Autore Topic: capitalismo, solitudine, pornografia  (Letto 5064 volte)

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Offline Giuseppe83

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capitalismo, solitudine, pornografia
« il: Gennaio 12, 2012, 15:57:05 pm »
RIPORTO DA UOMINI BETA CHE A SUA VOLTA RIMANDA AD ALTRA FONTE.



http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9658

CAPITALISMO E SOLITUDINE
PERCHÉ LA PORNOGRAFIA È UN’INDUSTRIA MULTIMILIARDARIA

DI HARRIET FRAAD E TESS FRAAD WOLFF
Truthout

Enormi cambiamenti sociali della forza lavoro statunitense e del commercio hanno trasformato l’economia, nonché influito potentemente sulle relazioni personali. A partire dal 1970, siamo passati dall’essere una società di persone connesse in gruppi di ogni genere a di persone che sono troppo spesso sconnesse, distaccate e alienate l’una dall’altra.

Il numero uno è il numero più solitario e nelle loro vite personali gli Americani sono sempre più soli.

Che cosa è successo?

Negli anni ’70 il sogno americano che durava da 150 anni si è bruscamente fermato. Dal 1820 al 1970 ogni generazione americana ha avuto più successo di quella che l’aveva preceduta. Negli anni ’70 i computer hanno iniziato a rimpiazzare milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti. I sistemi di comunicazione internazionale sono diventati così sofisticati che si sono potute spostare all’estero le fabbriche, permettendo che i mezzi di sostentamento di altri milioni di americani fossero subappaltati. I progressi dei movimenti per i diritti civili e femministi avevano dato alle donne e alle minoranze accesso a un impoverito mercato del lavoro. I movimenti sindacalisti della sinistra militante e i partiti politici non erano lì a protestare. Gli stipendi si sono appiattiti. I profitti sono aumentati con la produttività, mentre le quote distribuite ai vertici sono cresciute, piuttosto che essere distribuite negli stipendi. Le ricche banche hanno emesso carte di credito con alti tassi di interesse, che hanno loro consentito di arricchirsi ancora di più con fondi precedentemente pagati come stipendi.

Agli uomini non venivano più dati stipendi adeguati a una famiglia. Le famiglie hanno iniziato a soffrirne. Le donne si sono riversate nella forza lavoro per compensare i salari persi degli uomini. Fino a questo punto la gran parte del lavoro femminile era stato primariamente il lavoro all’interno della casa: creare ordine e pulizia domestici, dedicarsi alla cura dei figli e fornire servizi sociali ed emotivi alla famiglia. Dopo gli anni ’70 la maggior parte delle donne lavorava fuori e anche dentro casa. Ora, praticamente tutte le donne lavorano fuori casa, costituendo quasi la metà della forza lavoro.

Prima dei movimenti per la parità di razza e di genere, i migliori lavori erano riservati agli uomini bianchi, che erano la schiacciante maggioranza. All’interno della nostra forza lavoro razzista e sessista, gli uomini bianchi avevano ciò che in pratica costituiva due bonus lavorativi: uno per il fatto di essere bianchi e un altro in quanto uomini. Dall’inizio degli anni ’70 non è stato più necessario dare bonus finanziari agli uomini bianchi. Infatti non era più necessario pagare stipendi più elevati ad alcun lavoratore della forza lavoro statunitense. Gli stipendi dei lavoratori si sono appiattiti anche a fronte di un aumento della produttività. Ciò voleva dire che si aveva un profitto sempre maggiore da accumulare al vertice.

Gli americani bianchi hanno perso una buona parte dell’egemonia maschile che era associata a lavori e stipendi stabili che potessero sostenere una famiglia. Quando milioni di lavori nell’industria manifatturiera sono stati spostati all’estero, la nostra economia è diventata un’economia di servizi. Né la maggiore prestanza fisica, né i maggiori livelli di aggressività associati agli uomini sono particolarmente richiesti in un’economia di servizi. Le relazioni personali eterosessuali che si erano sviluppate sulla base di un reddito fornito dall’uomo non potevano reggere. Quei ruoli di genere erano sessisti e limitanti. Tuttavia, avrebbero potuto essere trasformati politicamente senza traumatizzare economicamente e psicologicamente il popolo americano.

