Autore Topic: quadro desolante ( come l'antropologa )  (Letto 1156 volte)

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Offline ilmarmocchio

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quadro desolante ( come l'antropologa )
« il: Gennaio 17, 2012, 12:20:54 pm »
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ecco-perche-comandano-i-maschi/2172005/9

(16 gennaio 2012)
Françoise Héritier Françoise HéritierDonne non si nasce, si diventa. E la regola vale non solo per l'Occidente oggi, ma risale alla notte dei tempi. E' quanto sostiene Françoise Héritier antropologa francese, tra le più famose del mondo, considerata dal leggendario Claude Lévi-Strauss sua erede. Tanto che ne prese il posto al Collège de France. Il punto di partenza della affascinante ricerca della Héritier (in Italia i suoi libri sono pubblicati da Laterza) è capire come sia potuto accadere che l'uomo si sia impadronito del corpo della donna. O meglio, dato che il maschio è piuttosto inutile (non è lui che partorisce) come è successo che gli è invece stato conferito il potere della vita. Lei lo spiega così: "I nostri antenati hanno tratto conclusioni sbagliate sull'origine stessa della vita: la procreazione. Secondo loro era maschile. Invece di pensare che la donna è capace di questo dono: fare figli, pensavano che senza il maschio non si è nulla. Da lì si è creato il dominio maschile".

Héritier è una piccola signora di 78 anni, sguardo materno e rassicurante, sembra la nonna ideale. Ci riceve nel suo salotto, una stanza grande, ariosa, con piante colorate, un tavolo vicino alla finestra e in un angolo, davanti a poltrone e divani, la libreria. In risalto una foto in bianconero di trent'anni fa con lei, unica donna, insieme a tutti i professori del Collège de France. E con Lévi-Strauss, il suo mentore, la sua guida, la sua ispirazione. Héritier spiega i concetti più difficili con l'eloquenza dei grandi. Parla con una voce pacata, dizione perfetta: nel rispondere fa trasparire la pazienza acquisita con l'insegnamento.

Partiamo da una sua ricerca, in apparenza esotica, in realtà di stringente attualià, e che fa capire quanto sia relativa la divisione tra maschi e femmine...
"Immagino che ha in mente la storia del matrimonio tra donne nella tribù dei Nuers in Sudan. Questa unione non ha carattere omosessuale. Si tratta di donne sterili, considerate uomini dentro un corpo di donna. Negli anni queste donne possono aver accumulato un gregge consistente e hanno dunque maturato il diritto di chiedere in sposa una ragazza. Ma non ci dormiranno insieme. In compenso si faranno servire come un marito, quindi godranno di tutti i privilegi degli uomini. Potranno avere dei figli prendendo uno schiavo o un servo alle loro dipendenze e che per loro farà quello che si chiama "lavoro di letto", concepirà figli con la sposa della moglie".

Dunque per contare bisogna essere un uomo? E uomini si diventa?
"In sostanza sì. In realtà, la vicenda è complessa. Lo si diventa attraverso il dominio sul corpo della donna. Partiamo da un'idea nata nell'antichità: nella natura esistono la femmina e il maschio. Seconda constatazione: solo le femmine partoriscono e possono partorire. A cosa servono i maschi, allora? Terza osservazione: se non c'è rapporto sessuale, le femmine non possono procreare. Mettendo insieme queste tre cose, la sola conclusione logica è che i maschi, attraverso il rapporto sessuale, mettono dei figli nei corpi delle donne. Dunque, la donna, per utilizzare un termine africano, è solo un "recipiente"".

E' questa l'origine della differenza nella cultura tra uomo e donna?
"Bisognava inculcare alla donna che il suo scopo nella vita è fare figli e per farlo si utilizzavano metodi comuni a tutte le società del mondo. Primo, l'impossibilità per la donna di disporre del proprio corpo. Le ragazze venivano date in moglie senza poter scegliere il marito, né il numero di figli. Secondo: impossibilità di studiare, quindi di sviluppare lo spirito critico. Terzo: divieto di svolgere funzioni di potere, compreso quello intellettuale e artistico. Infine: per rendere tutto questo concreto, le armi utilizzate erano il disprezzo e l'ostracismo. Questi quattro punti costituiscono la base del primo modello del dominio maschile. Ed è il modello di ogni dominio".

