Comunque, non sarebbe male per gli "addetti ai lavori" riflettere attentamente su cosa sono diventati questi divertimentifici galleggianti.
Colossi strumentati per rilevare e riuscire ad evitare la minima perturbazione atmosferica, col baricentro altissimo e quindi qualità marine ridicole, labirinti complicatissimi per uscire dai quali ci vuole il GPS cartografico, con troppi passeggeri e troppi membri di equipaggio.
Se invece dell'urto contro uno scoglio semi-affiorante si fosse trattato di una collisione con altro natante in mezzo al mare sarebbero crepati a migliaia.
E' vero che l'equipaggio si è prodigato, è altrettanto vero che ad attendere sottobordo c'erano motovedette e imbarcazioni varie appartenenti ai corpi più disparati, mentre elicotteri vari verricellavano naufraghi a più non posso.
Mezzi che non avrebbero fatto in tempo a giungere sul luogo del naufragio se questo fosse avvenuto anche solo a 50 miglia dalla costa.
Se poi ci fosse stato mare anche solo increspato...
Fanculo alla massimizzazione del profitto, ci vorrebbero navi più piccole, con sovrastrutture più basse, migliore tenuta del mare, e meno passeggeri da gestire in caso di guai.
Una cosa è risalire tre o quattro ponti per arrivare in coperta, altra cosa è scalare un palazzo galleggiante...