Nuovi ruoli

Le donne americane si sono adattate ai nuovi ruoli nel mercato del lavoro. Sfortunatamente, gli uomini non hanno fatto cambiamenti equiparabili. Sono rimasti ancorati ai privilegi che erano associati ai ruoli dell’uomo lavoratore e del servizio delle donne a tempo pieno all’interno della casa. L’uomo disoccupato medio svolge attualmente meno lavori domestici della sua moglie impiegata a tempo pieno.

Molti uomini ora vogliono servizi extra-domestici, sessuali ed emotivi per compensare l’evirazione che subiscono quando perdono il lavoro e lo stipendio da capofamiglia. C’è conflitto nella famiglia a un livello del tutto nuovo. Il nostro tasso di divorzi è diventato il più elevato del mondo. Sfortunatamente, gli uomini e le donne non si sono mobilizzati per costringere il governo a fornire servizi, gratuiti o sovvenzionati per l’infanzia o per gli anziani, né altri servizi sociali assolutamente necessari per compensare il secondo “turno di lavoro” delle donne in casa.

Nel 2008 la recessione ha colpito duro, facendo sprofondare milioni di americani nel precariato e nella miseria. I posti di lavoro degli uomini sono stati i più colpiti. La maggioranza dei lavori persi erano in campi marcatamente associati a stereotipi maschili, come quelli nell’edilizia, nell’industria pesante, nella finanza e nella vendita aggressiva di beni costosi. Il 75% degli oltre cinque milioni di posti di lavoro persi nella nostra recessione sono stati lavori tradizionalmente maschili.

Gli uomini sono rimasti indietro. I guadagni delle donne sono aumentati del 44% dal 1970 al 2007 in raffronto al 6% di crescita per quelli degli uomini . Le donne occupano ora quasi la metà dei posti di lavoro della nazione, più della metà dei posti manageriali e la maggior parte delle cattedre nell’istruzione superiore.

I ruoli tradizionali maschili, sia sul mercato del lavoro che all’interno della famiglia stanno diventando obsoleti. Solo due dei quindici lavori con maggior crescita negli USA sono solitamente lavori maschili: quelli di guardiano e di ingegnere informatico. Tutte le restanti aree di crescita lavorativa sono per lavori tradizionalmente femminili nei servizi sociali di ogni genere. I lavori di servizio sociale non possono essere subappaltati. Le qualità tradizionalmente associate alle donne, quali l’abilità di prendersi cura dell’altro, di cooperare e di connettersi socialmente, sono quelle più spesso richieste nella nuova economia di servizi dell’America.

Le donne hanno risposto all’incapacità finanziaria degli uomini e al loro rifiuto di partecipare ugualmente alle mansioni domestiche e alla cura dei figli. Le donne non possono più sopportare il lavoro extra di prendersi cura di uomini che non sanno né sostenerle [economicamente], né compensare i turni di lavoro quadrupli delle donne nel lavoro domestico, nel lavoro [di supporto] emotivo, nella cura dei figli e nei lavori fuori dalle mura domestiche. Le donne statunitensi si rifiutano sempre più di sposare uomini che non possono fornire un sostegno economico e che tuttavia vogliono ancora essere serviti in tutto e per tutto. Attualmente sono le donne a chiedere la maggior parte dei divorzi e che, sempre più spesso, si rifiutano di sposarsi in primis. Le donne oggi possono permettersi di vivere in casa da sole, e così fanno.

La maggioranza delle persone nel pieno dell’età per il matrimonio e la maternità/paternità (18-34 anni) rimangono non sposate e vivono sole.

Questi cambiamenti hanno alterato drasticamente lo schema delle relazioni intime. I mutamenti nei ruoli di genere e nel lavoro hanno chiesto alle donne di adattarsi, assumendosi la responsabilità di carriera e lavoro e vivendo sole, oppure sole con i figli. La maggioranza degli uomini non si è adattata. I loro vecchi ruoli di genere e nella forza lavoro hanno permesso agli uomini di abituarsi a dipendere dalle donne per le loro necessità emotive e di mantenimento della vita, donne che sono ora sempre meno disponibili.