Di questo e altro lei parla nel suo libro "La plus belle histoire des femmes", scritto con la storica Michelle Perrot, la filosofa Sylviane Aganciski e la politologa Nicole Bacharan. Il quadro è desolante.

Offline fabriziopiludu

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Re: quadro desolante ( come l'antropologa )
« Risposta #1 il: Gennaio 17, 2012, 12:37:06 pm »
Un trattato sulla MISANDRIA!

Offline jorek

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Re: quadro desolante ( come l'antropologa )
« Risposta #2 il: Gennaio 17, 2012, 13:11:54 pm »
beh la signora è molto confusa

Citazione
"In sostanza sì. In realtà, la vicenda è complessa. Lo si diventa attraverso il dominio sul corpo della donna. Partiamo da un'idea nata nell'antichità: nella natura esistono la femmina e il maschio. Seconda constatazione: solo le femmine partoriscono e possono partorire. A cosa servono i maschi, allora? Terza osservazione: se non c'è rapporto sessuale, le femmine non possono procreare. Mettendo insieme queste tre cose, la sola conclusione logica è che i maschi, attraverso il rapporto sessuale, mettono dei figli nei corpi delle donne. Dunque, la donna, per utilizzare un termine africano, è solo un "recipiente"".

Beh?! Mi sembra la natura....non "un'idea dell'antichità". Le femmine partoriscono, ma la concezione di un figlio come avviene secondo a signora?

Citazione
E' questa l'origine della differenza nella cultura tra uomo e donna?
"Bisognava inculcare alla donna che il suo scopo nella vita è fare figli e per farlo si utilizzavano metodi comuni a tutte le società del mondo. Primo, l'impossibilità per la donna di disporre del proprio corpo. Le ragazze venivano date in moglie senza poter scegliere il marito, né il numero di figli. Secondo: impossibilità di studiare, quindi di sviluppare lo spirito critico. Terzo: divieto di svolgere funzioni di potere, compreso quello intellettuale e artistico. Infine: per rendere tutto questo concreto, le armi utilizzate erano il disprezzo e l'ostracismo. Questi quattro punti costituiscono la base del primo modello del dominio maschile. Ed è il modello di ogni dominio".

Qui la signora la spara grossa. Io antropologia l'ho studiata ben bene, e non ci vuole molto a vedere che il ruole delle donne nelle società storiche cambiano di luogo in luogo, come quello degli uomini dopotutto. Prendere un caso singolare (i Nuer) e cercando di darne una lettura femminitsa, sa tanto di boutade, se non essere prorpio in malafede. Il fatto poi che sia allieva di levy-strauss per certi aspetti, pe quanto mi riguarda, non mi solleva per neinte.

Offline Stealth

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Re: quadro desolante ( come l'antropologa )
« Risposta #3 il: Gennaio 17, 2012, 14:37:21 pm »
Gli uomini hanno inventato la natura per usarla come strumento di dominazione maschilista della storia...

Offline Stealth

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Re: quadro desolante ( come l'antropologa )
« Risposta #4 il: Gennaio 17, 2012, 16:28:09 pm »
A proposito di quadro desolante, date un'occhiatina a questa discussione, soprattutto agli ultimi post: http://ciaosilvia.forumfree.it/?t=59472377

Solite stronzate trite e ritrite! Ma questa lo sono o lo fanno? Vogliono prendere per il culo se stesse o gli altri?
A voi l'ardua sentenza...

Offline Achab

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Re: quadro desolante ( come l'antropologa )
« Risposta #5 il: Gennaio 17, 2012, 18:13:54 pm »
Lei lo spiega così: "I nostri antenati hanno tratto conclusioni sbagliate sull'origine stessa della vita: la procreazione. Secondo loro era maschile. Invece di pensare che la donna è capace di questo dono: fare figli, pensavano che senza il maschio non si è nulla. Da lì si è creato il dominio maschile".

