È il primo passo, un inizio.
C'è chi è molto più avanti di noi: Zapatero, in Spagna, si è improvvisato terzo fratello Grimm e ha fatto sostituire per legge le antichissime fiabe delle principesse con sue produzioni letterarie in cui, pressappoco, Cappuccetto Rosso prende a calci in culo lupo, mamma, nonna e cacciatore.
Meglio ancora in Svezia.
Dovrebbero, per par condicio, scrivere anche una storia in cui un bambino maschio vede i soldati morire in guerra e chiede alla mamma perché sono tutti maschi... poi vede i morti sul lavoro e sono tutti maschi... vede un padre separato che chiede l'elemosina... e la mamma risponde perché è dovere degli uomini sacrificarsi e soffrire...
Non so a che livello siano i testi scolastici italiani, indagherò. Quest'estate ero a casa di un mio amico e c'era sua sorellina di 8 anni che faceva i compiti, così l'ho aiutata... il brano era a proposito di un drago che non sputava fuoco, ma aranciata, e per questo si sente umiliato. Dopo qualche peripezia il drago evoca una fata e le chiede di guarirlo... ma lei risponde che è meglio così perché è diverso e la diversità è bella... il drago sputa aranciata per tutti e finisce in baldoria e tutti vissero felici e contenti.
Comunque, queste storielline politically correct non hanno il minimo appeal in confronto alle fiabe tradizionali, tramandate e affinate nei secoli. Fidatevi che fra quarant'anni racconteremo ancora Biancaneve ai nostri figli.