Le donne americane hanno avuto un movimento femminista vitale per il loro sostegno. Gli uomini americani non hanno avuto e non hanno alcun movimento sociale, politico o sindacale per esplorare quello che si sono persi evitando i compiti di tutti i giorni e un’intimità nelle relazioni personali che vada al di fuori del sesso. Le donne single continuano a mantenere strette relazioni emotive con le loro amiche e i loro figli.

Gli uomini sono diventati sempre più emozionalmente sconnessi e soli. Rispondono agli annunci pubblicitari capitalistici che vendono soluzioni basate sul mercato per la loro sentita perdita di virilità. Comprano creme al testosterone per aumentare il senso di virilità che le mutate condizioni sociali erodono. I prodotti al testosterone sono una delle maggiori aree di crescita dell’industria farmaceutica.

Gli uomini eterosessuali ora sono spaventati dalle relazioni amorose in cui le regole sono cambiate. Spesso, queste relazioni eterosessuali erano l’unica intimità emotiva che avevano gli uomini. Non sanno come funzionare come partner alla pari e spesso temono di imparare. Anche le donne eterosessuali potrebbero essere spaventate, perché neppure loro hanno una guida nel mantenere una relazione intima tra pari. Temono di perdere la propria autonomia.

La posizione degli uomini

Gli uomini persi e solitari potrebbero impegnarsi a trasformare la propria vita attraverso programmi in dodici fasi o con le terapie. Tuttavia, l’avere bisogno di aiuto e il chiederlo è stato tradizionalmente associato alla femminilità, non alla virilità. Ci sono rimasti quattro rifugi per gli uomini che rimangono attaccati all’egemonia maschile e agli stereotipi di virilità. Sono: la National Rifle Association (NRA, l’associazione dei produttori di armi) e la cultura del fucile; l’esercito; la destra cristiana e la pornografia. Di questi quattro rifugi misogini, la pornografia è il più prevalente, vantaggioso e in espansione. L’industria pornografica eterosessuale su Internet ha sfruttato la solitudine degli uomini eterosessuali e ha contribuito a cambiare l’aspetto delle relazioni più intime.

Le possibilità di esistenza di relazioni personali eterosessuali serie e paritarie ora sembrano scarse. La delusione femminile per gli uomini e la sempre maggiore ritirata degli uomini dalla comunicazione e dalle relazioni autentiche sono ora riflesse nella cultura popolare. Film di tendenza come “Knocked Up” hanno dato alla luce un nuovo genere. Nel film “Knocked Up“, la protagonista femminile ha un buon lavoro. È attraente e con un look professionale, mentre il protagonista vive con un gruppetto di coinquilini sciatti e disoccupati che passano la maggior parte del tempo giocando con i videogame, fumandosi canne e guardando pornografia in un appartamento sporco coperto da scatole vuote di pizza e nell’inerzia generale. La loro più grande aspirazione, che deve ancora essere realizzata, è quella di lanciare un sito pornografico.

Un articolo del New York Times che descrive due moderne sitcom è intitolato “Downsized and Downtrodden, Men are the New Women on TV” (“Rimpiccioliti e calpestati, gli uomini sono le nuove donne della TV”).

Immagini di donne molto competenti e di uomini adolescenti e demotivati sono emerse anche in uno studio condotto da uno dei co-autori di questo articolo, Tess Fraad Wolff. Fraad-Wolff ha intervistato 48 donne eterosessuali di quattro diverse razze e gruppi socioeconomici, di età compresa tra i 22 e i 44 anni. Sono state rivolte domande che riguardavano le esperienze sessuali ed emotive delle donne durante la fase di corteggiamento. Una maggioranza schiacciante, 46 delle 48 donne intervistate, ha descritto i problemi riportati qui sotto:

1. Gli uomini si rifiutano spesso di pianificare il futuro e accettano solo impegni a breve.

2. Gli uomini mostrano la paura dell’impegno dopo il primo appuntamento non fissandone un secondo o non presentandosi a un secondo appuntamento. Spostano gli appuntamenti e li cancellano frequentemente.

