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Sgravio IRAP per donne e giovani

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Achab:
Premetto che essendo sotto i 35 anni sono un potenziale beneficiario della nuova legge, che tuttavia mi pare assurda.

Mi riferisco allo sgravio di 10.600 euro (15.000 in alcune regioni "svantaggiate") per le assunzioni a tempo indeterminato di donne (senza limiti di età) e giovani uomini. Di primo acchito non sembra problematica, uno dice "va bè è un vantaggio per i giovani, il solito piccolo privilegio per le donne, e per gli altri tutto come prima. Pensandoci meglio ci si accorge dei seguenti fatti:

- un'impresa che decida di assumere qualcuno per coprire una posizione per la quale siano presenti diversi potenziali candidati, uomini e donne, giovani e meno giovani, si trova in una situazione per cui scegliere di assumere un uomo sopra i 35 anni (magari disoccupato) rispetto a una donna o un giovane significa esporsi a un esborso di migliaia di euro in più. Che effetti avrà questo considerando che c'è già nel settore dei servizi c'è di fatto una prevalenza assoluta di assunzioni femminili?

- un impresa che abbia dei lavoratori precari sopra i 35 anni (ce ne sono..) avrà un grosso incentivo ad assumere a tempo indeterminato le donne ma lasciare precari gli uomini

- le imprese avranno un incentivo finanziario a licenziare, ove possibile, personale over 35 maschile per rimpiazzarlo con giovani e donne. Soprattutto in quelle professioni dove le competenze acqusite sono facilmente rimpiazzabili dai nuovi assunti (cioè i lavori più umili, i poveracci, che si troveranno sbattuti fuori dal mercto del lavoro a 50anni)

E' giusto ottenere l'avanzamento dei giovani e delle donne attraverso la discriminazione di legge?? Non sarebbe più giusto e meglio per il paese e per l'economia preoccuparsi che ci siano condizioni di partenza il più possibile uguali, e più meritocrazia (merito per competenze, non per età e sesso)? E' più grave restare disoccupati per un uomo adulto, che ha la prospettiva di finire davvero male, o per un giovane che ha ancora la famiglia di supporto, e le energie della giovane età? O per una donna che in molti casi può sempre farsi mantenere da qualcuno, e non viene certo abbandonata e disprezzata per la propria disoccupazione?

Sono sconcertato che nessuno nei media faccia anche solo un accenno a questa questione, che provocherà disastri sociali (di cui nessuno, ben inteso, parlerà).

nonmorto:
Se i media ne parlassero sarebbe in questi termini "ed ora una buona notizia: le donne battono i maschietti, quest'anno più assunzioni tra le donne, ahahahahahahhahahaha" con la faccina e la voce compiaciuta della giornalista che prima era triste per l'ennesimo stupro.


Sembra una barzelletta ma questa è l'Italia.

Massimo:
Come altro si può verificare il cosiddetto "sorpasso" se non con gli aiutini della legge? In America
si intona il peana per le molte donne promosse, che fanno carriera. Tutti ci dobbiamo genuflettere
di fronte a questo fatto ma nessuno poi dice che le promozioni e gli aumenti le donne li ottengono
ricattando l'azienda, minacciandola di fare causa se non ottemperano le loro richieste di aumento
e di promozione. Se l'azienda non cede al ricatto, la dipendente si rivolge ad un avvocato che fa
causa all'azienda per discriminazione sessuale e vince la causa. L'azienda deve concedere così
l'aumento, la promozione e deve anche pagare una multa e risarcire il danno (presunto). Così le
aziende, per evitare guai, assecondano le richieste delle dipendenti e oltre ad evitare rogne fanno
anche la figura di aziende "in" cioè aziende che hanno accettato il diktat femminista. Ecco come le
donne si affermano nel rimbambito Occidente. In Italia, si procede ex ante con le leggi che aiutano
le aziende ad assumere le donne ed incentivano le stesse a licenziare gli uomini per assumere le
donne al loro posto. Con la crisi in atto, gli incentivi fiscali possono fare comodo e molte aziende
si trovano così nella necessità e nella condizione di accondiscendere a questi simpatici ricatti.

GIUSTIZIALISTA:
Ne avevamo già parlato. Di principio è inaccettabile, nella pratica però i suoi effetti sono pressochè nulli perchè le cifre sbandierate si riferiscono al risparmio fiscale totale comprensivo delle altre detrazioni (chi se ne intende un pò potrà spiegarlo meglio): in soldoni si tratta di pochi centinaia di euro di risparmio all'anno ed inoltre ci sono un sacco di settori esenti da questo sgravio.
Insomma la solita propaganda.

Achab:
Sei sicuro che sia davvero così irrilevante? Io non me ne intendo particolarmente però se è vero questo trafiletto che riporto sotto (da fiscoetasse.com) mi sembra molto chiaro che l'impatto potenziale, eccettuati come giustamente hai ricordato i settori esclusi, sia abbastanza forte. Se il costo annuo è di un miliardo di euro sono parecchi soldi, mi sembra difficile pensare che si tratti di qualche spicciolo (anche se venissero assunti per ipotesi mezzo milione di lavoratori in più, e sono tantissimi, sarebbero comunque 2000 euro a testa all'anno)

Sgravio IRAP per le donne e per i giovani

Sempre dal 2012 con la Manovra Monti “Salva Italia” aumentano le deduzioni Irap del 130% per le lavoratrici e per i giovani sotto i 35 anni d’età che operano in azienda con contratto a tempo indeterminato. In particolare, l’ammontare deducibile sarà aumentato, su base annua, fino a:
15.200 euro (che fino ad oggi era fissato a 9.200 euro), per le lavoratrici e i giovani sotto i 35 anni che lavorano in imprese del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia);
10.600 euro (che fino ad oggi era fissato a 4.600 euro), negli altri casi.
Lo sconto complessivo produrrà una riduzione del carico fiscale sulle imprese per circa 1 miliardo di euro annui a partire dal 2012.

Se mi sbaglio di grosso (lo spero, franamente) e qualcuno ne sa di più mi farebbe piacere avere un ragguaglio

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