono sbagliate,ma il punto non è tanto,che queste logiche siano sbagliate,quanto che la redistribuzione non sia nei suoi compiti,perchè esso non deve realizzare la ''giustizia'',ma far rispettare la legalità,e il centro della legalità,è il rispetto della proprietà privata.
In seconda battuta ,siccome questa invasione massiva nella proprietà privata,determina l'emergere di un problema collettivo,con milioni di senza-tetto,si propone di risolverlo creando nuove ''case per i padri'',dormitori collettivi,anzichè andando a rimuovere il problema a monte,che è esso stesso a creare.

Prima ancora di riuscire a spiegare che le logiche di ''giustizia''secondo cui lo stato ''redistribuisce'',sono sballate,si deve andare a contestare il suo diritto di recquisire il reddito privato,per ''redistribuirlo''...
E' chiaro che finchè noi riconosceremo allo stato il diritto di ''fare giustizia sociale'',e di ''redistribuire la ricchezza',esisteranno categorie sociali privilegiate di ''finti penalizzati'' che usufruiranno di tale ''redistribuzione''.
Per me il libertarismo,è l'unico movimento che possa in qualche modo contenere le istanze della q.m.
Ma questa è ovviamente un'opinione personale.
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Offline Guit

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #10 il: Dicembre 27, 2011, 13:59:43 pm »
A me stupisce un po' l'interpretazione politica che avete dato a uno scritto che secondo me affronta in prima battuta l'argomento identitario e culturale del popolo italiano (o "dei popoli", come preferite). La perdita di valori che voi riconducete al pensiero unico a me appare invece come impoverimento estetico e linguistico, perché i valori, lo sa bene Salar, non esistono se non esiste il loro simbolo. Ma, c'è un enorme problema: la modernità è pregna di valori. Chi ha detto che non esistono più? L'ONU per esempio, è un dispatcher sovranazionale di continui precetti morali talvolta più intransigenti di quelli vaticani, sulla base di un positivismo laico che avendo ereditato praticamente tutto dal cristianesimo tranne la nozione di perdono, appare come un suo parente povero. Ma non parente debole. Arbitrariamente e intenzionalmente povero di spirito e intransigente, il pensiero occidentale, è più forte, unico, consolidato che mai.
Il pensiero individualista è un pensiero unico, e basta guardare il disvalore che ha assunto la interpretazione artistica rispetto alla composizione-creazione, divenuta unico parametro di giudizio dell'opera al di fuori del quale si parla di plagio, per capire che l'individualismo non è più insegnato da nessuno. Perché non ce n'è alcun bisogno. L'individualismo va da sé.

Ecco: a me inorridisce quest'epoca proprio quando pretende, per bocca dell'intelligentia, di non avere un pensiero.

Una colossale truffa.

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Offline Guit

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #11 il: Dicembre 27, 2011, 14:10:24 pm »
Una volta compreso che non esiste il non-pensiero. Che la non ideologia è una ideologia. Che la perdita dei valori è semplicemente la loro sostituzione con un altro sistema di valori.
A questo punto si può operare una comparazione dei pro e dei contro tra diverse ideologie e diverse epoche, senza che la cosa scada nel "se stava mejio quanno se stava peggio". Perché non si può escludere apriori la possibilità che "se stava mejio perché se stava proprio mejio".

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Offline Salar de Uyuni

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #12 il: Dicembre 27, 2011, 14:38:15 pm »
Citazione
Ecco: a me inorridisce quest'epoca proprio quando pretende, per bocca dell'intelligentia, di non avere un pensiero.


E' difficile risponderti.
Forse ciò che intendi dire,è che l'uomo moderno è vuoto,perchè per riempirlo dei ''nuovi valori'',è stato necessario ''svuotarlo''.

Detto in termini un pò complottisti,è stato necessario creare un essere vuoto,privo di qualsiasi riferimento e pensiero,per poterlo meglio riempire con i ''nuovi valori''.

Vogliono creare ''l'uomo nuovo'',è il progetto che tu definisci,''tecnocratico''...
Penso,che se è a questo che ti riferisci,siamo d'accordo.
Inanzitutto questo progetto esiste,come esiste l'ambizione delle elite di crearlo questo benedetto ''uomo nuovo'',però quello che nessuno può sapere,e se questo processo sarà coronato dal successo,oppure se l'occidente ''nuovo'',sarà fagocitato dalle società vecchie tradizionali,elite comprese.
« Ultima modifica: Dicembre 27, 2011, 14:49:29 pm da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #13 il: Dicembre 27, 2011, 14:52:27 pm »
Detto in termini un pò complottisti,è stato necessario creare un essere vuoto,privo di qualsiasi riferimento e pensiero,per poterlo meglio riempire con i ''nuovi valori''.

Hai capito bene quello che intendevo dire, solo una piccola precisazione: non credo si sia mai passati per l'essere vuoto. I nuovi valori hanno sfrattato i vecchi, ma la casa è sempre stata abitata e stracolma di libri.


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Re: HOMO EUROPAEUS
« Risposta #14 il: Dicembre 27, 2011, 15:24:56 pm »
La modernità si dice non ideologica in risposta ai crimini del novecento, ma in realtà, in un certo senso, campa ancora di rendita su nazismo e comunismo, perché proprio loro le hanno offerto su un piatto d'argento la possibilità di chiamarsi fuori dalla disputa ideologica. Senza di essi non l'avrebbe potuto fare.
E' solo una trovata furbesca. Io non ci casco. La modernità è ideologica per il semplice fatto che non può non esserlo. E' solo caratterizzata da una secondo me inedita nella storia umana ipocrisia.
E' ideologica ma non lo è. Fa le guerre ma non le fa. Predica l'uguaglianza mentre dà modo a noi di scrivere migliaia di pagine di QM. E' per la ricchezza della differenza e allo stesso tempo omologante fino al midollo.
L'epoca sedicente del non pensiero, della vigliaccheria, del lanciare il sasso e nascondere la mano. Del continuo sgattaiolare in stratagemmi per evitare il dibattito filosofico, che la distruggerebbe.

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