3. Troppi uomini non portano abbastanza soldi per almeno condividere il costo di possibili attività durante le uscite.

4. Gli uomini introducono istantaneamente il sesso e materiale inerente al sesso nelle conversazioni, ma molti non riescono a metterlo in pratica.

L’ultimo problema lamentato, circa l’inserimento di materiale sessuale nelle conversazioni più iniziali, potrebbe riferirsi a una questione che ha un potente impatto sulle relazioni e illustra una connessione profonda tra il capitalismo e la solitudine. È la diffusione della pornografia eterosessuale.

L’impatto della pornografia

La pornografia è antecedente al capitalismo. Tuttavia, i capitalisti hanno ora sfruttato la pornografia a un livello del tutto nuovo. La pornografia adesso è diventata un passatempo per miliardi di uomini e una dipendenza per milioni di essi. Quaranta milioni di adulti negli Stati Uniti visita regolarmente i siti pornografici. Di questi 40 milioni, l’87 per cento sono uomini.

Il capitalismo e la pornografia

L’esplosione della pornografia eterosessuale su Internet all’inizio degli anni ’90 ha dato enormi profitti. La pornografia è una macchina da sogno capitalista. Questo settore ha redditi superiori a quelli della Microsoft, Google, Amazon, eBay, Yahoo, Apple e Netflix messi insieme. Nel 2006, i redditi della pornografia in tutto il mondo sono aumentati fino a 97,06 miliardi di dollari.

Data l’estrema redditività della pornografia, i produttori competono per catturare una maggiore quota del mercato. Producono pornografia più violenta con donne sempre più giovani e atti più degradanti e aggressivi. Per il capitalismo il profitto viene prima di tutto il resto, quindi viene data minore priorità a fattori quali l’uguaglianza dei diritti, la moralità o il danno per le relazioni personali.

Come influiscono la diffusione della pornografia e il crescente numero di utenti e dei dipendenti sulle relazioni?

La connessione sessuale può motivare gli individui a cercare e mantenere le relazioni.

La pornografia eterosessuale su Internet ha drammaticamente alterato le immagini della sessualità. Gli uomini eterosessuali americani stanno incontrando sempre maggiori difficoltà a compiere l’atto sessuale, dal mantenimento dell’erezione al focalizzare l’attenzione sulla partner durante il sesso, fino al mancato raggiungimento dell’orgasmo.

Molti uomini sono così abituati al ritmo a rotta di collo con cui la pornografia offre centinaia di immagini che non riescono più a mantenere l’eccitazione o la concentrazione durante il processo interattivo comparativamente lento del sesso reale. In aggiunta, molti utenti hanno inconsciamente associato l’anonimità con l’eccitazione, e come risultato non riescono a raggiungere o ad apprezzare l’intimità che spesso accompagna il sesso reale. Numeri da record di uomini riferiscono di non essere in grado di completare atti sessuali che coinvolgono un’altra persona in carne e ossa. Un recente studio della Università del Kansas ha riportato che il 25 per cento di giovani uomini ha detto che fingeva di avere orgasmi con le donne perché non riusciva ad avere orgasmi senza pornografia.

Perché la pornografia provoca dipendenza?

L’atto di guardare la pornografia implica un legame tra cervello, immagini e la pornografia mostrata. Questo processo di legame neurale induce l’immediata imitazione mentale che ha luogo quando le persone guardano rappresentazioni di qualsiasi comportamento, particolarmente un comportamento che ha qualità eccitanti. Le sostanze chimiche prodotte dall’azione dei neurotrasmettitori creano sensazioni piacevoli. Chi guarda vuole avere una sensazione sempre maggiore. Tutte le persone che guardano [la pornografia] sono potenzialmente dipendenti, perché non solo riescono a raggiungere l’orgasmo grazie alla pornografia, ma possono potenzialmente sviluppare un attaccamento neurologico ad essa. Spesso non si rendono conto dei modi in cui le loro relazioni con la pornografia hanno iniziato a rimpiazzare quelle con altre persone.