A parte le conclusioni e il quadro ideologico di riferimento, quello che colpisce è la mediocrità del ragionamento, incapace di profondità intellettuale, da bambino che fa i suoi pensierini nel temino a scuola "gli uomini antichi non avevano capito bene come si fanno i bambini e quindi pensavano di essere più importanti delle donne e così si è creata la società maschilista". Tre in pagella, somaro!

Comunque il livello basso è tipico. Quando mi capita di leggere articoli, analisi, spiegazioni di qualcosa di un po' complesso mi accorgo quasi sempre al volo se lo scrivente è una donna. Sillogismi traballanti, argomentazioni apparentemente corrette ma che ti lasciano poco convinto, confusione fra la valutazione di ciò che è e ciò che dovrebbe essere. E infine, soprattutto, la mancanza di originalità. Loro hanno sempre un "mentore" (sempre un uomo) e il loro lavoro intellettuale non riesce mai a andare oltre una ripetizione continua, a vita (con variazioni sul tema, certo, ed esempi nuovi) di quello che sono faticosamente riuscite a imparare dal loro maestro.

L'occupazione delle cattedre da parte delle donne sta avendo effetti molto deleteri sul livello delle lezioni all'università e anche alle superiori, non lo ammetterà mai nessuno ma sarebbe una delle cose su cui lavorare per innalzare il livello dell'istruzione (avete mai avuto un professore che vi ha "aperto la mente" al liceo o all'università? Era una donna?)

Offline Giuseppe83

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Re: quadro desolante ( come l'antropologa )
« Risposta #6 il: Gennaio 18, 2012, 15:52:57 pm »
Le femmine imparano a memoria e per raggiungere subito l'obiettivo.
I maschi imparano ragionando e criticando (condizione indispensabile per il progresso scientifico) e divagando, seguendo ciò che gli interessa.
Le neolaureate saranno ottime segretarie (il cervello femminile è da segretaria), gli uomini (anche non laureati - vedi il caso Facebook -) saranno quelli che portano avanti la scienza.
Del resto diligenza e genialità (che è conseguenza della sregolatezza) fanno a pugni.
In questo senso l'esperienza. Anche diretta: ho a volte ripetuto con ragazze: ogni qual volta provavo a contestare qualcosa scritto dal prof, la replica era che non dovevo perdermi in ragionamenti inutili ma pensare solo a quello che il prof voleva sentirsi dire all'esame e poi che titolo avevo io per criticarlo? La mia esperienza coincide con quella di alcuni miei amici, iscritti a varie facoltà.   

Offline Warlordmaniac

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Re: quadro desolante ( come l'antropologa )
« Risposta #7 il: Gennaio 18, 2012, 16:10:11 pm »
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ecco-perche-comandano-i-maschi/2172005/9

E' questa l'origine della differenza nella cultura tra uomo e donna?
"Bisognava inculcare alla donna che il suo scopo nella vita è fare figli e per farlo si utilizzavano metodi comuni a tutte le società del mondo. Primo, l'impossibilità per la donna di disporre del proprio corpo.
Le ragazze venivano date in moglie senza poter scegliere il marito, né il numero di figli.

Neanche il marito sceglieva la moglie.
Secondo: impossibilità di studiare, quindi di sviluppare lo spirito critico.
Neanche la stragrande maggioranza degli uomini. La possibilità di studiare era più dovuta alla classe sociale.
Terzo: divieto di svolgere funzioni di potere, compreso quello intellettuale e artistico.

Idem, neanche la stragrande maggioranza degli uomini.

Infine: per rendere tutto questo concreto, le armi utilizzate erano il disprezzo e l'ostracismo. Questi quattro punti costituiscono la base del primo modello del dominio maschile. Ed è il modello di ogni dominio".
Non l'ho capita. Che me ne faccio io del dominio di altri uomini?