Di Francesco Gallo
ROMA - Con 'Posti in piedi in Paradiso' di Carlo Verdone, i padri separati, a cui vengono spesso tolti, con troppa disinvoltura, casa, figli e soldi, scoprono di avere un film che li rappresenta. Non e' molto, ma pur sempre qualcosa per chi si ritrova, da un giorno all'altro, a diventare un morto di fame costretto a cercare di sopravvivere con poche centinaia di euro come capita appunto ai tre protagonisti del film. Ovvero ad Ulisse (Verdone), ex discografico di successo, a Fulvio (Pierfrancesco Favino), critico cinematografico degradato al gossip, e a Domenico (Marco Giallini) prima imprenditore e ora agente immobiliare di serie b che arrotonda il lunario facendo il gigolo (in questo aiutato da forti dosi di viagra) .
Tutti e tre con figli a carico si ritrovano, per necessita', ad affittare un appartamento insieme. Inizia così la loro convivenza e la loro amicizia, ma anche il loro riscatto nonostante un finale malinconico. Nel cast del film che sara' nelle sale dal 24 febbraio distribuito da Filmauro (che lo ha anche prodotto), Micaela Ramazzotti, Nicoletta Romanoff, Diane Fleri e il figlio di Verdone, Paolo.
In un cameo, l'esordio cinematografico dell'imitatrice Gabriella Germani. ''Ho scelto un tema difficile per una commedia - dice all'ANSA Carlo Verdone -. Il tema di una vera emergenza sociale, quella dei mariti separati e divorziati che vedono gran parte del loro stipendio andare a sostegno delle loro mogli e figli creando cosi' un'ulteriore categoria di nuovi poveri. Una cosa di cui si e' parlato molto negli ultimi due anni e che ha visto nascere associazioni di mariti separati, una casa dei padri separati... Insomma per chi si ritrova a vivere con 400 o 500 euro e' una vera tragedia''. Comunque ci tiene a dire il regista e attore romano:''non e' un film contro le mogli, contro le donne, anche perche' almeno due mariti protagonisti nel mio film se la sono meritata questa situazione, ma ad esempio nel caso del mio personaggio non e' proprio cosi', c'e' stato un accanimento contro di lui''.
Ci sono insomma ragioni anche da parte del mondo maschile? ''Ci vorrebbe - spiega Verdone - una sorta di grande equilibrio nel giudicare certi caso. Anche se il marito ha torto bisogna calcolare comunque la sua reale disponibilita' a pagare. Certe volte tante sentenze sono davvero troppo spietate''. E aggiunge:''i miei film nascono sempre dalla realta'. Ovvero amo osservare quello che mi circonda estrapolare alcuni messaggi e rivisitarli con ironia. Cerco insomma di fare la commedia canonica, come fa anche Virzi'. Mescolare temi drammatici e ironia. E' il caso anche di 'Posti in piedi in Paradiso' che ha un finale malinconico, ma anche aperto alla speranza. Perche' alla fine, come si vedra' nel film, saranno i figli in qualche modo a salvare quei padri che sono molto spesso meno maturi di loro''.
Fonte:http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/spettacolo/2012/01/04/visualizza_new.html_40414262.htmlps: ma perchè ogni volta che qualche uomo (finalmente) parla della QM deve sempre sentirsi in dovere di specificare e sottolineare che non è contro le donne e comunque deve tirare sempre qualche frecciatina agli uomini?????