Molti uomini rifiutano il sesso reale, preferendone la versione sintetica persino quando hanno delle partner con cui sono presenti opportunità per il sesso. Spengono la connessione e l’intimità che il sesso reale può offrire. Si ritirano nella pornografia per sfuggire alla sfida di relazioni mutate e più impegnative con le donne. Molti evitano persino di instaurare una relazione in favore di un legame apparentemente sicuro, isolato e anonimo con immagini artificiali sullo schermo del computer. Sebbene la frazione di donne che guardano la pornografia e sono dipendenti da essa non esprimano in genere la diminuzione del desiderio di avere un reale rapporto sessuale con un partner, condividono [con gli uomini] l’inabilità di masturbarsi o di raggiungere l’orgasmo senza la pornografia o immagini pornografiche. Inizialmente, maggiori numeri di donne hanno riferito di sentirsi perpetuamente turbate e sessualmente rifiutate dai loro partner maschili. Anche gli uomini sono ora disturbati dalla loro crescente disfunzione sessuale e dipendenza dalla pornografia.

L’immersione nella pornografia è sia la causa che il risultato della cupa solitudine nel tentativo di relazionarsi con gli altri in un’America guidata dal profitto con una alterata prospettiva di genere. La pornografia fornisce un mercato lucrativo che vende i suoi prodotti per mascherare la paura degli uomini eterosessuali delle mutate aspettative di genere. Il modo in cui il capitalismo e la solitudine si alimentano l’un l’altro è una realtà, mentre crescenti numeri di uomini e donne rinunciano innumerevoli opportunità di intimità in favore dell’esperienza di stare da soli di fronte a immagini prefabbricate e guidate dal profitto, che spesso contengono messaggi polarizzanti e divisivi circa le relazioni di genere e la sessualità. Scelgono esperienze solitarie, acquisite, piuttosto che quelle reciproche – persino negli atti sessuali che sono, per loro stessa natura e descrizione, atti di unione, fisicamente, psicologicamente, simbolicamente e forse spiritualmente.

La posizione egemonica degli uomini eterosessuali è stata distrutta mentre l’incessante ricerca capitalista del profitto ha eliminato e spostato all’estero i lavori e abbassato gli stipendi. Uomini e donne potrebbero aver raggiunto l’uguaglianza e il desiderato reciproco senza la distruzione capitalista, guidata dal profitto, delle nostre vite economiche e personali. Ci sono modi non capitalistici, come unirsi insieme per costringere il governo degli Stati Uniti a fornire servizi che consentano alle donne e agli uomini di lavorare insieme come pari fuori e dentro le mura domestiche. La distruzione dell’economia degli Stati Uniti ha lasciato le donne con il fardello di fare tutto da sé e ha reso gli uomini apatici, spodestati, disfunzionali e solitari. Il mercato della pornografia ha offerto un rifugio dal relitto che il capitalismo ha contribuito a creare.

Adesso dobbiamo affrontare lo strano trionfo del profitto sull’esperienza condivisa. Il capitalismo ha inquinato l’esperienza della connessione reciproca nei nostri stessi letti e nel nostro stesso corpo. Il fallimento del capitalismo nel fornire sufficienti posti di lavoro, possibilità di prosperità, stipendi decenti e servizi sociali ha portato le masse ad aggrapparsi a pseudosoluzioni solitarie che peggiorano infine la qualità di vita. La pornografia è una di queste.

Emergere dal capitalismo e dalla solitudine

Come possiamo emergere da questa epidemia di isolamento personale e di solitudine? Come possiamo metterci in relazione da pari per cambiare queste cose? La speranza di raggiungerci a vicenda sta iniziando a mobilizzare il 99 per cento degli americani spodestati e precedentemente isolati nell’America capitalista. Uomini e donne lesbiche, gay, bisessuali, trans ed eterosessuali di tutte le razze ed etnicità stanno iniziando ad affermare che apparteniamo al 99 per cento e che possiamo incominciare a costruire un movimento insieme come pari. Sta succedendo. Movimenti di occupazione si stanno diffondendo in tutta l’America e stanno prosperando nonostante la brutalità e la repressione della polizia.

Il movimento del 99 per cento è caratterizzato da decisioni prese democraticamente, dal rispetto, dalla trasparenza e dall’uguaglianza di razza e genere. Insieme, le persone si sforzano di porre fine alla dominanza dell’1 per cento dei profittatori che per loro interesse hanno trascinato l’America nella povertà economica e affettiva. I movimenti di occupazione forniscono possibilità di vita migliore con opportunità e connessione per tutti. Sono la nostra speranza.


Offline jorek

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #1 il: Gennaio 12, 2012, 16:59:54 pm »
Articolo che sinceramente mi sembra utopistico e idiota come idiote sono le dottrine liberal della sionistra americana. Sta parlando gente che ha raccontato cazzate per decenni, che è corresponsabile dei danni sociali che oggi viviamo in tutto il mondo occidentale, che tira fuori queste pagliacciate come i lmovimento del 99%, riferito al fatto che al 99% fallirà come sono falliti tutti i movimenti antagonisti negli ultimi decenni, proiettando la solita visione da finale da film della walt disney che tutti insieme ce la faremo e vivremo tutti felici e contenti.
La cosa drammatica è che nonostante tutti questi fallimenti di utopie ridicole, fallimento che è insito, quasi programmatico, dei loro stessi progetti, ce li ritroviamo sempre tra i maroni con le loro teorie. Ecco questo è l'unico dramma con la D maiuscola che vive l'occidente, cioè LORO.

Offline Giuseppe83

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #2 il: Gennaio 12, 2012, 18:31:29 pm »
Qualche tempo fa avevo creato una discussione intitolata "progressivo disinteresse maschile", poi trasformata in un dibattito filosofico. Avevo chiesto agli utenti più grandi se avessero notato un venir meno dell'interesse dei ragazzi verso l'altro sesso nel corso delle generazioni che avevano visto crescere (partendo dal racconto di un mio conoscente). La risposta era stata decisamente affermativa.
Alcuni passi di questo articolo mi fanno pensare a quella discussione.




Nel film “Knocked Up“, la protagonista femminile ha un buon lavoro. È attraente e con un look professionale, mentre il protagonista vive con un gruppetto di coinquilini sciatti e disoccupati che passano la maggior parte del tempo giocando con i videogame, fumandosi canne e guardando pornografia in un appartamento sporco coperto da scatole vuote di pizza e nell’inerzia generale. La loro più grande aspirazione, che deve ancora essere realizzata, è quella di lanciare un sito pornografico.

Almeno è un luogo esclusivamente maschile. E' l'età del gioco? Poi non è detto che tutti i ragazzi americani si divertano così: c'è chi si diverte ad inventare facebook ad esempio (e considerare l'ingegneria informatica una fra le tante professioni in ascesa, quando siamo nel mezzo di una rivoluzione che si fonda sull'informatica, mi sembra un pò riduttivo).

Molti uomini sono così abituati al ritmo a rotta di collo con cui la pornografia offre centinaia di immagini che non riescono più a mantenere l’eccitazione o la concentrazione durante il processo interattivo comparativamente lento del sesso reale. In aggiunta, molti utenti hanno inconsciamente associato l’anonimità con l’eccitazione, e come risultato non riescono a raggiungere o ad apprezzare l’intimità che spesso accompagna il sesso reale. Numeri da record di uomini riferiscono di non essere in grado di completare atti sessuali che coinvolgono un’altra persona in carne e ossa. Un recente studio della Università del Kansas ha riportato che il 25 per cento di giovani uomini ha detto che fingeva di avere orgasmi con le donne perché non riusciva ad avere orgasmi senza pornografia.
Molti uomini rifiutano il sesso reale, preferendone la versione sintetica persino quando hanno delle partner con cui sono presenti opportunità per il sesso. Spengono la connessione e l’intimità che il sesso reale può offrire. Si ritirano nella pornografia per sfuggire alla sfida di relazioni mutate e più impegnative con le donne. Molti evitano persino di instaurare una relazione in favore di un legame apparentemente sicuro, isolato e anonimo con immagini artificiali sullo schermo del computer


Sganciamento emotivo? Non serve neanche l'amante artificiale teorizzata da Rino? Se basta il porno e non serve neanche una prostituta, siamo parecchio avanti con lo sganciamento.

Inizialmente, maggiori numeri di donne hanno riferito di sentirsi perpetuamente turbate e sessualmente rifiutate dai loro partner maschili.
Bene anche questo: servirà a renderle meno arroganti.


Offline GIUSTIZIALISTA

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #3 il: Gennaio 12, 2012, 18:47:24 pm »
Articolo che sinceramente mi sembra utopistico e idiota come idiote sono le dottrine liberal della sionistra americana. Sta parlando gente che ha raccontato cazzate per decenni, che è corresponsabile dei danni sociali che oggi viviamo in tutto il mondo occidentale, che tira fuori queste pagliacciate come i lmovimento del 99%, riferito al fatto che al 99% fallirà come sono falliti tutti i movimenti antagonisti negli ultimi decenni, proiettando la solita visione da finale da film della walt disney che tutti insieme ce la faremo e vivremo tutti felici e contenti.
La cosa drammatica è che nonostante tutti questi fallimenti di utopie ridicole, fallimento che è insito, quasi programmatico, dei loro stessi progetti, ce li ritroviamo sempre tra i maroni con le loro teorie. Ecco questo è l'unico dramma con la D maiuscola che vive l'occidente, cioè LORO.

Sono d'accordo.
Sic transit gloria mundi.

Offline Giuseppe83

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #4 il: Gennaio 12, 2012, 19:19:37 pm »
Anche io sono contro gli angloamericani ma ci tenevo a sottolineare gli aspetti positivi per la QM.

Online Jason

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #5 il: Gennaio 12, 2012, 19:24:41 pm »
Citazione
Sganciamento emotivo? Non serve neanche l'amante artificiale teorizzata da Rino? Se basta il porno e non serve neanche una prostituta, siamo parecchio avanti con lo sganciamento.

Sei sicuro ? Cosa te lo dice ?

Citazione
Inizialmente, maggiori numeri di donne hanno riferito di sentirsi perpetuamente turbate e sessualmente rifiutate dai loro partner maschili.
Bene anche questo: servirà a renderle meno arroganti.

E qui sono d'accordo, ma quanti uomini sono disposti a questo ?
E c'è stata pure una sentenza contro un uomo che non voleva far sesso con la moglie.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline jorek

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #6 il: Gennaio 12, 2012, 19:55:19 pm »
Anche io sono contro gli angloamericani ma ci tenevo a sottolineare gli aspetti positivi per la QM.


Diciamo che il giocattolo si è rotto...se l'"età del gioco" è un passo avanti verso l'auto distruzione della situazione, o meglio verso lo sfumare di questa situazione verso altri lidi, non so quanto possa essere positivo per la qm in sè. Perchè l'evoluzione non è cosa casuale, e a casa mia chi si fa le seghe sui pornazzi non fa figlioli o se li fa ne fa uno per sbaglio. Questo potrebbe portare verso un'accentuarsi della crisi demografica già in atto in occidente.

Offline ilmarmocchio

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #7 il: Gennaio 12, 2012, 20:33:48 pm »

Diciamo che il giocattolo si è rotto...se l'"età del gioco" è un passo avanti verso l'auto distruzione della situazione, o meglio verso lo sfumare di questa situazione verso altri lidi, non so quanto possa essere positivo per la qm in sè. Perchè l'evoluzione non è cosa casuale, e a casa mia chi si fa le seghe sui pornazzi non fa figlioli o se li fa ne fa uno per sbaglio. Questo potrebbe portare verso un'accentuarsi della crisi demografica già in atto in occidente.

vero. però a questo punto, forse si capirà che qualcosa non va.
di certo non lo hanno capito i redattori dell'articolo che è una insulsa raccolta dei decennali errori dei progressisti americani come tu hai molto ben evidenziato.
ha ragione Giuseppe : i segni dello sganciamento emotivo ci sono. In fondo ci sono validi motivi pratici : meglio una mastiurbazione davanti a un porno, che non un incerto, se non pericoloso rapporto sessuale vero con una strega femminista.ù
Anche perchè troppe donne, come rendimento, sono troppo vicine a quello di una masturbazione

Offline jorek

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #8 il: Gennaio 12, 2012, 20:44:31 pm »
Citazione
ha ragione Giuseppe : i segni dello sganciamento emotivo ci sono. In fondo ci sono validi motivi pratici : meglio una mastiurbazione davanti a un porno, che non un incerto, se non pericoloso rapporto sessuale vero con una strega femminista.ù
Anche perchè troppe donne, come rendimento, sono troppo vicine a quello di una masturbazione

secondo me è il segno di una depressione di piu ampio respiro. No: qui non è questione di andare con una "strega femminista" ( :blink:) Qui si parla di un disinteresse nato da un individualismo sempre piu totalizzante ed alienante. Il deterrioramento dei rapporti di genere è solamente una sfaccettatura

Offline Salar de Uyuni

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #9 il: Gennaio 12, 2012, 21:03:38 pm »
L'unica cosa che ho apprezzato di quell'articolo è la foto,tratta dal sito trollcat

Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline fabriziopiludu

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #10 il: Gennaio 13, 2012, 11:28:49 am »



A non poche donne, la pornografia permette gudagni così alti da potersi ritirare dal lavoro prima di compiere i 40 anni.
« Ultima modifica: Gennaio 13, 2012, 11:42:40 am da fabriziopiludu »

Offline ilmarmocchio

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #11 il: Gennaio 14, 2012, 13:28:31 pm »
secondo me è il segno di una depressione di piu ampio respiro. No: qui non è questione di andare con una "strega femminista" ( :blink:) Qui si parla di un disinteresse nato da un individualismo sempre piu totalizzante ed alienante. Il deterrioramento dei rapporti di genere è solamente una sfaccettatura

Il non andare con un astrega femminista è una difesa pratica in un contesto concreto. E' chiaro che il sistema attuale è altamente alienante, ma ciò trova le sue radici in alcuni assiomi della modernità, tra i quali la mobilità geografica e sociale, la necessità di progredire comunque, la competitività e il consumo fine a se stesso.
In quello il femminismo , con le sue aberrazioni, ci si trova benissimo.
Certo, anche l'agricoltura,a suo tempo, fu forse un errore colossale

Offline ilmarmocchio

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #12 il: Gennaio 14, 2012, 14:01:09 pm »
l'articolo contiene spunti interessanti, ma vuole rimanere nei binari del politicamente corretto.
Tutto viene così vanificato

Offline ilmarmocchio

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #13 il: Gennaio 14, 2012, 14:54:47 pm »
Harriet Fraad

Harriet Fraad is a psychotherapist-hypnotherapist in practice in New York City. She is a founding member of the feminist movement and the journal Rethinking Marxism. For 40  years, she has been a radical committed to transforming US personal and political life.
Tess Fraad Wolff

Tess Fraad Wolff is a certified art therapist, hypnotherapist and MSW psychotherapist. She speaks on issues of male female relationships and pornography.


Come vedete, le 2 autrici sono pi7uttosto interessate alle loro sballatissime conclusione.
Ripeto, la fase diagnostica contiene buoni spunti.
Poi , però, arriva la trita e ritrita condanna del maschio.
la terapia , invece, richiede una profonda critica del pensiero " progressista "

Offline nonmorto

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Re: capitalismo, solitudine, pornografia
« Risposta #14 il: Gennaio 16, 2012, 16:02:14 pm »
Se devo scegliere tra un film porno ed una donna che mi dice che sono inutile, inadeguato socialmente come a letto, che non la eccito e che quando vedo una donna ho paura, è ovvio che scelgo il porno.

Bisognerebbe spiegarlo alle autrici. Ci manca solo che scrivano che gli uomini ce l'hanno piccolo.